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Dai nostri inviati: Emilio & Barbara

Sabato 14 aprile a Valencia, il Port America’s Cup ha fatto da sfondo alla parata delle barche che inaugura
ufficialmente l'inizio della 32ma America’s Cup. Abbiamo deciso di concederci un week-end fuori porta per andare a curiosare.In aereo, volo naturalmente low-cost, abbiamo avuto l'inaspettato incontro con il tanto chiacchierato
Lapo Elkann. Che gli abbiano requisito il jet privato?

Un’esplosione di luci e fuochi d’artificio ha dato inizio alla parata, accompagnando poi il passaggio dei 12 yacht partecipanti, trainati ciascuno dal proprio super-gommone del team.
Tanti applausi per i tre team italiani Luna Rossa Challenge, + 39 Challenge e Mascalzone Latino Capitalia Team.
Gli equipaggi hanno salutato i presenti chi facendo la 'ola', chi in testa d'albero, Emirates Team New Zealand è passato ospitando a bordo un gruppo di guerrieri maori che intonavano l’Haka, il Defender Alinghi ha chiuso la parata con l’America’s Cup sulla prua. Il park realizzato all'interno del Port America’s Cup ci ha lasciati a bocca aperta! Una struttura molto accogliente capace di ospitare migliaia di persone garantendo ampi spazi per tutti.

Ogni team possiede un suo box che si affiaccia sul mare, dove i team lavorano alla preparazione della barca
lontano da occhi indiscreti, permettendo comunque agli ospiti di visitare il retro del box nonché acquistare l'abbigliamento ufficiale del team. Alinghi e BMW Oracle Team propongono nei propri box una serie di divertenti giochi iterattivi riguardanti la vela e un'interessante esposizione delle tecnologie utilizzate per la costruzione delle barche. China Team, alla loro prima esperienza in America's Cup, ha stupito tutti mettendo in mostra un box completamente trasparente, nel quale è possibile osservare l'equipaggio e il team al lavoro.
Tutto questo è stato presentato con lo slogan "Noi, diversamente dagli altri team, non abbiamo nulla da nascondere".

Siamo infatti riusciti a vedere la riparazione della barca mediante la realizzazione di un pezzo in vetroresina con il procedimento dell'infusione. Shosholoza, è il primo team africano che partecipa all'America's Cup. Degno di nota, oltre al valore sportivo dell’impresa per il Sud Africa, è il valore umano che accompagna questa avventura: l’amore per lo sport e il desiderio di riscatto, non soltanto in campo sportivo, ma anche contro quella che è una tra le più drammatiche piaghe dell’Africa, l’AIDS. Shosholoza infatti sfoggia sul suo nuovo spinnaker il nastro rosso, simbolo della lotta contro la terribile malattia. I box di Luna Rossa e Mascalzone Latino sembrano dei negozi di Via Montenapoleone Milano, contenenti abbigliamento fashion, luci e stand degni di una sfilata di moda.
I connazionali + 39 Challenge, del circolo velico del Lago di Garda, erano impegnati nella riparazione della barca.
Durante l'Act 13, infatti, un incidente in mare tra + 39 Challenge e United Internet Team Germany ha provocato
il disalberamento dei connazionali.

+39, avendo una sola barca a disposizione, a differenza di molti altri team, si è trovata impossibilitata a proseguire le regate. Fortunatamente la barca è stata temporaneamente armata con un albero della precedente generazione, prestato per spirito di competizione spotiva dal team Alinghi, e adattato.
Anche il vento è stato d'aiuto al team italiano:infatti la rimandata partenza delle regate a causa dell'assenza di vento ha permesso al team di riparare il proprio albero a tampo di record, in soli dieci giorni, lavorando giorno e notte. I nostri interessi sono andati ovviamente ai tantissimi gommoni che operano all'interno del porto, da quelli dei rispettivi team, a quelli dell'assistenza, a quelli della sicurezza.

Che dimensioni e che motorizzazioni!! Il nostro sarebbe sembrato il loro tender a confronto!
Però come avremmo voluto averlo lì con noi!! Stare in porto "a terra" è una sofferenza!!!
Così ci siamo concessi un giro su un Catamarano di 28 metri,che ci ha accompagnati prima a visitare i box dei team dal mare, poi a fare un giro sul campo di regata a vele spiegate.
Grande apprezzamento per l'organizzazione della manifestazione che, oltre ad essere gratuita per qualunque visitatore, è curata nei minimi particolari.

Complimenti Valencia!

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Le fotografie sono di Emilio Galli

 

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