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di Fabio Pescatori

Dal momento in cui abbiamo acquistato il primo canotto con motore fuoribordo subito abbiamo sognato di intraprendere grandi viaggi sfidando il mare, così come fecero i nostri predecessori ai tempi delle grandi scoperte oltre oceano.
Man mano che la passione per la navigazione cresceva ed il nostro amore verso il mare si insediava sempre di più in noi (ed anche il buon senso scacciava le malattie infantili), i desideri di compiere delle grandi traversate lasciavano il posto a navigazioni più adatte al mezzo in nostro possesso, è così che, durante il periplo delle solite isole adiacenti le nostre coste, abbiamo abbandonato i sogni che ci pareggiavano ai grandi navigatori.
Fortunatamente la tecnologia applicata alla nautica da diporto è in continuo fermento, e le innovazioni tecnologiche non tardano a stupire noi diportisti sognatori, ci stupiscono a tal punto che il desiderio delle grandi traversate, ormai archiviato, ci ritorna in mente con tanta insistenza che decidiamo di soddisfare ciò che tanto ci ha coinvolti nel passato.
La navigazione oltre i perimetri visivi dalle coste della nostra bella Italia, effettuata con gommoni dotati delle normali dotazioni di sicurezza, è tecnicamente possibile, a patto che vengano rispettate alcune semplici norme relative alla preparazione e programmazione di così tanto sognate crociere.
Riassumerò di seguito alcuni particolari di natura prettamente tecnica su cui il diportista deve assolutamente focalizzare i preparativi prima di intraprendere delle grandi traversate.
I principali argomenti sono:

  • Strumenti per la navigazione (carte nautiche, bussola, gps)
  • Ricambi e accessori di bordo

Strumenti per la navigazione
Volutamente tralasciate le dotazioni di sicurezza, a cui un buon comandante non deve mai dimenticare di porre la massima cura, tutto ciò che riguarda il posizionamento in mare è, a mio parere, la preoccupazione che bisogna avere ancor prima di iniziare qualunque viaggio al di fuori dei limiti visivi delle nostre coste.
Verificate di possedere il maggior numero di carte nautiche relative alle zone che intendete navigare, controllate che esse siano aggiornate e che siano scalate in maniera idonea alla navigazione che effettuerete. A nulla serve una cartina ad alta risoluzione per effettuare una traversata, mentre all'arrivo sotto costa un ampio dettaglio di particolari è senza dubbio di aiuto alla ricerca di facili approdi e di "baiette" per trascorrere intere giornate di relax.
Un suggerimento che do a tutti i lettori è quello di tenere sempre a bordo delle cartine stradali delle zone in cui intendiamo effettuare la navigazione sotto costa, esse ci permetteranno di individuare più facilmente città o paesi dove potremo fare provviste o passare la notte comodamente ormeggiati in una marina o in un caratteristico porticciolo di pescatori. Alcuni di voi potranno inorridire nel leggere tale suggerimento, in quanto portolani e pagine azzurre sono gli strumenti dei diportisti più adatti a svolgere tale compito, ma avendoli personalmente utilizzati durante le mie innumerevoli traversate , e avendo costatato quanto siano costosi e di delicata consultazione, ritengo che le più pratiche cartine stradali siano una valida ed onorevole alternativa; economiche e di facile lettura ci daranno innumerevoli informazioni relative alle dimensioni dei paesi prospicienti le coste che avvisteremo.
Andiamo ora finalmente a programmare la nostra rotta prima della sognata partenza dal porto da noi scelto durante i mesi trascorsi a sognare grandi navigazioni.
Un comune errore dei neofiti è quello di tralasciare questa fase in quanto i moderni GPS sono in grado di elaborare e calcolare i più svariati tracciati di navigazione entro una manciata di secondi, e ci portano a credere che il compasso e le squadrette siano ormai oggetti in via di estinzione. Purtroppo devo smentire tutti coloro che la pensano così, in quanto la mia decennale esperienza di navigatore mediante l'aiuto di strumentazione elettronica (LORAN prima GPS poi), mi fa sempre più pensare che l'aiuto dei satelliti deve solamente essere inteso come una immediata risposta alle domande atroci che il comandante si sente rivolgere dall'equipaggio durante la navigazione, quanto manca all'arrivo?, siamo in rotta?, abbiamo già superato la metà strada?, ecc…
In conclusione prima di partire verso nuovi orizzonti calcoliamo bene la rotta da percorrere come si faceva prima dell'avvento di questi mostri elettronici, e mediante l'ausilio di quest'ultimi verifichiamo di tanto in tanto se siamo all'interno di una ragionevole traiettoria, e ricordiamoci di non perdere mai di vista la vecchia ed insostituibile bussola, poiché essa non ha bisogno di energia elettrica per funzionare!!!!!

Ricambi e accessori di bordo
Terminato di organizzare la parte cartografica della nostra crociera pensiamo ora ad eventuali attrezzature di rispetto che reputo indispensabili per la buona riuscita della navigazione,
Premesso che, sia il gommone sia il motopropulsore devono essere già ben mantenuti durante il periodo invernale e che al momento della sognata partenza devono già essere stati collaudati per qualche decina di ore di funzionamento in condizioni simili a quelle che incontreremo durante le nostre vacanze, vediamo ora cosa è assolutamente indispensabile avere a bordo per fare fronte a piccoli inconvenienti che potremmo incontrare.
Assolutamente indispensabile è l'elica di scorta, possibilmente di almeno due passi più corta di quella in uso. (va da sé che renelle, distanziali, dadi e tutto ciò che è necessario alla sua sostituzione la devono accompagnare solidalmente)
Tale considerazione tiene conto che:

  • l'aria umida estiva riduce di almeno il 10% le prestazioni del vostro motore
  • durante le vacanze vi porterete appresso un carico superiore alla norma
  • dopo un lungo periodo di permanenza in mare si formerà la inevitabile vegetazione sotto la carena (denti di cane).

Tutti questi sono fattori che richiederanno un ulteriore lavoro al propulsore, quindi un elica più corta agevolerà la navigazione e sicuramente ridurrà i consumi e le temperature di esercizio del nostro motore.
Altro componente da tenere sempre a bordo è sicuramente la girante della pompa dell'acqua del circuito di raffreddamento, in quanto è abbastanza facile dei corpi estranei (sacchetto di PET, alghe, o altro) ostruiscano le prese a mare ed in queste condizioni vi garantisco che la ben amata girante ha una vita media di non più di 3 o 5 minuti a secondo della velocità alla quale siamo entrati in contatto con l'oggetto .
A nulla serve il fastidioso suono del "cicalino" quando incappiamo in questi imprevisti, poiché quando l'acqua non arriva nella parte alta del propulsore significa che nella parte bassa stiamo già andando arrosto.
In caso vi trovaste in queste condizioni è buona norma non spegnere mai il motore ma di tenerlo al regime minimo di rotazione, e dopo aver eliminato l'ostruzione attendere che il ritorno dell'acqua nel circuito di raffreddamento abbassi la temperatura interna con conseguente tacitazione di ogni eventuale allarme acustico ed ottico . Ritornati alle normali condizioni trovate qualche esperto in grado di darvi una mano per l'inevitabile sostituzione della girante.
Continuando l'elenco degli accessori e dei ricambi potrei elencare il coltello, la cima di ormeggio, il binocolo, la torcia elettrica, il mezzo marinaio, ma li tralascio tutti volutamente per spendere le ultime righe elogiando le doti di un accessorio ormai dimenticato ma anch'esso importantissimo.
Alcuni di Voi avranno già intuito che sto per parlando dell'ancora galleggiante, indispensabile complemento utile per la navigazione sia di altura sia sotto costa. L'impiego di questa strana ancora lo si effettua quando in caso di motore in avaria siamo costretti a mantenere il punto in presenza di fondali scoscesi e profondi e perché no con forte vento. Calata a mare con al seguito alcune decine di metri di cima galleggiante (20 o 30 metri) questo tipo di ancora aiuta considerevolmente a mantenere la posizione, lontano dagli scogli per esempio…, in attesa che qualche amico ci venga a togliere dai pasticci.
I restanti accessori e preparativi saranno elencati e discussi nei prossimi articoli, in attesa meditate se tali suggerimenti sono stati utili a illustrarvi le problematiche che nel rispetto del mare dobbiamo affrontare prima di lasciare le tanto amate e sicure coste.

A LA PROCHAINE...


 

Il decalogo del camping nautico visto da Giovanni Bracco


Il campeggio nautico è, in assoluto, il modo più completo ed appagante per vivere il mare a bordo di un'imbarcazione. Di seguito riportiamo qualche prezioso consiglio di Giovanni Bracco, il noto navigatore solitario autore di numerosi raid non solo nel Mediterraneo, ma anche in Africa e nell'Atlantico. Ecco alcuni dei suoi consigli per evitare alcune delle più subdole insidie che possono mettere a repentaglio la tanto agognata vacanza in gommone.
1) Cambusa: a patto che non abbiate in programma una traversata atlantica o che vogliate doppiare Capo Horn, il consiglio è di non eccedere con lo scatolame, basterà una piccola riserva che potrà essere integrata durante le soste. Cibi freschi e qualche sosta in trattoria serviranno egregiamente a tenere alto il morale della truppa e ad evitare che il mugugno possa trasformarsi in un pericolosissimo ammutinamento.
2) L'avere a bordo un wc chimico portatile si trasformerà in una vera benedizione del cielo soprattutto durante le soste in quei porti che non dispongono di toelette o che, quando ci sono, restano inspiegabilmente chiuse nelle ore notturne e, spesso e volentieri, anche in quelle diurne.
3) La voglia d'avventura che spinge il comandante/armatore varca spesso la soglia di tolleranza presente nella/e componente femminile dell'equipaggio (se presente); per evitare di scatenare incresciosi stati d'animo alla propria compagna, sarà opportuno prevedere delle percorrenze giornaliere non proibitive, tenendo sempre ben presente che la vacanza deve essere tale per tutto l'equipaggio.
4) Con la più fervida speranza che la vostra tenda notte non abbia problemi di tenuta alla pioggia e non soffra troppo l'umidità notturna, sarà utilissimo disporre di una fodera di tessuto morbido (telo di spugna, ciniglia eccetera) da applicare sopra alla cuscineria/letto. L'operazione andrà eseguita ben prima del tramonto ed in contemporanea al montaggio della tenda notte, il tutto per evitare di trascorrere una nottata all'insegna dell'umidità.
5) In caso di ancoraggio in qualche bella baia più o meno deserta, controllare con scrupolosità la tenuta dell'ancoraggio e, nel caso si reputi necessario, dare la classica cima a terra; inoltre, è d'obbligo accertarsi che il luogo prescelto offra una buona protezione dai venti che, con maggiore frequenza imperversano su quella zona.
6) In caso di ormeggio in porto si devono mettere fuori i parabordi! Questa precauzione obbligatoria serve, sia a preservare i vostri tubolari dal contatto accidentale con scalmi, candelieri e quant'altro possa sfregare contro di essi, sia a garantire i vostri vicini d'ormeggio contro sgradevoli ed inestetiche strisciature gommate sulla vetroresina della loro barca.
7) Una delle carenze più gravi durante la permanenza a bordo può arrivare dalla mancanza d'acqua a bordo; per il normale uso alimentare basteranno un paio di confezioni di acqua minerale mentre per le necessità corporali, abluzioni, doccia e quant'altro, è necessario disporre di una buona riserva, almeno una sessantina di litri, che andrà reintegrata ogni qualvolta se ne presenta l'opportunità.
8) Anche questo punto è dedicato all'acqua, d'altronde il nostro corpo è formato in gran parte da questo prezioso liquido: per conservare integra quella contenuta nei comuni serbatoi d'acciaio o di polietilene, il farsi una doccia con acqua olezzante è senz'altro poco piacevole, basterà immettervi dell'Amuchina; la giusta quantità da usare è specificata nella confezione.
9) Dotazione attrezzi: consci del principio su cui si basa la mitica legge di Murphy "Se qualcosa può andare male, lo farà" e coscienti che la possibilità di avere un guasto è inversamente proporzionale alla capacità di ripararla, siamo certi che una corretta conoscenza dei vari apparati di bordo, unita ad un minimo di manualità e a buona dotazione di attrezzi, debbano necessariamente far parte del bagaglio di un campeggiatore nautico.
10) Cime d'ormeggio e doppia ancora: il detto recita "poca cima, poco marinaio", quindi, regolatevi di conseguenza. Una seconda linea d'ancoraggio, magari composta da un'ancora tipo Bruce da 2,5 kg, e munita di 6 metri di catena da 10 mm e di un doppio grillo girevole, sarà un vero toccasana ovunque non sia disponibile il classico corpo morto.

Per gentile concessione della rivista "Il Gommone"

 

 

 

 

 

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