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di Carla Conti

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(con un doveroso sottotitolo: Marco ... guarda dove ti ho portato!!)

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Agosto 2006. Quest'anno abbiamo deciso di trascorrere le vacanze in Grecia, su un itinerario classico: il giro del Peloponneso. Siamo in sette equipaggi, di questi, tre non hanno ancora provato il "piacere" del campeggio nautico, tre sono "veterani", uno è con una ... barca! La barca di Marco ... appunto!

Per i nuovi fervono i preparativi per l'allestimento dei gommoni: modifiche degli interni con metro alla mano e prove di sopravvivenza al lago nei fine settimana.

Finalmente a fine Luglio si parte. Traghettiamo tutti dal porto di Ancona per Igoumenista più o meno lo stesso giorno.
Ci raggruppiamo per la partenza del nostro "giro" del Peloponneso al Marina di Lefkada, punto di incontro anche con gli altri tre equipaggi arrivati da Gallipoli, reduci della loro prima attraversata del Canale di Otranto in gommone. Saremo con loro solo per pochi giorni, fino a Zante, poichè non ci seguiranno, resteranno nelle isole dello Ionio fino a metà Agosto per poi rientrare in Italia.

Prima notte in Marina a Lefkada (meglio non forzare la mano, ci sarà tempo!), seconda notte nella baia di Abelike sull'isola di Meganisi (la baia di Udde, per le carte nautiche del Club).
Da Meganisi a Zante, prima vera tappa di circa 60 miglia, con sosta a Itaka e alla spiaggia del relitto di Zante. Notte nel porto di Zante città. Manchiamo purtroppo l'appuntamento serale con Marco e Patrizia, è da metà Luglio che navigano in questa zona, ...qualcuno mormora che essendo gli ultimi giorni per loro in Grecia ... avessero altro da fare!

La mattina del 2 agosto, baci e abbracci con Lelio, Marinella, Lucio, Patrizia, Danilo, Ketty e i giovani Alessandro (sono due) che resteranno su queste isole e lasciamo Zante Porto dando il via alla nostra avventura mediterranea. Il morale di tutti gli equipaggi è alto, c'è poco vento e l'azzurro del mare che si confonde con il cielo è di buon auspicio.
Puntiamo su Katakolo, un'attraversata di circa 25 miglia, con l'intenzione di piegare direttamente su Pilos, altre 40 miglia, nel caso le condizioni del mare restassero buone. Infatti sarà cosi. Una sosta in mezzo al canale fra Zante e Katakolo con tutto l'azzurro intorno e poi via. Passiamo fra l'isolotto di Proti e il Peloponneso e, a poche miglia a Nord di Pilos, entriamo nella bella baia di Voidhokilia, circondata da dune di sabbia bianca, come il fondale, dove avevamo previsto di trascorrere qualche ora.

Purtroppo il Maestrale, vento dominante di questa zona ci raggiunge e crea una fastidiosa risacca, quindi decidiamo di non fermarci, "ripiegheremo", si fa per dire, per l'immensa baia di Pilos, ridossata da tutti i venti. Evitiamo lo stretto passaggio fra Palaio Kastro e l'isola di Sfaktiria per entrare dall'ingresso a Sud. Trovarsi di fronte all'imboccatura della baia venendo dal mare, l'impatto è notevole, l'isolotto Pylos crea un arco spettacolare con in cima il faro e il monumento che ricorda la battaglia navale di Navarrino del 1827 vinta dagli alleati anglo/franco/russi sulla flotta turco/egiziana. All'interno della baia, sul fondale, giacciono ancora i resti di 53 vascelli turchi affondati in un immenso rogo. Con questo evento la Grecia ottenne l'autonomia dall'Impero Ottomano.

Trascorreremo il resto della giornata fra bagni e passeggiate sulle dune della baia, non certo meno bella di Voidhokilia, che peraltro, percorrendo il sentiero in salita che porta ai resti di Palaio Kastro, dall'alto sono ben visibili tutte e due le baie separate da dune di sabbia ricoperte di arbusti e una laguna salmastra. Rifornimento di acqua e benzina nel vecchio porto. Per il pernottamento andremo nell'adiacente porto "nuovo"costruito in pochissimo tempo con il contributo dell'Unione Europea, per incentivare il turismo della zona e mai finito, senza luce ne acqua, con il piazzale ancora sterrato, i pontili di cemento contornati da pericolose buche e senza posti in acqua invaso da barche e barchettine dei locali.

3 agosto - Ci attende la tappa che porta all'estremo Sud della Grecia Continentale: Capo Tenaron (Matapan).
Anche oggi si parte con assenza di vento, poche miglia a Sud di Pilos incontriamo quel che resta della fortezza veneziana di Methoni, lambita dalle onde del mare. Attraversiamo il Golfo di Messinia fino a Limeni, circa 30 miglia con andatura sostenuta, il mare è tutto nostro, ci siamo solo noi. Qui ormeggiamo per la visita alle suggestive grotte di Diros il cui ingresso è vicinissimo alla spiaggia. Sono percorse un fiume sotterraneo e la visita si effettua su barche condotte da un vogatore per circa 1.500 metri, con il fondo illuminato da fari, sotto volte e stretti passaggi, uno spettacolo da brivido ... anche di freddo.
Da Limeni a Capo Matapan a Porto Kajo, altre 30 miglia circa, la costa è veramente selvaggia. Unici ridossi la baia di Mezapos (qui gli abitanti affondarono parte della flotta di Ulisse ... ma erano altri tempi) e la cittadina di Gerolimenas, ancora segnata dai vari terremoti. Doppiamo Capo Matapan con una piatta incredibile, bagno di rito nel punto più a Sud dell'Europa Continentale e riprendiamo la navigazione costeggiando per circa due miglia fino Porto Kajo. La chiesetta in cima al promontorio ci indica l'ingresso, poco dopo si scorge il faro.

Mancavamo da qualche anno
e con sorpresa notiamo che le quattro case che c'erano sono diventate ... otto. Costruzioni nuove, naturalmente in pietra come le vecchie torri, negozio, ombrelloni sulla spiaggia: ma questo non era il posto più sperduto?
Anche qui dobbiamo fare i conti con le barche dei locali e Emilio e Barbara hanno dovuto sistemarsi quasi in spiaggia, con un masso minaccioso sotto la carena. Virginio e Udde sono stati malamente ripresi dal vecchio pescatore e hanno dovuto "fare largo" lasciando un metro per parte alla sua piccola barca.
Il passatempo della restante giornata preferito dai nostri gommonauti è stato quello di controllare le ancore e gli ormeggi. Serata in taverna a far rotte e programmi.
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segue>>>
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Il viaggio, le immagini

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A sinistra, il Marina di Lefkada circa un migliaio di posti barca, nuovissimo.
A destra, macchine e carrelli sul piazzale pronti per il varo.
La gru costa una tombola, lo scivolo pur essendo all'interno di un Marina privato è gratis!!
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Il frangiflutti che separa il marina dal canale di Lefkada "invaso" dai gabbiani. A destra, l'ormeggio ai pontili attrezzati di tutto.
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Fervono i preparativi per lo stivaggio del necessario per intraprendere l'avventura.
A destra, il lungo canale che porta verso l'uscita Sud, verso il mare "interno" fra le isole di Lefka, Meganissi e Kalamos.
Velocità massima tre nodi per una buona mezz'ora.
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Emilio e Barbara su Zar 53, nuovi alla prima esperienza di campeggio nautico. A destra, meeting con gli amici arrivati da Gallipoli.
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A sinistra, baia Abelike sull'isola di Meganissi, ci si prepara per la notte in rada. A destra, Stefano controlla gli ormeggi.
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A sinistra, si mettono in atto tutti gli accorgimenti per passare la notte nel migliore dei modi.
A destra, scende il buio e si contano le stelle. In primo piano Stefano in fondo il gommone di Stefano J.
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A sinistra, siamo a Itaka Porto Vathi. Sotto l'ombrello rigorosamente griffato "club del gommone", Lucio, Patrizia e Alex.
A destra, sosta e bagno sulla punta Sud di Cefalonia.
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Nord di Zante, le grotte di Capo Spinari. A destra, la spettacolare spiaggia del relitto a nord ovest dell'isola.
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A sinistra, Enrico, Chiara e Lucia su Bat 66. Spettacolare il colore dell'acqua e il contrasto con le pareti bianche.
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A sinistra, gli amici Marco e Patrizia ci raggiungono nella baia del relitto. Loro, purtroppo, sono alla fine delle vacanze.
A destra, sosta affiancati per colazione e bagno.
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A sinistra, "l'isola dei famosi" in versione galleggiante. A destra, si tolgono gli ormeggi per far rotta su Zante porto.
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Giustamente come ci indica Stefano siamo a Zante Porto. A destra, ormeggio nella zona del porto adiacente al porto commerciale.
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Patrizia e Marco fanno rifornimento carburante con il carrello messo a disposizione dal gestore del distributore stradale
(per loro sarà l'ultimo in terra Greca).

A destra, foto di gruppo dei nostri eroi. In piedi da sinistra: Marco (della barca), Lucia, Marinella, Lelio (non si vede...cosa stava facendo?),
Udde, Ketty, Danilo, Virginio (io), Stefano J., Patrizia, Brunella, Marina, Sabrina, Irene, Stefano, Barbara, Alex1, Emilio, Alex2.
"Seduti" da sinistra: "Nonna" Anna, il piccolo Michele, Carla (lei), Lucio. Dietro la macchina fotografica: Piero!
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Ormeggio in banchina nel porto di Zante Città. A destra, anche gli eroi mangiano ...
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Alba vista da Emilio nel Porto di Zante. A destra il risveglio di Ketty.
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Lefka Itaka Zante Porto Zante spiaggia del relitto Pilos Methoni Cefalonia

A sinistra, il percorso effettuato e da effettuare verso Pilos. A sinistra, Master 730 in navigazione con "maestralino" di poppa.
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A sinistra, la barca in navigazione ... con "maestralino" di poppa. A destra, lo Zar di Emilio e Barbara e il Bat di Udde e Anna.
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Ancora una volta Stefano ci indica la località di arrivo. A destra, ormeggio per il bagno e uno spuntino a Nord nella baia di Pilos.
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Passiamo il pomeriggio in attesa di far rifornimento al distributore di Pilos. A sinistra, Marco orgoglioso del suo mezzo.
A destra, i gommoni di Emilio, Stefano e Stefano J.
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Emilio, non rinuncia alla sua "caprese". A destra, in navigazione verso Pilos. Sullo sfondo l'omonimo isolotto.
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Vecchio porto di Pilos, ormeggio per rifonimento carburante e acqua. A destra, sbarchiamo dal pick up i floscioni del carburante.
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Rifornimento acqua in banchina, il tubo è provvisorio e fatiscente. A destra, dopo il pieno si approfitta anche per una doccia.
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Ormeggio per la notte nel porto "nuovo" di Pilos. A destra, Pilos by nigth.
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A sinistra, si finisce sempre nello stesso modo, al ristorante (e dove se no'?): Moussaka in terrina per gli adulti e spaghetti per le bambine.
A destra, ... scende la notte sul porto...
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Continua>>>
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Fotografie di Emilio Galli, Barbara Gulesu, Stefano Coruzzi, Carla Conti, Piero Angelucci, Brunella Gibellini.
Testi e ... fumetti di Virginio Gandini.


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