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Da S. Vincenzo a Sapri
Luglio 2000

di Roberto & Anna Gorla

Una vacanza sfigata

Tutti gli anni nello stesso periodo si presenta il dilemma: dove andare in vacanza? E con chi?
Ma quest'anno è diverso, per impegni di lavoro non mi è possibile fare le vacanze in Agosto allora chiedo agli amici del club chi ha la possibilità o la voglia di anticipare le vacanze nel mese di luglio. Purtroppo nessuno è disponibile in quel mese però tutti mi dicono che è una gran fortuna, perché Luglio è il mese più bello, più caldo e con le giornate più lunghe.
Allora io ed Anna cominciamo a pensare prima dove andare e, deciso dove, ci mettiamo ad organizzare la crociera: partendo da S. Vincenzo (LI) costeggiamo la penisola fino ad arrivare a Sapri dagli amici Silvio e Stella i quali, entusiasti della nostra proposta, promettono di ospitarci per qualche giorno nella loro meravigliosa abitazione di Sapri, con vista sul golfo di Policastro.
Finalmente è giunto il giorno della partenza (venerdì 7 Luglio): arrivati nel primo pomeriggio al porto di S. Vincenzo variamo il nostro gommone, un Asso 64 "APACHE" ben motorizzato, carichiamo tutto il necessario per fare campeggio nautico e via in crociera per tre settimane, si fa per dire.
L'intenzione era di partire Sabato mattina di buon ora ma, sorpresa, una bella libecciata non ci consente di lasciare il porto fino a Lunedì mattina verso le sei. Finalmente si parte, doppiato il promontorio di Piombino, attraversiamo il golfo di Follonica fino allo scoglio dello Sparviero restando il più possibile lontano dalla costa; il mare ci permette di navigare a fatica ma, stringendo i denti, raggiungiamo Punta Lividonia fino a Punta Torre Ciana all'Argentario, per concludere la prima tappa verso le 13 nel SUPER Porto di Riva di Traiano. Pranziamo nel ristorantino del porto e, fatto rifornimento, cominciamo a pensare di restare a dormire. Il porto è bello e ben attrezzato ma la puzza sotto il naso degli armatori che guardano quasi "schifati" il nostro gommone ci suggerisce di proseguire per altre 5 miglia verso Sud dove troviamo il porto di S. Marinella, un po' meno bello ed un po' meno attrezzato, ma sicuramente più accogliente. Intanto l'amico Silvio, che seguiva il nostro tragitto sulla carta geografica, preoccupato chiamava chiedendo dov'eravamo.
L'idea era quella di rimanere a S. Marinella solo per una notte, dormendo in gommone, per ripartire molto presto la mattina successiva. Purtroppo, verso l'una di notte, abbiamo dovuto smontare in fretta e furia la tenda (altrimenti l'avrebbe smontata il vento) e, dopo aver coperto il nostro inseparabile amico, ci rifugiamo in una camera d'albergo. Ci siamo dovuti fermare tre notti.
Giovedì 13 di buon ora riprendiamo il mare in direzione di GAETA (almeno queste erano le nostre intenzioni!) ma, arrivati alla foce del Tevere, ci siamo dovuti fermare per un Maestrale veramente cattivo. Il meteo annunciava un peggioramento, il cielo nero non prometteva nulla di buono: troviamo una camera vicino al porto e ci facciamo una doccia bollente per scaldarci. Nel frattempo un temporale e una violentissima tromba d'aria colpiscono il porto, per fortuna senza provocare grossi danni. La pioggia continua battente per tutta la notte.
La mattina successiva decidiamo di rimanere in albergo e di ripartire il Venerdi 15: l'intento era di arrivare il più possibile vicino alla meta. Ma il mare ci obbliga ad una sosta obbligata nello stupendo porto di S. Felice Circeo e finalmente riusciamo a pernottare sul nostro gommone.
Al mattino dopo la colazione, riprendiamo il mare diretti a Gaeta, ma la tappa è abbastanza corta, allora decidiamo di proseguire, con un sole pallido e un'onda lunga che ci spinge, transitiamo tra Procida ed il continente, attraversiamo il golfo di Napoli. Il sole è comparso ma non siamo riusciti a vedere né Ischia né Capri, tutte e due coperte da nuvoloni carichi d'acqua. Nel giro di pochi minuti ci siamo dovuti fermare nel mezzo del golfo dove di solito si canta "'O SOLE MIO" per infilarci cerate e stivali, doppiamo Punta Campanella per arrivare ad Amalfi dove ci fermiamo in rada per fare uno spuntino, sotto un sole appena tiepido e temperatura quasi invernale. Sono solo le 12,30 allora chiedo ad Anna se se la sente di proseguire almeno fino ad attraversare il golfo di Salerno, lei è d'accordo, allora mi faccio coraggio e proseguo.
Arrivati alle secche di Licosa ci fermiamo per fare rifornimento nel porto di Acciaroli, ci prendiamo un caffè ed al bar conosciamo Luisa ed Arturo, due Napoletani veraci in vacanza a Marina di Pisciotta. Incuriositi dal nostro abbigliamento ci fanno qualche domanda (da dove arriviamo e dove siamo diretti …) che lasciava trasparire il loro scetticismo. Mentre scambiamo quattro chiacchiere chiama Silvio, sempre più preoccupato perché "dal porto" di Sapri vedeva un mare forza olio.
A questo punto, salutiamo la coppia Partenopea e riprendiamo il viaggio, ormai in vista di Palinuro, ci consideriamo quasi arrivati. Chiedo nuovamente ad Anna se pensa di farcela visto che ormai è solo questione di un'ora al massimo; lei mi sprona a continuare anche se esausta e tutta infreddolita: in fondo è "solo" da Capri che prendiamo acqua (sei temporali!).
Finalmente arriviamo a Sapri, Silvio, ("non quello…….") è sulla banchina che ci aspetta, aveva perso ogni speranza di riuscire ad incontrarci. Ha organizzato tutto: l'ormeggio per il gommone, l'auto per trasportare il bagaglio ed un'ospitalità indescrivibile. Per l'occasione Stella si è superata preparando una "cenetta" (si fa per dire) a base di pesce, degna del miglior ristorante. Dopo cena però siamo letteralmente crollati!
Il mattino seguente (in pratica Domenica 16) mentre Anna riposa ancora, chiedo a Silvio di accompagnarmi gentilmente a controllare l'ormeggio del gommone, non ero tranquillo. Lui mi rassicura dicendo che nel porto di Sapri il mare non riesce "mai" ad entrare perché la profondità del golfo di Policastro non lo consente. Appena arrivati troviamo la sorpresa: il mare durante la notte ha strappato l'ormeggio di prua del gommone, ma solo grazie all'ormeggiatore amico di Silvio non ha fatto danni (vi assicuro che uso cime appropriate allo scopo!).
Durante il soggiorno a Sapri, grazie all'ospitalità di Silvio e Stella, Anna ed io abbiamo passato tre giorni splendidi ma, al quarto giorno, mi sopraggiunge un terribile mal di denti. Stella si è attiva immediatamente con il suo dentista Dr. Muscatiello bravissimo con il trapano, infatti ha risolto il problema, permettendomi così di continuare la vacanza.
Mercoledì 19, a malincuore, arriva il momento di lasciare i due amici, simpaticissimi e molto ospitali. Salutiamo Stella sulla porta di casa con la promessa di rivederci a Milano prima di Natale, mentre Silvio ci accompagna in auto al porto. Al momento di salutarlo, dalla commozione scappa anche qualche lacrima, ma il pensiero di un prossimo incontro a Milano ci rincuora.
Sono circa le 10 e sentiamo ruggire il motore del nostro APACHE e, fatto "un rabbocchino" di carburante partiamo. Il mare sembrava essere indulgente, almeno c'era il sole. Raggiungiamo in una tappa il porto di Amalfi con la speranza di trovare un ormeggio ed un albergo (visto che tra un paio di giorni é il compleanno di Anna). In quell'occasione siamo fortunati: troviamo l'ormeggio e ci indicano un albergo vicinissimo al porto che ha disponibile una camera per la notte (a questo punto manca solo un ristorante sul mare e qualche mandolino Napoletano per rallegrare la serata!). Sono le 20,30 e dopo una visita (e lo shopping!) nella stupenda città vecchia, la fortuna continua ad assisterci infatti troviamo il ristorante sul mare. La serata con la cena al lume di candela è assicurata: chiediamo al cameriere se è prevista un po' di musica e, come "la ciliegina sulla torta", quasi per incanto, arrivano i musicisti che, suonando canzoni che tutto il mondo ci invidia, ci fanno compagnia fino a mezzanotte. Con rammarico la romantica serata si conclude.
Il mattino seguente si riparte: Capri, Ischia, e Procida ci attendono. Purtroppo, a qualche miglia da Capri il tempo ci è ostile ancora una volta (su Capri PIOVE a dirotto!). Decidiamo allora di far rotta su Procida dove sembra far capolino un timido sole ma per raggiungerla dobbiamo attraversare tutto il golfo di Napoli (e chi lo conosce non ha certo bisogno che io spieghi le condizioni del mare in quella zona!). Raggiunta la meta, scattiamo qualche fotografia alle case colorate del paese e, dopo essere riusciti a fatica ad ormeggiare, scendiamo a terra per un caffè. Subito dopo raggiungiamo con il nostro gommone Ischia Porto dove risulta letteralmente impossibile attraccare allora ci guardiamo intorno, scattiamo qualche altra foto, e riprendiamo il mare facendo rotta direttamente al porto di Gaeta. Questa volta navighiamo con un mare adatto al nostro mezzo, ma con una temperatura tutt'altro che estiva. Dopo qualche ora siamo quasi giunti alla nostra meta ma, a circa due miglia dal porto, il nostro motore, che fino a quel momento aveva fatto il suo dovere, si ferma. Mi sembra di capire che il problema è risolvibile senza l'ausilio del "solito" esperto; raggiungo il porto, ormeggio, ed effettivamente avevo ragione. Dopo aver sistemato tutto ripongo gli attrezzi, pranziamo a bordo e subito dopo riprendiamo il mare facendo rotta su S. Felice Circeo. Infatti, ci è piaciuto talmente tanto all'andata che decidiamo di fermarci anche al ritorno.
Il mattino seguente, dopo un paio di cornetti freschi, si parte per S. Marinella, dove alcuni amici del CLUB DEL GOMMONE di Milano ci aspettano per fare assistenza ad una gara di OFF SHORE valida per il campionato Italiano. Così è stato: Sabato 22 si sono svolte le prove ufficiali e la pole position, il giorno dopo, la gara, il tutto nella massima tranquillità. Alle ore 14 di Domenica era tutto finito e, viste le buone condizioni del tempo, decidiamo di ripartire per portarci qualche miglia più vicino a S. Vincenzo.
Dunque facciamo rifornimento e partiamo: doppiamo l'Argentario, Porto S. Stefano con qualche difficoltà in quanto il Maestrale è "montato" da più di un'ora. Sono quasi le 17,30 e "siamo in vista" (si fa per dire perché coperta da novoloni carichi d'acqua) dell'isola D'Elba e di Punta Ala. Il serbatoio consiglia di rabboccare qualche litro di carburante e allora decidiamo di fermarci nel bellissimo porto di Punta Ala. Qui, "meraviglia delle meraviglie" riusciamo a vedere da vicino due barche stupende che hanno tenuto sveglia tutta l'Italia per qualche mese, quelle del CONSORZIO PRADA "LUNA ROSSA". Poco più in là, una terza barca tutta nera con scritte verdi mi incuriosisce: chiedo al benzinaio (Beppe) qualche informazione sull'imbarcazione; lui gentilmente mi spiega che il consorzio PRADA ha acquistato anche America Young per studiarne la tecnologia.
Abbandoniamo questa splendida visione e riprendiamo la rotta verso San Vincenzo. Anche se il vento è girato da scirocco e sta rinforzando parecchio, ci avventuriamo ad attraversare il golfo di Follonica, che non è mai tranquillo in quanto parecchio trafficato da navi, traghetti e aliscafi in servizio tra Piombino e le isole (ma dopo tutto quello che abbiamo incontrato in questa vacanza, non sarà sicuramente questo a fermarci!).
Arriviamo a S. Vincenzo verso le 20 e dopo aver ormeggiato nel porticciolo tentiamo di scaricare il bagaglio ma le raffiche di vento ci stanno riempiendo il gommone di sabbia allora decidiamo di rimandare l'operazione. Il giorno successivo finalmente riusciamo a rimettere il gommone sul carrello per riprendere la via di casa.
Anche per quest'anno purtroppo le vacanze sono terminate ora ci attende un lungo anno di lavoro ma sicuramente non avremo alcun rimpianto poichè di tutte le vacanze fatte in questi anni solo questa è stata così sfigata anzi oserei dire sfigatissima.
!!! E per fortuna che Luglio doveva essere un mese fantastico !!!


 

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