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di Michele Biscotti
Finalmente arrivano le attese vacanze estive, dopo tanto averne parlato
durante l'inverno ecco che venerdi primo Agosto, finito l'ultimo giorno
di lavoro, alle 20 con gommone al traino, ci incontriamo con Pippo
e famiglia sulla MI-VE, per dirigerci a Porto Garibaldi (FE), base
logistica per la partenza del nostro giro.
Arrivati a notte fonda portiamo i gommoni, il mio Bat 5.90 Pacific
motorizzato Mercuri 115 cv 4 T e quello di Pippo, un gommone da lui
chiamato Italia 6,00 motorizzato Evinrude 2 T 150 CV Hi-tec, in marina.
Poi tutti a nanna a casa di Pippo.
Sabato 2 agosto. Dopo il varo lasciamo i gommoni attraccati
al pontile e agganciati i carrelli ci dirigiamo a Peschici sul Gargano,
lasciando il resto della famiglia a P.Garibaldi. Arriviamo a Peschici
giusto per l'ora di cena, parcheggiato auto e carrelli nel terreno
di mio padre sotto le piante d'ulivo, si cena con un piatto tipico
a base di orecchiette con melanzane e peperoni ripieni, a seguire
cozze marinate ed altro, per concludere con un lemoncino ghiacciato,
naturalmente tutto preparato da mamma' e poi a dormire.
Domenica 3 agosto. Sveglia presto e rientro in treno a P.Garibaldi.
Arriviamo nel pomeriggio. La giornata bellissima, il sole scottava,
il mare calma piatta, cosi approfittiamo per fare un bagno e rilassarci
un po', immaginando la condizione ideale per la traversata.
Lunedi 4 agosto (1a tappa). Sveglia alle 04.00, con
borse ed altro, ci dirigiamo a piedi al marina (circa 600 m da casa).
Nel percorso veniamo fermati per un controllo dai carabinieri insospettiti,
visto l'orario, dalla nostra fila indiana con borse e bambini, ma
a controllo avvenuto ci separiamo salutando.
Finalmente saliamo sui gommoni, facendo attenzione a non disturbare
le altre barche in marina, sistemiamo tutto, motori accesi.
Ore 6.00, usciamo dal porto canale, sintonizzato il vhf, inseriamo
le rotte sui GPS, direzione Pula.
Si parte, 25 nodi di media, inizialmente con onda lunga, ma poi con
il fare di una meravigliosa alba, l'onda lunga scompare completamente
per diventare calma piatta. Procediamo per 40 mg sulla rotta stabilita,
poi viste le condizioni del mare, decidiamo di cambiare rotta e di
dirigerci direttamente su Mali Lussini dove sapevamo di trovare dogana,
benzina e riparo per la notte.
Procediamo nella navigazione, incrociamo le piattaforme petrolifere
e scattiamo qualche foto.Tutto procede benissimo, in 4 ore eravamo
gia' vicini a Mali Lussini. Visto l'orario ci fermiamo per il bagno
sull'isola di Iodice e pranziamo nella vicina trattoria. Menù
a base di pesce naturalmente, con calamari ed altro alla griglia.
Riprendiamo la navigazione per Mali Lussini, una volta arrivati ci
dirigiamo a fare carburante, al nuovo attrezzato distributore
Facciamo il resocondo della giornata consumo distanza, percorsi 126
mg velocita' media 25 nodi consumo 75 l (come immaginavo ). Pippo
con il suo gommone Italia, consuma 120 l. Fatta dogana, alle 19 circa,
ci dirigiamo in una splendida baietta che conoscevamo gia', al riparo
dai venti. Montiamo le tende, cena a bordo e vista la bellezza del
mare con il fondo completamente bianco, facciamo l'ultimo bagno della
giornata. Prima di dormire qualche barzelletta, molto apprezzate soprattutto
dai piu' giovani mio figlio Alessio di anni 13 e dalla figlia di Pippo,
Ilaria di anni 11.
Martedi' 5 agosto (2a tappa) Sveglia intorno alle 8.00
colazione con caffe, latte, brioches. Smontate le tende, partiamo
per le Cornati, sapevamo già la meraviglia che ci aspettava.
Sostiamo più volte per il bagno, una visita ai rifugi dei sottomarini
scavati nella roccia e dopo 70 mg di navigazione (con mare calmissimo)
ci dirigiamo sull'isola di Zut, di fronte l'isola Cornati. In questa
baietta ci ero stato 5 anni prima e ricordo la sera quando a malincuore
andavamo via per rientrare in porto a Biograd, pensando quanto sarebbe
stato meraviglioso rimanere a godersi il tramonto e dormire lì.
Dopo aver fatto il bagno, montiamo le tende e assicuriamo gli ormeggi.
Intanto iniziava a sentirsi un profumo meraviglioso a base di spaghetti
aglio olio e peperoncino con variante al sugo per i piu' giovani.
Inutile dire che e' stato molto apprezzato da tutti.
Resoconto della giornata, percorsi mg 70, aggiornato il diario di
bordo, una mezz'ora di barzellette poi tutti a nanna.
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Ore 6:00 - Partenza
da Porto Garibaldi
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In rotta per Mal Lussini
- A destra, piattaforma petrolifera fuori Mali Lussini
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I rifugi per sottomarini
della seconda guerra mondiale. - A destra, le tende per la notte montate.
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Mercoledi 6 agosto (3a tappa). Come al solito un bel tuffo per
lavarmi la faccia e svegliarmi. Salpiamo
gli ormeggi e ci dirigiamo verso il centro del parco delle Cornati sull'isola
di Laros, dove sapevamo, sia del panorama bellissimo, che si poteva
ammirare risalendo 10 minuti di sentiero a piedi, sia del ristorantino
molto alla buona con porticciolo dove si mangiava benissimo e con poca
spesa. Arriviamo navigando sempre con condizioni ottime (ormai 50 mg
erano un giretto per noi, grazie soprattutto al mare forza 0). Il sole
caldissimo e il panorama dall'alto meraviglioso, mentre il ristorante
non era piu alla buona come prima, ma rifatto nuovo. Abbiamo speso circa
35 euro cad per un secondo di pesce, contorno e bevande. In altri posti
ce la saremmo cavata con 15-20 euro cad. Questa rimarrà come
la giornata della pennellata cosi' cancelliamo quel ristorante dalla
lista dei posti in cui tornare.
Nel tardo pomeriggio navighiamo il canale di Murter, passiamo sotto
il ponte di Tisno e sosta con bagno davanti a Bettina. Per la notte
ci avviamo alla ricerca di una baia riparata. Eravamo un po' in ritardo
ed iniziava a imbrunire, quando, Susi la moglie di Pippo, vede su una
barca in lontananza agitarsi delle persone alla richiesta di soccorso
. Ci avviciniamo scoprendo che avevano il motore in avaria e che erano
in 11 persone su una barca di 5,5m senza attrezzatura come razzi ed
altro. Tra tutti due soli bambini indossavano il giubbotto di salvataggio
e penso avessero solo quei due, poiche' vi era una signora (l'unica
a parlare italiano) che non sapendo nuotare, terrorizzata continuava
a piangere. Organizzata la situazione, sul mio gommone ho caricato 8
persone mentre Pippo con il suo li prendeva al traino. Procediamo per
6 miglia al traino fino al porto di Tribuni Soia.
Ci hanno ringraziato moltissimo, offrendoci anche dei soldi che naturalmente
non abbiamo accettato.
Ormai completamente buio, con le luci accese pensando che se non li
avessimo trainati noi, se la sarebbero vista brutta, ci affrettiamo
ad entrare in una baia là vicino, dove c'era una specie di porto
libero. Con difficolta' troviamo due posti, montiamo le tende, ceniamo
e facciamo il riepilogo della giornata, percorse 60 mg.
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Traino della barca
in avaria. - A destra, ormeggio a Skradin.
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A sinistra, le cascate
della Krka. - A destra, tutti a tavola.
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Giovedi 7 agosto (4a tappa) Giornata bella, soleggiato, mare
calmo, come da programma ci prepariamo per trascorrere la giornata alle
cascate della Krka. Sistemata la tenda si prende a navigare, arrivati
a Sibenik, proseguiamo lungo il fiume tra due costoni di roccia tipo
canyon, passiamo sotto un ponte da dove si tuffano facendo bengigiampi,
poi arriviamo in un lago, lo oltrepassiamo fino ad arrivare in fondo,
al Marina di Skradin, dove l'ultimo tratto prima delle cascate è
accessibile solo con gli appositi barconi. Cosi' decidiamo di ormeggiare
in marina e di fermarci anche per la notte. Ormeggiato, diamo i documenti,
prendiamo il barcone e su alle cascate. Per la seconda volta come anni
fa, ripeto, stupendo. Le cascate erano in piena e l'acqua con il caldo
esterno era freschissima, abbiamo fatto più volte il bagno e
i giovanissimi Alessio e Ilaria sono rimasti per tutto il tempo in acqua.
Dimeticavo un particolare importante del pomeriggio, una trattoria fronte
in marina, dove giravano 2 maialetti allo spiedo molto invitanti. Così
alla sera sappiamo dove andare. Le porzioni abbondanti e il sapore ottimo,
ci rende più che soddisfatti anche perché abbiamo pagato
circa 12 euro a testa. Nottata passata in marina dove i tanti bambini
continuavano a correre e giocare urlando sui pontili fino alle ore 01.00
di notte, per cui abbiamo dormito pochissimo. Inoltre abbiamo pagato
per l'attracco in marina la modica cifra di 42 euro per una notte. Devo
precisare che dopo questa questa esperienza abbiamo deciso per le prossime
notti di dormire in baia. Riepilogando la giornata abbiamo percorso
solo 20 mg.
Venerdì 8 agosto (5a tappa) Sveglia per le 08.00, fatti
i preparativi sul gommone, ci dirigiamo in un ristorantino appena fuori
dal marina per la prima colazione a base di prosciutto crudo, uova al'occhio
di bue e caffelatte meglio chiamata colazione dalmata. Partenza con
i gommoni, discendiamo tutto lo splendido canyon del fiume passando
per Sibenik, dove per fortuna sul vhf altri italiani ci avvisano che,
appena dopo la curva, c'era una bancarella bianca che vendeva poesie
scritte a caro prezzo. In realtà la bancarella era la polizia
che fermava tutti quelli con andatura superiore ai tre nodi. Usciti
dal fiume, facciamo rotta su Trogir, miglia da percorrere circa 50,
velocità media intorno ai 23- 25 nodi, con ripetute soste per
il bagno quotidiano. Nel pomeriggio i nuvoloni che per tutta la mattinata
si vedevano in lontananza, in pochi minuti si sono raggruppati trasformandosi
in un temporale con vento e pioggia forte. Attrezzati con le cerate
la cosa non ci ha preoccupati più di tanto e siamo ripartiti
per la meta del giorno. Ci arriviamo nel tardo pomeriggio, scendiamo
a terra per una breve visita alla cittadina di incantevole bellezza
dall'architettura veneziana. Approffittiamo per fare la spesa, dopodichè
risaliti sui gommoni ci dirigiamo in baia (riparatissima) appena fuori
Trogir. Montate le tende, cena fredda a base di pomodoro e mozzarelle,
affettato e molta frutta. Una mezz'ora di barzellette e poi tutti a
nanna sotto il cielo stellato con massima tranquillità a parte
il russare dei due comandanti.
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Alba e tramonto a Zut
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Sabato 9 agosto (6a tappa)
Sveglia alla solita ora, bagno con tuffo per lavarsi la faccia e poi
colazione sugli scogli in una baia meravigliosa tutta per noi. Fatti
i preparativi sul gommone, un'occhiata alla carta nautica e facciamo
rotta per l'isola di Hvar. Durante la navigazione facciamo tappa sull'isola
di Solta in una baia per bagno + pranzo a base di spaghetti al ragù
( sono molto comodi i preparati di sugo pronto). Nel pomeriggio tardi
puntiamo su una baietta riparata sull'isola di Brac nel canale di Hvar,
così ci siamo avviati per raggiungerla, ma appena dentro il canale
ci sorprende un vento fortissimo di maestrale, che alzava onde rotte
di poppa alte da 2 a 4 metri. In mare non c'era nessun'altra imbarcazione
oltre a noi, abbiamo navigato per circa un'ora a velocità 6-8
nodi rimanendo nel cavo dell'onda.
Le mogli erano timorose, mentre i comandanti e i più giovani
si divertivano, anche perché avevamo passato di molto peggio
in altre occasioni. Raggiungiamo verso le 18,00 la baia. Troviamo la
posizione più adatta per ormeggiare, montiamo le tende, bagno
e cena, un po' di barzellette (nel frattempo il maestrale sembrava essersi
calmato del tutto) poi a nanna. Qui la sorpresa da ricordare per tutto
il viaggio, verso le 00.00 si alzava un vento fortissimo, i gommoni
con la tenda, facendo vela, si muovevano tantissimo. Si sentiva il fischio
del vento tra i pini in alto sull'isola. Se fosse andata solo così
sarebbe niente, invece verso le due di notte Pippo all'ennesimo controllo
nel buio totale si accorge che il mio gommone era completamente contro
il suo a pochi metri dalle rocce. Verifico la cima dell'ancora, mi accorgo
che non tiene quindi metto in moto e mi porto fuori per riposizionare
l'ancora e ritorno in posizione. Sembrava tutto ok. Il vento fortissimo,
continuava a fischiare. Passa una mezz'ora (di dormire non se ne parla
proprio) e mi accorgo che la mia ancora aveva mollato un'altra volta.
In pratica lavorava solo l'ancora del gommone di Pippo con la cima tirata
da far paura. Il vento sempre più forte entrava nella baietta.
Ormai senza ancora di prua, ma solo le due cime di poppa, il gommone
ruotava su stesso andando verso gli scogli. Allora decido di spostarmi
dove avevo visto una barchetta attraccata ad una specie di pontile pensando
che se loro avevano potuto attraccare non c'erano scogli sul fondo.
A un primo tentativo di spostarci mia moglie nel recuperare la cima
di poppa le finisce nell'elica con conseguente spegnimento del motore.
Eravamo completamente slegati tranne una cima di sicurezza che Pippo
mi reggeva con molta fatica con le mani. Nel frattempo il gommone girando
finiva a 1 mt. dagli scogli, tanto che liberata la cima dall'elica e
rimesso in moto temevo di rompere tutto, ma non c'era tempo. Con Alessio
alla guida, cerco di recuperare le cime di poppa senza riuscirci e decido
di lasciarle in acqua per recuperarle l'indomani. A fatica facciamo
inversione a 180° e con l'aiuto del faro che avevamo a bordo riusciamo
a dirigerci contro vento (con la tenda che sembrava volasse via da un
momento all'altro) Alessio dalla finestra della tenda al mascone con
il faro teneva d'occhio gli scogli e mi guidava davanti al pontiletto,
a fatica e con molta paura per eventuali rocce, riusciamo ad accostare
ed a ormeggiarci sul fianco tra poppa e prua. Per noi è stato
un sospiro di sollievo, nel frattempo Pippo, rimasto solo nel buio totale
si accorge che anche la sua ancora non tiene e decide di seguirci. Smonta
una parte di tenda perché l'effetto vela era fortissimo e veniva
spinto fuori dalla baia in mezzo al mare mosso. Guidato dai nostri fari
e dal vhf, anche lui riesce ad ormeggiare in fianco a noi. Assicurati
sia a prua che a poppa e raddoppiate le cime, scendiamo tutti sul pontiletto
in cemento per qualche minuto a riprender fiato, dopodichè ormai
certi di essere ormeggiati in modo adeguato risaliamo a bordo per risistemare
le tende e cercare di dormire. Tutto si è concluso bene, danni
nessuno, un'esperienza in più che ci servirà molto, grazie
anche a tutto l'equipaggio che si è dato da fare senza farsi
prendere dal panico nel buio totale.
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A sinistra, partenza
da Lumbarda per Peschici. - A destra, tappa agli isolotti di Palagruza
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A destra, Gargano -
Baia delle Zagare
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Domenica 10 agosto (7a tappa) Praticamente
non ho dormito tutta la notte, all' alba esco dalla tenda faccio due
fotografie e poi vado a recuperare le cime che avevamo lasciato in acqua
la notte. Sveglio il resto dell'equipaggio e dopo colazione facciamo
rotta per l'isola di Korcula (70 mg circa) dove avremmo raggiunto dei
nostri amici arrivati in traghetto dall'Italia. A guardarci in viso
era chiara la nostra stanchezza della notte passata. Il rispetto per
il mare sembrava quasi aumentato da parte nostra.
Facciamo tappa a Vela Luka per fare spesa e poi fermarci in una baietta
a pranzare e fare il bagno.
Qui l'acqua era ghiacciata tanto da non riuscire a rimanerci visto la
temperatura di 18° contro i soliti 22-23° del resto della Croazia.
Si riparte sulla rotta per Korcula, puntando su Lumbarda, cittadina
molto tranquilla direttamente sul mare che con i colori delle sue abitazioni
si rispecchiava nel riflesso dell'acqua. La navigazione diventa più'
dura con onde fino a due metri di altezza di prua ma malgrado questo,
accompagnati da un branco di delfini, percorriamo le 40 mg. per raggiungere
gli amici Attilio ed Enrico con le famiglie.
Ci offrono l'aperitivo in veranda a 20 mt. dal pontile dove sono attraccati
i nostri gommonia e dove ci fermeremo per la notte. Attilio (pratico
del posto visto le tante stagioni passate in quella zona) aveva prenotato
al ristorante, dove ceniamo a base di pesce, aragosta (circa 2 a testa)
e trance di ricciola e devo dire ottima cena, ma d'altronde non avevamo
dubbi quando c'è Attilio. Stanchi per quanto avevamo fatto nei
giorni precedenti evitiamo di fermarci a chiacchierare in veranda ma
tutti a dormire in gommone.
Lunedì 11 agosto (8a tappa) Colazione dagli amici che
ci avevano viziati con brioches calde fichi e frutta varia oltre a caffelatte,
durante la quale si decide di andare a fare il bagno e passare la giornata
sulla secca e l'isolotto di Glavot (circa 12 mg fronte Korcula al largo).
Facciamo rifornimento benzina a Korcula e ci mettiamo in navigazione.
Arrivati sulla secca l'acqua era stupenda, ma era anche molto ma molto
fredda, e una volta in acqua ci siamo accorti di una corrente foritssima
che pur pinneggiando con forza si riusciva a fatica a muoversi. Pranzo
in gommone, la solita pennicchella pomeridiana (mai mancata in tutto
il giro) e poi rientro in serata a Lumbarda dove ceniamo in un agriturismo
una maxi grigliata.
Percorse 35 mg circa, niente barzellette per la stachezza e tutti a
nanna.
Martedì 12 agosto Colazione dai nostri amici e decidiamo
con Pippo di visitare la cittadina di Korcula per qualche acquisto di
souvenirs per amici e parenti. Mezza giornata di visita alla cittadina
e alla casa di Marco Polo. Poi ci dirigiamo in una baia per il pomeriggio.
Riprendiamo a navigare nel canale dove nel frattempo si era alzato un
vento fortissimo, trovato l'unico riparo possibile decidiamo di fermarci.
Nel pomeriggio ci raggiungono i nostri amici, ennesmo bagno e in serata
cena in un ristorantino in baietta a Lumbarda. Seguendo la tabella di
marcia, ci prepariamo psicologicamente per la traversata rotta Lumbarda-Isole
Tremiti per l'indomani con partenza all'alba.
Mercoledì 13 agosto (9a tappa) come concordato tutti svegli,
chiudiamo le tende, colazione dai nostri amici che ringraziamo ancora,
saluti fatti, motori accesi ore 5,30 e si parte. Le prime 10 mg, costeggiando
l'isola di Lastovo, ci accompagna un mare con onda lunga e fastidiosa,
poi inizia ad ingrossare facendoci diminuire la velocità, da
25-27 nodi a 20 circa. A metà del percorso, in vista dell'isola
Pelaguzza, il mare si ingrossa ancora con onde fino a 3 metri al mascone
di sinistra e molto scomposte. Scattata qualche foto, procediamo perché
temevamo peggiorasse ancora. Infatti continua ad ingrossare facendoci
ridurre la velocità a 10-12 nodi. Una navigazione piena di colpi
e bagnata, mi viene da ridere a quando penso a mia moglie Ornella con
la maschera sub per proteggersi il viso dall'acqua. La rotta del giorno
comprendeva una tappa alle isole Tremiti, ma viste le condizioni del
mare e la stanchezza, facciamo rotta su Peschici-Gargano. Per fortuna
avvicinandoci alla costa 10-8 mg circa il
mare cala in modo impressionante fino a diventare forza 0 sotto costa.
Gran sollievo anche prechè si cominciava a vedere terra dopo
4 ore di dura navigazione. Arriviamo finalmente a Peschici (il mio paese
nativo) intorno alle ore 10,30, percorse 95 mg circa, ci fermiamo provati
sotto il caratteristico trabucco nella baia di Monte Pucci. Comunque
non rinunciamo a fare il giro di tutte le baie da Peschici a Vieste.
Lasciati i gommoni nel porto di Peschici, raggiungiamo la casa di mio
padre immersa nelle piante di ulivo e fichi. Qui i comforts aumentano:
si dorme su un vero letto, si fa la doccia calda tutte le sere, si mangia
seduti a tavola le prelibatezze di mamma' e per finire un buon lemoncino
prima di andare a nanna.
Giovedì 14 agosto (10a tappa) Mare semi piatto, si parte
da Peschici con tirata fino a Vieste dove facciamo benzina e poi via
per le grotte di Pugnochiuso. Pippo rimane incantato (anche vista la
sua passione ) dalle rocce per la loro stratificazione colorata, ma
soprattutto per le grotte come quella dei contrabbandieri, la grotta
sfondata, la grotta dei due occhi, la grotta a campana e tante altre.
Soddisfattissimo propone di ritornarci l'anno prossimo. Visitiamo la
baia delle Zagare, pranzo a bordo, bagni e al tramonto si ritorna in
porto. Anche questa sera soddisfatti della giornata ceniamo con un piatto
di maccheroni fatti in casa col sugo di carne preparati da mamma', innaffiati
dall'ottimo vino prodotto da papà.
Venerdi 15 agosto lo trascorriamo tra le baie del Gargano. La
sera tutti a cena fuori con i miei genitori.
l'indomani sabato 16 agosto l'equipaggio del gommone Italia dopo l'alaggio
si prepara per un triste ma soddisfatto rientro verso casa. Mentre noi
proseguiamo le vacanze nella terra tanta amata.
RESOCONTO DEL GIRO
Percorsi nel giro da Porto Garibaldi a Peschici circa 550 miglia .
Avaria ai mezzi nessuna
CONSIDERAZIONI:
1) Distributori di benzina in Croazia :
considerando la capacità di 200 litri avevamo un'autonomia per
molte miglia infatti non
avevamo a bordo altri serbatoi supplementari. Comunque per i rifornimenti
non abbiamo
trovato nessuna difficoltà poiché i distributori sono
evidenziati (come anche i marina)
sulla carta nautica che ci è stata regalata dalla guardia costiera
quando abbiamo fatto
dogana.
2) un secondo riferimento per le marine sono state le informazioni
prese sul sito
del club del gommone anche se noi come già scritto abbiamo preferito
fermarci più
nelle baie che in marina. Concludo dicendo che è la terza volta
che andiamo in
Croazia quindi conoscevamo già la parte alta, (il Quarnaro),
la parte centrale (le Kornati)
adesso abbiamo conosciuto la parte bassa più selvaggia, più
verde , meno frequentata.
Direi che la Croazia con le sue tante marine e baie naturali è
ottima per chi
come noi ama il campeggio nautico.
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