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Pochi sanno che l'ideatore della Pavia Venezia nel lontano 1929 è stato un napoletano, l'ingegner Vincenzo Balsamo Presidente della sezione Motonautica della Lega Navale di Milano, affascinato dall'avventura che esprimeva una navigazione a motore di oltre 400 chilometri da Pavia fino a Venezia sul fiume più lungo d'Italia. Un'impresa senza precedenti che, seppur con titubanza, veniva accolta dall'allora Società Canottieri Ticino.


Fu così che il 6 Giugno 1929, alle quattro del mattino, ventiquattro concorrenti prendevano il via dando inizio alla gara motonautica su fiume più lunga e più bella del mondo.
Dopo 11 ore, all'arrivo a Venezia, primo assoluto l'equipaggio Ettore Negri/ Luigi Calvi con fuoribordo Elto da 350 cc e una media di 36,67 Kmh. L'ultimo concorrente arrivò dopo 40 ore e una notte passata all'addiaccio.

Oggi, dopo 64 edizioni del Raid ( e qui questa definizione ci vuole tutta) si toccano medie altissime, pensate, nell'ultima Pavia Venezia il pilota Dino Zantelli ha vinto in 1 ora e 44 minuti esprimendo una media di circa 203 kmh.

Una gara ormai riservata a dei "mostri" si potrebbe credere. Non è così, se è pur vero che viene spesso ricordato il vincitore assoluto, ogni imbarcazione concorrente viene classificata e gareggia nella propria categoria. Inoltre, partecipare al Raid Pavia Venezia significa esserci e mettersi alla prova sul campo di gara più titolato del mondo, su un percorso dove oltre a conoscere il proprio mezzo, bisogna anche saper navigare, intuendo i rischi e i pericoli che il Grande Fiume può nascondere.

Più difficile di molte gare in circuito, il Raid Pavia Venezia non sempre è stato vinto dai soliti campioni motonauti abituati alla linearità dei percorsi su specchi d'acqua delimitati. Anzi, in alcune edizioni quando il fiume si è fatto veramente difficile, all'arrivo ( perchè arrivare è già una vittoria) si presentavano le classi meno esasperate: Endurance e Diporto.

Forse proprio per questo nelle future edizioni il Comitato Organizzatore del Raid, pur tenendo ben saldo il principio del primo assoluto, intende incentivare la partecipazione di scafi e motorizzazioni di serie. In pratica un ritorno alle origini.



RAID PAVIA VENEZIA, EDIZIONE 2005
LA GARA

29 Maggio 2005, ore 07,00. Associazione Motonautica di Pavia, fiume Ticino. Ad intervalli di qualche minuto hanno inizio le partenze cominciando dalle imbarcazioni meno veloci. In questo tratto fino al Po la velocità è al limite della planata. Ricordiamo che tutto il Ticino è regolato dalle norme dell'omonimo Parco.

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Prendono il via anche i Racers, barche storiche. Il fiume in secca costringe i concorrenti allo slalom fra le "aiuole".

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A nove chilometri dalla partenza, dopo il Ponte della Becca si entra nel fiume Po, la gara cronometrata inizia qui.
Foto a destra: lungo tutto il percorso funziona un' efficiente servizio di sicurezza e di recupero.
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Dopo circa 97 Km si arriva alla chiusa di Isola Serafini (Cremona), il tempo viene azzerato e i concorrenti aspettano il loro turno per il passaggio della conca.

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Da alcune edizioni il Po è drammaticamente in secca. La conca tra l'altro ha dei grossi problemi dato che l'alveo del fiume si è abbassato. Una nuova conca dovrebbe entrare in funzione fra qualche anno, per adesso gli organizzatori della Pv-Ve, giocoforza, si sono adeguati con uno spettacolare varo degli scafi con carri gru. E quando le imbarcazioni sono grandi, l'operazione avviene addirittura con due gru.

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Barca con fuoribordo (90Cv) e Racer. Ognuno gareggia nella propria categoria.

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Boretto Po, a circa 175 chilometri dalla partenza. I concorrenti possono fare rifonimento, anche in questo caso il cronometro viene azzerato. A destra, i sommozzatori della Bergamo Sub a bordo degli elicotteri vigilano i concorrenti.
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Tragico errore del pluricampione motonautico Fabio Buzzi. Pur avendo provato più volte il percorso l'ingegner Buzzi è rimasto vittima della perdurante secca del fiume che nella notte è sceso di circa 30 centimetri.

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Veri eroi della gara, i concorrenti con le moto d'acqua, quasi 400 chilometri in ...piedi!

Km 364. A Volta Grimana finisce la gara. Si esce dal Po e dopo la conca si entra nei canali del Delta del Po.
A sinistra la barca Giuria, a destra rifornimento volante prima di entrare in Conca.
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Dopo la Conca di Volta Grimana, i concorrenti devono arrivare a Venezia Lido percorrendo il Canal di Valle e un tratto di Laguna, 20 chilometri circa, tempo massimo per il trasferimento circa 60 minuti.

 
A sinistra, il Canal di Valle. A destra, per entrare in Laguna si deve "passare" un'altra conca: la Conca Grande di Choggia a Brondolo.
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Usciti dalla Conca c'è possibilità di fare rifornimento al Marina di Brondolo.
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Ancora concorrenti in attesa di passare la chiusa. A destra, gli equipaggi entrano in laguna guidati da un battello del Club del Gommone, che oltre a far da apripista ha anche il compito, non facile, di limitarne la velocità.

A destra, l'operatore tivù dall'elicottero riprende il gruppetto.
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Equipaggi in formazione dietro al battello del Club del Gommone.
I concorrenti delle moto d'acqua erano i più disciplinati.
A sinistra, la Sea Doo di Bernuzzi meglio conosciuta come "Sciaf Sciaff"
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Chioggia, sempre a velocità "controllata" i concorrenti sfilano lungo i canali della città

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A destra, si evita di passare a ridosso di Pellestrina, facendo rotta verso il centro della Laguna lungo il Canale di Valgrande. I nostri equipaggi erano dislocati lungo il percorso, organizzati in modo da creare una staffetta.
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Lido di Alberoni in vista. Davanti un nostro gommone, dietro un gruppetto di moto d'acqua con rotta "abbisciata" per saltare sulle onde di scia, forse i 400 chilometri non gli sono bastati.
A destra, ormai si rasenta Malamocco, un gommone ferma tutti con ordine perentorio di rallentare al massimo.

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Km 384. Lido di Venezia, cantiere Venmar, l' arrivo. Premiazione sul campo, com' è giusto che sia. Premi, coppe e targhe messe a disposizione da sponsor e organizzatori.
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A sinistra, i nostri concorrenti: Luca Nebbia (di spalle) e Marco Bernuzzi ( provato dalla gara e dai...consumi) che con "Sciaff Sciaff" si sono classificati secondi nella loro categoria.

A destra, quasi un passaggio di consegne: Ruggero Borrelli, Presidente del Comitato Organizzatore da molte edizioni, con Angelo Poma Commissario Generale della Pavia Venezia per la Federazione Italiana Motonautica.


Angelo Poma e Gianni Darai sono gli autori delle fotografie.

Scelta delle foto e commenti di Virginio Gandini


Oggi il Raid é giunto alla sua 68° edizione,
per saperne di più visita il sito ufficiale del Raid

www.raidpaviavenezia.it
segreteria@assmotonauticapv.it