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Nell'antichità,
la città di Corinto era fra le più importanti del
mondo conosciuto. La sua posizione geografica la rese famosa come
importante centro navale, commerciale e culturale. A quei tempi
le navi che provenivano da e per le isole dell'Egeo verso il Mediterraneo
Occidentale avevano una sola possibilità di rotta: circumnavigare
il Peloponneso doppiando i temuti Capo Maleas e Capo Matapan.
Le
difficoltà di navigazione e dei trasporti mercantili via
terra spinse nel 602 a.C. il Tiranno di Corinto Periandros, uno
dei sette Saggi dell'Antichità, a costruire il famoso diolko,
la pista lastricata ricoperta di tavole di legno, unte di grasso,
sulla quale le navi venivano trainate per attraversare l'istmo
da una costa all'altra, mentre le merci venivano trasportate con
animali da soma. Per questo "passaggio" le navi pagavano
un pedaggio che costituiva una fonte di finanziamento molto importante
per la città di Corinto.
Fu
lo stesso Periandros il primo a progettare l'apertura di un canale
che congiungesse i due mari. Idea che abbandonò, per paura
di provocare la collera degli Dei, in seguito alla profezia della
sacerdotessa di Delphi, Pythia, che diceva " Istmon de mi
pirgoute mid' oryssete. Zeus gar etike nisson i evuleto",
cioè: Non costruire e non scavare l'Istmo. Giove pose l'isola
dove voleva".
Probabilmente il motivo principale che ha obbligato Periandros
ad abbandonare il progetto non fu la collera Divina di per se,
ma le difficoltà enormi di esecuzione e gli interessi finanziari
di Corinto, che desiderava mantenere la posizione privilegiata
del "portachiavi" del transito commerciale del Mediterraneo.
Inoltre, il "passaggio" delle navi via "diolko"
non presentava problemi particolari, giacché le navi erano
piccole e la forza muscolare degli schiavi e degli animali in
quell' epoca erano sufficienti e a buon mercato.
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Il
diolkos visto dall'ingresso Ovest, si vede il posto di controllo
e l'entrata del porto.
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Tre secoli dopo, nel 307 a.C. il Re di Macedonia, Dimitrios Poliorkitis,
tentò di nuovo la realizzazione dello scavo dell'istmo,
ma quando gli ingegneri Egiziani chiamati a progettarlo gli prospettarono
che la differenza fra il livello del Mare di Corinto e quello
del Golfo Saronicos era tale da far sì che, con l'apertura
del canale, le acque del mare di Corinto avrebbero inondato l'Isola
di Egina e le coste del Golfo, lasciò perdere.
Quasi
tre secoli dopo, durante l'epoca Romana anche Giulio Cesare e
Caligola progettarono l'apertura dell'istmo senza però
dar luogo alla realizzazione.
Su quei progetti si basò Nerone, quando nel 66 D.C. decise
di intraprenderne l'esecuzione.
I lavori iniziarono nel 67 DC da entrambi i lati dell' istmo (Corintiacos-Saronicos),
e vi furono impiegati circa seimila schiavi.
L'inizio dei lavori fu inaugurato dall'imperatore stesso dando
il primo colpo nella terra dell'Istmo, con un'accetta d'oro. Nerone,
dopo aver promesso l'autonomia a tutta la Grecia, dovette ritornare
a Roma per affrontare l'insurrezione del Generale Servio Suplicio
Galba. Con la morte di Nerone - avvenuta poco dopo il suo rientro
- il progetto fu di nuovo abbandonato, gli scavi erano arrivati
a 3.300 metri di lunghezza per 40 di larghezza. Leggende e superstizione
narrano che scavando l'istmo sia emerso sangue umano. Il sangue
della madre di Nerone, Agrippina, da lui assassinata.
Fenomeno dovuto alle acque sotterranee che passando attraverso
diversi strati di terreno e roccia rossastri, ne acquisivano il
colore rosso, giacché anche quando secoli più tardi,
i Veneziani tentarono di tagliare l'istmo, si ripetè lo
stesso fenomeno.
La
conferma del tentativo di Nerone è testimoniata dal fatto
che durante l'apertura definitiva del canale, nel 1882, furono
trovati 26 pozzi sperimentali di 10 metri ciascuno.
Dopo Nerone, Erode Attico cercò di continuare il canale
ma i suoi tentativi, come quelli dei Bizantini in seguito, si
fermarono subito.
Dicevamo, anche i Veneziani tentarono di aprire l'istmo, cominciando
gli scavi dalla parte del mare di Corinto. Le grandi difficoltà
incontrate portarono all'interruzione quasi immediata dei lavori.
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Secoli dopo, la fine dell'occupazione Ottomana trovò la
Grecia alla soglia dell'epoca industriale.
Le condizioni dell'apertura dell'istmo erano molto più
favorevoli e l'allora capo di Governo, Ioannis Capodistrias, prevedendone
una grande importanza per lo sviluppo del paese, cercò
di reperire sul mercato monetario internazionale la somma di quaranta
milioni di Franchi d'oro, giudicati necessari per la realizzazione
dei lavori, senza riuscirvi e fu ancor meno possibile pensare
che la somma fosse messa a disposizione dal magro Bilancio dello
Stato Greco. Così, il tentativo del Primo Ministro Capodistrias
fu abbandonato.
Con la Rivoluzione Industriale del 19° secolo e 2400 anni
dopo l'epoca del Tiranno di Corinto Periandros, il progresso tecnologico
permise di ritornare sull'antica idea di apertura del canale.
L'attraversamento dell'istmo offriva ancora due vantaggi importantissimi
alla marina commerciale: Sicurezza e Economia.
Evitare la circumnavigazione del Peloponneso e il passaggio dei
temuti Capo Maleas e Capo Matapan non solo avrebbe ridotto i rischi
di incidenti marittimi, ma anche il costo del trasporto (premi
assicurativi, combustibile, tempo).
Dopo l'apertura del Canale di Suez (1869), il governo di Thr.
Zaïmis, nel Novembre del 1869, approvò una legge apposita
"per l'apertura dell'Istmo di Corinto".
Con questa legge, il governo concedeva ai privati la possibilità
di costruire e sfruttare il canale di Corinto.
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Nel
1881, il governo greco aggiudicò l'appalto per la costruzione
al Generale Ungherese Stefano Tyrr emerito aiutante di campo di
Vittorio Emanuele Re d'Italia, con il privilegio di sfruttamento
del Canale per 99 anni.
Un anno dopo, Tyrr costituì una società con denominazione
"Diethnis eteria Thalassiou Diorigas tis Corintou" (Società
Internazionale del Canale Marittimo di Corinto).
Lo studio del progetto fu eseguito dall'Ungherese B. Gerfer, Capo
Ingegnere del Canale Francesco in Ungheria e dall'Ingegner Daujats,
Capo Ingegnere del Canale di Suez. Fra i vari tracciati proposti,
si decise di adottare lo stesso iniziato dall' Imperatore Nerone
risultato il più corretto ed economico.
Furono stabilite anche le dimensioni del canale: 22 metri di larghezza
sul fondo, 24 metri a livello del mare e 8 metri di profondità.
Alla presenza di Re Giorgio 1° di Grecia, i lavori ebbero inizio
ufficialmente il 23 Aprile 1882.
Otto anni dopo nel 1890, purtroppo, la società di Tyrr interruppe
i lavori per difficoltà economiche, fallì e fu dissolta.
I lavori
continuarono con la denominazione "Società del Canale
di Corinto", di Andreas Syngros, che completò l'opera.
L'impresa titanica per quei tempi, impiegò 2.500 lavoratori
ed i più avanzati mezzi tecnici dell'epoca, durò 11
anni, con l'estrazione di 12 milioni di metri cubi di terra e roccia.
L'istmo fu tagliato in linea retta su una lunghezza di 6.346 metri
per una larghezza a livello del mare di 24,6 metri e sul fondo di
21,3 metri, mentre la profondità oscilla tra 7,50 a 8 metri.
Il 25 Luglio 1893 avvenne l'inaugurazione con particolare solennità.
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La composizione geologica delle pareti del canale è diversa
ed è attraversata da una serie di fratture nella roccia molto
verticali con direzione Est Ovest, che formano un angolo acuto con
l'asse del Canale. Questa particolare composizione del terreno ebbe
come conseguenza la caduta, negli anni, di grandi volumi di roccia,
causandone la chiusura per lunghi periodi. In tutto, dall'inizio
fino al 1940, diverse frane hanno causato la chiusura del Canale
per circa quattro anni. La frana di maggiore rilevanza fu quella
del 1923, di oltre 41.000 metri cubi di roccia, il Canale restò
chiuso per due anni.
Verso
la fine della Seconda Guerra Mondiale nel 1944, i tedeschi in ritirata
minarono il canale causando una frana di 60.000 metri cubi di terreno.
A completare il sabotaggio, prima dell'esplosione, vi affondarono
numerosi veicoli ferroviari per rendere ancora più difficile
l'opera di riapertura che durò cinque anni (1944 - 1949).
La
"Società del Canale di Corinto" sfruttò
il canale fino al 1906, quando, per via di problemi finanziari,
fu liquidata. Dopo la vendita all'asta, la Banca Nazionale acquisì
la società e costituì la "Nuova Società
per Azioni del Canale di Corinto"
Il
1° Novembre 1980, il governo Greco riprese in proprio lo sfruttamento
del Canale, costituendo la "Società per Azioni del Canale
di Corinto".
Nel Gennaio del 2001, il Ministero dell'Economia Nazionale ha organizzato
un concorso internazionale per la selezione di un Concessionario
per i Diritti del Canale di Corinto per un periodo di trent'anni.
La Società Sea Containers Services L.t.d. ha firmato il 18
Maggio 2001, insieme alla società Periandros S.p.A., il Contratto
di Concessione per lo sfruttamento dei diritti del Canale di Corinto.
Il Contratto di Concessione è entrato in vigore il 10 Settembre
2001.
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Qualche notizia sul Canale
- Il Canale di Corinto costituisce un nodo internazionale di comunicazioni
marittimi e agevola navi di ogni nazionalità.
- Ogni anno più di 12.000 navi di oltre 50 nazionalità
attraversano il canale.
- Nel canale il livello di marea ha un'escursione intorno ai 60
centimetri. La corrente che vi si crea cambia direzione ogni sei
ore e ha una velocità di 2 nodi e mezzo e in alcuni casi
supera anche i tre.
- Il canale è operativo 24 ore su 24 per tutta la settimana
escluso il Martedì quando rimane chiuso dalle 6 alle 18 per
manutenzione, inoltre nei festivi il pedaggio è soggetto
ad un supplemento di circa il 30%, anche il porto di provenienza
e di arrivo influiscono sul costo del pedaggio, ma in questo caso
dipende anche dal tonnellaggio. Nell'ultimo nostro passaggio del
13 Agosto 2006 (era Domenica, sic...) per un gommone di 7 metri
e mezzo abbiamo pagato 85,00 Euro tasse comprese.
- La velocità massima consentita è di sei nodi, pertanto
bisogna mettersi l'animo in pace e godersi, visto il costo del pedaggio,
per una buona mezz'ora lo spettacolo che offre questa imponente
opera dell'uomo.
- Il traffico si svolge a senso unico alternato, a seconda delle
unità in attesa e a volte può succedere di aspettare
anche parecchie ore.
- Il via libera viene dato con semafori verde e rosso. Ma, forse
per tradizione, anche con delle bandiere su delle aste collocate
agli ingressi: bandiera blu ingresso consentito; bandiera rossa
ingresso vietato.
- Le comunicazioni con il posto di controllo avvengono con il VHF
canale 11 e al di là delle luci e delle bandiere saranno
loro, via radio, a indicarvi il momento per passare.
- Sia all'ingresso Est, sia all'ingresso Ovest a livello del mare,
vi è un ponte stradale che in prossimità dell'arrivo
delle imbarcazioni viene ... affondato.
- Tutto il canale viene monitorato con telecamere 24 ore su 24.
- Il pedaggio si paga ormeggiando al posto di controllo che è
situato all'ingresso Est, dalla parte di Atene. La banchina per
l'ormeggio è una gettata di cemento su pilastri a circa 80
cm dall'acqua e con bassa marea, per un gommone, c'è il pericolo
di bucare il tubolare infilandosi sotto.
- Per il rifornimento carburante bisogna chiamare, dal posto di
controllo, la vicina stazione di servizio e ... aspettare.
. V.G.
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Le
fotografie e parte del testo sono tratte dal sito ufficiale del
Canale di Corinto: www.periandros.com e dal sito www.rai.it.
La foto del frontespizio è di Emilio Galli, la foto di chiusura
è di Carla Conti (Agosto 2006).
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