CONSIGLI
PRATICI PER UNA LUNGA TRAVERSATA IN MARE, ANCHE DAL PUNTO DI VISTA
MEDICO.
a cura Dott.ssa Lulli Mignone
Una
lunga traversata viene definita come un percorso sufficientemente
lungo, (+ o - 50 miglia nautiche) per mettere in crisi equilibri
familiari o amicizie anche collaudatissime. L'organizzatore deve
sempre tenere presenti le motivazioni, sue e del gruppo che lo accompagna
all'impresa.
Nel nostro caso si parla di gente che parte per divertirsi, e questo
non andrebbe mai dimenticato: ovvio, QUALCUNO vivrà l'esperienza
in modo più completo ed appagante di altri, ma il
divertimento deve essere di tutti. Quindi vietato farsi male,
stare male, correre dei rischi. E' l'ottica della prevenzione, quella
giusta!
Se tutto va bene, una traversata così può durare dalle
3 alle 4 ore, si parla di partire solo se
le condizioni meteo-mare sono perfette e se il vostro gommone
è stato controllato in ogni sua parte. Il pieno è
stato fatto?
Ma se nonostante tutto qualcosa va storto? Bisogna essere pronti
ad affrontare con calma e praticità ogni inconveniente tecnico
e/o umano possa presentarsi, tenendo presente che l'unico problema
che realmente si presenterà vi troverà perfettamente
impreparati.
Innanzi tutto occorre essere tutti in buona
salute già prima della partenza, può sembrare
banale, ma se già ci sono problemini al loro esordio, possono
essere aggravati da uno sforzo fisico, un'esposizione prolungata
al sole
Preparare buone scorte di acqua e bibite,
poco dolci, buone, meglio se arrichite con sali minerali tipo gatorade;
teniamo presente che la sete in mare è usuale, e sole e vento
contribuiscono.
Cibi leggeri e sostanziosi, così come vestiti di scorta anche
pesanti, quanto basta per avere almeno un cambio completo per ognuno:
supponiamo infatti una banale caduta in acqua, anche se è
estate potrebbe diventare pesante stare ore bagnati fradici.
Parlando di provviste è necessario avere un pronto soccorso
medico, anche se è previsto dalla legge, può essere
utile arricchirlo con i farmaci che
vengono utilizzati comunemente dai componenti del gruppo. In un
altro posto può essere difficile trovarli, quindi se per
un componente dell'equipaggio è usuale soffrire di congiuntiviti,
occorre avere il collirio adatto, oppure se il problema ricorrente
è la cistite, l'antibiotico giusto ecc
La cosa migliore è sempre prevenire
gli inconvenienti tipici di lunghe navigazioni.
Volendo escludere naufragi o fatti eccezionali, si può restringere
la gamma dei "rischi" per la salute a poche cose legate
fondamentalmente all'esposizione prolungata al sole e al vento.
Proteggersi dal sole e dal vento è importante, soprattutto
per chi ha pelle e occhi chiari. I danni causati da improvvise e
prolungate esposizioni al sole sono ormai provati e possono causare
scottature della pelle di diverso grado
fino all'ustione, problemi agli occhi con
congiuntivite e quindi, lacrimazione e fotofobia (intolleranza
alla luce) che possono continuare nei giorni seguenti.
La disidratazione è sempre presente,
perché respirando aria fredda e con una corrente d'aria in
movimento intorno al corpo, soprattutto se siamo in costume da bagno,
la quantità d'acqua interna che perdiamo per traspirazione
è molto + grande del consueto, anche se non sudiamo.
Più rara ma più grave e subdola è l'insorgenza
di colpi di sole: è causata
dall'irradiazione solare, e può passare inavvertita perchè
il vento della navigazione non fa percepire il calore che si accumula
e può causare problemi importanti: mal di testa localizzato
soprattutto al vertice, alterazioni del polso e della pressione
sanguigna con vertigini, nausea, alterazioni del sensorio ed irritabilità
fino al disorientamento e a vere e proprie perdite di coscienza
(se quest'ultima evenienza colpisse il comandante ci sarebbe davvero
da
) quindi attenzione! Meglio equipaggiarsi con:
- Protezioni
solari per la pelle e/o magliette o giacche coprenti
- Occhiali
da sole o comunque da vento, meglio se avvolgenti
- Berretti,
cappellini, bandane quel che si vuole in testa
BERE,
BERE MOLTO.
I bambini ovviamente, andranno protetti più degli adulti
da questi rischi, specie se tendono ad addormentarsi. In questo
caso è meglio sorreggere e proteggere il collo e la schiena
dei più piccoli dai sobbalzi della navigazione.
E' assolutamente vietato nei 6 mesi precedenti la partenza assistere
a film del tipo "lo squalo" o "Titanic"; frequentare
amici o sedicenti "esperti" che raccontano particolari
raccapriccianti di avventure
sentite raccontare
può
sembrare una battuta, ma in realtà sono immagini, pensieri,
timori che restano in un angolino della mente, pronti a saltare
fuori ad ogni avvistamento, per ogni guasto a bordo
Infine
teniamo presente che sempre, ma soprattutto quando si va per mare,
bisogna lasciare a casa malumori, litigi e ripicche. L'ambiente
è insolito e spesso soggetto a cambiamenti repentini, da
vivere certamente con allegria e divertimento ma anche con grande
rispetto. Deve essere cura di tutti non inasprire i contrasti, cercare
sempre l'accordo e la collaborazione anche se il buonumore dovesse
diventare impossibile.
Non a caso in mare c'è un solo comandante ed è a lui
che spetta l'ultima decisione, nel bene e nel male proprio perché
troppe teste e troppi consigli possono diventare pericolosi in certi
"frangenti".
Sarà nostra cura scegliere il nostro comandante prima di
partire e dirgli tutto quello che pensiamo di lui una volta arrivati.
Infine la regola del buon senso che, proprio perché molto
elastica è la più fraintesa e la meno usata nel mondo.
Proprio perché quello che ci capiterà sarà
l'unica cosa imprevista cerchiamo sempre di fare buon viso a cattivo
gioco, è inutile cercare di capire perché una data
cosa è accaduta, e sognare quello che non si può avere
è altrettanto sterile; cerchiamo piuttosto di porvi rimedio
nel migliore dei modi possibili.
Cerchiamo di avere spirito di adattamento e di collaborazione con
gli altri, invece di evidenziare carenze o problemi personali! Tutti
possono essere, infastiditi, salati, infreddoliti ecc., ma "rompere"
il buonumore e la soddisfazione altrui non serve a nulla e ci rovinerà
il ricordo delle cose belle che abbiamo vissuto una volta riposati,
"docciati" e cambiati, pronti per gli interminabili racconti
del rientro.
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