Angelo Villani
- Emilio Galli
21/4/2018
Genova-Sanremo-67,9 miglia
Come già successo con il giro d'Italia dall'idea, alla
navigazione, il passo è stato brevissimo. Alle prime luci
dell'alba quindi Sonia ed un assonnatissimo Edoardo mi accompagnano
all'appuntamento con l'amico Emilio Galli, compagno d'avventura
per la prima tappa di questo nuovo Raid. Giunti a Genova, un nutrito
gruppo di soci del club e rappresentanti Suzuki e Zar ci accolgono
con un mega aperitivo e dopo aver "settato" con l'aiuto
di un tecnico Simrad, il plotter montato a bordo, finalmente siamo
in acqua.
Percorriamo le prime miglia scortati da un gommone di un nostro
socio, con a bordo gli amici (non tutti ovviamente) del club del
Gommone e l'adrenalina e l'emozione vanno a mille, quando la nostra
scorta vira per tornare verso il porto
in quel momento Emilio
da gas al Suzukino come per far capire a tutti: L'avventura è
veramente iniziata
Un mare liscio come l'olio ci da la possibilità di spingere
gommone e motore a più di 25 nodi, iniziando da subito
ad apprezzare e a ricordare le ottime prestazioni che il connubio
Zar/Suzuki ci regalano.
Qualche onda prodotta da imbarcazioni di passaggio ci fa notare
un accentuato movimento della consolle, ma niente che possa impensierirci,
pertanto approfittiamo della situazione meteo per muovere direttamente
verso Sanremo, dove arriviamo nel pomeriggio.
All'entrata del porto avvenimento curioso: un mega yacht perde
un parabordo dalla coperta e il marinaio di bordo ci fa segno
di recuperarlo, con un cenno gli facciamo capire che ci avremmo
pensato noi poi, avvicinandoci ci rendiamo conto che il parabordo
è quasi più grande del gommone, di sicuro non ci
sta a bordo, pertanto decidiamo di rimorchiarlo; sono le proporzioni
(a volte) che ti fanno realizzare l'entità dell'impresa
La serata sanremese passa piacevolmente con un primo alle vongole
innaffiato da un ottimo vino bianco locale che accentuando un
po' la stanchezza della navigazione ci fa decidere di passeggiare
fino all'hotel: domani si ricomincia.
22/4/2018 Sanremo - Saint Tropez
- Hyeres -98,8 miglia
Colazione portuale e via: siamo di nuovo in mare. Stamattina però
un'onda di circa 1,5 m di prua ci accoglie in navigazione facendoci
accorgere che quello che sembrava un leggero fastidio, in realtà
si è trasformato in un problema, la consolle ondeggia così
tanto da impedirci di leggere la strumentazione e non da quella
sensazione di sicurezza che un tientibene dovrebbe trasmettere.
Bisogna ingegnarsi: due cime messe di traverso legate a due golfari
di prua risolvono in buona parte il problema.
la seconda tappa di oggi è hyéres, ridente cittadina
turistica in cui nemmeno farlo apposta stanno disputando una gara
di vela a livello mondiale e, quindi, l'impresa di trovare un
ormeggio per la notte diventa abbastanza difficile se non impossibile.
Fortunatamente l'ottimo francese di Emilio riesce a spuntarla
su una alquanto riluttante capitaneria locale; ormai è
sera, troviamo posto in un Hotel non proprio a cinque stelle e
via, domani si ricomincia.
23/4/2018 Hyeres -
Marsiglia - 66,5 miglia
Da Hyéres a Marsiglia in una sola tappa? Si può
fare, decidiamo quindi di bruciare il tempo e dirigerci direttamente
lì. Italo non si fa pregare, scivola sull'acqua che è
un piacere, il problema alla consolle è decisamente attenuato
dalle cime incrociate. Sembra tutto pronto per fare in volata
il "tappone" finale ma
non abbiamo tenuto conto
della bellezza mozzafiato del parco nazionale delle Calanques
e allora fermi tutti, dobbiamo e vogliamo godere di questo angolo
di paradiso che la natura sa regalare. Come se non bastasse un
piccolissimo porticciolo con annesso un altrettanto piccolo (quanto
costoso) ristorantino, ci invitano a fermarci per un ristoro.
Ci vuole.
Marsiglia è ormai dietro l'angolo, possiamo prendercela
con calma. Mentre percorriamo le ultime miglia, davanti a noi
si staglia il castello d'If, quello della leggenda del conte di
Montecristo (di Alexandre Dumas); il giro attorno è d'obbligo.
Entriamo trionfanti (almeno per noi) nel bellissimo porto di Marsiglia,
troviamo anche un ormeggio sicuro per Italo e un hotel dove sistemarci
per la notte. La città portuale regala scorci bellissimi
e anche la possibilità il giorno dopo di poter fare qualche
acquisto da portare a casa, tra cui il famoso sapone ma questo
vuol dire solo una cosa: l'avventura è finita.
Italo non si è smentito neanche questa volta, il suzuki
ha retto alla grande, il mare ha regalato emozioni indescrivibili
e, non per ultimo, Emilio si è rivelato, oltre che un ottimo
navigatore, un grande amico.
Questa volta è finita davvero,
Virginio e Alain sono ormai a bordo e si allontanano dal porto
di Marsiglia, sono sicuro che come me anche Emilio sta pensando
alla stessa cosa: dove ci porterà la prossima avventura?

Virginio
Gandini - Alain Parravicini - 24/4/2018
Di fatto il passaggio del
testimone con Emilio e Angelo avviene seduti a tavola in uno dei
tantissimi ristoranti che fanno da corollario al Porto Vecchio
di Marsiglia. Con me a ricevere il "testimone" l'amico
Alain, appassionato gommonauta francese, che mi accompagnerà
fino a Barcellona. Con Angelo e Emilio, ci scambiamo le prime
impressioni sulle loro tappe e, Winfinder alla mano, su come sarebbero
state le nostre. Domani il meteo darebbe quasi buono, "darebbe"
fra virgolette visto che stiamo parlando del Golfo del Leone.
Al mattino solo onda da sud rimasuglio dei giorni scorsi mentre
nel pomeriggio vento in arrivo da nord ovest che si tramuterà
in un bel forza sette per dopodomani. Vabbeh! Domani faremo una
gran tappona così dopodomani lasciamo passare la maestralata.
Mai decisione fu più saggia!
Concludiamo la serata a spasso lungo le banchine del Porto Vecchio
con visita d'obbligo a Italo che placido riposa ormeggiato alle
banchine della Società Nautica Marsigliese. Beh! Questa
zona di Marsiglia non mi dispiace affatto...ci faccio un pensierino
per l'estate.
25/4/2018 Marsiglia - Cap D'Age
- Port Vendres 141,9 miglia
Sveglia prestissimo. Emilio e Angelo sono già in banchina.
Alain si porta un bagaglio enorme che comunque riusciamo a "stivare".
Fotografie, saluti e stimolati da un "in culo alla balena",
salutiamo amici e ormeggiatori. Fuori dal porto lasciamo sulla
nostra sinistra le Isole Frioul e il famigerato Castel D'If ...che
poi tanto tetro visto da qui non è. Decidiamo subito di
puntare su Cap D'Age 82 miglia, da lì vedremo se proseguire.
La navigazione fin dopo le bocche del Rodano si rivela un po'
fastidiosa con poco vento ma con onda scomposta di quasi un metro.
Poi vento e onde si mettono decisi di prua fin a Cap d'Adge. L'onda
a tratti frange ma per Italo questa maretta di prua è il
suo pane. Ormeggiamo al distributore intorno alle 13:30. Aprirà
alle 14:00. Aspettiamo! Facciamo colazione, mando gli auguri di
buon compleanno a mia figlia Daniela e chiedo ad Alain cosa ne
pensa del piccolo Italo: alza il pollice accompagnato da un "très
bien!" Incoraggiati da tanta buona impressione, dopo il rifornimento,
lasciamo il marina con già un buon metro/metro e mezzo
d'onda di prua, adesso però Italo comincia a soffrirne,
proviamo a ridossarci ancor di più alla costa. Andiamo
meglio! Fatte una ventina di miglia, mare e vento ci si mettono
al traverso, comincia una lunga serie di docce e non smetteranno
anche quando a circa 15 miglia da Cap Bèar, mare e vento
si metteranno di poppa. Scartiamo Argeles sur Mer preferendogli
Port Vendres. Entrando nel piccolo fiordo, guardo Alain, adesso
sono io ad alzare il pollice. Siamo ormai a poche miglia dal confine
spagnolo. Oggi ci siamo smazzati 141 miglia, domani mare e vento
facciano quel che vogliono. Noi riposiamo!
26/04/18 In effetti
non sarà così: a circa una trentina di miglia da
qui, un brutto colpo su un onda al traverso ci aveva fatto temere
per la tenuta della consolle, li per li sembrava fosse solo un
impressione, ma nella calma dell'ormeggio, ci siamo voluti accertare
meglio smontando i bulloni di fissaggio della consolle alla coperta,
purtroppo tre su quattro si sono sfilettati. Calma e sangue freddo!
Telefono a Michele a Milano, nostro metalcarpentiere di fiducia
e poi andiamo in "visita" al vicino ferramenta.
Troviamo i bulloni,
i gestori gentilissimi ci prestano pure un potente avvitatore.
Ok, smontiamo completamente la consolle, rifilettiamo e sostituiamo
i vecchi bulloni con dei nuovi maggiorati. Rimontiamo il tutto.
Alla fine siamo soddisfatti, abbiamo fatto un buon lavoro. Adesso
sicuramente tiene, poi a Barcellona, Marco e Fabio, che ci daranno
il cambio si porteranno altri bulloni da aggiungere a quelli già
messi. Bene, con Alain ci diamo il cinque e, nel pomeriggio, ci
concediamo un tour in pullman alla vicina cittadina di Collioure
dall'antico borgo medievale particolarmente spettacolare. Intanto
fuori "urla e biancheggia il mar..."
27/04/18 Port Vendres - Port Blanes
74,1 miglia
Accompagnati per un breve tratto da un amico di Alain iscritto
come lui al forum Pneubooat usciamo da Port Vendres alle 8:45.
Mare buono, solo qualche rimasuglio d'onda della giornata di ieri
fino a Roses, sostiamo a Cadaques pittoresco villaggio dove ha
vissuto Salvator Dalì. Siamo ormai in Spagna, cambiamo
la bandiera di cortesia. Dopo Roses una fastidiosa onda al mascone
ci accompagna fino a Estartit, dove sostiamo per uno spuntino.
Lasciato Estartit, una nuvolaglia bassa ci fa temere per uno sgraditissimo
acquazzone. Alla fine vince il sole. Altra sosta per un rabbocco
carburante a Saint Felius des Guisol. In effetti Saint Felius
doveva essere la fine tappa odierna ma visto il mare buono e la
difficoltà di trovare alloggio vicino all'ormeggio, optiamo
per continuare di un altra quindicina di miglia fino a Port Blanes.
Nel Marina, durante la registrazione per l'assegnazione del posto
barca (11 euro), saputo da dove venivamo e dove andavamo mi sono
sentito dire che forse il battello è un po' piccolo...
anche perchè da queste parti vige il famoso proverbio:
"Barco sin cubierta sepultura abierta" (barca senza
copertura, sepoltura "aperta").
Confortati da tanto ottimismo, troviamo alloggio presso una gentile
e giovanissima mamma che ci attende con neonato in braccio in
un nuovissimo appartamento vista mare. Naturalmente grazie a Carla
che da Milano ci precede con le prenotazioni...lo so, è
una sviolinata ma prima o poi dovrò tornare a casa
28/04/18 Port Blanes - Barcellona
- Castelldefels 50,1 miglia
Lasciamo Port Blanes alle 8:45 con mare piatto. La costa molto
cementificata non ci entusiasma, di buono c'è l'abbondanza
di porti e porticcioli. Dopo qualche miglio e fino a Barcellona
ci accompagna una divertente onda lunga di prua. Italo, una volta
risolto il problema consolle, mi conferma le buone impressioni
avute in occasione del giro d'Italia dell'anno scorso. Anche il
Suzuki non perde un colpo. Rinunciamo alla sosta a Barcellona
causa l'arrivo di un brutto temporale e proseguiamo per Casteldefies.
Anche nel Marina di Casteldefies "Port Ginesta" Italo
paga 11 euro tasse comprese. Ottima sistemazione. Attendiamo Fabio
e Marco che ci raggiungeranno dopo un rocambolesco viaggio in
auto da Milano causa sciopero dei controllori di volo.
Stesso problema mi toccherà due giorni dopo e mi vedrà
costretto a cambiare compagnia e "volare" prima a Londra
Heathrow e da lì a Milano Malpensa. In areoporto saluto
Alain, resteremo in contatto sulla chat operativa dedicata alla
Genova Gibilterra e ci rivedremo al Salone di Genova.
Fabio Peschiera
- Marco Mosca - 28/4/2018
Iniziamo male!! Poche ore prima della partenza ci cancellano il
volo di andata Milano/Barcellona, causa sciopero dei controllori
di volo in Francia. Quindi decidiamo di farcela in auto, in fondo
sono solo 1000 km circa. Maso o menos. Ed essendo due provetti
guidatori, ci avvicenderemo alla guida. Decidiamo di fare la strada
alta, quella che passa dal Fréjus: in periodo di ponte,
la strada bassa, quella che passa lungo costa ci sembra potenzialmente
piu trafficata. Scopriremo che il traforo costa, e non poco, ma
ci ipotechiamo anche il ritorno pagando un 30% in meno per A/R
in un'unica soluzione. Domenica metà mattina quindi alle
10:00 circa partiamo da Milano. Arriviamo in tarda serata a Barcellona
in quel di Casteldefies, raggiungiamo l'equipaggio numero due
che lascia Italo. Preso possesso della IMPERIAL ROOM al BestWestern,
veloce cena e poi a letto.
29 /4/2018 - Ci svegliamo con condizioni
meteo/marine non proprio allettanti. Vento e pioggia dal mare,
è il tempo ideale per i surfisti mediterranei, per i gommonauti
non è invitante. Quindi ripieghiamo su attività
ludico ricreative se nonché di minuto mantenimento al mezzo.
Al porto di GINESTA ad ovest di Barcellona, prendiamo ufficiosamente
possesso del mini RIB.
I due veterani non vogliono ancora avvicendarsi!! Procediamo con
il fissaggio della consolle tramite l' installazione di 4 prigionieri
a vite che grazie a Michele Armiento, ingegnere di concetto, applichiamo
senza problemi.
Bisogna dire che la sua proattività è tutt'altro
che disinteressata
infatti, essendo il suo con Chrisopher
il 5° equipaggio, anzi CREW per il brexitiano, mai avrebbe
voluto cimentarsi di persona nell' attività di carpenteria
metallica su volgare ALLUMINIO
.
Nello stesso pomeriggio, data la disponibilità dell'auto
che ci ha portato fino a Barcellona, ne approfittiamo per un CULTURAL
TRIP TOUR. E andiamo a visitare il museo navale dove è
conservata la Galea Real protagonista della battaglia di Lepanto,
famosa per la sconfitta della nazionale turca. O forse mi sbaglio
.Poi
foto di rito a Cristoforo Colombo e alla Sagrada Famila.
30 /4/2018 Castelldefells - Sant
Carles de la Rapita 87,2 miglia
Va beh, il giorno dopo il meteo è favorevole, e finalmente
il vecchio si avvicenda al nuovo che parte,
Virginio Gandini (VG) e Alain Paravicini (AP) ci cedono il testimone.
Sbrighiamo la burocrazia di rito per lasciare il porto e l'auto
in deposito e le simpaticissime impiegate della Marina, ci abbonano
il deposito dell'auto.
Facciamo bunker fino all'orlo e partiamo. Sono le 10:00 quando
prendiamo il mare. L' avventura ha inizio.
Il mare è abbastanza buono con onda lunga al mascone di
SX, e fin da subito prendiamo la decisione di forzare la tappa
per recuperare la giornata spesa a passeggio...tra le 14:00 e
le 14:30 facciamo tappa nel porto di Tarragona. Una bella fritturina
Pret a Porter e riprendiamo subito il largo...ci si ripresenterà
per buona parte del resto del viaggio, anche perché qualche
botta la prendiamo comunque
onda al mascone di dritta
piu o meno. Infatti, invece che a L'Ampolla, alle 18:30 arriviamo
al Porto di Sant Carles de la Rapita, appena sotto la foce dell'
Ebro. 87 MN in 7 ore e 20
.una bella tirata. "Parcheggiamo"
Italo nel porticciolo della laguna, e ci ritiriamo in albergo.
Non bello quanto il BW ma sicuramente alla portata dei lupi di
mare. La sera peregriniamo alla ricerca della PAELLA alla Valenciana
ma non si trova nulla di buono.
Ci accontentiamo di una cosetta di poco rilievo.
1 /5/2018 - Sant Carles de la Rapita
- Valencia - Denia 128,5 miglia
Si riparte: alle 09:30, rifatto il pieno alla goccia per 61 lit
e mezzo. A Valencia ci fermiamo per riposarci le stanche membra.
Il porto vale la pena di essere curiosato un po..CI SONO BARCHE
IMPORTANTI QUI!!!! e Marco dà il meglio di se, spiegandomi
un sacco di roba sulle vele e sui "fili" che le rizzano
.
Vai a capire
Usti, scusate scusate scusate, non si chiamano
fili
.forse sartie e scotte??? Veloce pranzo "very light"
questa volta, in porto, al caldo, e semi pennica.
Di nuovo carburante per 47,4 Lit. il Piccolo Grande Suzukino vuole
attenzione, e ci ricorda la coccola dell' olio. Il timer ce lo
ricorda
. Noi resettiamo e glielo promettiamo piu avanti
.
Lui ci casca, e...Dai, che si riparte, in fondo sono appena le
tre e qualcosa...il mare è buono e ci permette una buona
andatura. Tappa forzata, e alle 19:50 entriamo nel porto di Denia
..
Game Over
Ora con molta calma ormeggiamo nel porto di DX
arrivando dal mare. Ci troviamo un albergo,
Mangiamo l'agognata PAELLA alla VALENCIANA, e a nanna.
2 /5/2018 - Non molto da dire:
dobbiamo con tutta calma prepararci al cambio staffetta: Danilo
Redaelli e Franco Bodini ci daranno il cambio per le 14:00 circa.
Intanto facciamo colazione, English Breakfast per me e Vegana
per Marco
Cambiamo il porto da DX a SX che costa meno (16
contro 23 € al giorno), e aspettiamo...Pranzo insieme e alle
15:00 cambio staffetta
noi ripartiamo alla volta di Barcellona,
dove intorno le 19:00 prendiamo la mia auto, lasciamo il noleggio
di Danilo R. e proseguiamo verso Milano sempre via Frejus. Alle
sette e mezza di mattina del 3 Maggio Mercoledi io e Marco ci
separiamo.
Che dire? Ci portiamo negli occhi paesaggi terrestri che non ho
idea quando avremmo potuto vedere dal mare, di questa stagione.
Poteva andare peggio
avrebbe potuto piovere!!!!
Tutto sommato abbiamo navigato tanto per due giorni, impegnativo
ma non estremo.
Italo è stato perfetto allo scopo e pure il Suzuki, come
anche le altre attrezzature.
Fabio e Marco ringraziano con orgoglio di essere parte del Club.
Danilo Redaelli - Franco Bodini
- 3/4/5/6 Maggio 2018 Denia - Almeria 212,2 miglia
Chiaramente l'avventura è
iniziata molto prima di prendere il mare. È iniziata con
la preparazione, la programmazione della tappa di propria competenza,
la coordinazione con il mio compagno e gli altri equipaggi, in
particolare con quelli con i quali ci saremmo dovuti avvicendare.
La tappa a me assegnata, tutta in territorio spagnolo, della lunghezza
di circa 212 miglia nautiche ha avuto inizio a Denia e termina
ad Almeria ed è stata percorsa in tre frazioni e precisamente:
Denia - Cartagena (113,80 mn), Cartagena - San Jose (76,3 mn),
San Jose - Almeria (22,1 mn). Io ed il mio compagno di avventura
Franco Bodini, alla data prefissata del 2/5/2018 ci siamo recati
a Denia dove ci siamo incontrati con l'equipaggio della tappa
precedente, Marco e Fabio, per il rito del passaggio del testimone
che a nostra volta lo avremmo poi affidato ad Almeria all'equipaggio
successivo Michele Armiento e Cristopher Piercey. In tutte le
frazioni di tappa abbiamo trovato mare prevalentemente buono ad
eccezione delle 15 miglia tra capo Palos e Cartagena dove le onde
hanno raggiunto il metro e mezzo di altezza mettendo a dura prova
la schiena del povero Franco. I diversivi e gli imprevisti non
sono mancati. Abbiamo incontrato un branco di delfini e un gruppo
di canoisti che pescavano alla traina con le canne fissate ai
loro kayak. Il litorale da Denia ad Almeria alterna a coste pianeggianti,
ove si sono sviluppati parecchi agglomerati urbani con costruzioni
in verticale molto elevate ed esteticamente non inserite nell'ambiente
deturpando il paesaggio, coste prive di urbanizzazioni con scogliere
di rocce nere di origine vulcaniche incastonate da rocce bianchissime
che mettono in risalto una splendida natura selvaggia. La prima
frazione di tappa è stata la più lunga perché,
giunti alla meta prefissata di Carbonera siamo rimasti alquanto
delusi alla vista di un centro minerario squallido e puzzolente.
Pertanto, viste anche le buone condizioni del mare, abbiamo deciso
di proseguire il viaggio fino alla meta successiva. Mentre navigavamo
su questa tratta né io e né Franco ci siamo resi
conto che lo SPOT (il tracciatore satellitare di bordo), ha cessato
di funzionare creando tra coloro che ci seguivano via internet
un po' di preoccupazione. Noi non rispondevamo neppure ai cellulari,
in quanto, per proteggerli dagli schizzi del mare, li avevamo
infilati delle tasche della cerata e così non li abbiamo
sentiti squillare. Ad eccezione di questo fatto il resto è
andato tutto per il meglio in perfetto accordo con il mio equipaggio.
All'arrivo di ogni frazione, dopo
aver svolto le attività burocratiche con i responsabili
del porto e aver rigovernato ITALO, vale a dire smontare gli strumenti
di bordo, lavarlo dalla salsedine, controllare e risistemare gli
adesivi degli sponsor e ricoprire la console con la sua apposita
cappuccia cerata, ci si accingeva alla ricerca di un hotel per
passare la notte e da dove poter inviare i rapportini quotidiani
dei consumi, miglia percorse e fotografie all'incalzante ed impaziente
Dr. Pierpaolo Bellina, Direttore Responsabile della rivista "IL
GOMMONE", affinché potesse pubblicare il tutto su
Facebook entro la serata. Il dopo cena lo impegnavamo in una salutare
passeggiata in centro città e poi a letto, previo scrupoloso
consulto delle previsioni meteo ed il programma del giorno successivo.
Quando in porto, sia in capitaneria che in hotel o tra i curiosi,
raccontavamo che ITALO era partito da Genova per raggiungere Gibilterra
e ritornare a Genova, tutti rimanevano increduli e in più
di una occasione ci hanno dato pure del "loco", termine
che con libera traduzione in italiano vuol dire un "po' tocco
nella testa". Ad Almeria mi ha raggiunto Ketty ed insieme,
via terra, dopo aver accompagnato e salutato Franco a Malaga da
dove ha preso il volo per tornare in Italia, ci siamo recati a
Gibilterra per essere testimoni oculari dell'arrivo di ITALO alla
meta prefissata ed assistere alla cerimonia del passaggio del
testimone tra l'equipaggio Michele Armiento/Cristopher Piercey
e l'equipaggio Alessandro Di Lelio/Ambrogio Fumagalli che rientravano
verso Genova. Le giornate a Gibilterra sono state piene e ricchissime
di eventi. Si dormiva in porto su una splendida barca a vela con
arredamenti in mogano, siamo saliti con la funivia sulla rocca
da dove, oltre incontrare le famose bertucce padrone incontrastate
del luogo, ci siamo incantati ad ammirare il paesaggio delle colonne
D'Ercole e l'imboccatura dell'oceano Atlantico che per noi "marinai"
è un miraggio e in quel momento ci siamo tutti sentiti
solidali con Michele per la sua delusione di non essere riuscito
a raggiungere le acque dell'oceano Atlantico per il forte vento.
Poi c'è stato l'entusiasmo per preparare un pensiero da
lasciare in ricordo al navigatore Allan Priddy tanto disponibile
quanto simpatico che ha messo a disposizione la struttura della
sua associazione nautica per le interviste con la stampa locale.
Ripensando sul viaggio intrapreso sono certo che il combinato
ZarMini 16 ed il motore 40 CV Suzuki si è dimostrato azzeccato.
Pur essendo molto spartano ed essenziale lo si può consigliare
senza dubbi a neofiti perché è in grado di affrontare
senza grosse difficoltà onde di oltre un metro risultando
performante su tutte le andature con anche vocazione velocistica,
tanto vero, che in un breve tratto dove il mare era veramente
una tavola, abbiamo raggiunto la soglia dei 28 nodi ad un regime
di 6000 giri del motore. Il tutto, cosa piacevole e non trascurabile,
è accompagnato da consumi veramente parsimoniosi e costi
di acquisto contenuti. Io ora navigo con un gommone super accessoriato
di quasi nove metri con due fuoribordo da 250 cv ciascuno, ma
la partecipazione a questa avventura mi ha divertito moltissimo
dimostrando che l'ebrezza del navigare prescinde dalla dimensione
e dotazioni dell'imbarcazione, perché l'importante è
navigare. Anche con piccole imbarcazioni si possono fare percorsi
importanti, questa staffetta ne è stata la dimostrazione,
basta usare la dovuta prudenza che in mare è sempre necessaria.
ITALO per magia mi ha riportato indietro nel tempo (non dico quanti
anni perché sono veramente tanti) facendomi ricordare quando,
ancora sbarbato, sentendomi un timido conquistatore dei mari,
mi cimentavo con mio padre a solcare le acque dell'isola D'Elba
e d'intorni. Navigavamo con un Wiking di metri 3,60, uno dei primissimi
gommoni, insomma il nonno degli attuali gommoni, sul quale era
montato il mitico fuoribordo Mercury di 22 CV, uno di quelli ancora
con la calandra bianca di atavica memoria. A quei tempi per me
era inimmaginabile poter raggiungere la Capraia e la Corsica.
Oggi quelle imprese mi fanno sorridere. È proprio vero
il vecchio adagio che recita: ogni cosa a suo tempo. Prima si
impara a navigare con il poco e il piccolo e man mano che si acquisisce
esperienza si affrontano rotte sempre più lunghe ed impegnative.
Quest'anno ho partecipato alla staffetta Genova Gibilterra Genova,
per il prossimo anno non so cosa si farà. Ma intuisco che
il nostro Presidente, Virginio Gandini, stia meditando su qualche
altra impresa. Vedremo.
Michele Armiento - Christopher
Piercey
7/8/9/10 Maggio 2018 Almeria - Gibilterra - Golfo Algeciras 180,5
miglia
Anche questo anno l'inverno è passato velocemente impegnati
a fare progetti discussioni ed infine la decisione, la maggioranza
ha deciso, sarà Genova Gibilterra Genova la prossima avventura
del CDG (io ero fra i sostenitori). Questa volta abbiamo cambiato
un pò la formula, per coinvolgere e rendere partecipi più
soci possibili, si navigherà in due per ogni staffetta.
Pur rimanendo un sostenitore della navigazione in solitaria devo
dire che con questa formula ci sono i benefici di dividersi i
compiti, responsabilità, e soddisfazioni. Dal momento che
mi hanno affidato la tappa Almeria Gibilterra, non è un
caso che il mio compagno di navigazione sia Christofher Piercey,
un Inglese purosangue che da oltre trentanni vive nel nostro paese.
Per uno come me, che fatica anche a parlare correttamente l'Italiano
questo e un altro grosso vantaggio. Molto meglio anche la formula
dei 4 giorni a disposizione per ogni tappa, ogni equipaggio si
smazzola il proprio percorso come meglio crede, l'importante è
arrivare a fine tappa nei tempi prestabiliti per consegnarlo ai
prossimi equipaggi in arrivo. Ne abbiamo beneficiato nelle prenotazioni
per aerei, e alberghi, e stato molto più rilassante rispetto
al 2017. Eccoci quindi in piena notte a Malpensa, io Chrys e Ketty,
( Danilo, il marito è in navigazione per Almeria) verso
mezzogiorno tutta l'allegra compagnia si riunisce sul pontile
di Almeria,tutti a bordo del fidato Italo, chi incolla adesivi,
chi serra bulloni, chi con straccetto e detergente cerca di renderlo
dignitoso alla vista, infine foto di rito cambio staffetta dopodichè
tutti con le gambe sotto al tavolo. Il mattino seguente tocca
a noi, ci congediamo da Danilo, Franco e Ketty, loro in giro per
l'Andalusia noi finalmente prendiamo il largo, rotta fissa 270
gradi ovest, non vi stò a raccontare dei consumi, velocità
e quant'altro l'hanno già fatto molto srupolosamente altri
più competenti di me. Il mare niente di che, navigazione
tranquilla, di fermarci alla tappa prevista di Motril neanche
per sogno, da subito avevamo in testa come minimo Malaga, arriveremo
a Benalmadena 8 miglia più in là. La seniora dell'ufficio
portuale nel compilare la scheda del natante quando mi ha chiesto
la lunghezza dell'imbarcazione ha strabuzzato incredula gli occhi,
cinco metros? cinco metros seniora, lo ha ripetuto 3/4 volte,
io in Spagnolo, Chrys in Inglese a confermagli i cinque metri
del nostro Italo.
Il mattino seguente di buon ora
siamo sulle banchine del porto, il negozio di nautica apre alle
9, dobbiamo assolutamente comprare la bandiera di Gibilterra.
Quando usciamo dal porto già da subito inconsapevolmente
ingnoriamo la costa alla nostra destra con gli occhi fissiamo
l'orizzonte davanti a noi , seguendo esattamente la rotta che
ci indica il nostro Simrad. Dopo un paio di ore dice che mancano
25 miglia, all'orizzonte c'è un pò di foschia ma
a tratti compare un ombra scura, la mano inconsciamente pigia
sulla leva del gas, aumenta l'andatura, e aumentano anche le pulsazioni
cardiache. Non c'è storia è tutto l'inverno che
lo osserviamo quel posto, il vento, il mare, leggiamo commenti
di chi ci è gia stato, le carte nautiche, le maree, finalmente
comincia a comparire, la sua inconfondibile sagoma diventa sempre
più grande, cominciamo a scattare foto ci alterniamo alla
guida, l'altro scatta foto, non si può spiegare quello
che si prova davanti ad un posto cosi mistico, finisce il mediterraneo
e comincia l'immenso Oceano, ti incute timore e rispetto, ti passa
la voglia di scherzare, diventi più serio e ripeti a tè
stesso, (non facciamo cazzate, quì non si può sbagliare).
Dopo aver passato una bell'oretta sotto questa imponente falesia
a picco sul mare a scattare foto facciamo il cambio bandiera e
cominciamo a dirigerci verso Europe Point, il vento man mano che
superiamo la rocca aumenta sempre più, il mare sempre più
grosso con onde che superavano tranquillamente i tre metri ci
fanno avanzare lentamente in dislocamento onda dopo onda, su con
il naso al cielo, dopo giu nel cavo, il tutto e durato una quindicina
di minuti mentre avevamo la prora che guardava in faccia l'oceano,superato
Europe Point gli abbiamo girato le spalle per entrare nel golfo
di Algeciras e la situzione e migliorata molto ,il moto ondoso
ci spingeva nel golfo. Fiiiiuuuuuu, c'è l'abbiamo fatta,
un bel sospirone, tanta soddisfazione il tutto in un paio di ore,che
vanno dalla vista di questo posto incredibile fino al suo ingresso
in porto. l'oceano ha fatto subito capire chi comanda da queste
parti. per il resto posso tranquillamente dire che fra il golfo
del Leone e il mare di Alboran, in questa stagione ci è
andata di lusso, parlo per impressioni personali, ma anche per
gli altri colleghi di navigazione, dal momento che tutti hanno
rispettato i tempi prestabiliti, non credo si sia molto da lamentarsi.
Ce la siamo cavata benino, ma un pò fortunati anche, perche
non ammetterlo. Intanto Chrys è in contatto con il nostro
grande amico Alan che passo passo ci guida verso il nostro ormeggio,
proprio davanti al nuovo ufficio portuale. Lui sornione è
seduto su una grossa barca dove poteva osservare fino da lontano
il nostro ingresso in porto, ha un bicchiere in mano, ci saluta
con un gesto della mano, vedendoci bagnati come due pulcini dice
qualcosa in inglese, io riesco a capire solo Europe Point, tira
su le spalle e allarga le braccia. Non c'è bisogno di farmelo
tradurre, credo volesse dire ( se passi da Europe Point è
normale bagnarsi). Non mi voglio dilungare molto su questo incredibile
personaggio, lascio che sia Christhofer a parlarne meglio di lui,
sono connazionali parlano la stessa lingua, ma comunque gli saremo
sempre grati per l'accoglienza e il contributo che ha dato alla
nostra impresa ci hanno accolti tutti benissimo, ci fanno i complimenti
per quello che abbiamo fatto, da veri gentlemen, non ci hanno
chiesto documenti o parcelle per l'ormeggio, grazie ancora all'amico
Alan, ricambieremo quando anche lui in autunno si cimenterà
in un nuovo record, il giro del mondo con 10/11 giorni in meno
sul record attuale. Il terzo giorno nel primo pomeriggio arriveranno
Danilo, Ketty, Alessandro e Ambrogio, noi nel frattempo al mattino
saliamo a bordo e usciamo dal porto nel tentativo di raggiungere
Tarifa e dare uno sguardo più approfondito all'oceano,
il tempo è peggiorato, c'è più vento del
giorno precedente, Alan ha una webcam sul tetto di casa sua, dice
che fuori dal golfo di Algeciras è tutto una schiuma bianca,
se volete tentare avvicinatevi il più possibile alla costa
Spagnola e piano piano tentate di raggiungere il capo. Non siamo
riusciti nemmeno ad arrivare sulla sponda opposta del golfo, il
vento aumentava sempre più, la costa e bassa e non offre
nessun riparo dal vento che proviene dall'Atlantico , anche in
dislocamento ogni frangente ci inondava lo scafo, la lenta andatura
non permetteva di scaricare l'acqua velocemente e ad ogni frangente
aumentava sempre più. Chrys mi da un'occhiata e mi fa capire
che non è possibile proseguire in queste condizioni, in
effetti aveva ragione, a malincuore e alquanto dispiaciuto per
non avere completato quello che da tempo avevo nella mente ( cabo
Trafalgar) inverto la rotta e ritorniamo indietro con tanta delusione
addosso. Nel pomeriggio ci raggiungono gli altri equipaggi ci
fanno i complimenti, ma non riusciamo a gioirne appieno, l'unica
cosa bella è quella di stare in questo posto fuori dal
comune tre equipaggi, il numero 4,5,6 tutti insieme e con l'amico
Alan facciamo una bella tavolata tutti insieme. Ho molto apprezzato
la presenza di Danilo e Ketty, sono venuti qui apposta per salutarci
e stare insieme a noi e vedere anche loro il punto estremo del
mediterraneo, io al loro posto avrei fatto la stessa cosa, nel
pomeriggio visita alla rocca, facciamo timbrare il gagliardetto
del CDG all'ufficio postale, facciamo il cambio staffetta davanti
al monumento delle colonne d'Ercole prepariamo la cornice con
la nostra bandierina da consegnare agli addetti dell'ufficio portuale
per l'incontro organizzato dall'amico Alan per noi con la presenza
della stampa e fotografo locale.Una bella e calorosa accoglienza
riservata a noi che ci ha fatto gonfiare il petto di orgoglio.
Il quarto giorno ce lo siamo tenuto libero per un cruccio mio
e di Alessandro, quello di visitare una villa dove nel secondo
conflitto mondiale c'era una base della Decima Mas con al comando
il nostro grande Comandante Agostino Straulino e i suoi incursori.
il giorno seguente liberiamo gli ormeggi di Italo e salutiamo
i nostri amici che incominciano la prima tappa di rientro, ultimo
pranzetto frugale offertoci dal nostro amico Alan e siamo pronti
per il rientro a casa. nonostante mancano alcune cose, credo di
essermi dilungato lo stesso. un Grande ringraziamento al CdG e
a tutti quelli che con il loro contributo hanno permesso che questo
grande sogno nel cassetto diventasse realtà. Orgoglioso
di averne fatto parte. Michele Armiento.
Alessandro Di Lelio
- Ambrogio Fumagalli
10/11/12/13 Maggio 2018 Gibilterra - Almeria 168,4 miglia
Avevamo seguito fino ad allora
la Genova Gibilterra Genova, la nostra Genova Gibilterra Genova,
con passione, interesse ed anche un certo orgoglio; sotto sotto
quello che pensavamo era: noi siamo quelli che stanno andando
a Gibilterra con un guscio di alluminio e pvc e che poi lo riporteremo
pure indietro, e così quasi senza accorgercene ad un certo
punto abbiamo capito che toccava a noi. Ci toccava di iniziare
il viaggio di rientro dopo che i nostri predecessori Michele e
Christopher avevano raggiunto la meta che, come da tradizione,
era naturalmente agognata. Tutto era andato bene fino a quel momento
e per l'occasione della nostra tratta, Ambrogio e io ci eravamo
regalati un giorno aggiuntivo, un po' come forma di sicurezza
contro gli incerti di un viaggio a geometria variabile che prevedeva
aereo fino a Malaga, poi pullman e taxi e un po' perché
partire da Gibilterra senza averla visitata era veramente impensabile
e così alle 0330 di mattina ci siamo messi in pista. Gli
auspici del nostro viaggio sono stati subito buoni perché
al posto del pullman, all'aeroporto di Malaga, ci siamo trovati
Danilo che con la fida Ketty e Bodi, dopo aver fatto il loro tratto,
si erano concessi qualche giorno di vacanza e così il viaggio
a Gibilterra lo abbiamo fatto su una comoda Mercedes, in buona
compagnia dopo esserci congedati da Bodi che rientrava appunto
da Malaga. Quanto alla prenotazione del bus Malaga Algesiras abbiamo
perso volentieri quei soldi. La livrea di Gibilterra e molto più
inglese che Mediterranea e abbiamo subito avuto il nostro approccio
con chi ci aveva preceduto Michele e Christopher e con il nostro
albergo, un vecchio cabinato a motore di una quindicina di metri
adibito ad alloggio con alcune stanze spartane ma comode quanto
basta per chi è abituato alle cose di mare. Bagno qualche
decina di metri più in la, ma il fascino era assicurato,
quindi bene così. Facciamo subito conoscenza anche con
Alan Priddy, multi recordman nautico, promotore e skipper del
progetto team Britannia che tenterà di battere il record
di circumnavigazione del mondo nei prossimi mesi e che si è
cortesemente prestato a darci una gran buona mano durante il nostro
soggiorno alle colonne d'Ercole. Assaggiamo così la cordiale
accoglienza all'Ocean Village Marina. Dato che siamo arrivati
presto, quale migliore occasione di andare a fare un bel giro
per Gibilterra con i nostri amici del club. Essendo previsto per
il giorno dopo, sempre grazie a Alan, un incontro con i giornalisti
del Gibraltar Chronicle per riportare sul giornale locale l'evento
del nostro arrivo, si acquista una cornice vetrata dove si decide
di fissare una nostra bandiera di club da offrire per l'occasione
ai rappresentanti del marina che tanta gentilezza hanno mostrato
nei nostri confronti. Nella visita alla rocca da cui si gode un
paesaggio mozzafiato, fra macachi (le uniche scimmie in Europa)
e turisti, avviene che a causa del forte vento il vetro della
cornice va in frantumi. Niente paura la mattina dopo rimediamo
al problema con un rapido acquisto di un'altra cornice prima della
cerimonia di consegna. La cerimonia è semplice, ma toccante
e così un pezzo del nostro club rimarrà ai confini
del mondo antico o almeno così ci piace pensare. Il pomeriggio
è dedicato ad un salto in Spagna per una visita a Villa
Carmela sede segreta, durante l'ultima Guerra mondiale, dei nostri
incursori di marina. Ora, perfettamente restaurata, accoglie una
struttura per servizi sociali, ma la vista della finestra da cui
si sceglievano le navi da colpire fa venire ancora la pelle d'oca
come il percorso seguito dagli stessi lungo il Rio Cachon, sotto
il ponte romano, per raggiungere il Golfo di Gibilterra.
Manca ancora un atto prima che noi, la coppia entrante, iniziamo
il rientro di Italo in patria ed è lo scambio del testimone
e siccome il luogo si presta ad una visione epica dell'evento,
decidiamo di scegliere il più epico dei siti di Gibilterra
e cioè il monumento alle colonne d'Ercole presso il Jew's
Gate, proprio sotto la Rocca. L'indomani è il giorno della
partenza, non prima però di aver fatto colazione in un
Bar della Grand Casemates Square, aver comprato più copie
del Gibraltar Chronicle con il nostro articolo già pronto,
aver salutato gli amici ed essere a nostra volta salutati da una
bella e gentilissima rappresentanza dell'Ocean Village Marina
che ci aveva ospitati. Da quel momento Italo, Ambrogio e me avremmo
cominciato il viaggio di rientro che devo dire almeno nel primo
giorno è stato di tutta tranquillità, tanto che
prospettandosi un tempo poco amichevole per i giorni a venire
abbiamo cercato di forzare la mano portandoci avanti, per così
dire, con il lavoro facendoci un tappone da 138 miglia tutto sommato
abbastanza tranquillamente.
Arriviamo così
, in zona cesarini ad Adra nel locale Club nautico. Riusciamo
a farci accettare quasi in chiusura dell'ufficio e falliamo qualcuno
dei doveri che abbiamo con Bellina, del resto noi a camminare
e masticare la gomma contemporaneamente non ce la facciamo.
Prendiamo l'unico Hostal (una specie di Hotel con poche stelle,
ma pulito e dotato di tutto quello che serve) e ce ne andiamo
a dormire. Adra è una città con poche attrattive
e anche se ci siamo impegnati a girarla per lungo e per largo
il fatto che il giorno dopo arriva la annunciata burrasca ci impone
un fermo piuttosto noioso e così l'indomani anche se il
mare non era proprio piatto decidiamo di andarcene. Poche miglia
da fare, solo 31, ma ci abbiamo messo più di 3 ore; tutto
sommato è stato divertente anche per le buone doti di incassatore
di Italo e perché un po' di mare mosso (1,5, 2 mt massimo)
rallegra il marinaio che ama il mare. Un sole estivo ed una diffusa
aria da vacanza ci accoglie al bellissimo porto di Almeria dove
portiamo Italo a finire la sua avventura con noi prima di iniziare
la sua prossima con altro equipaggio che, unico fra tutti, sarà
anche in quota rosa.

Carla Gnemmi Eugenio Severgnini
- 13/5/2018
Partenza da Milano Linate ore 12,00 arrivo ad Almeria previsto
per le 18,00.
Preso un taxi per la città Alessandro ed Ambrogio ci ricevono
ed insieme ci concediamo una cena tipica spagnola.
14/5/2018 Almeria - Cartagena 97,3 miglia
Attorno alle 09,45 passaggio del testimone e partenza, con un
giorno di anticipo sulla tabella di marcia per preannunciato maltempo
in arrivo, direzione Cartagena.
Navigazione tranquilla, sole, mare forza olio e vento assente
ci permettono di goderci il panorama delle scogliere di roccia
lavica della costa meridionale spagnola.
Approdiamo alle 17,15, avendo percorso 97,3Mn, rabbocchiamo di
carburante circa 39 litri e ci avviamo all' ormeggio. Sistemato
il gommone ci concediamo il meritato relax cenando a base di paella
al ristorante del nostro albergo.
15/5/2018 Cartagena - Alicante
62,1 miglia
Salpiamo da Cartagena alle 09,15 destinazione Alicante, mare discreto
e leggero vento.
A tre quarti di percorso, al traverso di Cabo de Palos, mare di
prua con onda di 100-150 cm. ci rendono l'ultima parte di navigazione
un po più ruvida ma meno monotona.
Entriamo in porto ad Alicante alle 13,45 dopo circa 4 ore di navigazione
per 62,1 Mn, al distributore rabbocchiamo il pieno per 37,42l.
Purtroppo abbiamo una panne con il nostro tracciatore e, da casa,
si fanno congetture ed illazioni, solite chiacchere da taverna
Alloggiamo in un orribile hostal, che non consiglieremmo a nessuno,
ma in fondo è solo per una notte, quindi ci facciamo consolare
dalla paella quotidiana.
16/5/2018 Alicante - Denia 52,4
miglia
Ore 08,00 Lasciamo Alicante per l' ultima tratta della frazione.
Le condizioni del mare sono ottime, un po di onda lunga e vento
assente, cielo sereno a volte con nuvole a strie spettacolari,
sembrano la coda di una cometa, temperatura odierna piuttosto
fredda.
La costa scorre alla nostra sinistra offrendoci paesaggi contrastanti,
dalle scogliere laviche all'urbanizzazione piu selvaggia, con
agglomerati arrampicati o incastonati sugli scogli a picco. Impressionante
lo skyline di Benidorm che in lontananza appare una grigia città
postatomica.
Arriviamo a Denia attorno alle 11,15, avendo percorso 52,4Mn e,
per l' ultima volta, facciamo rifornimento con 34l. di carburante.
Terminiamo la nostra frazione con due giorni d'anticipo, il maltempo
non si è fatto vedere!
17-18 /5/2018 - In attesa degli
ottavi frazionisti ci godiamo la cittadina e la sua gastronomia
e ci dedichiamo alla manutenzione degli adesivi e alla pulizia
del nostro "Mini". L'impiegata al marina di Denia si
ricordava il passaggio di Italo all'andata e ci ha chiesto l'
ashtag del raid "porque le gusta
"
Intorno alle 20,00 arrivano Alberto e Mario, coi quali facciamo
subito il passaggio del testimone perche l'indomani, all'alba,
abbiamo l'aereo per il ritorno a casa. A malincuore dobbiamo passare
la mano, ma la simpatia dei nuovi piloti ci rende meno spiacevole
la fine dell'avventura. Salutiamo il nostro Italo, ci rivedremo
presto a Genova, a casa, come gli avevo promesso.
Alberto Bagagli - Mario Giuliani
Ed eccoci qua, è il nostro
turno come ottavo equipaggio della "Genova-Gibilterra-Genova",
io e il Marietto partiamo finalmente per la volta di Denia, in
Aereo fino a Valencia, per poi concludere l'ultima fase del viaggio
in Bus che si rivela comodo ed efficiente e che ci porta fino
quasi al nostro hotel alle prime ombre della sera. L'avvicendamento
della staffetta avviene la sera stessa al porto, dove davanti
ad un ottima Paiella e un calice di bianco Eugenio e Carla ci
danno il cambio dopo un breve breefing su Italo. Non vediamo l'ora
di saltare a bordo e dunque, dopo qualche aneddoto della loro
breve avventura decidiamo volgere verso il nostro meritato riposo,
domani ci aspetta la nostra prima tappa.
19/5/2018 Denia - Formentera -
Ibiza Porto 102,3 miglia
La mattina ci accoglie con un tempo buono anche se frizzantino,
un vento di nord Ovest di circa 8 nodi ma l'eccitazione prende
il sopravvento e partiamo di buona lena, destinazione Ibiza. Si,
perché fare il sotto costa non era nelle nostre corde,
e dunque abbiamo deciso, in accordo con l'organizzazione, di effettuare
una "deviazione sul tema" e regalarci una traversata
di circa 50 miglia e toccare alcune delle Isole Baleari, meta
di turisti e vacanzieri scatenati. Partiamo verso le 9.00. le
onde di circa 30/50 cm non fermano l'ottima carena dello ZAR MINI
ed il motore Suzuki 40, già testato l'anno scorso, è
una certezza di affidabilità. In meno di 3 ore ad un'andatura
media di 16/17 nodi raggiungiamo l'Isola di Ibiza dove ci ridossiamo
tentando anche una velleitaria pesca alla traina che però
non da i risultati sperati. Il mare è una tavola ed il
vento si è calmato e dunque decidiamo, visto l'orario di
circumnavigare la fantastica Formentera, con le sue coste frastagliate
con falesie e grotte nella parte ovest ed i sabbioni con basso
fondale ed acqua caraibica ad Est. Rientriamo al porto di Ibiza
verso le 18 che ci accoglie impressionantemente frenetico nonostante
la bassa stagione. La solidarietà Italiana, unita all'intraprendenza
di alcuni noleggiatori di gommoni napoletani, riesce a farci trovare
un posticino presso una marina privata di Ibiza a circa €
10,00
l'abbiamo scampata !!
20/5/2018 Ibiza Porto - Denia 94,9
miglia
Dopo una serata sobria nonostante i locali traboccanti di personaggi
coloriti e già "alticci", riprendiamo la nostra
navigazione puntando verso Est con un vento di prua di circa 15
nodi che alza qualche onda fastidiosa, ma che carena e motore
fendono dolcemente per circa 10 miglia. Troviamo la costa dell'Isola
abbastanza edificata, ma non mancano angoli appartati dove potersi
ritagliare alcuni momenti di relax. Decidiamo di ritagliarci qualche
momento a terra e di pranzare al porticciolo di Sant Antoni, che
ci accoglie nella sua quiete dell'ora della siesta. Visto che
il mare invoglia, decidiamo di anticipare leggermente i tempi
e decidiamo di comune accordo di rientrare sul continente, anche
perché le condizioni meteo sono favorevoli e per il giorno
dopo il mare lo danno più mosso. Mentre decido di farmi
cullare dalle onde e tentare una timida abbronzature, sento che
il Marietto da fuoco alla miccia e porta in planata il mezzo sui
25 nodi a oltre 5400 giri: Il motore deve cantare, mi dice, gli
fa bene !! Io abbozzo un sorriso di compiacimento e in circa 2
½ rieccoci a Denia dove recuperiamo il Tablet di Eugenio
dimenticato in Hotel ( mannaggia ). La marina è chiusa,
ma ci accordano un posticino defilato quasi di fronte ad un ristorantino
adocchiato già dal giorno prima, sembra una coincidenza,
ma noi per non sfidare la sorte decidiamo di approfittarne per
qualche piattino invitante a base di pesce freschissimo e ottima
Cerveza.
21/5/2018 Denia - Valencia 46,6
miglia
La nostra ultima tappa è breve, Denia-Valencia, una cinquantina
di miglia, che però ci danno del filo da torcere nelle
ultime 10 miglia a causa di un vento teso ed un onda di prua di
oltre un metro. In effetti la mattina presto , uscendo dal porto
di Denia con una certa malinconia per la consapevolezza che anche
la nostra "mission" sarebbe presto volta al termine,
le aspettative erano diverse, anche se "Windfinder"
non lasciava presagire nulla di bello. Ci godiamo le prima 40
miglia bordesando la costa Spagnola e ritentando una nuova battuta
di pesca come due giorni prima , anche se il risultato finale
resta lo stesso, e lasciandoci coccolare da un mare piatto ed
una costa con degli spiaggioni bianchi che ci inviterebbero ad
una sosta per un bagnetto. Entriamo in tarda mattinata nell'attrezzatissimo
porto di Valencia, attraccando in Marina ad un prezzo esiguo,
e ci godiamo parte della città con la sua promenade e le
sue spiagge attrezzate per ogni tipo di sport. Pulita, viva, giovane
e frizzante, Valencia ci coinvolge positivamente, facendoci trascorrere
una piacevole serata.
22/5/2018
La mattina successiva, all'aeroporto, incontriamo Angelo e Giuseppe
per l'avvicendamento
c'è chi arriva e c'è chi
parte, come in tutta la nostra esistenza, ma il nostro addio sembra
più un benaugurante proseguimento per altri, con i nostri
migliori auguri anche per la loro avventura
la nostra la
porteremo nel cuore per moltissimo tempo!
Angelo Tadolti - Giuseppe Cervo
( da Il Gommone)
24/5/2018 Valencia - Sant Carles de la Rapita 84,4 miglia
"Italo" è partito questa mattina dal porto di
Valencia al comando di Angelo Tadolti e Giuseppe Cervo, il nuovo
equipaggio che ha preso il timone per la prima tappa della nona
staffetta del "Genova-Gibilterra-Genova". L'ottava staffetta
si era, invece, conclusa lunedì scorso dopo 243,8 miglia
percorse e 150,2 litri "bruciati" (1,62 miglia/litro).
Per gli amanti delle statistiche ricordiamo che dal giorno della
partenza dalla Darsena del Salone Nautico di Genova (il 21 aprile)
fino a Valencia, lo ZarMini Rib 16 (5,00 x 2,24 metri f.t.), spinto
dal Suzuki DF40A 4T, ha percorso 1.731 miglia e consumato 974,8
litri, pari a una percorrenza media di 1,77 miglia/litro. Ma torniamo
alla cronaca del raid "Genova-Gibilterra-Genova", ideato
e organizzato dal Club del Gommone. L'altro ieri si è svolta
l'ormai tradizionale cerimonia del passaggio del testimone dalle
mani di Mario Giuliani e Alberto Bagagli al nuovo equipaggio.
Angelo Tadolti e Giuseppe Cervo hanno lasciato Valencia attorno
alle 8.00 incontrando condimeteo discrete. Meta della giornata
è stata Sant Carles de la Ràpita, comune della comunità
autonoma della Catalogna, dopo una sosta per uno spuntino a Peniscola.
Nessun inconveniente tecnico per il gommone e il motore. All'arrivo
presso il Club Nautico della piccola cittadina catalana i due
raider del Club del Gommone hanno immediatamente provveduto a
fare rifornimento, imbarcando 57 litri di benzina. Davvero ragionevole
il costo per l'ormeggio: 5,22 euro! La tappa di oggi - da Valencia
a Sant Carles de la Ràpita - si è complessivamente
sviluppata su 84,4 miglia percorse a una velocità media
di 17,3 nodi in poco meno di sei ore. Domani è prevista
la seconda tappa di questa nona staffetta: l'obiettivo della giornata
dovrebbe essere Cambrils.
25/5/2018 Sant Carles de la Rapita
- L'Ametlla de Mar 36,5
Angelo Tadolti e Giuseppe Cervo hanno lasciato questa mattina,
attorno alle 8.30, il Club Nautico di Sant Carles de la Ràpita
alla volta di L'Ametlla de Mar per la seconda tappa della staffetta
"numero nove" del raid "Genova-Gibilterra-Genova".
Lo ZarMini Rib 16, spinto dal Suzuki DF40A 4T, ha percorso 36,5
miglia fino a L'Ametlla de Mar; una tappa più breve del
solito dettata da motivi di prudenza. Il chartplotter Simrad GO7
XSR installato a bordo di "Italo" ha registrato una
velocità media molto bassa, solamente 9,7 nodi e poco più
di 4 ore di navigazione. La cautela si è quanto mai resa
necessaria dato che lungo l'intero percorso Angelo Tadolti e Giuseppe
Cervo hanno incontrato mare mosso e vento contro a più
di 20 nodi. A complicare la tappa odierna ci si è messo
pure il bassissimo fondale in prossimità della foce del
fiume Ebro (il più grande della Spagna), che ha reso ancor
più pericolosa la navigazione. In compenso gommone e motore
fuoribordo hanno continuato a macinare miglia dopo miglia senza
dare alcun segno di affaticamento, nonostante abbiano già
alle spalle 1.767 miglia a cui vanno aggiunte, per completezza
d'informazione, quelle dell'anno scorso nel "Giro d'Italia"
(1.767). Domani il crono-programma prevede la terza tappa con
destinazione finale, probabilmente, Barcellona.
26/5/2018 L'Ametlla de Mar - Castelldefels
60,7 miglia
Tappa complicata, anzi complicatissima per i due piloti del Club
del Gommone impegnati nel raid "Genova-Gibilterra-Genova".
La giornata è iniziata attorno alle 8.20 quando Angelo
Tadolti e Giuseppe Cervo hanno lasciato i pontili del porto di
L'Ametlla de Mar verso Barcellona. Sin dalle prime miglia le condizioni
del mare hanno reso quanto mai complicata la navigazione, tenuto
anche conto delle dimensioni dello ZarMini Rib 16, che come molti
ricorderanno è lungo solo cinque metri ed è spinto
da un fuoribordo Suzuki da 40 cavalli. Onde di due/tre metri (forse
anche di più!) e vento teso hanno, in pratica, accompagnato
i due esperti del Club del Gommone per oltre due ore, fino al
porto di Cambrils per effettuare un rabbocco del carburante (44
litri). Nella speranza che le condizioni meteo migliorassero,
i due piloti hanno deciso di proseguire subito la tappa, per cercare
di avvicinarsi il più possibile alla meta finale della
giornata, che inizialmente era stata ipotizzata in Barcellona.
In seguito è stata effettuata un'altra breve sosta a Torredembarra
per "mettere qualcosa sotto i denti" e per dare un po'
di tregua a gambe e schiena, duramente provati da diverse ore
di navigazione "dura" accompagnata da vento forte, anzi
fortissimo. Nonostante le poco invitanti condimeteo Angelo Tadolti
e Giuseppe Cervo, con un po' di "mestiere" e tanto sangue
freddo, hanno deciso di proseguire ancora, sempre nell'intento
di portarsi il più possibile vicino al Port Olímpic
di Barcellona, dove tra l'altro è prevista la prossima
staffetta. Poco prima delle 17.00, stremati da quasi otto ore
di navigazione battente e 60,7 miglia percorse a una velocità
media ovviamente molto bassa (8,9 nodi), hanno fatto finalmente
il loro ingresso nell'accogliente Marina di "Port Ginestra"
a Castelldefels, meta che "Italo" aveva già toccato
durante il viaggio di andata. Domani, per completare la nona staffetta
e arrivare al Port Olímpic di Barcellona, basteranno, a
questo punto, solamente una quindicina di miglia. Dal 21 aprile,
giorno di inizio del raid "Genova-Gibilterra-Genova",
quella di oggi è stata sicuramente la tappa più
difficile per il gommone, il fuoribordo e, soprattutto per i piloti.
27/5/2018 Castelldefells - Barcellona
17,9 miglia
Dopo la "burrascosa" tappa di ieri da L'Ametlla de Mar
a Castelldefels "Port Ginestra" durante la quale Angelo
Tadolti e Giuseppe Cervo hanno trovato un meteo e un mare davvero
poco clementi, oggi la navigazione è ripresa quasi regolarmente;
le condizioni non erano delle migliori ma - a detta dei due piloti
del Club del Gommone - è stata quasi una passeggiata se
paragonato con ciò che hanno incontrato ieri lungo il percorso
(60,7 miglia, gran parte della quali effettuate in dislocamento!),
oltre ad essersi completamente infradiciati. D'altra parte la
tappa di oggi, l'ultima della nona staffetta del raid "Genova-Gibilterra-Genova,
è stata molto corta: solamente 17,9 miglia percorse a una
velocità media di 12,3 nodi in un'ora e tentasette minuti.
La meta finale è stata il già preannunciato Port
Olímpic di Barcellona. L'arrivo è avvenuto poco
dopo le 10.30. All'arrivo i due piloti hanno provveduto ad effettuare
un rabbocco del carburante (46 litri). E ad attenderli in porto
c'era già il nuovo equipaggio, composto da Pino Cella e
Ottavio Comotti (due new-entry a bordo di "Italo"),
arrivati in mattinata in aereo da Milano. Prima di pranzo si è
tenuta l'ormai tradizionale cermonia del passaggio della staffetta:
Angelo Tadolti e Giuseppe Cervo, autori delle tappe forse più
difficili dell'intero raid organizzato dal Club del Gommone, hanno
affidato il testimone a Pino Cella e Ottavio Comotti, che da domani
inizieranno la loro avventura al timone dello ZarMini Rib 16 spinto
dal Suzuki DF40A 4T. Spetterà a loro portare il gommone
prima lungo la costa Brava e poi verso la Francia.
Ottavio Comotti - Pino Cella
- 27/05/2018
Io e Pino partiamo da Milano Malpensa alle 06.30 e arriviamo a
Barcellona alle 08.00; dopo essere passati in hotel, raggiungiamo
il porto Olimpico dove verso le ore 11.00 arrivano Angelo e Giuseppe
che, dopo aver disbrigato le pratiche burocratiche in capitaneria
e fatto benzina ci consegnano ITALO; passaggio del testimone e
poi ci tuffiamo nella movida di questa bella città spagnola:
Ramblas, Sagrada Familia, Paella e tapas ci occupano fino a tarda
sera.
28/05/2018 - Barcellona-Canet en
Roussillon 118,3 miglia
Partenza alle ore 07.00 : il cielo plumbeo non promette niente
di buono, infatti il mare mosso mette a dura prova sia l'equipaggio
che lo ZAR MINI RIB 16; per fortuna il SUZUKI DF40 AT spinge sempre
con convinzione e dopo 25 miglia percorse alla media di 12 nodi,
ci fermiamo a Llafranc (Costa Brava) per far benzina e rifiatare.
Breve pausa e poi via verso la meta prestabilita: Canet en Roussilon,
in terra Francese, dove arriviamo verso le 16.00 dopo aver percorso
118 miglia in 9 ore di navigazione.
29/05/2018 - Canet en Roussillon-Port
de Bouc Rodano 115,9 miglia
La mattina ci sveglia un bel sole: mare calmo, onda lunga, si
parte alle ore 09.00; dopo circa un'ora di navigazione cambia
il moto ondoso, le condizioni meteo peggiorano rapidamente e dobbiamo
riparare a Cap D'Agde dove facciamo benzina e un breve briefing
per valutare la situazione. Decidiamo di proseguire verso Palvas-les-Flots,
24 miglia piu' a nord. Il mare è sempre piu' mosso e navighiamo
lungo la costa. L'improvviso miglioramento delle condizioni ci
convince a tentare l'attraversamento del Golfo del Leone, siamo
abbastanza a Nord per provarci; detto fatto anche se con qualche
difficoltà approdiamo a Port de Bouc Rodano, non molto
lontano da Marsiglia. Sono le 18.00 e anche oggi 9 ore di navigazione
e 115 miglia di navigazione...due giornate molto faticose e intense.
Grazie anche al Chart Plotter Simard G07XSR e al suo ecoscandaglio
abbiamo superato con successo le secche alla foce del Rodano e
ci ha indicato con precisione la rotta per Port de Bouc.
30/05/2018 - Port de Bouc Rodano-Hyeres
85,4 miglia
La mattina succesisva una leggera pioggerella ci accompagna al
porto dove facciamo benzina; sono circa le 08.30 e partiamo per
Marsiglia, tappa intermedia prima di approdare nel tardo pomeriggio
a Hyeres, dove ci aspetta l'equipaggio che ci darà il cambio,
l'unidicesimo ed ultimo, composto da Franco e Doriano. Le 25 miglia
che ci separano da Marsiglia le percorriamo in un'ora e mezza,
con mare calmo e una pioggia intermittente. Dopo aver circumnavigato
gli isolotti dell'arcipelago di Riuo, molto belli, ci fermiamo
nel porto vecchio di Marsiglia per un pranzo frugale!!
Io e Pino ce lo meritiamo e verso le 14.00 ripartiamo per Hyeres,
che dista 50 miglia. A metà percorso il mare si agita e
rende la navigazione poco confortevole, comunque per le ore 16.30
entriamo nel porto di Hyeres dove facciamo benzina e passiamo
il testimone allo storico equipaggio del Club del Gommone Franco
e Doriano.
Doriano Grigoletto e Franco
De Gradi - 31/5/2018 ( da Il Gommone) Hyeres - Sanremo 92,4
miglia
Il nuovo equipaggio che ieri pomeriggio ha ricevuto il testimone
da Pino Cella e Ottavio Comotti - sono salpati questa mattina
attorno alle 8.30 da Hyeres alla volta di Sanremo, per la prima
tappa dell'undicesima staffetta del raid "Genova-Gibilterra-Genova".
Cielo parzialmente nuvoloso e mare poco mosso (onde al giardinetto
di non più di un metro) hanno accompagnato i due piloti
del Club del Gommone verso Sanremo. Lo ZarMini Rib 16 non ha effettuato
alcuna sosta intermedia costeggiando alcune delle più famose
località della Costa Azzurra. Alle 14.15 "Italo"
è ufficialmente entrato nelle acque territoriali italiane
e, poco dopo le 15.00, è avvenuto l'ingresso nell'approdo
turistico di Portosole a Sanremo sotto un cielo zeppo di nuvoloni.
All'arrivo i due piloti hanno provveduto a rifornire di carburante
il serbatoio dello ZarMini (68 litri, che nel computo della tappa
vanno sommati ai 62 imbarcati ieri sera dal precedente equipaggio).
In totale oggi lo ZarMini Rib 16, spinto dal Suzuki DF40A, ha
percorso 92,4 miglia a una velocità media di 16,1 nodi.
Gli imprevisti della giornata sono stati il cedimento del meccanismo
che regola il ribaltamento dello schienale del divano di poppa
e l'accensione della spia dell'olio del Suzuki, che ricorda la
necessità di effettuare il tagliando. Se al primo problema
non c'è rimedio, per il secondo è stato sufficiente
"resettare" la centralina secondo un'apposita procedura
prevista dal costruttore. Domani è prevista dal crono-programma
una tappa piuttosto breve (fino a Savona, distante circa 50 miglia),
in attesa della volata finale a Genova programmata per sabato
pomeriggio. Prima di approdare nella Città della Lanterna,
ci sarà però una sosta al Marina di Varazze attorno
a mezzogiorno, dove è previsto un party di benvenuto organizzato
dalla Mokimba Hotels (uno degli sponsor del raid "Genova-Gibilterra-Genova")
con molti soci del Club.
1/6/2018 Sanremo - Savona 46,9
miglia
E' stata quasi una "passeggiata" la seconda tappa del
raid "Genova-Gibilterra-Genova", da Sanremo a Savona:
solamente 46,9 miglia coperte in 4 ore e 29 minuti. Lo ZarMini
Rib 16 era al comando di Doriano Grigoletto e Franco De Gradi,
che ieri avevano ricevuto il testimone a Hyeres (Francia) per
dare avvio all'undicesima e ultima staffetta di questa nuova,
straordinaria avventura organizzata dal Club del Gommone. Durante
il percorso i due veterani del sodalizio milanese hanno incontrato
mare calmo e tanto sole. Domani è prevista l'ultima tappa,
da Savona a Varazze e poi a Genova. Al Marina di Varazze è
stato organizzato un grande rinfresco per festeggiare il successo
del raid "Genova-Gibilterra-Genova", che bissa il trionfo
del 2017 con il "Giro d'Italia" sempre impiegando lo
ZarMini Rib 16 spinto dal Suzuki DF40A 4T. Nel pomeriggio "Italo"
completerà l'impresa giungendo a Genova.
2/6/2018 Savona - Varazze - Genova
24,1 miglia
"Missione compiuta"! Nel primo pomeriggio "Italo"
è approdato presso la Darsena del Salone Nautico di Genova
al comando di Doriano Grigoletto e Franco De Gradi. Il raid "Genova-Gibilterra-Genova"
si è, dunque, ufficialmente concluso nel migliore dei modi.
Questa mattina l'equipaggio del Club del Gommone era partito da
Savona alla volta di Varazze, dove verso mezzogiorno c'era ad
attendere lo ZarMini Rib 16, spinto dal Suzuki DF40A 4T, un folto
gruppo di soci del sodalizio, appositamente arrivati in pullman
da Milano. Dopo i saluti è stato organizzato dalla Mokimba
Hotels (sponsor della manifestazione) un rinfresco sulle banchine
del Marina di Varazze. Nel primissimo pomeriggio "Italo"
è ripartito alla volta di Genova - sempre "guidato"
dal Gps Simrad GO7 XSR - per completare il raid "Genova-Gibilterra-Genova":
pochissime miglia
una formalità comunque necessaria
per certificare il successo di questa nuova iniziativa ideata
e organizzata dal Club del Gommone.
"Italo" era partito
lo scorso 21 aprile dalla Darsena del Salone Nautico, e da allora
ha navigato avvicendando al timone 22 piloti (tra cui il celebre
raider francese Alain Paravicini) suddivisi in undici staffette.
Un evento nautico che ha raccolto l'interesse dei media (anche
non di settore), dei forum nautici e di migliaia di appassionati
attraverso i canali Social. Un modo per ribadire a chi non conosce
il gommone o a chi è si appresta a cimentarsi da neofita
a bordo di un battello pneumatico di piccole dimensioni, le straordinarie
qualità di questo mezzo e per dimostrare che con attenzione
e nel rispetto delle norme di sicurezza qualunque traguardo è
possibile. Lo ZarMini Rib 16 e il fuoribordo Suzuki (3 cilindri,
941 cc) hanno percorso complessivamente 2.414 miglia, con il sole,
la pioggia, la nebbia, il mare calmo e mosso. I ventidue piloti,
invece, si sono dapprima preparati con grande scrupolo e, una
volta in acqua, hanno dimostrato grande professionalità,
perfetta padronanza del mezzo e delle situazioni che via via si
presentavano. Non ci si può, infine, dimenticare della
perfetta macchina organizzativa che ha regolato le trasferte (nonostante
gli scioperi dei controllori di volo francesi abbiano provato
a rendere complicatissime le cose in più di un'occasione!),
i sincronismi nei cambi di equipaggio, la ricerca degli hotel,
dei porti, dei distributori di benzina e la risoluzione di problemi
tecnici come, per esempio, la "dondolante" consolle
per la quale è stata eseguita una riparazione risolutiva
"in corsa" sulla base di un progetto elaborato al Club
del Gommone. E, infine, l'affidabilità dimostrata dal fuoribordo
Suzuki che non ha mai dato alcun segno di affaticamento e si è
dimostrato sempre all'altezza della situazione. Ricordiamo, infine,
che il raid "Genova-Gibilterra-Genova", organizzato
dal Club del Gommone, ha ricevuto il patrocinio di Regione Lombardia,
Ucina-Confindustria Nautica e Federazione Italiana Motonautica.