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Le due fotografie sono tratte dal sito del Parco del Ticino


Dopo il rafting "duro" del Sesia e della Dora, incuriositi, abbiamo voluto provare anche questa formula di "soft rafting" sul fiume azzurro d'Italia: il Ticino, dando così la possibilità anche ai più "timorosi" (leggi moglie) di provare la navigazione in gommone senza ... il motore!

Domenica 20 Maggio, la giornata era l'ideale, con molto sole e una leggera brezza da nord a sud a rinfrescare la valle del Ticino.
Nonostante la rinuncia di molti dovuta a Cresime, Comunioni e Matrimoni, eravamo in trentuno entusiasti partecipanti distribuiti su tre grossi gommoni da rafting dell'Associazione Onda Blu di Abbiategrasso.

La portata d'acqua del fiume, grazie alle recenti piogge, era aumentata giusto giusto per permetterci di navigare tutto il tratto da Abbiategrasso al "lido" di Besate. Circa quindici chilometri con un paio di fermate dedicate al pranzo e ai bagni. Rientro nel tardo pomeriggio con due pulmini alla Colonia Erichetta di Abbiategrasso, base dell'Associazione.

La cronaca del viaggio:

L' appuntamento era per le 9:30 presso la sede di Onda Blu, ma la colonna delle auto si era formata fin dalle 9:00 in Tangenziale con in testa al "gruppo" l'amico Umberto munito di bandiera del club sventolante fuori dal finestrino.

Arrivati alla Colonia Erichetta sulle rive del Ticino, si cominciava la vestizione, che visto il caldo constava nei soli giubbetti, caschetti e costume da bagno. Dopo una breve e necessaria istruzione di come comportarsi in caso di caduta accidentale in acqua, si effettuava il varo dei gommoni fra lo sguardo incuriosito dei bagananti stesi al sole del lido Abbiatense.

Una volta in navigazione e trovato il ritmo del pagaiare, le guide oltre a manovrare per tenere il gommone al centro della corrente, rivelavano anche una cultura ambientalista illustrando con passione flora e fauna.

Unica vera difficoltà, il passaggio sotto il ponte di Vigevano. Vuoi per il basso livello del fiume in quel punto, vuoi perchè vi siamo arrivati intorno alle tredici con gli equipaggi in preda ai languori che il pagaiare aveva trasformato in "fame da Lupi" e le innumerevoli grigliate allestite dai bagnanti, una delle quali proprio all'ombra del ponte, non ha certamente contribuito ad attenuare.

Dopo il ponte, si naviga fra due lunghissimi "ghiaioni", il lido di Vigevano. I moltissimi i bagnanti mollemente sdraiati al sole davano la sensazione di relax e luogo ideale per una domenica fuori porta. Marinella conquistata da tanta pace stava chiedendo ad Alex, la nostra guida, come arrivarci per portarci i nipotini, ma si bloccava a bocca aperta alla vista del primo ...nudista! Infatti le spiagge di Vigevano sono conosciute anche come il Lido dei Nudisti!!

A dire il vero, ad eccezione di una "generosa" signorina che ha "rotto" il ritmo dei pagaiatori (o pagaianti? boh...), il nudismo da quelle parti non è propriamente praticato da "giovanissimi" e soprattutto, oltre che quasi tutti maschietti, molti sembravano solo incalliti guardoni. Per fortuna la corrente ci portava via anzi qualcuno, ritrovato il ritmo, ha accellerato pure la pagaiata.

Il resto del percorso é stata la parte più bella della discesa, fra boschi e ghiaioni con il silenzio rotto solo dal rumore della corrente e dal canto delle garzette (erano garzette vero Alex?).

All'arrivo a Besate, gli organizzatori erano pronti con i pulmini e il rimorchio. Bravissimi!

Onda Blu è l'unica associazione di questo tipo presente sul territorio, molteplici sono le attività a cui si dedicano, fra le altre organizzano corsi di canoa per scolaresche (quando ci sono andato per un primo contatto vi saranno stati un centinaio di ragazzi).
Le stagioni migliori per una discesa come la nostra è in primavera e a ottobre, c'è più acqua e i colori del bosco sono fantastici, in quel periodo Onda Blu mette a disposizione anche muta e giacche. Per ulteriori informazioni visitate il loro sito:www.scuoladicanoa.it.

VG

 

L'arrivo alla Colonia Erichetta di Abbiategrasso sede di Onda Blu. A destra, prima della vestizione ci si organizza.
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Preso possesso dei caschetti, giubbetti e pagaia "personale" ci si trasferisce in riva al fiume.
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Tutti in circolo si segue con attenzione le istruzioni delle guide.
 
A sinistra, più giovani di così .... A destra, si esegue il lancio della fune a "secco".
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Prova a "secco"anche per le istruzioni di come pagaiare.
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Finalmente siamo in acqua. Comincia la discesa seguendo un ramo laterale del fiume.
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Imboccato il ramo principale del fiume, l'equipaggio esprime il massimo dell'allegria.
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A sinistra, in primo piano Davide e Roberto.
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Sosta per il bagno in una limpida lanca sorgiva si approfitta per fare esperienza di sicurezza.
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Il gioco piace, tanto da mettere i difficoltà i "soccorritori".
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Ripreso il viaggio, si naviga fra boschi e un sorprendente fiume limpido.
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A sinistra, in navigazione sul filo della corrente. A destra, sosta per il pranzo.
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Ripreso il viaggio si gode delle bellezza della natura
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A sinistra, passaggio "difficile" in prossimità del ponte di Vigevano. A destra, il fiume ridiventa navigabile.
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Siamo verso la fine del viaggio, a bordo si fanno anche delle riflessioni.
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In prossimità di Besate incrociamo diverse imbarcazioni del vicino Gruppo Nautico di Motta Visconti.
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Alaggio dei gommoni e i pullmini per il rientro ad Abbiategrasso.
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PS: Una domanda? ma il Pino com'è tornato a casa? Visto che pantaloni, maglietta e ... mutande li ha dimenticati negli spogliatoi della Colonia? Non si sarà fermato a ... Vigevano?


Fotografie di Virginio Gandini e Germano Binaschi

 

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