
La partenza dai
pontili di Genova Fiera
Prima staffetta

Angelo Villani
- Emilio Galli - Genova - Fiumicino. Miglia totali percorse 243
Sabato 13 aprile - Genova - Marina di Cecina 103 mn
Ore 10 arrivo a Genova
pronti per la partenza del RAID GENOVA - ATENE.
Appena arrivati di buonora, con Angelo, il mio compagno di viaggio,
prendiamo contatto con il piccolo grande MYTHOS. Dopo un po' di
convenevoli, saluti ... via per qualche giro di prova, pieno di
benzina e foto di rito per la rivista la stampa. Alla fine della
grande festa sulla banchina con sponsor ed amici a mezzogiorno
MYTHOS lascia la banchina di Genova e il raid ha ufficialmente
inizio. La navigazione è buona, in poco tempo doppiamo
il promontorio di Portofino. Da qui inizia mare di prua, poi le
5 terre e prima delle 15 siamo già a Portovenere. Il gommone
fila veloce, teniamo d'occhio l'attrezzatura e un orecchio teso
a sentire i rumori in coperta e il motore per verificare che tutto
funzioni regolarmente. Alle 14.45 siamo a Portovenere. La mareggiata
dei giorni precedenti ci fa trovare in mare innumerevoli tronchi
e tavole da schivare. In perfetta tabella di marcia alle 17.30
arriviamo a Marina di Cecina. Subito rifornimento e poi ingresso
al porto. Dopo una sistemata al gommone andiamo a cercare un posto
per dorimire. Cambio pile allo Spot che iniziava a funzionare
in modo intermittente.
14 Aprile - Marina
di Cecina - Porto Ercole 80mn
domenica - Partenza ore 8.30 con alle spalle una forte perturbazione
in avvicinamento.
Filiamo veloci. Intorno alle 10.00 di fronte a Piombino l'amico
Sasha di SeaAssist ci attende con il suo gommone da rimorchio
per salutarci e fare un po' di foto. Il mare di prua ci fa soffrire
e rallentare considerevolmente. Viaggiamo a 10-12 nodi massimo.
Esausti intorno a mezzogiorno ci rifugiamo a Castiglione della
Pescaia. Davanti a due acciughe fritte decidiamo il da farsi.
Studiamo il meteo su windfinder, le previsioni danno nel corso
del pomeriggio in attenuazione e poi il giro di vento.
Stringiamo i denti e via di nuovo fino a Talamone dove troviamo
un collega della polizia di Angelo che si offre di darci una mano
per ospitalità e ormeggio. Facciamo il pieno (56 litri)
e rileviamo il primo consumo, 0.68 litri miglia con mare formato
di prua. Mangiamo un gelato e siamo stanchi e indecisi...ci lasciamo
quasi tentare dall'ospitalità ma le previsioni verso sera
danno miglioramento e il giorno successivo ci sarà mare
formato. Alle 17 il vento cala e allora salutiamo l'amico e via
di nuovo in mare. Circunnavigiamo il promontorio dell'Argentario
destinazione Porto Ercole.
Alle 18.30 appena arrivati chiediamo l'ormeggio e il circolo velico
si offre di ospitarci gratuitamente. Dopo una lavata al gommone,
facciamo un po' di verifiche e piccole riparazioni. La spia dell'olio
ha iniziato a lampeggiare per la segnalazione del tagliando, la
resettiamo. La navigazione di oggi è stata impegnativa.
80 miglia sudate. Media 10 nodi.
15 Aprile - Porto
Ercole - Fiumicino 62 mn
Di buonora usciamo dal porto e la perturbazione concentrata
sul nord Italia ce la siamo lasciata alle spalle. Filiamo via
veloci, ci cambiamo al timone di tanto in tanto. Ormai siamo un
equipaggio super-affiatato. A mezzogiorno stiamo già entrando
nel canale di Fiumicino. Al cantiere Giada96 troviamo ad aspettarci
Ketty e Danilo, il prossimo equipaggio.
Ci salutiamo, scambiamo opinioni facciamo il pieno e assistiamo
all'alaggio del mezzo per fare il primo tagliando al motore. Dopo
pranzo Ketty ci consegna le chiavi della sua auto e con un po'
di tristezza si rientra verso Milano.
Seconda Staffetta

Danilo Redaelli
- Ketty Colturi - Fiumicino - Ischia - Sapri. Miglia totali 247
15 Aprile - Anche
quest'anno ho partecipato alla manifestazione più complessa
ed impegnativa del nostro sodalizio, giunta alla terza edizione
che sta diventando una attività tradizionale: il raid a
staffetta in gommone definita "ATENE 2019". L'organizzazione
è stata particolarmente articolata sia per il coordinamento
dei dodici equipaggi che si sono avvicendati con il coinvolgimento
di un notevole numero di soci, sia per la lunghezza del percorso
sviluppatosi in sei nazioni (partenza da Genova, Grecia, Albania,
Montenegro, Croazia, Slovenia ed infine rientro in Italia risalendo
il Po fino a Pavia). Il raid promosso e organizzato dal nostro
Club, con particolare impegno da parte del nostro presidente Virginio
Gandini, ha avuto anche il supporto di alcune case produttrici,
certune legate al settore della nautica ed altre no. Quelle legate
alla nautica hanno messo a disposizione i loro prodotti, prodotti
che si sono dimostrati tutti indubbiamente molto affidabili e
all'altezza della situazione.
Alla mia staffetta è stata assegnata la seconda tappa,
con un percorso che ha toccato località tra le più
belle e note d'Italia visitate da turisti provenienti da tutto
il mondo. Il mio compagno di viaggio è stato mia moglie
Ketty, con la quale da oltre cinquanta anni condivido la passione
di navigare: la combinazione si è rilevata molto felice
e ci siamo divertiti immensamente grazie ad una serie di fattori
favorevoli come il mare blu tutto per noi, le coste deserte e
libere da attrezzature balneari, il sole e l'aria tersa primaverile
nonché l'entusiasmo per l'avventura che ci ha fatto ringiovanire
di parecchi anni La tappa, suddivisa in quattro frazioni, é
iniziata a Fiumicino e terminata a Sapri, con un totale di 247,00
NM percorse in circa 19 ore consumando 155 litri di carburante.
Ecco una breve cronaca del nostro viaggio.
Naturalmente, quando si fanno imprese di questo tipo, si consultano
le previsioni meteo e si prendono le decisioni del caso. È
per questo che Ketty ed io, visto che le previsioni meteo danno
una finestra con condizioni abbastanza buone, prendiamo la decisione
di partire nella stessa giornata dell'arrivo della precedente
staffetta, sfruttando così il previsto giorno di riposo.
Per tanto prendiamo il largo con MYTHOS dopo il rituale passaggio
del testimone con il precedente equipaggio composto da Emilio
Galli e Angelo Villani e la conclusione delle operazioni di tagliano
al motore fuoribordo Suzuki DF 40 da 40 hp, effettuate a tempo
di record dal concessionario Suzuki di Fiumicino, rivelatosi persona
gentilissima e competente così come tutto il suo staff.
Con la prima frazione di sole 31 NM in 2 ore e 10 minuti raggiungiamo
Nettuno. In alcuni punti del tragitto abbiamo navigato con onde
di circa 70 cm sul giardinetto di dritta superate in modo egregio
sia dal battello Marshall M2 da mt. 5.45 che dal motore Suzuki
40 hp. Ad un certo punto vediamo una imbarcazione, l'unica in
tutto il mare, mettersi di traverso sulla nostra rotta. Ci rendiamo
conto che si tratta di una motovedetta della Guardia di Finanza,
che avvicinatasi, dopo un cenno di saluto si allontana senza fermarci.
Il giorno successivo, di buon'ora, partiamo da Nettuno diretti
a Ischia. Il mare, alla partenza leggermente mosso, dopo qualche
miglio si spiana regalandoci ottime condizioni di navigazione.
A poche miglia da Nettuno ci affianca un grosso gommone che sventola
una vistosa bandiera rossa. Messosi in contatto via radio, ci
avvisa che siamo entrati in un poligono di tiro militare e che
da lì a poco avrebbero avuto inizio le esercitazioni. Dopo
aver spiegato di essere diretti a San Felice Circeo, ottenuto
il permesso di proseguire, noi senza indugio, riprendiamo la navigazione
a tutto gas per uscire dalla zona di pericolo. In questa frazione,
la più lunga di circa 91 NM, sostiamo a San Felice Circeo
dove rabbocchiamo il serbatoio del carburante. Superiamo Terracina,
la Montagna spaccata nei pressi di Gaeta, e poi percorrendo tutta
la costa raggiungiamo Punta Torre Fumo che delimita a nord il
Golfo di Napoli. Da qui viriamo e puntiamo su l'isola di Procida
dove ci fermiamo per uno spuntino consumato a bordo. In fine raggiungiamo
Ischia dove ormeggiamo nel suo porto dopo aver rabboccato nuovamente
la benzina.
La terza frazione da Ischia ad Agropoli, è senza dubbio
la più interessante dal punto di vista paesaggistico, ci
ha permesso di vedere i posti tra i più famosi al modo.
Entriamo nel porto di Capri dove ci fotografano numerosi turisti
asiatici in quanto identificati come equipaggio atipico per le
nostre vistose cerate gialle, i salvagenti al collo Suzuki e i
numerosi adesivi appariscenti degli sponsor distribuiti sui tubolari
di Mythos. Noi ci atteggiamo ad attori professionisti ed il fatto
ci fa ridere moltissimo. Poi ci dirigiamo ai celebrati faraglioni
e effettuiamo il passaggio all'interno di uno di essi, che documentiamo
con un filmato. Da lì puntiamo su Punta Campanella, limite
Sud del golfo di Napoli, percorriamo tutta la Costiera Amalfitana
dalla quale spiccano scorci e paesaggi di rara bellezza come Positano
e Amalfi. Ad Amalfi sostiamo in porto, qui abbiamo l'occasione
di scattare alcune foto, ma soprattutto, con l'aiuto di un addetto
agli ormeggi, riusciamo a farci fotografare a bordo di Mythos.
Nel pomeriggio, prima che si alzi il vento, ci dirigiamo ad Agropoli
senza intoppi.
Ormeggiamo il gommone nel porto comunale e passiamo la serata
nel borgo antico raggiungendo il castello sulla sua rocca. Le
miglia percorse sono di circa 60 in poco meno di 6 ore comprensive
delle soste. Con la quarta ed ultima frazione, anch'essa molto
valida dal punto di vista paesaggistico, rivediamo posti di notevole
bellezza in particolare il capo Palinuro e le scogliere che precedono
il Golfo di Policastro. Visto che abbiamo ancora del tempo a disposizione,
che il mare è in condizioni ottimali e siamo rammaricati
per dover lasciare Mythos, decidiamo di prolungare il percorso
tagliando il golfo di Policastro e fare rotta su Maratea per un
aperitivo, perché qui abbiamo dei ricordi bellissimi. Verso
sera raggiungiamo il porto di Sapri e consultando il GPS della
Simrad notiamo la percorrenza di circa 60 NM. Il giorno successivo,
in attesa dell'arrivo della terza staffetta, lo dedichiamo al
rifornimento del carburante effettuato con taniche perché
il distributore a mare vicino al porto è chiuso, in quanto
la stagione estiva non è ancora iniziata. Provvediamo a
sistemare gli adesivi dei vari sponsor e riparare il coperchio
del gavone di prua spostando le cerniere in posizione diversa,
lavoro che ha retto eccellentemente fino a Pavia. Nelle prime
ore del pomeriggio, con il passaggio del testimone a Pino Cella
e Ottavio Comotti, termina ufficialmente la nostra missione. Tutto
il viaggio è andato nei migliori dei modi, sia per le condizioni
metereologiche che per il perfetto funzionamento del battello
Marshall M2 da mt. 5.45 e del suo motore fuoribordo Suzuki 40
hp, nonché per le attrezzature di bordo come il GPS della
Simrad, il localizzatore/tracciatore della ASN, ma soprattutto
perché io e Ketty ci siamo divertiti moltissimo. Noi navighiamo
con un gommone cabinato di grosse dimensioni, ma come già
detto l'anno scorso, riteniamo che l'importante non sia il mezzo
con cui si naviga, ma la passione di navigare unita all'entusiasmo
per l'avventura che vorremmo trasmettere a tutti.
Terza staffetta

Ottavio Comotti
- Pino Cella - Sapri - Lipari - Palermo. Miglia totali 236
19 Aprile - Milano destinazione Sapri, a Napoli cambio
di Treno con il "Frecciarossa" . Arriviamo a Sapri verso
le 14 dove ad attenderci ci sono Danilo e Ketty per il passaggio
del testimone.
Dopo aver dato un'occhiata al meteo, che prevede per dopodomani
una sciroccata sulle Eolie decidiamo di raggiungere Lipari domani.
Le miglia da fare sono circa 120, quindi decidiamo di partire
subito da Sapri per raggiungere Cetraro e fare 30 miglia di avvicinamento.
20 Aprile - Partenza da Cetraro alle 7 verso Tropea, circa
40 miglia, dove arriviamo verso le 10, facciamo benzina, raggiungiamo
Capo Vaticano e poi via in mare aperto verso le Eolie, sul percorso
vediamo i delfini. Arriviamo a Lipari verso le 15 con il mare
mosso, con onde di 40/50 cm. Ad attenderci a Porto Pignataro l'amico
Augusto che prima ci offre delle ottime acciughe e poi ci accompagna
nel suo albergo Htl Villa Augustus. di pomeriggio ne approfittiamo
per montare il tendalino per tutte le evenienze confezionato su
misura dalla fidata Hertel Teli.
21 Aprile - Il giorno dopo come previsto, lo Scirocco proveniente
da Sud attraversa lo stretto e soffia su Lipari porto con forza
muovendo il mare. Io e Pino decidiamo di andare con il nostro
Marshall motorizzato Suzuki a vedere i faraglioni. Facciamo un
po' di foto in un mare stranamente calmo e poi rientriamo al porto.
Il vento aumenta, il mare ingrossa con onde oltre il metro. Ripariamo
nel porto e visto che è Pasqua andiamo a pranzo nell'ottimo
ristorante del porto "Da Leonardo".
22 Aprile - Il giorno successivo il vento è impetuoso
con onde oltre i due metri che battono con forza sulla costa di
Lipari spazzando via molti pontili che erano stati messi da poco
per gli ormeggi turistici, i danni sono notevoli. Decidiamo di
fare il giro dell'Isola in moto, impresa non facile causa il vento
che spazza Lipari.
23 Aprile- Per forza dobbiamo partire. Ci aspettano a Palermo
Giuseppe ed Alessandro, i due staffettisti che devono continuare
il viaggio. Ci sono 90 miglia da fare, per fortuna lo scirocco
ha perso intensità. Facciamo benzina con quanlche difficoltà
a causa dell'onda lunga e dei detriti dei pontili distrutti che
galleggiano un po' dappertutto. Verso le 9 passiamo tra Vulcano
e Lipari e puntiamo verso Capo D'Orlando sulla costa della Sicilia,
il mare è discreto e l'onda cxi permette di navigare a
15/20 nodi. Lungo la rotta incrociamo la guardia costiera, siamo
a circa 4 miglia dalla costa quindi non ci sono problemi. Giriamo
verso Ovest in direzione di Cefalù dove arriviamo a mezzogiorno.
Facciamo un frugale spuntino davanti alla bella cittadina siciliana
e poi riprendiamo la rotta per Palermo. A circa 10 miglia con
il VHF Simrad riusciamo a contattare gli amici di Tecnomare che
ci vengono incontro. Poco dopo Capo Zafferano vediamo i gommoni
della Tecnomare con a bordo anche Giuseppe che filma l'incontro.
Veniamo accompagnati alla Marina Arenella dove fra tutti incontriamo
Sergio Davi che sta preparando il suo gommone per il Raid Palermo-New
York.
Dopo aver passato il testimone all'equipaggio entrante ci
rechiamo a Mondello dove gli amici dell'associazione Tecnomare,
presso la loro sede, hanno organizzato una grande festa in nostro
onore a base di pizza e cannoli. Poi tutti a nanna, domani mattina
alle 8 ci attende l'aereo per riportarci a Milano. La nostra avventura
è finita, il raid continua con Giuseppe e Alessandro
.
Bona navigazione e
. in culo alla balena!
Quarta staffetta
.jpg)
Giuseppe Marinaro
- Alessandro Mariani - Palermo - Roccella Ionica. Miglia percorse
195
25 Aprile - Al porto dell'Arenella di Palermo incomincia
il mio raid con Alessandro che ci portera'a Roccella Jonica. In
questa occasione abbiamo avuto il piacere di conoscere i componenti
del club Tecnomare di Palermo che con grande entusiasmo si sono
resi disponibili a scortare Pino e Ottavio in arrivo da Lipari.
Dopo una discreta attesa al largo di Palermo vediamo un puntino
all'orizzonte che si avvicinava deciso verso di noi, erano loro
che intrepidamente avevano portato al traguardo in modo ottimale
il tragitto a loro assegnato, l'incontro in mare è stata
una vera festa con la collaborazione del presidente Pietro Urso
e di Umberto Trapani del Club Tecnomare che ci hanno riaccompagnato
all'Arenella dove Mythos è stato tirato fuori dall'acqua
per una pulitura della carena con controllo generale, risultato
ok.
La stessa sera siamo stati ospiti del Club Tecnomare per una cena
di benvenuto a base di specialità siciliane (da leccarsi
i baffi) compresi i famosi cannoli siciliani, nell'attesa c'è
stato lo scambio dei gagliardetti e racconti di aneddoti.
L'indomani il passaggio del testimone lo ricevo da solo in quanto
Alessandro per motivi di lavoro mi raggiungerà l'indomani.
Ricevuto in consegna Mythos, con Pino e Ottavio ci siamo incontrati
con Sergio Davi che, nello stesso porto dell'Arenella, stava ultimando
i preparativi per la traversata mitica "Palermo - New York".
Il giorno dopo, in attesa dell'arrivo di Alessandro, ho provato
il gommone andando all'Isola delle Femmine, posto incantevole
che si trova in direzione di Erice. L'indomani arriva Alessandro
e lasciamo l'Arenella che gentilmante ci offre anche l'ormeggio.
In accordo con gli amici del Tecnomare partiamo insieme numeroso
gruppo di gommoni verso il primo tragitto fino a Capo D'orlando.
Durante la navigazione siamo passati da Cefalù e con nostra
meraviglia la spiaggia era piena di persone che facevano il bagno
(quando a Bergamo il freddo imperava). Occasione per una breve
sosta per l'aperitivo sempre offerto da Tecnomare e ripartenza
per il traguardo di fine giornata, in tutta la navigazione abbiamo
trovato un mare eccellente, arrivati nella marina di Capo d'Orlando
-nuova costruzione piena di posti barca e negozi, posto molto
pulito e in ordine - siamo stati in compagnia dei nostri amici
Palermitani anche per la cena gustando un eccezionale piatto di
spaghetti con uova di pesce spada oltre a tutte le altre specialità
gastronomiche, il giorno dopo fatto colazione ci siamo salutati
ringraziando dell'ottima accoglienza.
Ripartiti per Milazzo, trovando un mare piatto come l'olio, ci
siamo diretti verso Porto Rose, un bel paesino di nuova generazione
dove al posto delle strade ci sono dei canali come a Venezia che
collegano tutto il paese. Fatto questo giro abbiamo proseguito
per il Santuario di Tindari, visto dal mare nel pieno della sua
maestosità e arrivando a Messina con il mare perfettamente
calmo. Nell'attraversare lo stretto il mare è caratterizzato
da vistose increspature dovute alle forti correnti marine, arriviamo
al porto di Reggio Calabria, semivuoto, dove ormeggiavano soltanto
le motovedette della Polizia, G. di Finanza, Carabinieri e Cap.di
Porto, il resto ...lasciava a desiderare.
L'ormeggiatore ci avvisa che durante la notte si sarebbe alzato
il maestrale e che avrebbe rinforzato gli ormeggi, per fortuna
durante la notte nessun maestrale ma
gli ormeggi erano stati
rinforzati
Alla mattina presto siamo partiti per Roccella Jonica, nell'attraversare
la parte bassa della Calabria il vento aveva formato il mare di
poppa e ci aiutava a superare le onde durante la loro formazione,
anche se il motore a grande fatica riusciva a cavalcarle le bandiere
sventolavano al contrario della nostra direzione di marcia. Arrivati
a Capo Spartivento il mare si è calmato e anche il vento
fino a Gioiosa Marina dove ha ricominciato a soffiare alzando
delle spettacolari onde che ci allagavano il gommone e non solo
obligandoci a cambiare continuamente rotta, questo fino a Roccella
Jonica al Porto delle Grazie destinazione finale della nostra
navigazione. Abbiamo rimesso in ordine il gommone in tutte le
sue parti e dopo un'accurata pulizia generale era pronto per essere
preso in consegna dal nuovo equipaggio Alessandro Di Lelio e Franco
Bodini. La direzione del porto ci comunica che essendo a conoscenza
del raid ci consideravano loro ospiti, cambio testimone e riparte
il nuovo equipaggio fine della nostra avventura molto gradita.
Ringraziamo il club Tecnomare per la squisita ospitalità,
Il Porto Arenella e Porto di Roccella Jonica.
Quinta Staffetta

Alessadro Di Lelio
-Franco Bodini - Roccella Ionica -Otranto . Miglia totali percorse
284
Partiamo da Malpensa il 28 Aprile con un low-cost diretto
a Lamezia Terme
Arriviamo a Roccella Ionica senza problemi e dopo uno scambio
di informazioni su motore e gommone con Pippo e Alessandro, la
coppia che ci ha preceduto, ceniamo e pernottiamo. La mattina
del 29 partiamo alla volta di Crotone.
Mare calmo e senza problemi, come da previsioni meteo lungo le
coste della Magna Grecia sulle acque che hanno restituito grandi
tesori del passato. Uno fra tutti i bronzi di Riace. Ma all'altezza
di capo colonna, nei pressi di Crotone le cose cambiano rapidamente:
Un forte vento di libeccio si abbatte sulla costa. A fatica riusciamo
ad entrare nel porto turistico di Crotone intasato di imbarcazioni.
La mattina successiva ci imbarchiamo alla volta di Taranto...
ci aspettano oltre 100 miglia di navigazione. Il mare è
calmo cosi come da previsioni, siamo ottimisti e carichi di voglia...partiamo.
All'altezza di Cirò incrociamo una motovedetta della G.D.F.che
ci riconosce e ci saluta. Sapevano del nostro viaggio. Doppiato
il capo di Cirò, punta Alice, il tempo tende a peggiorare:
vento contrario e stato del mare in rinforzo. Riduciamo costantemente
la velocità passando dagli oltre 24 nodi della partenza
a 15 nodi via via che il tempo passava. Ci troviamo già
nel golfo di Taranto ma all'altezza della piana di Sibari il vento
produce una sorta di tubo venturi che ci costringe ad una ulteriore
riduzione dell'andatura.
Siamo in Calabria al confine con la Lucania ma distinguiamo nettamente
grosse chiazze di neve sulle cime più alte di quei monti.
Taranto diventa sempre più irraggiungibile per via del
tempo ma anche della fatica. Risolviamo di sostare al lido di
Policoro per la notte.
Bello e bene organizzato il marina di Policoro, dove troviamo
tra le altre una imbarcazione a vela battente bandiera Tunisina,
sequestrata il giorno prima dalla polizia costiera perchè
trasportava migranti Pakistani. Ancora un pernottamento ed altro
imbarco il mattino successivo. Mare calmo come sempre lo abbiamo
trovato tutte le mattine del nostro viaggio... e via verso Taranto.
Lungo la rotta Policoro- Taranto troviamo un branco di delfini
che hanno deciso di dare spettacolo: bellissimo vederli sfrecciare
sotto la chiglia del nostro gommone e balzare fuori dall'acqua,
una visione che da sola vale un viaggio.
Arriviamo a Taranto, una città spettacolare per chi viene
dal mare: passare sotto il ponte girevole per entrare nel mar
piccolo e trovare le navi da guerra vanto della Marina Italiana.
Non scendiamo a terra per problemi di tempo: dobbiamo recuperare
quello perso il giorno precedente. Uno spuntino a bordo in vista
della Vittorio Veneto e via verso Gallipoli nostra prossima tappa.
Cielo coperto ma mare sempre tranquillo, non possiamo chiedere
di meglio. Solo una sosta a Porto Cesareo per incontrare un fan
del nostro viaggio che ha chiesto un incontro con noi per avere
notizie di prima mano sul comportamento dei mezzi: gommone e motore
in primis. Proseguiamo ed entriamo in Gallipoli, splendida cittadina
di mare, con qualche vezzo in più rispetto alle precedenti...anche
sotto il profilo economico; potenze del turismo elitario.
Pernottiamo nei pressi del porto dopo una ottima cena in un ristorante
di buon livello, francamente ci voleva....
Per qualche strano motivo gli orari dei distributori di carburante
in banchina non coincidono con le nostre esigenze: chiudono presto
la sera ed aprono tardi il mattino...siamo diventati attendisti
senza volerlo. Il giorno successivo doppiamo il capo di S. Maria
di Leuca, uno spettacolo affascinante, un cuneo di terra che si
spinge nel mare, arricchito da costoni sagomati dai venti e da
costruzioni umane che non riescono mai a distrarre il capolavoro
della natura. Ancora un tratto di mare che vale un viaggio. La
costa attorno a Leuca è decisamente ricca di anfratti naturali
e di manufatti di varie epoche che chiedono di essere visitati.
Lo facciamo anche noi, ma in gran fretta perché ci attende
il cambio di equipaggio a Otranto dove arriviamo nel primo pomeriggio.
Il programma di viaggio non ammette deroghe di sorta. Scambio
di informazioni sul comportamento dei mezzi con l'equipaggio composto
dai due Armiento, padre e figlio e la nostra bellissima avventura
si conclude... Tra le osservazioni fatte durante il nostro viaggio
una ci è sembrata particolarmente significativa. La storia
di questo viaggio di soli quattro giorni ci è parsa lunga
un mese... ne valeva la pena... Alla prossima dunque.
Sesta Staffetta

Michele e Nicolò
Armiento - Otranto - Lefkada - Killini. Miglia totali percorse
262
Ci siamo!!! Quest'anno partecipo anch'io a questo giro che
mi ha sempre affascinato.
Dopo tanti preparativi è ora di prendere il volo e arrivare
a Otranto per scambiare il testimone con i nostri amici Di Lelio
e Bodini.
Siamo in anticipo ma la voglia di navigare domina ogni emozione.
Giunti nel porto di Otranto papà Michele freme, saluta
Alessandro e Franco e senza troppe parole vuol partire... "Alessandro:
Michele ci dai il tempo almeno per offrirvi una Coca Cola?...
Michele: Se ci diamo una mossa!" Scambio rapido delle consegne,
foto di rito e ci ritroviamo fuori dal porto di Otranto, la Grecia
ci aspetta.
02 Maggio Otranto
- Othoni 48 miglia
Uscendo dal porto di Otranto impostiamo la rotta verso Othoni
e troviamo mare poco mosso con onda corta e frastagliata che ci
permette di capire come si comporta Mythos.
Le prime impressioni sono buone e tra foto varie in poche ore
ci ritroviamo a destinazione. Entriamo in porto e avvertiamo pace,
silenzio, un pescatore ci indica di ormeggiarci dove vogliamo.
Prepariamo Mythos per la notte ed è arrivato il momento
di trovare una locanda dove mangiare e dormire. Ci ritroviamo
alla Locanda dei Sogni, dove il proprietario leccese ci ospita
con grande ospitalità e interesse.
03 Maggio - Othoni- Corfù-
Paxi- Parga- Lefkada- Meganisi 124 miglia
Si parte con sveglia all'alba per sostituire l'elica di Mythos
che aveva una pala rovinata.
Cominciamo bene! Sotto gli occhi stupiti di un pescatore che osservava
le grandi manovre nel tentativo di non finire in acqua riusciamo
nell'impresa e siamo pronti per affrontare la giornata. Prima
tappa Gouvia Corfù per fare benzina al gommone.
Nell'attraversata troviamo un leggero vento che s'infila nel canale
e non ci rende la partenza facile ma con l'elica di un passo più
corto il motore spinge con più regolarità e Mythos
domina alla perfezione le condizioni di mare formato. Arrivati
a Corfù giusto il tempo per fare il pieno di carburante
e si prosegue imperterriti la navigazione per raggiungere la seconda
tappa, l'isola di Paxi. Dato che le condizioni del mare erano
in peggioramento, decidiamo di non perdere altro tempo e Michele
mi consiglia di puntare verso la chiesetta di Parga. Consiglio
che si rivela fantastico. Non sono abituato a vedere delle chiese
su un istmo di terra circondato dal mare
Che meravigliaaaaa!
Ora è la volta di puntare Lefkada. Leggere difficoltà
nell'ingresso poiché il porto interno all'isola era segnalato
solo da due fanali in mezzo ad un fondale sabbioso. Altro rifornimento
ed è arrivato il momento di chiudere la giornata con l'arrivo
nel porto di Meganisi dove ci aspettano alla taverna Rose Garden.
04 Maggio periplo
di Meganisi 31.2 miglia
Stamattina il meteo non promette niente di buono e decidiamo
di circumnavigare l'isola. Mythos viene collaudato con mare abbastanza
formato e dimostra egregiamente le sue doti in navigazione. Nella
parte nord-ovest dell'isola riparati da Lekfada si naviga bene
nonostante la pioggia ma non appena ci spostiamo verso sud il
mare s'ingrossa ma Mythos si comporta molto bene, sale sulle onde
senza scomporsi e scende con naturalezza senza sbattere. Completiamo
il periplo di Meganisi osservando spiagge bellissime che aimè
quel giorno erano deserte. Il rientro sotto una pioggerellina
leggera chiude la giornata nautica.
05 Maggio Meganisi-Fiskardo-Killini
62 miglia
Ultima tappa del nostro giro. Direzione Killini.
Oggi il mare non è favorevole, molto mosso e soffia parecchio
vento. Puntiamo il porto di Fiskardo e sotto i grandi consigli
di papà mi metto in navigazione. "Mi raccomando, osserva
l'onda e seguila. Non saltare fuori dall'onda ma assecondala,
vedrai che avanzi lo stesso senza sbattere." Piano piano
cerco di capire la dinamica e prendo il ritmo, mai un consiglio
fu così azzeccato. Con calma e pazienza ci ritroviamo a
Fiskardo. Il canale interno tra Itaca e Cefalonia è molto
tranquillo e ci permette di staccare un po' di tensione ma il
peggio deve ancora arrivare. Arrivati a sud di Cefalonia, il vento
soffia forte e le onde si fanno alte. Non ci scoraggiamo e sempre
sotto gli occhi attenti e premurosi di Michele mi butto dentro
in direzione di Killini, sono le ultime 18 miglia. Tra docce di
mare e risate la meta è quasi raggiunta, anche se sembravano
infinite, Killini non si vedeva all'orizzonte si navigava senza
un punto di riferimento.
Arrivati a destinazione la tensione cala e chiudiamo la navigazione
con una bella Mythos ghiacciata.
06 Maggio Killini
Oggi giornata relax in attesa del cambio staffetta con Virginio
Gandini e Angelo Tadolti. Approfittiamo per lavare Mythos, rifornimento
di carburante e dato che fino a quel momento non era stata ancora
utilizzata, decidiamo di montare la tenda fornita da Hertel che
risulta molto bella e di ottima fattura. In serata ci raggiungono
Virginio e Angelo e chiudiamo con una bellissima cena greca in
compagnia.
07 Maggio Killini
Per noi è arrivato il momento di rientrare, quindi
passaggio del testimone, foto di rito e la nostra avventura finisce
qui.
Colgo l'occasione
per fare dei ringraziamenti in primis al Club del gommone per
avermi dato la possibilità di partecipare a questa bellissima
avventura, poi Marshall e Suzuki per averci messo a disposizione
Mythos che ci ha dimostrato sicurezza, solidità e tanta
affidabilità.
Il ringraziamento più importante va a papà Michele
che mi ha trasmesso tanti utili insegnamenti e tanta fiducia nel
concedermi il comando di Mythos nonostante le condizioni meteo
non fossero delle migliori. E' stata la mia prima esperienza nautica
in solitaria tra padre-figlio e devo dire che questo regalo rimarrà
nel cuore, soprattutto perché riuscire a condividere una
passione comune con il padre, è una delle esperienze più
belle per un figlio.
Grazie!!!
Settima Staffetta
.jpg)
Virginio Gandini
- Angelo Tadolti - i Peloponnesiaci - Killini - Capo Malea - Atene.
Miglia percorse totali 306
In effetti ad Atene ci arriviamo con un volo Ryanair da Orio
al Serio il 6 maggio alle 15 con oltre un ora di ritardo. Insieme
a me Angelo che condividerà il tratto di staffetta Greca.
Mi fa strano partire dalla meta di arrivo...ma non c'era altra
possibiltà per raggiungere e dare il cambio a Michele e
Nicolò nello "sperduto", data la stagione, porto
di Killini. Alla Hertz ci assegnano una nuova Skoda che poi riporterà
anche gli Armientos ad Atene. Dal Venanzelos a Killini sono circa
300 km per fortuna quasi tutta autostrada. Alle 20 ci incontriamo
con Michele, Nicolò e Mythos. Strette di mano con i primi
due, una pacca sui tubolari al terzo. A cena ci scambiamo impressioni
sulle tappe effettuate e quelle da fare. Killini in questa stagione
è veramente una desolazione, siamo in giro solo noi quattro
imbaccuccati per il freddo e la minaccia di pioggia.
7 Maggio -
Minacciava pioggia ed è arrivata! Il tempo per la fotografia
del passaggio del testimone e delle chiavi della Skoda con gli
Armientos e le nuvole da grige diventano nere liberandosi del
"carico". Il mare invece biancheggia già dal
mattino presto. Non riusciremo mai ad arrivare a Pilos in queste
condizioni. D'accordo con Angelo, dedichiamo la giornata al sito
archeologico di Olimpia, ottanta km nell'interno. Noleggiamo una
"lussuosa" Cinquecento (l'unica auto in zona) e muniti
di cerate vi ci avventuriamo.
Nonostante la sacralità del luogo, l'acquazzone perdura
e non rispetta nessuno...neanche il migliaio di croceristi sbarcati
dalla Costa Crociere nel vicino porto di Katakolon che si aggirano
infreddoliti fra monumenti e nogozi di souvenirs. Qui a Olimpia
"inizio" Angelo, croato di adozione, al mitico Giros
per l'occasione ricco di cipolle e Tzaziki (ricco di aglio). Torneremo
a Killini a finestrini aperti.
8 Maggio - La nuvolaglia persiste, ma non minaccia. Il
mare seppur con onda formata, non frange.
Lascamo la "ridente" Killini con mare da nord al traverso,
dopo le prime miglia ci si mette al giardinetto e superata la
punta di Arkoudi dirigiamo decisamente verso sud con mare di poppa
piena. Al traverso di Katakolon vediamo le Costa Crociere (quelle
dei croceristi infreddoliti). Angelo al timone, il ronzio regolare
del Suzuki infonde fiducia, Mythos si comporta benissimo. Sono
in una botte di ferro! Fatte 70 miglia, siamo nel canale che separe
l'isolotto di Proti dalla terraferma. Fino a qui neanche l'ombra
di una barca nè da diporto nè da pesca. Il freddo
è pungente, ogni tanto uno sprazzo di sole si fa vedere
ma sostanzialmente siamo inseguiti da una nuvolaglia a pecorelle.
Altre sette miglia e al traverso ci si apre la spiaggia di Voidhokoilia,
sarebbe bello entrare nella baia per qualche foto ma il mare da
NO vi irrompe frangente. Rinunciamo.
Non rinunciamo invece ad entrare nella storica baia di Navarrino
dal passaggio Nord. Stretto e molto basso si è costretti
a far slalom fra gli scogli affioranti. Di solito in "missione"
preferisco non correre rischi e sarebbe stato più saggio
entrare nella baia dal passaggio tre miglia più Sud dove
entrano anche i traghetti, ma santo cielo, ci sono passato almeno
una decina di volte e poi al timone c'è Angelo! Nessun
problema, navighiamo nella parte interna della baia ridossati
dall'isolotto di Sfaktiria. Sotto di noi i relitti della flotta
turco egiziana affondata dalla coalizione anglo francese russa
nel 1827 e che portò alla creazione dello stato greco.
Ormeggiamo nel porto "nuovo" di Pilos. Costruito nei
primi anni novanta, il porto mai finito è rimasto così
come allora...anzi stà invecchiando velocemente. Il distributore
benzina é ancora nella piazzetta del paese. Dovremo far
la spola con le taniche per il rabbocco. Il floscione in neoprene
da settanta litri purtroppo si è bucato. Pazienza, acquistiamo
una tanica da venti e per le tappe "peloponnesiache"
ci arrangeremo. Rabbocchiamo con una cinquantina di litri che
per le quasi ottanta miglia percorse danno un consumo più
che economico.
Di sera, stessa impressione avuta a Killini, desolazione e freddo
intenso. Ceniamo in una taverna con riscaldamento acceso. Incredibile!
Ben diverso dalla Pilos agostana quando tutti aspettano il rinfrescante
maestralino pomeridiano. Intanto Angelo si compra un altra felpa.
9 Maggio- La
tappa prevista per oggi dovrebbe essere l'isola di Elafonissos
a ottanta miglia sul terzo "dito" del Peloponneso. Dovrebbe,
in quanto invece diventerà la tappa più lunga dell'intero
giro. Vediamola:
Lasciamo Pilos di buon ora, il meteo non dà molto vento
e comunque fino a Elafonissos sempre da Nord Ovest. Cielo coperto,
non minaccioso. Solo nell'entroterra si vedono nuvole temporalesche...fin
che stanno là...
A circa sette miglia dalla baia di Navarino, a guardia dello stretto
formato dall'isola di Sapienza e la terraferma vediamo il Bourzi
Turco collegato con un passaggio fortificato alla fortezza veneziana
di Methoni (Modone per i veneti). Foto e filmato ricordo. Tedio
l'amico Angelo con qualche aneddoto e ripartiamo sempre inseguiti
dalla nuvolaglia. Lasciato l'arcipelago formato dagli isolotti
Sapienza, Schiza e Venetiko ci affacciamo al golfo di Kalamata,
mare per ora buono anche se qualche avvisaglia da Nord ci fa prevedere
che non resterà così per molto. Avevo promesso a
Angelo una sosta alle grotte di Diros, ma poi puntiamo decisamente
su Capo Matapan (Tenaron per i Greci). Trentacinque miglia di
traversata tranquilla dove solo le ultime cinque con mare abbastanza
formato. Foto ricordo sotto il faro. Puntata nella baia di Porto
Kaio dove ci fermiamo per travasare le taniche nel serbatoio.
Intanto le nuvole ci hanno lasciato. Splende il Sole, fa freddo
ma c'è il Sole! Da Porto Kaio puntiamo diretti su Elafonissos,
25 miglia. Il mare adesso è dichiarato al traverso. Mythos
si comporta benissimo e il Suzuki frulla senza intoppi. Angelo
non ha mai mollato il timone, io in pratica faccio solo da guida...che
non si fidi di me?
A Elafonissos, il porto è scomodo, per entrare bisogna
fare attenzione alle numerose secche, il più delle volte
ci si deve ormeggiare sul fango e in pochi cm d'acqua, ma una
cosa non vi dovete perdere: Simos Bay! Noi ci arriviamo con il
sole giusto allo zenit, sabbia bianchissima e mare azzurro turchese.
Fantastico. Diamo fondo alle barrette dietetiche e ripartiamo.
Fuori dalla baia il mare ci si mette decisamente di prua. Biancheggia.
L'ultimo meteo lo dà in aumento per la giornata di domani
e sopratutto da sud ovest. Insomma togliamoci da qui e puntiamo
a Monvasia. Angelo intanto mi ha ceduto il timone, avrà
visto le lacrime? Dodici miglia e siamo a Capo Malea...entriamo
ufficialmente in Egeo. Prima del Capo le solite raffiche di caduta
spianano i frangenti. Sotto il faro calma piatta. Subito dopo,
vento e mare di prua. Niente di importante, il Marshall si comporta
benissimo. Sedici miglia e siamo a Monvasia. La rupe è
fantastica con la cittadella a lambire il mare e i resti della
fortezza a dominare l'ingresso in Egeo. Anche a Monvasia accanto
al porto vecchio, negli anni novanta hanno costruito un porticciolo
nuovo con tanto di pontili galleggianti. Poi i pontili sono affondati,
altri lavori non sono stati fatti e il carburante bisogna farselo
portare.
Sarebbe bello fermarsi, mi piacerebbe portare il "croato"
a vedere la cittadella, ma ci sono seri problemi di ormeggio.
Non mi va di lasciare incustodito il gommone di notte, dubbi confermati
anche dall'amico benzinaio che abbiamo chiamato per il rifornimento
"troppa gente di fuori che si aggirano fra le banchine di
notte" dice. Vabbèh dice Angelo "fatto trenta,
facciamo trentacinque! Però guido io!". Puntiamo a
Leonidhion altre trentacinque miglia...appunto.
Due ore e ormeggiamo nel tranquillo porto di Leonidhion. Il pescatore-ristoratore
ci offre di ormeggiare di fianco alla sua barca. Schiaccia l'occhio:
lì nessun problema! Ceniamo da lui e dormiamo da "Dionisios".
Cominciamo a vedere qualche turista. Non siamo soli! Tutte
sommate abbiamo percorso 148 miglia! In effetti ci sentiamo
stanchini.
10 Maggio-
la Signora "Dionisios" ci omaggia una succulenta e tribolata
colazione (l'acqua non bolliva). Tolti gli ormeggi facciamo rotta
su Spetse puntando al passaggio fra l'isola e Spetsopulo, voglio
vedere se guardie di Niarcos, proprietario dell'isola di Spetsopulo,
sono vigili come in Agosto...
Quindici miglia e ci siamo, mare e vento per ora non si muovono,
anche le guardie non si vedono. Entriamo a Porto Chely ...per
una commissione chiestaci a Milano dall'amico Fabio. Gli mandiamo
qualche foto degli ormeggi anche se in agosto qui è ben
diverso.
Altre trenta miglia e siamo a Poros. Ormai respiro aria di casa.
Entrare nel canale fra l'isola e il Peloponneso, l'aprirsi l'immagine
della cittadina, il campanile, i colori pastello delle case mi
emoziona sempre. Ormeggiamo tassativamente all'inglese al nuovo
pontile, pranziamo ormai all'aperto e in maniche corte circondati
da una moltitudine di ragazzi e ragazze, ne conteremo qualche
centinaio. Mi dicono un raduno di non so quale associazione. Anche
il traffico cittadino e marittimo è greco. Bello e disordinato.
Evviva!
Per la notte puntiamo al Poros Image Hotel. Spettacolare con vista
sulla baia e ormeggio privato nel minuscolo porticciolo, il tutto
a 29 euro colazione compresa.
In serata ci sentiamo telefonicamente con Anastasios Portokaloglou,
Presidente Onorario del Club Gommonautico Greco OFSE con sede
ad Atene. Ci aspettano l'indomani a Perdika sull'isola di Egina.
Concordiamo l'orario con lui e poi sempre per telefono con Alberto
e Enrica che incontreremo l'indomani ad Atene per i passagi di
consegna. Notte movimentata in hotel causa vicini di camera un
po' troppo focosi, ma anche questo fa parte dell'avventura.
Miglia percorse 52.
11 Maggio.
Oggi tappa cortissima. Trenta miglia ad Atene con fermata a Perdika
dove ci attendono gli amici dell'OFSE. Prima però facciamo
un rabbocco carburante a Methana dove sapevo di un distributore
vicinissimo all'ormeggio. Come volevasi dimostrare il distributore
è stato tolto. Un gentilissimo pescatore si offre di dare
un passaggio a Angelo con le taniche. Angelo accetta volentieri
anche se il passaggio è in motorino. Attendo Angelo al
rientro con le taniche per la immancabile foto ricordo.
Il piccolo porticciolo
di Perdika, dà sul canale di fronte all'isolotto di Moni.
In estate è impensabile cercarvi ormeggio...e anche a Maggio
ci siamo dovuti mettere in terza fila con i gommoni degli amici
dell'OFSE. Sono le 11 e trenta, loro sono già a tavola.
Hanno saputo che Alberto e Enrica intendono passare il canale
di Corinto prima di sera e si sono "portati avanti".
Bellissimo, é come se ci fossimo sempre conosciuti. Abbracci
e strette di mano. Il tempo di sedersi e, come si usa da queste
parti, già arriva l'acqua...un momento, il colore è
dell'acqua ma é Raki qualcosa di più alcoolico del
famoso Ouzo. Vabbèh paese che vai...ci adeguaimo subito.
Così pasteggiamo con Raki e Birra. Inutile dire che arriviamo
al Faliro Marina di Atene molto allegri. Ecco Enrica e Alberto.
L'entusiasmo di Enrica è alle stelle, noi siamo allegrissimi,
la foto del passaggio del testimone viene benissimo!
In serata siamo ospiti
degli amici dell'OFSE nella loro sede al Faliro. Splendidi anfitrioni
sia Anastasios sia l'attuale Presidente Stavros Stefanis. Scambio
di bandiere, discorsi, promesse di rivederci al più presto.
Ottima cena, naturalmente il tutto annaffiato da Raki, Ouzo e
birra.
12 Maggio.
Nel predisporre il calendario di tutto il viaggio, ogni equipaggio
si è dovuto preoccupare di tenersi uno o due giorni cuscinetto.
Con Angelo avevamo previsto almeno due giorni, uno lo abbiamo
"usato" nella sosta forzata di Killini, l'altro avanzava
ad Atene. Meglio così.
Lo trascorriamo in piacevole compagnia di Harris Cassidis, carissimo
amico ateniese con cui siamo in contatto da molti anni. Con lui
visitiamo il Pireo e ci accompagna fino a Capo Sounion. Una splendida
giornata di relax.
13 Maggio.
Volo diretto per Angelo su Orio al Serio, volo diretto per me
su Malpensa. Ringrazio Angelo per essersi sobbarcato, oltre alla
tenuta di cassa, anche la guida di Mythos su cui ho piacevolmente
ironizzato in queste pagine.
Ottava Staffetta

Alberto Bagagli
- Enrica Perego - Atene - Corinto - Corfù. Miglia totali
percorse 264
11 Maggio - Eccoci
qua, io, Alberto Bagagli ed Enrica Perego (Baga e Peggy per gli
amici) campionessa Italiana motorally per 3 anni, con la passione
dei motori, una donna speciale, forte e veramente troppo simpatica.
Abbiamo deciso di affrontare assieme la tappa di Atene 2019 perché
dopo tanti "Mari di sabbia" e deserti col Club del Gommone,
l'ho convinta a provare un'esperienza diversa, da lei mai affrontata,
ma so che ne sarà all'altezza. Arriviamo ad Atene la sera
di Venerdì 10 Maggio, anticipando un tantino i tempi, ma
entrambi abbiamo impegni di lavoro inderogabile che sono emersi
inaspettati e dunque abbiamo tempi strettissimi.
Atene è sempre splendida soprattutto quando si ha la fortuna
di avere un grande amico Greco che ce la fa scoprire un pochino
in serata, portandoci anche in un localino dove consumiamo la
nostra prima cena a base di pesce, birra, rigorosamente Mythos,
e Ouzo. L'atmosfera Greca è già in noi e la mattina
successiva lasciamo l'Hotel per una passeggiata lungo mare dove
scopriamo come le strutture sportive di Atene siano valorizzate
e dove moltissime persone si tengono in forma con Jogging, palla
a nuoto, basket in location veramente splendide. Ci facciamo cullare
dall'andamento Greco fino a raggiunge uno dei porticcioli di Atene
dove accolgono piccoli diportisti e dove abbiamo appuntamento
con Virginio ed Angelo, che arrivano da Aegina, e dopo aver affrontato
il periplo del Peloponneso. Mythos e la sua ciurma, arriva verso
le 14.00 dopo aver pranzato e soprattutto bevuto con gli amici
del Club di Atene. Le operazioni di passaggio del testimone sono
rapide ma tutte documentate: io ed Enrica dobbiamo passare Corinto
entro il pomeriggio. Partiamo con un mare decisamente in bonaccia
ma mentre ci avviciniamo a Corinto si alza una leggera ma fastidiosa
onda di prua che tuttavia non disturba troppo la navigazione del
Marshall ed il Motore Suzuki ha cavalli sufficienti per spingerci
alla grande. Dopo un veloce controllo documenti in capitaneria
ed il pagamento del passaggio di Corinto, ci infiliamo in uno
dei passaggi più suggestivi che chi non l'ha mai fatto
non si rende conto dell'opera dell'uomo. Percorriamo Corinto a
6 nodi ma per radio ci chiedono di aumentare la velocità
in quanto ci sono navi in attesa dall'altro lato che attendono.
Così facciamo e dopo poco siamo nel golfo di Patrasso.
Il mare è abbastanza gonfio e di poppa, dunque dopo qualche
miglio ci ridossiamo a Capo Melagkavi per fare il punto della
situazione e trovare un porto sicuro per la notte. Antykira è
il nostro paesino e porto. Ormeggiamo dopo circa 67 miglia percorse,
38 litri di carburante consumati e oltre 4,5 ore di viaggio, in
un posto sicuro e troviamo posto per la notte in un piccolo Hotel
dal quale teniamo sotto controllo Mythos.
La mattina ce la prendiamo con calma e, dopo aver fatto benzina
in un distributore a qualche centinaio di metri, puntiamo Patrasso.
La nostra destinazione finale è Itaca nello Ionio. Il tempo
è ottimo, leggera bava di vento ma il mare è realmente
calmo. In poco tempo raggiungiamo Trizonia, posticino veramente
invitante, ed ormeggiamo per pranzo. Ci facciamo cullare dall'andamento
Greco e ripartiamo decisi anche se il mare si sta alzando un tantino.
Giunti a Patrasso si alzano onde di prua ed il vento teso ci disturba
parecchio. La chiglia del Marshall si comporta bene ed il motore,
come al solito, non da segni altri che positivi. Dobbiamo diminuire
la velocità e le onde, oramai al mascone di dritta sollevano
qualche schizzo. Giunti ad Oxeia, iniziano ad intravedersi dei
nuvoloni minacciosi e la pioggia ci accompagnerà fino ad
Itaca con il timore di non aver benzina sufficiente per arrivare
in porto, anche se i nostri calcoli dicono il contrario. Solo
il giorno successivo verificheremo che il galleggiante del serbatoio
ha qualche problemino e ci siamo preoccupati per nulla. Ormeggiamo
il gommone con un vento tesissimo e pioggia battente. Le cerate
fanno il loro dovere ma sono al limite. Il corpo morto con la
boa tiene bene ma fissiamo Mythos anche di poppa nel caso il vento
cambiasse e poi cima a terra per portacelo vicino per l'imbarco
il giorno seguente. Alla fine della giornata contiamo 120 miglia
percorse con un consumo di circa 80 litri (il mare ci fatto consumare
un tantino in più ). La doccia calda ci rincuora e con
un ombrello prestatoci dall'Hotel troviamo una taverna tipica
dove fare iniezione di energie
Birra ed Ouzo ci accompagnano
da Morfeo che ci avvolge velocemente.
La mattina seguente ripartiamo di buonora sotto un cielo plumbeo
e minaccioso. Dobbiamo assolutamente fare almeno qualche litro
di benzina e la fortuna ci invia un simpatico vecchietto in aiuto
che ci trasporta con il suo Ape-car le taniche fino al gommone
ormeggiato abbastanza vicino, anche se in salita, di un distributore.
Adesso abbiamo la prova che il galleggiante si è rotto
e che i nostri timori di avere poca benzina erano infondati. Partiamo
direzione Lefkada con un cielo che migliora ma solo apparentemente.
Infatti dopo 3 miglia la pioggia ci accompagna fino al porto dove
facciamo il pieno di Benzina, per poi asciugarci un tantino in
un locale dove pranziamo. Riprendiamo la navigazione con un mare
che dopo il ponte che collega la terraferma all'Isola , si alza
notevolmente per un fastidiosissimo vento da Nord Ovest. Siamo
obbligati a ridossarci vicino alla costa dove la profondità
è relativa e dunque le onde sono decisamente più
basse di quelle che abbiamo incontrato prima. Dopo una sosta a
Syvota sotto un acqua scrosciante, raggiungiamo finalmente la
Marina di Gouvia dopo oltre 100 miglia percorse e 61 litri di
benzina consumati. Ormeggiamo Mythos ad un pontile libero alle
8 di sera, il giorno dopo torneremo per le pratiche in Marina.
L'hotel non è lontano da noi ma siamo completamente fradici,
in quanto anche le cerate si sono arrese dopo così tante
ore di scrosci. Doccia cena e nanna è un tutt'uno. Il giorno
successivo dopo le pratiche in Marina, un Taxi ci porta in Aeroporto
per il rientro a casa. La staffetta la faremo a Milano con l'equipaggio
successivo, ma i tempi strettissimi non ci hanno offerto alternative.
Mythos, gommone Marshall e il Suzuki 40, si sono dimostrati un'accoppiata
validissima, anche in condizioni di mare un tantino al limite.
Rientriamo con una meravigliosa esperienza che ha unito due amici
di deserti e che ha fatto scoprire alla Peggy un mondo nuovo per
lei
emozionata ci salutiamo e ci abbracciamo ripensando anche
alle risate condivise.
Nona Staffetta

Marco Mosca e
Clipper Telò - Corfù - Dubrovnik. Miglia totali
percorse 265
Noi, quelli delle 4 nazioni: Grecia, Albania,Montenegro, Croazia,
che diventano 6 se consideriamo il volo di rientro (Italia e Spagna).
Venerdì 17 Maggio: voliamo da Milano a Corfú passando
da Atene, alloggiamo in un classico studios e la nostra mente
vola nei ricordi delle passate avventure greche.
Velocemente raggiungiamo a piedi il marina di Gouvia dove ci aspetta
Mythos, facciamo un bel check di tutto per poi riempire il serbatoio.
Sabato 18/05 - Corfú, Grecia~Orikum, Albania
Ore 8 pronti per l'avventura albanese! Ci sono pochissime
informazioni e racconti gommonauti in merito all' Albania.
Il nostro compito sarà quello di fare da apripista. Navighiamo
per una ventina di miglia e approdiamo a Saranda, Albania, che
è il primo porto (arrivando da sud) dove possiamo fare
dogana. Per iniziare le pratiche di check-in bisogna contattare
un'agenzia che sbrigherà le pratiche burocratiche. Noi
non avevamo contattato nessun'agenzia e in un attimo si presenta
Henry che ci porta nel suo ufficio per compilare il permesso da
presentare alle autorità doganali e portuali.
Verso le 10.00 molliamo gli ormeggi ed inzia la nostra avventura
albanese! Siamo emozionati, incuriositi e un po' preoccupati!
La navigazione e molto tranquilla, poco vento e pochissime onde.
La vista ci offre dei caratteristici borghi alternati a veri mostri
di cemento, stanno costruendo tantissimo dato che il turismo è
esploso da pochissimi anni grazie anche a i prezzi molto bassi.
La costa offre anche alcuni angoli gradevoli, in tutto il giorno
non abbiamo incontrato nessuna imbarcazione. Nel primo pomeriggio
ormeggiamo all'interno del marina di Orikum che è l'unico
di tutta l'Albania. Qui ci aspetta l'italianissimo Luigi che è
il direttore del porto, lo avevo contattato in inverno spiegandogli
del nostro raid. Ci accompagna nell'ufficio del comandante del
porto perché deve registrarci. Luigi ci spiega che in albania
sono molto indietro dal punto di vista nautico a causa dell'assenza
delle strutture. Xhefro, l'ormeggiatore, ci affitta uno dei suoi
bellissimi appartamenti, con la sua auto ci porta la benzina necessaria
per rabboccare il serbatoio, la mattina mi accompagna in un piccolo
supermercato pulitissimo e ben fornito. Qui ad Orikum ci sono
dei modernissimi alberghi e ottimi ristoranti dove si mangia del
buon pesce e dell'ottima pasta a prezzi molto convenienti.
Domenica 19/05 Orikum - San Giovanni Medua (Shëngjin)
Salutiamo in nostri nuovi amici albanesi e verso le 09.00
lasciamo Orikum.
Il meteo prevede nuvole, assenza di vento e mare calmo, molto
calmo, forse troppo! Nelle miglia percorse nn abbiamo incontrato
neanche un'onda quasi al limite della noia. Costeggiamo Valona
e dopo qualche miglio inizia una zona molto vasta dove sfociano
alcuni fiumi, purtroppo il mare assume un colore che nn merita
nemmeno una foto.
Lasciamo Durazzo alla nostra dritta, lo passiamo senza fermarci
e finalmente vediamo due barche e un gommone, ma la nostra illusione
dura poco perché fino a San Giovanni Medua non incontriamo
nessun altro. È l'ora di pranzo, siamo a 10 minuti dall'arrivo
e ci concediamo un'oretta di relax davanti ad un bellissimo promontorio.
Entriamo nel porticciolo ed inizia qualche piccolo problema. Il
porto non ha un molo dove ormeggiare, a fatica troviamo un piccolo
spazio tra una nave che trasporta sabbia e un condotto presumibilmente
del gas. Attiriamo l'attenzione di un doganiere il quale ci guarda
molto insospettito, che ci fanno qui due giovanotti su un piccolo
gommone? In nostro aiuto si presenta Goni, un parente di un'amico
(italo-albanese) di Clipper che ci stava aspettando. Grazie a
lui il doganiere capisce le nostre intenzioni e ci chiama il titolare
di un'agenzia locale. Da questo momento tutto i dubbi vengono
risolti, Mythos è al sicuro nell'area doganale.
San Giovanni Medua è una cittadina modernissima con un
lungo bel lungo mare e degli alberghi recenti. Passiamo la serata
con Goni e un suo amico che ci raccontano le esperienze vissute
20 anni fa quando partivano i gommoni pieni di clandestini albanesi
verso l'italia.
Noi oggi ci navighiamo con sicurezza.
La mattina Mythos lo troveremo coperto di sabbia e polvere perché
hanno caricato il mercantile.
Martedì
21 Maggio - Ragusa Vecchia ~ Dubrovnik
Infranto il sogno montenegrino la nostra avventura ormai
è al termine, navighiamo in dislocamento le ultime 10 miglia.
Entriamo nel porto antico di Dubrovnik come se fossimo dei conquistatori
di altri tempi, la storia ci circonda.
Nel pomeriggio ormeggiamo nell Aci marina di Dubrovnik con un
giorno di anticipo, abbiamo concluso la nostra missione e non
ci resta che visitare a piedi la città antica in lungo
in largo, di notte e di giorno è stupenda!
Aspettiamo Carla ed Eugenio per il passaggio del testimone.
Ringraziamo il club del gommone per la fiducia e l'opportunità
dataci, grazie e...alla prossima.
Decima Staffetta

Carla Gnemmi -
Eugenio Severgnini - Dubrovnik - Pola. Miglia totali percorse
261
Siamo i decimi frazionisti della staffetta Atene 2019, abbiamo
scelto questa tappa, della fase di rientro, per vedere, "fuori
stagione", i luoghi che di solito visitiamo durante le ferie
estive, in particolare le città storiche, in assenza del
caotico turismo estivo.
Le condizioni meteomarine ci sono state particolarmente favorevoli,
abbiamo navigato in tutto relax coprendo la distanza giornaliera
senza problemi di sorta. Abbiamo raggiunto l'equipaggio uscente,
Marco e Clipper, a Dobrovnik nel primo pomeriggio del 22 Maggio
e, dopo aver ricevuto il testimone, trascorriamo una piacevole
serata a cena con i nostri amici.
La mattina seguente salpiamo verso la prima tappa: la storica
Korcula.
Dopo 49 miglia di percorrenza, coperte in circa 4 ore di navigazione,
raggiungiamo la nostra meta ed approdiamo al marina locale, concedendoci
un tranquillo giro turistico nella città fortificata. Venerdi
24 molliamo gli ormeggi diretti a Trogir, altra città ricca
di monumenti, chiese e storia. Arriviamo a Traù nel dopopranzo,
altre 65 miglia di ottima navigazione e, dopo averlo rifornito,
lasciamo il nostro Mythos lavato ed impacchettato per la notte
nel marina di fronte alla città vecchia. Forniamo i resoconti
della giornata poi ci tuffiamo nella movida della città
che, nonostante il periodo, è abbastanza vivace.
Sabato 25 siamo al giro di boa, la terza tranche della nostra
frazione ha come destinazione Zara, una delle più belle
città Croate, ricca di storia che in passato ci ha visti
coinvolti in prima persona.
A pranzo ci concediamo una sosta a Sminiak, dall'amico Cresimir,
per nulla al mondo possiamo perderci la "peka" piu buona
della Croazia (...tanto dobbiamo passare li davanti).
Raggiungiamo la nostra meta dopo aver percorso 68 miglia, anche
stavolta navigazione di tutto comodo, mare piatto e tempo splendido,
il nostro battello Marshall, spinto dal mitico Suzuki DF40, ci
regala una crociera da manuale.
Pieno di carburante e ricovero notturno per il nostro natante
e cena con passeggiata per noi: qui c'è tanto da vedere,
dal teatro del tramonto all' Organo Marino, dalle chiese ai resti
romani attraversando il ponte che porta alla città murata.
Siamo arrivati all'ultimo giorno di navigazione, 81 miglia ci
separano da Pola, la meta finale del nostro segmento di staffetta.
Il cielo è un pò coperto e il mare completamente
spianato fino a Lussino, da li un metro di onda di poppa ci spinge
oltre il canale del Quarnaro e, raggiunta la punta meridionale
dell'Istria, terminiamo la navigazione agevolmente imboccando
il fiordo di Pola.
E' domenica e il distributore di carburante è chiuso, rimandiamo
al giorno dopo, tanto l'equipaggio entrante sarà in arrivo
solo in serata, a causa di relativi impegni di lavoro dei comandanti.
Ormeggiamo il nostro battello, facciamo l'inventario di cio che
c'è a bordo, lasciamo tutto pulito ed in ordine per chi
ci subentrerà, finita la nostra frazione comincia a piovere:
è andata bene!!
Lunedi 27, in serata, arriva l'undicesimo equipaggio: Davide,
Ambrogio e Alberto, che riporteranno in Italia il piccolo grande
Mythos.
Consegniamo i documenti e, davanti ad una buona cena, passiamo
loro il testimone, avanti ragazzi adesso tocca a voi.
Undicesima Staffetta

Alberto Redaelli,
Davide Cella, Ambrogio Fumagalli - Pola - Trieste - Chioggia.
Miglia totali percorse 154
Lunedì 27 Maggio. Di buonora con Ambrogio e
Davide ci troviamo alla Stazione Centrale di Milano. Il treno
per Trieste parte, puntuale, alle 7,40. La nostra piccola avventura
è iniziata. A Trieste una pizza veloce (mica tanto buona,
mai mangiare nei ristoranti vicino alle stazioni ferroviarie)
quindi un paio d'ore di autobus ed eccoci arrivati a Pola. Ci
accoglie l'imponente e maestoso Anfiteatro Romano testimonianza
di una presenza "italiana" che nel corso dei secoli
e con alterne vicende ha caratterizzato la storia di questa città
e dell'intera Istria fino agli ultimi esiti (talvolta drammatici)
che hanno visto questa regione definitivamente assegnata alla
Croazia. La città non sembra animata da una particolare
"joie de vivre" ma, fortunatamente, ad accoglierci c'è
la cara presenza di Carla ed Eugenio - due amici che cortesia
ed altruismo pensiamo ce l'abbiano nel DNA - che hanno graziosamente
provveduto a trovarci un alloggio per la notte. E l'indomani,
finalmente, si incomincerà a navigare.
Martedì 28 Maggio. Sul pontile del Club nautico
di Pola il testimone passa dalle mani di Carla ed Eugenio a quelle
di Alberto/Ambrogio/Davide che lentamente dirigono la prua di
Mythos fuori dal porto e dirigendo verso nord.
Decidiamo di lasciare le Isole Brioni alla nostra sinistra e procediamo
speditamente verso Rovigno con il rimpianto di non poter godere
appieno dei colori di questa zona perché il cielo è
plumbeo e una pioggerellina debole ma insistente e fastidiosa
ci accompagna per tutto il tragitto. Tappa obbligata a Umago per
fare benzina e sbrigare le pratiche di uscita dalle acque croate.
Siamo soli sia al distributore sia presso gli sportelli di Capitaneria
e Polizia quindi tutto si svolge con grande rapidità. Via
di nuovo dunque alla volta di Trieste. Una volta giunti in prossimità
del molo antistante la celebre Piazza dell'Unità d'Italia
azzardiamo un avvicinamento ma la presenza di un mezzo della GDF
che incrocia in zona ci induce a più miti consigli.
Ancora pochi minuti di navigazione a velocità "portuale"
e attracchiamo a Porto San Rocco dove siamo attesi da Fabio Turco
titolare della Concessionaria Motor Service di Suzuky per la città
di Trieste. Un rapido spuntino quindi appuntamento con Fabio Turco
presso la sua officina in darsena perché il nostro Suzukino
40 necessita di un tagliando. Sotto una pioggia battente e con
grande abnegazione (noi gli teniamo l'ombrello ma il riparo è
un po' relativo) il tecnico provvede alla bisogna e ci restituisce
il nostro gommone più in forma che mai. E visto che parliamo
del propulsore soffermiamoci un attimo su qualche considerazione.
Alberto (del trio in azione) è fortunato proprietario di
un identico motore acquistato nel 2008. Osserva che questa nuova
versione si caratterizza per una minore rumorosità e per
una erogazione della coppia più dolce e progressiva. E
scusate se è poco. Per il resto cos'altro dire. E' un mese
e mezzo che lo strapazziamo per bene e lui non si lamenta anzi
gira allegramente con pregevole continuità. Il quarantino
con gli occhi a mandorla non delude mai. All'ora dell'aperitivo
ci attende un altro piacevolissimo incontro. Sul molo di Porto
San Rocco riceviamo il saluto - che dire cordiale ed amichevole
è dire troppo poco - da parte del Presidente Giampiero
Dell'Agata e dei Soci del Club del Gommone di Trieste. Grande
curiosità, grande ammirazione per l'impresa di cui la nostra
frazione (ne siamo consci) è solo una ben piccola parte.
Lo vogliono vedere questo Mythos, vogliono salirci a bordo. Qualcuno
vorrebbe poterci fare un giro ma siamo costretti a declinare garbatamente
la richiesta. Su di un cordiale e sentito "arrivederci"
si chiude la giornata.
Domani, su previsione degli amici triestini, ci aspettano condizioni
meteo assai meno clementi di quelle di oggi.
Mercoledì 29 Maggio. Lungi dal pensare che il nostro
parere tecnico possa avere l'autorevolezza di collaudatori di
professione ci sentiamo tuttavia di affermare che in questa nuova
realizzazione dello storico Marshall (voluta e realizzata da Ribitaly)
l'opera viva sia decisamente la parte di eccellenza. E
ce ne siamo accorti navigando in questa seconda giornata della
nostra frazione da Trieste a Caorle. Come preannunciato dagli
amici triestini una discreta bora ci ha accompagnati (beh accompagnati
si fa per dire) lungo tutto il tratto fino al magnifico Castello
di Miramare (si trattavano bene gli Arciduchi della Corte Asburgica)
che abbiamo fatto appena in tempo a fotografare cercando di non
annaffiare più del dovuto gli apparecchi fotografici.
E' stato appunto in queste condizioni di mare non proprio tranquillo
che abbiamo avuto modo di apprezzare la morbidezza con cui (tenuta
nel debito conto la lunghezza del natante) il nostro Mythos affrontava
l'onda. Pervenuti all'altezza di Lignano abbiamo provato ad addentrarci
nella laguna ma ci siamo resi conto di non avere sufficiente conoscenza
dei canali interni per cui saremmo stati esposti probabilmente
per ore a una pioggia francamente non gradevole.
Via dunque in mare aperto fino all'ottima Marina dell'Orologio
in quel di Caorle. Ricevuti come spugne da strizzare dalla Segretaria
dell'omonimo Circolo nautico la quale gentilissima ed incredula
di fronte alla narrazione del Raid che il Club del Gommone di
Milano stava per portare a termine ("con un gomon? Genova
Palermo Atene Venezia Pavia con un gomon? No ghe posso creder!")
ci ha fotografati per pubblicarci sul sito del suo Circolo e indirizzati
a un piccolo ed accogliente alberghetto locale. Una passeggiata
per i vicoli della Caorle vecchia, un'ottima cena a base di pesce
freschissimo quindi a nanna in previsione dell'ultima tratta della
nostra frazione.
Giovedì 30 Maggio. Mare calmo e cielo coperto ma
in assenza di precipitazioni sono le condizioni in cui comincia
la tappa Caorle Venezia Chioggia. Il punto principale di questa
tappa è, ovviamente, Venezia la città più
bella e più unica del mondo. Si sa tuttavia che recenti
disposizioni provocate da un afflusso turistico semplicemente
abnorme non consentono che un avvicinamento ad assai rispettabile
distanza dei mezzi che vogliono muoversi nelle sue acque. La navigazione
in Canal Grande è vietata. Costeggiando Riva degli Schiavoni
in acque molto agitate per via del notevole andirivieni di barche
d'ogni tipo, riusciamo ad avvicinarci quanto basta per poter fotografare
con una certa angolatura il campanile di San Marco. Dal centro
direzionale (leggasi Presidente Gandini) arriva la comunicazione
che il Tracciatore Satellitare fa i capricci. Ripariamo quindi
presso il Centro Velico di Venezia per consentire ad Ambrogio
(gran tecnico) di intervenire e riparare l'apparecchiatura. Detto
fatto si riprende il mare alla volta di Chioggia. Una navigazione
francamente di tutto riposo. Un gradevole incontro con pescatori
locali che ci segnalano la rotta da tenere per non infilarci negli
impianti ittici presenti nella zona e finalmente risaliamo il
Brenta dalla foce. Pieno di benzina (secondo regola) e presso
il Marina del Campeggio Oasi consegnamo Mythos agli ultimi staffettisti
che lo porteranno fino a Pavia sulle acque del fiume Po. Giusto
in questo momento "messer lo frate sole" ci degna della
sua comparsa . Il che consentirà a Franco Giuseppe e Doriano
di dire che naturalmente "dove arriviamo noi arriva il sole".
Dodicesima Staffetta

Giuseppe Cervo
- Doriano Grigoletto - Franco De Gradi - Chioggia - Pavia. Miglia
totali percorse 192
Venerdì 31 maggio. E' arrivato il nostro momento!
Siamo arrivati ieri alla darsena del campeggio Oasi di Chioggia
e abbiamo trovato gli amici Alberto, Ambrogio e Davide appena
giunti. Dopo i calorosi saluti abbiamo avuto le consegne riguardanti
il gommone. Ci raccontano le loro impressioni, il brutto tempo
e il mare agitato che hanno incontrato. Subito dopo effettuiamo
il passaggio del testimone con le foto di rito (altrimenti Bellina
ci "rimprovera"), ed i nostri amici partono per rientrare
a casa. Non sono ancora le 7,30 e già siamo pronti per
la partenza. Intorno non c'è nessuno. A me è stata
affidata la custodia del tracciatore satellitare, delle chiavi
e dei documenti ed il compito di curare le comunicazioni (noblesse
oblige!). Ed ecco il mio primo dilemma: chiamo o non chiamo il
Presidente a quest'ora? Azzardo! Virginio mi risponde immediatamente
(il nostro Presidente è sempre all'erta) e mi dà
conferma che tutto funziona. Bene. Piccolo video per Bellina.
Partenza!
Sono emozionato: è
vero! In più sono il "pivello" rispetto alle
due grandi esperti navigatori a cui sono stato affiancato.
Il tempo è incerto ma non piove. Navighiamo tranquilli
nei vari canali, il motore gira, o meglio "canta", in
maniera regolare ed il gommone scivola dolcemente sull'acqua.
Attraversiamo delle chiuse, ci godiamo il paesaggio un po' melanconico.
Ed ecco che ci immettiamo nel Po. Tutto cambia: la grandezza del
fiume, la corrente e il paesaggio e iniziano alcuni problemi di
navigazione. Ci sono molti tronchi e rami a fior d'acqua che si
riescono a vedere all'ultimo momento, per cui stiamo tutti all'erta
e diminuiamo la velocità di crociera. Questo è dovuto
alle grandi piogge degli ultimi giorni. Se da un lato hanno favorito
le condizioni idrometriche, dall'altro hanno scaricato detriti
di ogni genere nel fiume. Ma il fascino di questo fiume con le
sue anse e la sua navigazione rimangono inalterati. Nel pomeriggio,
dopo poco più di 100 miglia di navigazione, arriviamo a
Boretto. Attracchiamo al pontile. Sorpresa! Ad attenderci troviamo
due "amorevoli" amici: Enzo e Paola. Hanno preparato
per noi un cocktail di benvenuto a base di "ciccioli",
focaccia ed ovviamente lambrusco. Però, prima di lasciarci
andare a queste piacevolezze, dobbiamo fare il punto della situazione:
sunto della giornata, raccolta dati rilevati durante la navigazione
e foto (Bellina ci controlla!). Infine occorre fare benzina. Il
distributore si trova sulla strada sopra il pontile per cui bisogna
fare diversi viaggi su per le scale con le nostre taniche da 10
e 5 litri. Prima che i "capi" mi dicano qualcosa, mi
offro volontario. Poi sono stato costretto a mangiare un paio
di ciccioli in più per recuperare energia. Finito anche
il festeggiamento, ci accompagnano all'albergo, facendoci vedere
i luoghi dei film di
"Peppone e Don Camillo". Poi cena, due passi e a dormire.
Domani bisogna lasciare i pontili prima delle 8,00 perchè
qui a Boretto ci sono le prove di qualifica per il Gran Premio
di Motonautica.
Sabato 1 giugno
Ore 7,30 pronti sul gommone. Sistemazione bagagli, motore
acceso come anche lo Spot (verificato col Presidente), foto per
Bellina, ormeggi mollati: partenza!
Continuando a risalire il Po dobbiamo sempre fare attenzione ai
tronchi d'albero sempre in agguato. Sia il gommone che il motore
come la strumentazione di bordo funzionano regolarmente. Ad un
certo punto piccola allerta. La profondità comincia a ridursi.
Siamo costretti a procedere lungo linee di navigazione ben ristrette
per evitare di arenarci. Ci avviciniamo alla chiusa di Isola Serafini.
Si apre solo su prenotazione. Chiamiamo al telefono. Dopo circa
10 minuti di attesa dall'altoparlante esce la voce amica che ci
informa che inizia l'operazione. Dobbiamo fare estrema attenzione
all'interno della chiusa a causa dell'infinità di tronchi
e, su consiglio dell'operatore non ormeggiamo con le cime ma ci
teniamo aggrappati con le mani ad una delle scalette. Per entrare
nella chiusa ci siamo fatti largo davanti alla prua con il remo.
Il dislivello è di oltre 10 mt. Superata la chiusa e ringraziato
sentitamente l'addetto, troviamo un gommonauta su un Marshall
rosso fiammante che ci stava aspettando e ci chiede se siamo noi
Doriano, Franco e Giuseppe. Con un po' di stupore chiediamo spiegazioni.
E' Gabriele Schenardi che avendo seguito tutto il raid dalla partenza
da Genova è lì per salutarci e darci il benvenuto.
Gabriele è diventato un amico e speriamo di averlo anche
come socio del nostro club. Così, navigando con lui arriviamo
alle 13,00 circa a Piacenza. Ormeggiamo presso il Centro Nautico
Piacenza che è custodito anche con videosorveglianza. Dopo
tutte le consuete procedure, compresi foto e dati (Bellina!),
siamo andati col nostro nuovo amico a gustare le specialità
piacentine. In serata breve visita della cittadina.
Domenica 2 giugno
Ed eccoci arrivati all'ultima tappa. Gabriele ci viene a
prendere dall'albergo e ci accompagna al pontile. Dopo la pulizia
del gommone e del motore e riordinato il tutto, partiamo. Navighiamo
attraverso le grandi e lunghe anse del Po sempre facendo attenzione
al letto del fiume che in alcuni punti scende anche a poco meno
di un metro di profondità. Si passa da una sponda all'altra
ed in varchi dove l'elica non possa toccare. GPS con ecoscandaglio
efficiente e preciso. Gommone e motore sempre pronti a rispondere
alle esigenze del momento.
In prossimità di Pavia ci diamo una piccola "ordinatina".
All'approssimarsi del Ponte della Becca cominciamo a sentire urla
festanti, trombe, sirene e applausi. Vediamo anche Paolo Bellina
che finalmente può fare le foto come vuole lui. Grazie
Paolo, a parte le battute, sei stato davvero d'aiuto. Con questa
tappa si è conclusa l'impresa "Genova-Atene-Pavia",
organizzata in maniera impeccabile da tutto il Club.
Personalmente ringrazio Virginio che mi ha dato la possibilità
di navigare sul Po (anche se all'inizio l'avevo presa con poco
entusiasmo), esperienza molto significativa, bella e che mi mancava.
Un grazie a Carla che ci seguiva sempre e comunque da casa dandoci
delle dritte. Ringrazio gli amici Doriano e Franco (in ordine
alfabetico) che, oltre a essere due care persone, con la loro
grande esperienza mi hanno ancora insegnato qualcosa. Ed un ringraziamento
a tutti i soci che palesemente o meno hanno contribuito alla buona
riuscita dell'impresa. Grazie e alla prossima.

Pavia - L'arrivo

Gli equipaggi



Palermo - Club Tecnomare

Atene - O.F.S.E.

Trieste - Club del Gommone