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di Sicurezza
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Squadra
che vince non si cambia ...
Al grido di ... AVANTI TUTTA ... quest'anno facciamo la gara a chi arriva
per primo. Rimaniamo tutti sul vago fino a tre giorni prima e ... Arriviamo
a varare i gommoni il giorno 30 luglio 2009 a due ore di distanza uno
dall'altro!
1°
Classificati - Stefano e Brunella con Beluga (solo perché sono
i più vicini)
2° Classificati - Danilo e Ketty con Arcibaldo
3° Classificati - Roberto e Anna con Apache (solo perché
un impedimento di lavoro li ha bloccati al nastro di partenza)
Utilizziamo
come campo base il Circolo Nautico di Cecina dove troviamo persone gentili
e disponibili.
Passiamo qui la prima notte di campeggio.
Il giorno dopo accompagniamo dei cari amici, che sono qui in vacanza,
a fare il bagno nel golfo di Baratti mentre Danilo e Ketty vanno direttamente
a Marciana Marina in compagnia del loro figliolo.
Dormiamo al Porto di San Vincenzo non senza esserci esibiti in una cena
a bordo a base di spaghetti per gli amici che non capiscono come si
faccia a vivere a bordo di un gommone per tanto tempo
. Ora lo
hanno capito.
Il primo agosto, di buon'ora, partiamo e dirigiamo all'isola d'Elba
per recuperare Arcibaldo al largo di Marciana Marina. Il mare è
ottimo e non c'è vento. Puntiamo i GPS su Campoloro e abbassiamo
la manetta. Arriviamo nel porto Corso per l'ora di pranzo ed è
qui che apriamo con avidità le prime scatolette di tonno di quest'estate
2009.
Siccome il mare si mantiene calmo decidiamo di proseguire per Solenzara
dove passeremo la notte.
Domenica 2 agosto quindi, partiamo da Solenzara. Le condizioni meteo
sono eccellenti ma sappiamo che lo stretto di Bonifacio normalmente
se ne frega delle previsioni meteorologiche ed è sempre in agitazione.
Decidiamo quindi di arrivare a sud della Corsica e di riparare dentro
al porto di Bonifacio stesso per poi partire l'indomani mattina all'alba,
sperando che il mare e il vento si alzino dopo di noi.
Dobbiamo invece rivedere i nostri piani di navigazione, poiché
lo stretto si presenta ai nostri occhi piatto come una tavola piallata
e senza vento alcuno. Ringraziamo Eolo e Nettuno e attraversiamo velocemente.
La terra di Sardegna ci accoglie quindi con le sue rocce rosse e con
il faro sulla punta di Capo Testa. Decidiamo di affrontare il periplo
dell'isola in senso antiorario. Dirigiamo quindi ad ovest e ripariamo
per la notte nel Porto di Isola Rossa.
Il porto è nuovissimo, ci accolgono volentieri e i servizi sono
ottimi. Il giorno dopo il mare è mosso
. Rende benissimo
il commento di Danilo del mattino alle 8.00
. "si può
anche andare ma è meglio stare!"
Poiché non abbiamo nessuna fretta e nessuno ci rincorre decidiamo
di fermarci a fare una giornata di pausa, e ne approfittiamo per andare
a visitare la vicina cittadina di Castelsardo, che si erge su di un
irto promontorio roccioso che declina a picco sul golfo dell'Asinara.
L'intero borgo conserva tuttora le mura di recinzione, con le fortificazioni
per la difesa in caso di attacchi provenienti dal mare. Il bellissimo
Centro Storico mantiene tutt'oggi un aspetto caratteristico con viuzze
strette e pavimentazione in pietra.
Il taxista, gentilissimo ci accompagna anche non molto distante da Castelsardo,
dove si trova la famosa Roccia dell'Elefante scolpita dal vento all'interno
di un enorme masso trachitico, che ha assunto la forma caratteristica
di un elefante.
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Le
tappe
30/07/2009 Cecina 10 mg
31/07/2009 Cecina - Baratti San Vincenzo 25 mg
01/08/2009 San Vincenzo Solenzara 98 mg
02/08/2009 Solenzara Isola Rossa 61 mg
03/08/2009 Isola Rossa
04/08/2009 Isola Rossa - Castelsardo
05/08/2009 Isola Rossa Alghero 74 mg
06/08/2009 Alghero
07/08/2009 Alghero Oristano 63 mg
08/08/2009 Oristano Carloforte 52 mg
09/08/2009 Giro Isola di San Pietro 22 mg
10/08/2009 Carloforte Golfo di Cagliari 71 mg
11/08/2009 Marina Capitana
12/08/2009 Golfo di Cagliari Villa Putzu 41 mg
13/08/2009 Villa Putzu Arbatax 44 mg
14/08/2009 Arbatax Cala Gonone 30 mg
15/08/2009 Cala Gonne Marina di Olbia 60 mg
16/08/2009 Marina di Olbia La Maddalena 35 mg
17/08/2009 Giro della Maddalena e Caprera 27 mg
18/08/2009 La Maddalena Campoloro 81 mg
19/08/2009 Campoloro Enfola - Isola Elba 67 mg
20/08/2009 Marciana Marina Cecina 36 mg
Totale miglia percorse 897 mg
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Ingresso
del porto di Solenzara
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Bocche
di Bonifacio - Faro di Capo Pertusato
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Isola
Rossa
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Il giorno
dopo riprendiamo il mare.
Dirigiamo su Alghero, con piccola sosta a Stintino, dove giungiamo troppo
presto la mattina per fare il bagno, ma l'acqua cristallina e turchese
delle sue baie lo avrebbero certamente meritato.
Procedendo piano e rasente la costa ammiriamo il sito dell'Argentiera.
L'Argentiera è un agglomerato di edifici in legno scuro e travi,
una cartolina d'altri tempi, una fotografia in bianco e nero. Ed è
un'immagine quasi spaventosa, che richiama alla memoria un tempo in
cui la sofferenza, la fatica, la lotta per sopravvivere erano cose di
ogni giorno. La spiaggia, una grande mezzaluna di sabbia è sovrastata
da un'immensa duna artificiale che sembra misurare e testimoniare nel
tempo la fatica di quanti laggiù pensavano a tutto tranne che
a godersi la meraviglia di un panorama marino unico nell'isola.
Raggiungiamo Capo Caccia nel mezzogiorno.
Capo Caccia è un imponente promontorio di roccia calcarea situato
nell'estremità nord-occidentale della Sardegna, che si affaccia
sulla rada di Alghero, e con l'altro promontorio di roccia calcarea
di Alghero, Punta Giglio, racchiude il grande golfo di Porto Conte.
Capo Caccia è noto anche per la presenza di molte grotte marine
nella parte inferiore del promontorio che una volta erano frequentate
da numerose famiglie di Foca monaca, ora completamente scomparse soprattutto
per la crudele caccia che i pescatori in forte competizione con questa
specie, hanno compiuto fino ai primi anni del'900. La grotta più
nota, che porta il nome del Dio dei mari, è quella di Nettuno
mentre sott'acqua si trova la famosissima e frequentatissima, dai subacquei,
Grotta di Nereo, dedicata al padre delle ninfe nereidi, e considerata
la più vasta grotta marina sommersa di tutto il Mediterraneo.
In tutti i fondali circostanti è presente ancora il pregiato
Corallium Rubrum, corallo rosso, utilizzato in gioielleria e che caratterizza
fortemente la cultura del luogo, con la raccolta effettuata da secoli
e la lavorazione artigiana, che hanno dato il nome alla zona di Riviera
del Corallo.
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La
scogliera di Castelsardo
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Visita
a Castelsardo
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Stintino
e la torre La Pelosa
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Ad
Alghero ci aspetta l'amico Sebastiano, già socio del Club del Gommone.
Persona discreta ed educatissima, al nostro arrivo ci fa trovare già
l'ormeggio prenotato per il gommone e, a suo dire, anche l'albergo per
l'equipaggio.
Ormeggiamo quindi alla boa i gommoni e prendiamo l'occorrente per la notte.
Scopriamo ben presto che l'albergo è in realtà la sua casa,
che mette generosamente a nostra disposizione. Ma la sua generosità
non si ferma qui, e nemmeno quella del suo (e ormai anche nostro!) amico
Andrea. Si mettono entrambi a nostra disposizione e con le loro auto ci
accompagnano a visitare i luoghi più belli della zona di Alghero
e Bosa Marina, nonché a degustare i piatti più buoni nei
migliori ristoranti (e lì
. Nessuno di noi si è fatto
pregare e direi che il verbo degustare è inappropriato vista la
quantità di cibo che siamo riusciti ad inghiottire!)
Ripartiamo da Alghero nella mattina di venerdì, 7 agosto con dispiacere.
Ma
. "Il dovere" ci chiama!
Poche miglia dopo la baia di Alghero, il nostro motore va in allarme surriscaldamento.
Diamo la colpa alla solita borsina e quando smette ripartiamo fiduciosi.
Ci vuole poco a capire che invece il problema è dentro al motore,
e non fuori.
Decidiamo di riparare dentro il porto di Oristano, poiché non reputiamo
prudente procedere.
Telefoniamo al fidato Maurizio, nostro meccanico di fiducia, che ci da
alcuni consigli.
Mentre entriamo in porto veniamo avvistati da un altro amico e socio del
Club del gommone (Luciano con la moglie Speranza) che ci raggiungono in
banchina, e ci offrono un aiuto prezioso nel cercare di risolvere il nostro
problema al motore, che noi naturalmente accettiamo volentieri.
Alla sera li invitiamo a bordo dove degustiamo degli ottimi spaghetti
con la bottarga, specialità del luogo.
Il mattino
dopo partiamo da Oristano e dirigiamo sull'Isola di San Pietro.
Ci fermiamo a fare il bagno a Piscinas
Situata in una zona isolata e di grande bellezza naturalistica, la spiaggia
di Piscinas, lungo l'arenile della Costa Verde, è circondata
per qualche chilometro da dune altissime (tra le più alte d'Europa),
ancora vive e modellate dal maestrale, il cui colore giallo ocra è
interrotto, a tratti, da cespugli.
Dal mare, poi, si può osservare un paesaggio marino inusuale
e di grande suggestione, nel quale si possono notare anche tracce del
relitto di una nave inglese che, carica di piombo e armata di un cannone,
riposa tra la sabbia da qualche centinaio di anni.
Sfiliamo il Pan di Zucchero, che è un faraglione che si erge
dal mare a poca distanza dalla costa, nelle vicinanze di Masua, frazione
di Iglesias, nella zona sud-occidentale della Sardegna.
Ci fermiamo a fare il bagno davanti ad Isola Piana dove si trovano quelli
che furono i fabbricati della tonnara più importante della Sardegna,
ora trasformati in un villaggio residenziale e turistico.
Quindi raggiungiamo l'Isola di San Pietro, per la precisione la cittadina
di Carloforte, unico centro abitato dell'isola.
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L'Argentiera
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Alghero
- Il gruppo ospiti di Sebastiano e Andrea
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Scogliere
di Alghero
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Grotte
di Nettuno sotto Capo Caccia
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Il giorno
successivo lo dedichiamo al periplo dell'Isola, che è di origine
vulcanica. I 18 km di costa dell'isola sono prevalentemente rocciosi,
nella parte occidentale e settentrionale, vi si trovano alcune grotte,
insenature, falesie e piscine naturali con poche e minuscole spiagge.
La costa occidentale a picco che affronta il mare aperto è dominata
dal Faro di Capo Sandalo. La costa orientale, sulla quale si trova anche
il porto di Carloforte, è invece bassa, pianeggiante e sabbiosa.
Quando ripartiamo dall'Isola di San Pietro ci rendiamo conto che il
nostro motore non ha migliorato granchè nelle prestazioni e decidiamo
quindi di contattare un meccanico esperto per fargli visitare il malato.
La fortuna continua comunque ad accompagnarci.
Il nostro concessionario di fiducia di Forlì, ci mette in contatto
diretto con persone a lui note di Cagliari, che a loro volta ci fanno
parlare direttamente con il tecnico. Quest'ultimo si informa telefonicamente
delle condizioni del motore e, saputo che possiamo navigare in sicurezza,
seppure a bassi regimi di giri, ci dà le indicazioni necessarie
per raggiungere Marina Capitana (nel porto di Cagliari) dove lui sarà
ad attenderci. Quando arriviamo scopriamo che aveva già avvisato
il Comandante del Porto del nostro arrivo, per cui non ci sono stati
particolari problemi ad avere il posto per la notte.
Un'ora dopo il nostro arrivo il meccanico si è preso cura direttamente
del nostro Yhamaha, lo ha visitato ed ha tentato con una lavanda gastrica,
riservando a domani eventuale operazione chirurgica. Il mattino dopo
si è presentato, ha rimontato tutto ed è uscito in prova.
Per lui il paziente era guarito.
Ed aveva ragione poiché non abbiamo più avuto nessun problema.
Per festeggiare alla sera decidiamo di fare una grigliata di carne sul
pontile
la scelta si rivelerà un successo, tanto che,
i nostri comandanti, per ringraziarci, decidono di farci riposare mentre
loro lavano piatti e pentole
Mercoledì, 12 agosto, lasciamo alle spalle il porto di Cagliari
e navighiamo verso la costa orientale.
Doppiamo Capo Carbonara e ci fermiamo ad ammirare Villasimius.
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Oristano
- Cena in gommone con gli amici Speranza e Luciano
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Nel nostro
peregrinare qualcuno ci aveva parlato bene di Porto Corallo e quindi,
dopo averlo individuato nei nostri GPS, dirigiamo lì. E' un porto
di recente costruzione, troviamo posto senza tribolazioni. E' un po'
fuori mano dal centro abitato ma, proprio quella sera, ha luogo sulla
piazza del Porto la sagra del raviolo, alla quale, ovviamente, non possiamo
mancare.
Si tratta di ravioloni rotondi ripieni di ricotta sarda e conditi con
pomodoro fresco, e scopriamo che sono buonissimi. Li vediamo fare direttamente
dalle massaie del posto.
Dopo i ravioli facciamo un giro nelle bancarelle che circondano le banchine
e facciano man bassa di Cannonau, di Mirto, di salame, di torrone e
. di tutto quello che c'è di commestibile.
Lasciamo Villa Putzu (il comune in cui sorge Porto corallo) e dirigiamo
verso le spiagge dell'Ogliastra.
Arriviamo a capo Bellavista con il suo faro
A nord di Arbatax, ha inizio un lunghissimo litorale di svariati chilometri
che termina nella piccola spiaggia di Santa Maria, la frazione a mare
del comune di Balnei, con il suo porticciolo turistico.
E' proprio nell'elegantissimo porticciolo di Santa Maria Navarrese che
dirigiamo per chiedere il posto per la notte. Sono gentilissimi ma fino
a tarda sera non sono in grado di fare prenotazioni, per cui ci invitano
a presentarci alle banchine non prima delle diciannove. Poiché
non hanno la pompa di benzina dirigiamo sul Porto di Arbatax e, senza
crederci molto, chiediamo via Radio al Marina il posto barca per la
notte. Dopo qualche minuto ci raggiunge il gommone di servizio proprio
vicino alla pompa di benzina e ci accompagna all'ormeggio. Bel porto,
molto attrezzato e vicino al paese. Avvisiamo della nostra sistemazione
e ringraziamo della cortesia il Porto di Santa Maria Navarrese, poi,
dopo una calda doccia ristoratrice andiamo a cena in centro alla sera
e facciamo una bella passeggiata.
La mattina ripartiamo da Arbatax
Cominciamo subire a capire che l'ambiente qui sta cambiando.
Molta più gente, molto più turismo, molte più barche
e barconi che vanno instancabilmente a portare turisti nelle spiagge
più belle (una delle più famose è Cala Luna). Turisti
che pensano di andare in spiagge deserte e trovano più gente
che in Autogrill nelle domeniche di Agosto.
Con la fortuna che sempre ci accompagna riusciamo a rimediare tre posti
per la notte a Cala Gonone già nel primo pomeriggio.
Diciamo che sono proprio rimediati, nel senso che non è proprio
facile la discesa dai gommoni, anche se il responsabile ci fornisce
di una passerella privata che dovremmo percorrere per mettere i piedi
sui sassi e poi arrivare al molo. Nessuno di noi si avventura nella
discesa, propendendo per una sana spaghettata a bordo. Ma che si pretende
.. sei a Cala Gonone!
Il giorno di ferragosto continuiamo la risalita
Ammiriamo Budoni, San Teodoro, Capo Coda Cavallo, l'isola Molara e la
Tavolara.
E già pomeriggio inoltrato e serve trovare un luogo adatto per
la notte. I porti vicini alla Tavolara sono colmi (è il giorno
di Ferragosto, ragazzi
. Ci vuole fegato a presentarsi in porto
alle cinque e a chiedere posto
. In Sardegna
. Ma noi di
fegato ne abbiamo da vendere!)
Dirigiamo nel Golfo di Olbia al Marina di Olbia.
Ci garantiscono il posto anche se ce lo assegnano dopo il tramonto e
le nostre povere ossa sono costrette a dormire sui cuscini umidi della
rugiada.
Scopriamo, però, che, essendo ferragosto, il porto offre ai propri
ospiti un buffet freddo e musica a volontà.
E' inutile precisare che ci siamo molto sgranchiti le gambe intorno
al buffet e molto poco sulla pista danzante
. ma tant'è
.. ognuno ha le sue attitudini!
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Cala
Gonone
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Il mattino
dopo decidiamo di prendercela molto comoda.
Ci alziamo con calma e ci rechiamo a fare la spesa in un supermercato
che, a detta della guardia alla sbarra del porto è molto vicino,
in realtà è una bella scarpinata per almeno un chilometro
e mezzo.
Quando partiamo, più per scommessa che per convinzione, cerco
sul Portolano un porto qualsiasi alla Maddalena per chiedere un posto
barca per la notte. Scelgo Porto Massimo
non so nemmeno per quale
motivo.
Mi rispondono al telefono (già strano!) quindi, io gli descrivo
le mie esigenze: tre posti barca per tre gommoni di tot metri l'uno.
La gentile signorina dall'altra parte mi chiede il numero di telefono
e mi dice che mi avrebbe richiamato per darmi o meno la disponibilità.
Già rassegnata a non risentirla più mi sono apprestata
a togliere gli ormeggi, mentre il mio comandante (che aveva cercato
di dissuadermi al folle gesto!) sogghignava e mi guardava con compatimento.
Dopo nemmeno cinque minuti mi squilla il telefono e la signorina di
cui sopra mi conferma i posti per la notte.
Sapere di dirigere in costa Smeralda il 16 di agosto e di poter far
con comodo poiché i posti per la notte sono già sicuri,
ci ha molto galvanizzato.
Il panorama, a mio personale parere, da vedere dal mare non è
entusiasmante. Ho preferito di gran lunga la parte Ovest, però
è sempre bellissimo, ovvio, anche se, dalla nostra postazione
vediamo solo lunghe spiagge. Il GPS ci informa che passiamo vicino a
mete note e frequentate da Vip come Golfo Aranci, Porto Rotondo, Cala
di Volpe, Porto Cervo e Baia Sardinia.
Tentiamo di vedere da vicino Cala di Volpe dove, fra l'altro sono ormeggiati
yacht enormi, ma il passaggio continuo di barche rende impossibile la
sosta per noi poveri piccoli!
Ripariamo quindi in una baia un po' meno ballerina per il pranzo.
Dopo la pennichella raggiungiamo Porto Massimo.
Montiamo le tende e ci prepariamo velocemente. Alle 20 un taxi ci viene
a prendere e ci porta a La Maddalena dove, fra l'altro, c'è la
festa di fine estate.
I locali sono pieni fino all'inverosimile e dobbiamo aspettare fino
alle 22,30 per poter gustare una pizza (per fortuna buonissima).
Lunedì, 17 agosto, lo dedichiamo alla circumnavigazione della
Maddalena e di Caprera (non prima di aver confermato di nuovo il posto
per la notte a Porto Massimo!)
Navighiamo in senso antiorario e passiamo nel canale fra Spargi e La
Maddalena; passiamo davanti alla città che abbiamo visto ieri
sera da terra e tentiamo di passare sotto il ponte che la collega a
Caprera, ma è in ristrutturazione e quindi chiuso al passaggio
dal mare.
Entriamo nel porto di Palau per fare benzina (ma arrivava dopo qualche
ora e ci abbiamo rinunciato).
Passiamo sotto Capo d'Orso, che è considerato Monumento Naturale
all'interno del Parco Nazionale dell'Arcipelago della Maddalena.
Ci fermiamo in una baia molto ridossata per il pranzo e accettiamo con
entusiasmo l'invito di Arcibaldo sul suo gommone per un aperitivo. Stappiamo
la prima bottiglia di vino che degustiamo con il pane Carasau
poi iniziamo ad affettare un pezzo di salamino che con il pane e il
vino ci sta bene
poi un pezzo di pecorino
poi un'altra
bottiglia freschissima proveniente dal frigo di Roberto
. Poi
un po' di prosciutto che era rimasto ieri
. Pane Carasau Guttiau
(che altro non è che il famoso pane sardo abbrustolito e condito
con olio, squisito) Poi altro formaggio e una bottiglia di lambrusco
proveniente dal fondo del nostro gavone
. Insomma, solo per l'aperitivo
abbiamo svuotato le riserve di una settimana
e tre bottiglie
di vino.
Mentre davamo fondo ai viveri
a nostra insaputa
è
cambiato il vento.
Durante il viaggio di ritorno il vento proveniente da ovest (dato dai
bollettini a 21 nodi) e il mare mosso sia dal vento che dalle onde di
ritorno delle altre imbarcazioni ci hanno fatto riflettere sul come
siamo stati superfortunati ad avere, per 18 giorni consecutivi mare
piatto e vento assente.
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Cala
Gonone - La grotta del bue marino
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Rientrati
in porto facciamo un breve briefing davanti alle previsioni meteo della
capitaneria. Il vento non è maestrale (e già quello ci
consola) e dovrebbe calare nelle prime ore di domani. Decidiamo quindi
per una alzataccia alle 5 per poter poi prendere il mare all'alba.
Alle cinque, però, il vento urla e fischia come la sera precedente,
per cui
. Ci rimettiamo sotto le coperte e decidiamo di rimandare
la partenza.
Mi sveglio all'improvviso alle sei e sento un gran silenzio
.
La tenda è ferma
ascolto e mi accorgo che non c'è
più vento
. Sveglio Stefano e diamo l'allarme generale
. In meno di mezzora siamo tutti pronti (anche con le cerate addosso
(fidarsi è bene!) ed usciamo dal porto.
Il vento continua a dormire e il mare ha un'ondina di 30 cm, proprio
come previsto dal bollettino meteorologico.
La traversata è magnifica, anche stavolta.
Siamo però stanchi
la notte non abbiamo dormito granchè
diamo senz'altro la colpa al vento
non certamente alle
quattro bottiglie di ottimo vino di annata che abbiamo bevuto
e ci siamo alzati molto presto, quindi entriamo nella baia di Santa
Manza, gettiamo l'ancora e ci mettiamo a dormire fino alle dieci. Perlomeno,
io ho dormito
. Se qualcuno è stato sveglio non me ne sono
accorta.
Se il vento da Ovest ha ripreso a soffiare noi non lo sapremo mai, poiché
siamo ridossati dalla Corsica intera, per cui riprendiamo il nostro
viaggio con mare piatto e dirigiamo su Solenzara dove faremo benzina
e poi su, fino a Campoloro dove ci fermiamo per la notte.
Decidiamo, per la cena, di prenotare nel ristorante del Porto, dove
ci accoglie un ambiente molto chic a lume di candela.
Qualcuno di noi conosce il francese, ma il cameriere che ci illustra
i piatti, vedendo le nostre facce perplesse, ci invia il suo collega
italiano. Un emiliano trapiantato in Corsica che ci spiega, anche in
modo abbastanza colorito, cosa mangiare e cosa assolutamente evitare.
Anche grazie a lui, sicuramente, mangiamo molto bene.
Il giorno dopo, con molto comodo, riprendiamo il viaggio di ritorno.
Il mare si mantiene buono e quindi dopo aver risalito la costa corsa
per qualche miglio, tagliamo decisi verso Capo S.Andrea sull'Isola D'Elba.
Abbiamo appuntamento con gli amici Marco e Paola che ci raggiungono
da Piombino e andiamo insieme a pranzare a Portoferraio.
Poiché non c'è e le previsioni non danno vento da nord/nord
ovest decidiamo di passare la notte in rada a Capo Enfola. Facciamo
un po' di cinema con le ancore (dove è la mia
. Ma è
sopra la tua
. Ma perché io sono messo così e tu
dall'altra parte
sposto la tua
. Tiro la mia ... prendi
su e ributta un po' più in là
qui non va bene
qui è perfetta) ci sistemiamo per la notte.
Dopo aver cenato tutti insieme, al ritorno sui propri mezzi ognuno di
noi rimane silente, sulle proprie plancette ad ammirare il panorama
del cielo stellato che si riflette in un mare color inchiostro.
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Il faro
di Isola della Bocca all'ingresso del golfo di Olbia
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E' arrivato
l'ultimo giorno. Domani verremo presi dal sacro fuoco del rientro. Venerdi
sarà una giornataccia
. Alaggio e pulitura dei gommoni,
scarico di tutta la enorme quantità di cose caricate chissà
come all'inizio delle vacanze (e utilizzate al 50%
ad essere
ottimisti) coprire il tutto
agganciare all'auto ed affrontare
l'autostrada
ma ci penseremo domani.
Sulle plancette, sola con me stessa, sotto il cielo stellato, tiro le
somme di queste vacanze 2009.
Anche a voler pensare a qualcosa di negativo non mi viene in mente nulla
di diverso che una sola definizione
. Fantastiche.
I luoghi visitati e le coste lambite sono state sicuramente bellissime,
il mare calmo e cristallino ed un meteo più che benevolo sono
gli ingredienti principali di queste giornate.
A costo di inimicarmi mezzo mondo io, però, ribadisco che a far
belle le vacanze non sono solo i luoghi e il tempo perfetto
. Sono
le persone.
>
E' colui che è a bordo con me, che minaccio regolarmente di
prenotare le prossime vacanze alla pensione a gestione familiare sull'Adriatico
. "Dove non devo fare niente e mi rifanno anche il letto"
ma che ovviamente non ci crede neanche per un minuto.
> Sono coloro con cui parti e che sai che non ti lasceranno mai
solo (nemmeno se il tuo motore decide di fischiettare allegramente
e tu sei costretto a procedere a 15 nodi).
> Sono gli amici che incontri durante il cammino e che ti mettono
a disposizione la loro casa, la loro macchina e soprattutto il loro
tempo per farti divertire o per aiutarti a risolvere un problema.
> E' chi incontri per caso e per qualcosa ti colpisce
il
commesso del supermercato che ti vede aggirarti tra gli scaffali e
si offre di aiutarti
. L'ormeggiatore con tre bambini simpaticissimi
a bordo
il comandante del Porto che dubita che il tuo motore
sia in panne ma che, quando ti vede con il piede smontato, diventa
la persona più disponibile del mondo
il meccanico onesto
e competente
. La commessa della salumeria che ti chiede di
tornare perché con noi si è divertita a vederci fare
man bassa di tutto
sono solo alcuni esempi, ma ne avremmo da
raccontare un sacco.
Fatte queste
riflessioni mi accorgo che è già mezzanotte
. Lo
faccio il bagno di mezzanotte o vado a nanna? Vista la mia scarsa dimestichezza
con l'acqua e visto che i miei compagni sono già tutti nel mondo
dei sogni propendo per la seconda ipotesi.
Giovedì 20 agosto lasciamo l'Elba e andiamo ad aprire le ultime
scatolette per il pranzo nel golfo di Baratti, per poi raggiungere Cecina
in serata, dedicandoci poi una cena di commiato dalle vacanze 2009 a
Bolgheri (come se fino al quel momento avessimo digiunato!)
Durante la cena si parla delle belle giornate passate insieme e si comincia
a delineare qualche idea per le prossime
ma ne abbiamo di tempo
per pensarci
l'inverno è lungo e
. come la notte,
porta consiglio.
Brunella
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