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"Alba in Egeo" ore 6,30, sullo sfondo Tinos, Siros e Delos, l'isola sacra.
Vedi le fotografie del viaggio


Di nuovo in Grecia, di nuovo su rotte conosciute. Con una piccola ambizione: navigare in Egeo toccando alcune fra le più belle isole delle Cicladi, in un periodo dell'anno, Agosto, dominato da quei fortissimi venti da nord che in Grecia vanno indistintamente sotto il nome di Meltemi. Undici gli equipaggi al via, di cui quattro si fermeranno sull'isola di Egina poche miglia a sud di Atene. Gli altri sette proseguiranno il "viaggio" fino alla mitica Milos. Appuntamento per tutti al porto di Otranto in un fine Luglio decisamente bagnato, infatti i preparativi di stivaggio e rifornimento li effettuiamo fra un temporale e l'altro, anche il mare non è fra i più tranquilli.

31/7 Lunedì. Otranto - Isola di Othoni - Corfù città, 95 Miglia.
Ore 6.00. Anticipiamo la partenza di un giorno visto l'attenuarsi dei fenomeni meteo. Vento da sud-est forza 3 proprio di prua, grossi nuvoloni ci accompagnano per tutto il canale. In vista dell'isola di Othoni un aereo militare sorvola il gruppo a bassa quota parecchie volte. All'ingresso del canale fra l'Albania e l'Isola di Corfù altre nuvole e pioggia. Rifornimento a Corfù città e ancora dieci miglia fino a Petritti sempre sull'isola di Corfù. Ormeggio e pernottamento chi in camere, chi in gommone.

1/8 Martedì. Ore 7.00. Un violento temporale con forte vento da Sud che durerà tutta la mattina e per buona parte del pomeriggio ci costringe a rimandare la tappa prevista. In serata il vento in attenuazione fa ben sperare per l'indomani.

2/8 Mercoledì. Ore 8.00. Calma piatta e foschia. Tappa prevista: Corfù, Meganisi 75 miglia. Rotta diretta passando per l'Isola di Paxos, Antipaxos, il canale di Levkas, sosta a Nidri per il carburante e finalmente ormeggio a porto Vathy sull'Isola di Meganisi. Serata calma e notte in gommone.

3/8 Giovedì. Ore 8.00. Saltiamo il giorno di sosta previsto a Meganisi (lo abbiamo speso a Petritti) e rotta verso Itea nel Mare di Corinto attraversando il gruppo delle Dragonere, l'isola di Oxia, foto di gruppo davanti alla fortezza di Antirhion e arrivo a Itea il porto di Delphi. Miglia percorse 115. Mare appena increspato. Prima di Itea i quattro equipaggi, che faranno base sull'isola di Egina, nel Golfo Saronico, ci lasciano e proseguono per altre 40 miglia fino a Corinto città per il rifornimento e in attesa di passare, l'indomani, il Canale.
Ormeggiamo nel nuovo porto di Itea; Soli! In un nuovissimo Marina da 350 posti. Pernottiamo al vicino Nausicaa Hotel.

4/8 Venerdì. In mattinata visita a Delphi, venti chilometri nell'interno, d'obbligo consultare l'oracolo. Nel pomeriggio rifornimento carburante, con carrelli e serbatoi, nel mai abbastanza vicino distributore di benzina.

5/8 Sabato. Dopo 45 miglia di navigazione, un numeroso gruppo di delfini e una buon'ora di attesa passiamo il Canale di Corinto. Altre quaranta miglia e siamo davanti ad Atene. Rifornimento benzina nel caotico Marina di Kalamaki e ormeggio nel tranquillo Marina NOTK di Ziziefies. Alloggiamo al Marina Alimos Hotel. Cena da Bruno "quotatissimo" ristorante italiano. Ospiti del gruppo il Presidente del Triton Club di Atene l'amico Kostas Kastanis e consorte.

Anfiteatro di Delphi, foto di gruppo. A destra: isola di Kithnos, tutti sul muretto!!

 

6/8 Domenica. Tappa prevista: lungo costa fino Capo Sounion, 30 miglia. All'arrivo sotto il Capo abbiamo conferma delle previsioni meteo dell'amico Kostas e della Capitaneria di Corinto: vento 3/4 Beaufort, in Egeo un occasione irripetibile. Decisione di gruppo e via in planata verso l'isola di Khitnos 25 miglia, rotta Sud - Est. Sfiliamo l'isola di Kea la cui sosta è prevista nella tappa del ritorno. Il vento a questo punto cala ancor di più. Un pesce spada di notevoli dimensioni balza più volte vicino ai gommoni. Entriamo a Merikha uno dei due porti di Khitnos. Gelato enorme e ricerca del carburante. Molto disponibile (e lo saranno tutti i benzinai che abbiamo arricchito nelle Cicladi) il gestore ci mette a disposizione il furgoncino per il trasporto dei serbatoi. La notte la passiamo ormeggiati, più a Nord, nella baia di Fikiadha, una splendida spiaggia deserta ridossata dal Meltemi. Durante la notte "concerto" in prima fila di un buon quarto d'ora a cura dell'asino selvatico del posto.

7/8 Lunedì. Lasciamo la bellissima spiaggia a malincuore con rotta per l'isola di Sifnos, 35 miglia più a Sud. Il meltemi intanto si è fatto sentire anche lui. Ripassiamo davanti a Merikha con vento e mare di poppa. Sei miglia e siamo fuori da Capo Dimitrios. Di prua l'Isola di Serifos che scapoliamo lasciandola alla nostra sinistra. Senza il ridosso di Serifos il Meltemi è più forte e l'onda sempre più alta e bianca. Sifnos, è ancora più bella di Khitnos. Meno frequentata e con un porto, Kamares, piccolo ma accogliente. Sotto gli eucalipti di un ristorantino in riva al mare decidiamo di proseguire ancora verso Sud: a Vathy sempre sull'isola di Sifnos quattro miglia lungo costa. Usciamo con un Meltemi di poppa in crescendo, poi la profonda insenatura di Vathy. Splendida e riparata, con una banchina quasi deserta, una spiaggia di sabbia in fondo alla baia, chiesetta bianca all'ingresso, fontana dell'acqua sempre aperta (chi ha detto che sulle isole scarseggiava?) e proprio sopra l'ormeggio dei gommoni: alberi, che giusti, giusti nel pomeriggio danno una più che gradevole ombra. Spiros il lungimirante proprietario della vicina taverna ci mette a disposizione la chiave per le docce. Riconoscenti la sera ceniamo da lui: non ce ne pentiremo. Gusteremo il ghiros, saporitissima carne di montone e il delicatissimo famoso formaggio di Sifnos. Intanto fuori il Meltemi continua il suo lavoro tutta la notte.

8/8 Martedì. Di buon ora rotta su Milos, l'isola più a Sud in programma. Trenta miglia verso Sud - Ovest, il vento adesso lo abbiamo praticamente al traverso, il mare è ormai alto, corto e coperto di creste. Entriamo nella grande baia di Milos in planata insieme al traghetto. Foto di gruppo davanti alla bianca chiesetta di Adamas Porto e ormeggio in banchina. In Capitaneria ci assegnano l'ormeggio insieme a una brutta notizia: per Venerdì le previsioni danno un vento da Nord forza 7/8. Restiamo increduli per delle previsioni così a lungo termine, ma fino ad adesso si sono sempre rivelate esatte e la conferma della loro bontà è il meltemi che non ha mai mollato, anzi va intesificando. Non possiamo rischiare, unanimemente decidiamo per il rientro verso Atene subito l'indomani saltando il giorno di sosta a Milos. Rifornimento benzina e consueto mega - gelato. Cena in una delle solite "taverne" sul lungomare e notte in gommone.

Canale di Corinto: andata e ritorno.

 

9/8 Mercoledì. Sveglia alle 4,30.I bar del lungomare non hanno mai chiuso, i tavoli sono pieni di turisti assonnati ma irriducibili. Meglio! ne approfittiamo per far colazione. Usciamo dalla lunghissima baia di Adamas ed è subito vento e mare di prua. Rotta, per adesso, su Sifnos là vedremo. Scapoliamo l'Isola di Kimolos mentre il sole spunta dalle alture di Milos. Adesso il vento è molto più intenso e sotto Sifnos un forte vento di caduta "spara" violentissime raffiche piene d'acqua a bordo. Impossibile proseguire, continueremo domani prima del sorgere del sole. Entriamo di nuovo a Vathy e subito è calma piatta. Sono le 8, i locali e i pochi turisti dormono ancora, unico aperto l'amico Spiros. Di nuovo ormeggio sotto gli alberi,di nuovo la fontana a pochi metri dai gommoni, di nuovo la chiave privata della toilette. Rifacciamo colazione (yogurt, miele e frutta). Ci consoleremo passando la giornata chi in spiaggia, chi a pesca, chi cercando la foto migliore e chi trafficando... a bordo. Notte tranquilla senza lo struscio dei turisti, come a Milos, davanti ai gommoni. Il Meltemi intanto aumenta sempre di più. Ci consola che fino ad oggi partendo all'alba prima dell'uscita del sole si è potuto navigare.

10/8 Giovedì. Usciamo da Vathy alle 5,00. Contiamo di risalire fino a Khitnos 39 miglia, Nord - Ovest e lì lasciar passare la mareggiata prevista. Risalendo l'Isola e restando sottocosta il mare, pur essendo di prua, è ancora accettabile. Fuori il capo più a nord di Sifnos vento e onde di un bel forza 5/6 (ne avremo la conferma in Capitaneria) proprio di prua ridimensiona la tappa, via radio tutti d'accordo ci si ferma all'Isola di Serifos, a metà strada fra noi e Khitnos. Bagnati e coperti di sale ci presentiamo davanti all'ingresso della lunga baia di Livadhi, unico porto dell'isola. La baia è rivolta a Sud - Ovest ed è chiusa a Nord - Est da delle alture troppo basse per contrastare il vento, anzi il Meltemi acquista forza e spara violentissime raffiche sull'unica banchina al centro della baia, naturalmente i posti lato Sud della banchina, più protetti, vanno a ruba. Sono le otto del mattino e a quest'ora il porto sembra proprio inospitale. Il vento solleva onde in tutta la baia. L'attracco del traghetto, a Sud del porto, è coperta di frangenti. Troviamo posto in banchina, lato Sud quello più gettonato, fra barche a vela e pescatori. Doppio ormeggio, la notte passata l'anemometro del nostro vicino di barca segnava raffiche a 35 nodi. Impossibile dormire in gommone, almeno per i più esposti, così comincia la ricerca delle camere. Le troviamo qua e là e troviamo anche il distributore di benzina. La strada intorno al porto non è asfaltata e il vento alza nuvole di polvere che si va a depositare su tutto quello che sta intorno. La capitaneria conferma l'arrivo della mareggiata fra il Venerdì e il Sabato. Aspettiamo.

11/8 Venerdì. Ore 6 riunione dei capi equipaggio ( gli equipaggi si sono rigirati nel letto) più per formalità che per altro. In banchina quasi si fa fatica stare in piedi. Più tardi, con gli equipaggi al completo, in autobus, visita alla Chora il capoluogo dell'isola, bianchissimo il villaggio è incastonato nella brulla altura che domina il porto da Nord - Ovest. Foto di gruppo davanti alla torre veneziana e rientro a Livadhi. Intanto la banchina al centro del porto è sempre più affollata e anche le barche ormeggiate sopra vento devono spostarsi al lato sud. Di notte in pochi dormono, raffiche sempre più forti spostano gli ormeggi e gli arrivi di imbarcazioni sempre più grosse che cercano ridosso scatenano furibonde discussioni.

12/8 Sabato. Il gran giorno. Ore 5.30 riunione dei capi equipaggio (con qualche defezione). Presa visione delle purtroppo stabili condizioni meteo e di nuovo a letto. In mattinata spostiamo i gommoni, li ormeggiamo in doppia fila per lasciar posto alle barche più grosse. E mentre i capi equipaggio lavorano, gli equipaggi scoprono i lati positivi della forzata sosta. Dietro l'abitato di Livadhi ridossata dal vento una lunga e tranquilla spiaggia con alberi e acqua pulitissima. Pazienza se dobbiamo soffrire...

13/8 Domenica. Il meglio! Per la Capitaneria il forza 7/8 si rivela qualcosa di più, 8/9 da Nord. Abbiamo notizia di due grossi yacth affondati proprio sulla rotta fra Serifos e Atene. Le previsioni comunque cominciano a dare qualche speranza, da lunedì il vento si metterà da Nord - Est e comincerà ad attenuare. Perfetto, noi soffriremo anche oggi prima in spiaggia e poi di nuovo su alla torre Veneziana. La sofferenza continua anche in serata in una taverna dell'interno consigliatoci da un locale: zuppa di ceci specialità dell'isola.

14/8 Lunedì. Ore 9.00 (e si, ci siamo lasciati andare). Capi equipaggio in banchina, il vento smolla, le raffiche sono ancora abbastanza violente ma più rade. Prova motori e attrezzature. Verso le 14 il vento cala ancora. Già dal mattino molte imbarcazioni a vela hanno lasciato gli ormeggi. In serata solo qualche refolo arriva in banchina. Siamo tentati di partire subito, ma sicuramente fuori della baia il mare è ancora grosso.
Livadhi dal canto suo si anima, non più sferzato dal vento il "lungo mare" si riempie di gente, scopriremo anche numerose discoteche. Peccato proprio adesso che abbiamo finito di soffrire.

15/8 Martedì. Il giorno più lungo. Ore 4.30. Assenza di vento, in Agosto l'Egeo raramente offre queste occasioni ... Carpe diem. In silenzio per non svegliare i vicini di ormeggio smontiamo tendalini e capottine, stiviamo i bagagli, giocoforza la messa in moto dei motori sveglia qualche amico velista, ne approfittiamo per salutarlo. Luci di via accese, solita prova radio e conferma della rotta. Navigazione in fila indiana. Usciti dalla baia qualcuno da una barca a vela scatta fotografie con il flash. Il mare fuori non è propriamente calmo ma accettabile, visto il vento dei giorni precedenti. Usciamo anche dal ridosso di Serifos e un'onda lunga da Nord - Est ci investe sul fianco. In pochi minuti il cielo da nero si illumina di rosso fuoco, così anche il mare. Sulla destra proprio in direzione di Delos, l'isola sacra, il disco rosso del sole emerge dal mare. Si intravedono anche altre isole: Paros, Siros, Tinos. E' qui che gli antichi Greci dicevano esserci il centro del mondo. Lo spettacolo è affascinante.
Quasi ottanta miglia e siamo in vista di Capo Sounion accompagnati da una calma piatta incredibile. Sotto la rupe ci fermiamo, qualcuno fa il bagno altri colazione, ma tutti sono sicuro, un pensiero di ringraziamento a Poseidone il cui tempio ci sovrasta lo hanno mandato. Proseguiamo verso Atene trenta miglia lungo costa. Via radio contattiamo i nostri amici sulla vicina isola di Aegina e in men che non si dica ci raggiungono. Saluti, baci, abbracci e pettegolezzi. Rifornimento carburante al marina di Glifada (quasi in banchina). Ormeggio non senza problemi al Marina di Kalamaki. Notte in gommone.

Cicladi: Isola di Sifnos, taverna sulla spiaggia. A destra, ormeggio all'isola di Serifos, porto Livadi.

 

16/8 Mercoledì. Cielo nuvoloso. Lasciamo Atene diretti al Canale di Corinto, davanti al Pireo facciamo slalom fra le petroliere alla fonda. Passata l'isola di Salamina dirigiamo sul Canale, Ivan, uno degli equipaggi che erano a Aegina, ci contatta via radio, come da accordi lui è già in attesa di passare. Una buon ora di navigazione e siamo anche noi sul posto. Un'altra ora di attesa e finalmente il cambio del senso di navigazione. Fuori dal Canale rotta sul porto di Itea. Ivan, come previsto, a questo punto ci lascia, farà tappa a Itaca e dirigerà l'indomani su Erikoussa dove lo aspettano altri amici per passare in Italia. Noi ormeggiamo di nuovo nel marina di Itea ancora praticamente deserto. Notte in gommone con qualche timore per le nuvole sempre più minacciose.

17/8 Giovedì. Infatti minacciavano bene. Un'acquazzone tremendo ci investe proprio quando abbiamo smontato i tendalini. Ritti in piedi con ombrelloni e cerate mentre aspettiamo che passi qualcuno accenna al ballo del pinguino. Lasciamo Itea alle dieci inoltrate, prossima tappa la baia di Sivota sull'isola di Levkada circa 110 miglia. Per fortuna nonostante i temporali il mare è buono. A Sivota per il carburante è un problema e per le camere è tutto completo. Optiamo per il collaudato porto Vathy di Meganisi a circa dieci miglia. Bingo! troviamo camere e carburante.

18/8 Venerdì. Sosta (si fa per dire). Entriamo in gruppo nelle grotte di Meganisi. Bagno sulle bianche spiagge di Itaca. A mezzogiorno colazione, a bordo, in una baia vicino a Fiscardo sull'isola di Cefalonia (quella della copertina n.100 del Gommone). Dopo il caffè un'altro temporale, un altro acquazzone, di nuovo cerate, di nuovo ombrelloni e ballo del pinguino. Rientro nel tardo pomeriggio a Vathy.

19/8 Sabato. Tappa prevista: l'isola di Erikoussa, 110 miglia. Navigazione lungo costa passando per Parga e fino a Sivota sulla costa dell'Epiro, da qui facciamo rotta su Corfù città per il carburante e nel tardo pomeriggio finalmente Erikoussa. In serata altro acquazzone, niente ballo del pinguino visto che siamo al coperto. Benedetta estate.

20/8 Domenica. Ore 6.00 Sul mare verso Otranto si è scatenato un furibondo temporale completo di tuoni e fulmini. Impossibile pensare di infilarvisi sotto. Verso le undici il sole e l'orizzonte sono puliti. Telefoniamo in Capitaneria a Otranto per il meteo: mare in attenuazione e vento da Sud - Est forza 3/4. In serata però è previsto un nuovo peggioramento. Decisione unanime: ...Carpe diem..., o adesso o mai più. Da Erikoussa e fino al traverso di Othoni, dieci miglia, il vento e il mare come da previsioni. Dopo ... per fortuna le onde sono di poppa. Anche il groppo a 10 miglia da Otranto non era previsto. Ne sa qualcosa Alberto che si è visto scaricare un fulmine a meno di un centinaio di metri dal gommone. Entriamo in porto sotto un vero nubifragio. Mai come quest'anno non ci sarà bisogno di sciaquare le attrezzature in acqua dolce.
Il recupero dei carrelli e l'alaggio dei gommoni il lunedì.
Poi ... un'altro lungo "viaggio" verso Milano.

E gli equipaggi rimasti a Egina? Come previsto in due tapponi da 180 miglia saranno anche loro a Otranto tre giorni dopo di noi, baciati (si fa per dire) da un'altro acquazzone.

 

Serifos, la "Chora" vista dal porto.