Una
vacanza sfigata
Tutti
gli anni nello stesso periodo si presenta il dilemma: dove andare
in vacanza? E con chi?
Ma quest'anno è diverso, per impegni di lavoro non mi è possibile
fare le vacanze in Agosto allora chiedo agli amici del club chi
ha la possibilità o la voglia di anticipare le vacanze nel mese
di luglio. Purtroppo nessuno è disponibile in quel mese però tutti
mi dicono che è una gran fortuna, perché Luglio è il mese più bello,
più caldo e con le giornate più lunghe.
Allora io ed Anna cominciamo a pensare prima dove andare e, deciso
dove, ci mettiamo ad organizzare la crociera: partendo da S. Vincenzo
(LI) costeggiamo la penisola fino ad arrivare a Sapri dagli amici
Silvio e Stella i quali, entusiasti della nostra proposta, promettono
di ospitarci per qualche giorno nella loro meravigliosa abitazione
di Sapri, con vista sul golfo di Policastro.
Finalmente è giunto il giorno della partenza (venerdì 7 Luglio):
arrivati nel primo pomeriggio al porto di S. Vincenzo variamo il
nostro gommone, un Asso 64 "APACHE" ben motorizzato, carichiamo
tutto il necessario per fare campeggio nautico e via in crociera
per tre settimane, si fa per dire.
L'intenzione era di partire Sabato mattina di buon ora ma, sorpresa,
una bella libecciata non ci consente di lasciare il porto fino a
Lunedì mattina verso le sei. Finalmente si parte, doppiato il promontorio
di Piombino, attraversiamo il golfo di Follonica fino allo scoglio
dello Sparviero restando il più possibile lontano dalla costa; il
mare ci permette di navigare a fatica ma, stringendo i denti, raggiungiamo
Punta Lividonia fino a Punta Torre Ciana all'Argentario, per concludere
la prima tappa verso le 13 nel SUPER Porto di Riva di Traiano. Pranziamo
nel ristorantino del porto e, fatto rifornimento, cominciamo a pensare
di restare a dormire. Il porto è bello e ben attrezzato ma la puzza
sotto il naso degli armatori che guardano quasi "schifati"
il nostro gommone ci suggerisce di proseguire per altre 5 miglia
verso Sud dove troviamo il porto di S. Marinella, un po' meno bello
ed un po' meno attrezzato, ma sicuramente più accogliente. Intanto
l'amico Silvio, che seguiva il nostro tragitto sulla carta geografica,
preoccupato chiamava chiedendo dov'eravamo.
L'idea era quella di rimanere a S. Marinella solo per una notte,
dormendo in gommone, per ripartire molto presto la mattina successiva.
Purtroppo, verso l'una di notte, abbiamo dovuto smontare in fretta
e furia la tenda (altrimenti l'avrebbe smontata il vento) e, dopo
aver coperto il nostro inseparabile amico, ci rifugiamo in una camera
d'albergo. Ci siamo dovuti fermare tre notti.
Giovedì 13 di buon ora riprendiamo il mare in direzione di GAETA
(almeno queste erano le nostre intenzioni!) ma, arrivati alla foce
del Tevere, ci siamo dovuti fermare per un Maestrale veramente cattivo.
Il meteo annunciava un peggioramento, il cielo nero non prometteva
nulla di buono: troviamo una camera vicino al porto e ci facciamo
una doccia bollente per scaldarci. Nel frattempo un temporale e
una violentissima tromba d'aria colpiscono il porto, per fortuna
senza provocare grossi danni. La pioggia continua battente per tutta
la notte.
La mattina successiva decidiamo di rimanere in albergo e di ripartire
il Venerdi 15: l'intento era di arrivare il più possibile vicino
alla meta. Ma il mare ci obbliga ad una sosta obbligata nello stupendo
porto di S. Felice Circeo e finalmente riusciamo a pernottare sul
nostro gommone.
Al mattino dopo la colazione, riprendiamo il mare diretti a Gaeta,
ma la tappa è abbastanza corta, allora decidiamo di proseguire,
con un sole pallido e un'onda lunga che ci spinge, transitiamo tra
Procida ed il continente, attraversiamo il golfo di Napoli. Il sole
è comparso ma non siamo riusciti a vedere né Ischia né Capri, tutte
e due coperte da nuvoloni carichi d'acqua. Nel giro di pochi minuti
ci siamo dovuti fermare nel mezzo del golfo dove di solito si canta
"'O SOLE MIO" per infilarci cerate e stivali, doppiamo
Punta Campanella per arrivare ad Amalfi dove ci fermiamo in rada
per fare uno spuntino, sotto un sole appena tiepido e temperatura
quasi invernale. Sono solo le 12,30 allora chiedo ad Anna se se
la sente di proseguire almeno fino ad attraversare il golfo di Salerno,
lei è d'accordo, allora mi faccio coraggio e proseguo.
Arrivati
alle secche di Licosa ci fermiamo per fare rifornimento nel porto
di Acciaroli, ci prendiamo un caffè ed al bar conosciamo Luisa ed
Arturo, due Napoletani veraci in vacanza a Marina di Pisciotta.
Incuriositi dal nostro abbigliamento ci fanno qualche domanda (da
dove arriviamo e dove siamo diretti
) che lasciava trasparire
il loro scetticismo. Mentre scambiamo quattro chiacchiere chiama
Silvio, sempre più preoccupato perché "dal porto" di Sapri
vedeva un mare forza olio.
A questo punto, salutiamo la coppia Partenopea e riprendiamo il
viaggio, ormai in vista di Palinuro, ci consideriamo quasi arrivati.
Chiedo nuovamente ad Anna se pensa di farcela visto che ormai è
solo questione di un'ora al massimo; lei mi sprona a continuare
anche se esausta e tutta infreddolita: in fondo è "solo"
da Capri che prendiamo acqua (sei temporali!).
Finalmente arriviamo a Sapri, Silvio, ("non quello
.")
è sulla banchina che ci aspetta, aveva perso ogni speranza di riuscire
ad incontrarci. Ha organizzato tutto: l'ormeggio per il gommone,
l'auto per trasportare il bagaglio ed un'ospitalità indescrivibile.
Per l'occasione Stella si è superata preparando una "cenetta"
(si fa per dire) a base di pesce, degna del miglior ristorante.
Dopo cena però siamo letteralmente crollati!
Il mattino seguente (in pratica Domenica 16) mentre Anna riposa
ancora, chiedo a Silvio di accompagnarmi gentilmente a controllare
l'ormeggio del gommone, non ero tranquillo. Lui mi rassicura dicendo
che nel porto di Sapri il mare non riesce "mai" ad entrare
perché la profondità del golfo di Policastro non lo consente. Appena
arrivati troviamo la sorpresa: il mare durante la notte ha strappato
l'ormeggio di prua del gommone, ma solo grazie all'ormeggiatore
amico di Silvio non ha fatto danni (vi assicuro che uso cime appropriate
allo scopo!).
Durante il soggiorno a Sapri, grazie all'ospitalità di Silvio e
Stella, Anna ed io abbiamo passato tre giorni splendidi ma, al quarto
giorno, mi sopraggiunge un terribile mal di denti. Stella si è attiva
immediatamente con il suo dentista Dr. Muscatiello bravissimo con
il trapano, infatti ha risolto il problema, permettendomi così di
continuare la vacanza.
Mercoledì 19, a malincuore, arriva il momento di lasciare i due
amici, simpaticissimi e molto ospitali. Salutiamo Stella sulla porta
di casa con la promessa di rivederci a Milano prima di Natale, mentre
Silvio ci accompagna in auto al porto. Al momento di salutarlo,
dalla commozione scappa anche qualche lacrima, ma il pensiero di
un prossimo incontro a Milano ci rincuora.
Sono circa le 10 e sentiamo ruggire il motore del nostro APACHE
e, fatto "un rabbocchino" di carburante partiamo. Il mare
sembrava essere indulgente, almeno c'era il sole. Raggiungiamo in
una tappa il porto di Amalfi con la speranza di trovare un ormeggio
ed un albergo (visto che tra un paio di giorni é il compleanno di
Anna). In quell'occasione siamo fortunati: troviamo l'ormeggio e
ci indicano un albergo vicinissimo al porto che ha disponibile una
camera per la notte (a questo punto manca solo un ristorante sul
mare e qualche mandolino Napoletano per rallegrare la serata!).
Sono le 20,30 e dopo una visita (e lo shopping!) nella stupenda
città vecchia, la fortuna continua ad assisterci infatti troviamo
il ristorante sul mare. La serata con la cena al lume di candela
è assicurata: chiediamo al cameriere se è prevista un po' di musica
e, come "la ciliegina sulla torta", quasi per incanto,
arrivano i musicisti che, suonando canzoni che tutto il mondo ci
invidia, ci fanno compagnia fino a mezzanotte. Con rammarico la
romantica serata si conclude.
Il mattino seguente si riparte: Capri, Ischia, e Procida ci attendono.
Purtroppo, a qualche miglia da Capri il tempo ci è ostile ancora
una volta (su Capri PIOVE a dirotto!). Decidiamo allora di far rotta
su Procida dove sembra far capolino un timido sole ma per raggiungerla
dobbiamo attraversare tutto il golfo di Napoli (e chi lo conosce
non ha certo bisogno che io spieghi le condizioni del mare in quella
zona!). Raggiunta la meta, scattiamo qualche fotografia alle case
colorate del paese e, dopo essere riusciti a fatica ad ormeggiare,
scendiamo a terra per un caffè. Subito dopo raggiungiamo con il
nostro gommone Ischia Porto dove risulta letteralmente impossibile
attraccare allora ci guardiamo intorno, scattiamo qualche altra
foto, e riprendiamo il mare facendo rotta direttamente al porto
di Gaeta. Questa volta navighiamo con un mare adatto al nostro mezzo,
ma con una temperatura tutt'altro che estiva. Dopo qualche ora siamo
quasi giunti alla nostra meta ma, a circa due miglia dal porto,
il nostro motore, che fino a quel momento aveva fatto il suo dovere,
si ferma. Mi sembra di capire che il problema è risolvibile senza
l'ausilio del "solito" esperto; raggiungo il porto, ormeggio,
ed effettivamente avevo ragione. Dopo aver sistemato tutto ripongo
gli attrezzi, pranziamo a bordo e subito dopo riprendiamo il mare
facendo rotta su S. Felice Circeo. Infatti, ci è piaciuto talmente
tanto all'andata che decidiamo di fermarci anche al ritorno.
Il mattino seguente, dopo un paio di cornetti freschi, si parte
per S. Marinella, dove alcuni amici del CLUB DEL GOMMONE di Milano
ci aspettano per fare assistenza ad una gara di OFF SHORE valida
per il campionato Italiano. Così è stato: Sabato 22 si sono svolte
le prove ufficiali e la pole position, il giorno dopo, la gara,
il tutto nella massima tranquillità. Alle ore 14 di Domenica era
tutto finito e, viste le buone condizioni del tempo, decidiamo di
ripartire per portarci qualche miglia più vicino a S. Vincenzo.
Dunque facciamo rifornimento e partiamo: doppiamo l'Argentario,
Porto S. Stefano con qualche difficoltà in quanto il Maestrale è
"montato" da più di un'ora. Sono quasi le 17,30 e "siamo
in vista" (si fa per dire perché coperta da novoloni carichi
d'acqua) dell'isola D'Elba e di Punta Ala. Il serbatoio consiglia
di rabboccare qualche litro di carburante e allora decidiamo di
fermarci nel bellissimo porto di Punta Ala. Qui, "meraviglia
delle meraviglie" riusciamo a vedere da vicino due barche stupende
che hanno tenuto sveglia tutta l'Italia per qualche mese, quelle
del CONSORZIO PRADA "LUNA ROSSA". Poco più in là, una
terza barca tutta nera con scritte verdi mi incuriosisce: chiedo
al benzinaio (Beppe) qualche informazione sull'imbarcazione; lui
gentilmente mi spiega che il consorzio PRADA ha acquistato anche
America Young per studiarne la tecnologia.
Abbandoniamo questa splendida visione e riprendiamo la rotta verso
San Vincenzo. Anche se il vento è girato da scirocco e sta rinforzando
parecchio, ci avventuriamo ad attraversare il golfo di Follonica,
che non è mai tranquillo in quanto parecchio trafficato da navi,
traghetti e aliscafi in servizio tra Piombino e le isole (ma dopo
tutto quello che abbiamo incontrato in questa vacanza, non sarà
sicuramente questo a fermarci!).
Arriviamo a S. Vincenzo verso le 20 e dopo aver ormeggiato nel porticciolo
tentiamo di scaricare il bagaglio ma le raffiche di vento ci stanno
riempiendo il gommone di sabbia allora decidiamo di rimandare l'operazione.
Il giorno successivo finalmente riusciamo a rimettere il gommone
sul carrello per riprendere la via di casa.
Anche per quest'anno purtroppo le vacanze sono terminate ora ci
attende un lungo anno di lavoro ma sicuramente non avremo alcun
rimpianto poichè di tutte le vacanze fatte in questi anni solo questa
è stata così sfigata anzi oserei dire sfigatissima.
!!! E per fortuna che Luglio doveva essere un mese fantastico !!!
|