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L'inizio:
48°
Salone Nautico Internazionale di Genova
Ottobre 2008
Non ci
si voleva credere! Fra luglio e l'apertura del Salone di quell'anno,
non si sa come non si sa da chi, ma si immagina il perchè ....
nel tanto atteso nuovo codice della navigazione da diporto sono riusciti
a introdurre la "Nuova Zattera Costiera", obbligatoria per
chi naviga fra le 6 e le 12 miglia dalla costa, un accrocchio che
poco poco ci costerà fra le seicento e il migliaio di euro
solo per l'acquisto ai quali, dopo i primi tre anni, seguirà
una "tassa" per la revisione valutata intorno ai 250 euro
ogni biennio.
Figuriamoci
per il sottoscritto e per gli amici del club che già mal sopportavamo
l'atollo! Mai servito, mai visto aperto (se non in qualche serata
giù in sede, tanto per provarlo), sempre in mezzo alle scatole
quando dovevi stivare qualche bagaglio, mai saputo di amici naviganti
in gommone che vi siano dovuti ricorrere, all'estero mai nessuno ce
l'ha chiesto ... solo da noi si continuava imperterriti a richiederlo.
Bene! Vista "l'utilità" del mezzo si è pensato
di "migliorarlo" (...forse così i diportisti cominceranno
ad usarlo
) ideando e imponendo quella che in un primo tempo era stata chiamata
"Zattera Ligth", poi rivelatesi un vero fardello (25 kg
la quattro posti, 50 la dodici) l'hanno rinominata "Zattera Costiera",
qualcuno si è anche sbizzarrito con dell'inglesismo definendola
"Coastal"...
Arrivata
all'improvviso, dicevamo, tanto da non sapere ancora quali caratteristiche
dovesse avere ... insomma nella fretta non avevano fatto in tempo
a predisporre il decreto attuativo!
E dal
primo gennaio 2009 se volevi navigare fino a dodici miglia dalla costa,
la dovevi avere!
E' anche vero: trattandosi di diporto e visto il clima dalle nostre
parti si poteva anche aspettare ... vuoi vedere che era stato calcolato!?!
Pensandoci bene "qualcuno" al salone del 2008, già
l'esponeva ... forse era più introdotto, forse aveva qualche
amico in più! Comunque ricordo un vero pellegrinaggio di increduli
presso "quello" stand per vedere l'oggetto misterioso.
Cominciavano
così sui forum, al club e fra gli amici delle altre associazioni,
discussioni infinite: ci vuole, non ci vuole. Ricordo che tormentavo
il Pier (direttore della nostra rivista di riferimento), possibile
lui non sapesse!!
Intanto qualche
costruttore/imprenditore più intraprendente di altri, cominciava
a dare i prezzi all'ingrosso: se ne comprate dieci è tot. se
ne comprate 20 è tot altro. Naturalmente dopo un anno i prezzi
si sono ulteriormente abbassati
A dicembre
sempre di quell'anno (2008) Antonio Fulvi sulla rivista "Il Gommone"
scriveva:
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IL PROSSIMO SALASSO SI CHIAMERA' ZATTERA COSTIERA
(Antonio
Fulvi - Il Gommone 274 - Dicembre 2008)
Strano che nelle decine e decine di forum, tavole rotonde e dibattiti
vari, di cui ogni Salone Nautico va fiero, questa volta nessuno abbia
sentito il dovere di avvertirci di quanto succederà fra breve
- se già non è successo - per le dotazioni di sicurezza.
Ma forse strano non è, visto che probabilmente c'è chi
se ne vergogna. Perché, zitti zitti e piano piano, costruttori
e Governo si sono accordati e hanno inserito nel Regolamento di attuazione
della legge sulla Nautica (pubblicato sul supplemento ordinario n.
223/L della Gazzetta Ufficiale n. 222 del 22 Settembre 2008) una postilla
per cui dal 1° Gennaio 2009 è obbligatorio imbarcare una
"zattera costiera" per la navigazione tra le sei e le dodici
miglia. Senza peraltro nemmeno una norma transitoria e con l'aggravante
che il vecchio apparecchio collettivo galleggiante (Atollo, SOS o
equiparato) andrà buttato via perché non sarà
più accettato. Una "cannata" maledetta e non di poca
entità, visto che la zattera costiera - subito presente al
Salone, visto che i costruttori sapevano da mesi che la loro richiesta
era stata accettata - costerà almeno mille euro e dovrà
per di più essere revisionata ogni due anni.
Per
i costruttori, è una manna dal cielo in un periodo di vacche
magre: si calcola che nella prima stagione nautica ci sarà
da sostituire un parco galleggiante di almeno 25 mila pezzi. Fanno
cioè 25 milioni di euro di torta da suddividersi in mezza dozzina
di costruttori. Davvero, non male.
Ovviamente l'operazione viene presentata come un giusto doveroso e
lodevole intervento ai fini della maggiore sicurezza della navigazione.
Perché improvvisamente - dopo quasi vent'anni di onorato servizio
- si scopre che l'apparecchio collettivo qualche limite ce l'ha: bisogna
starci appesi intorno immersi in acqua fino alle spalle, mentre dentro
alla zattera si starebbe (secondo loro) caldi e asciutti. Poi è
vero che la zattera costiera non ha il telo di copertura né
il fondo coibentato, non ha viveri né attrezzature di sopravvivenza,
ha solo due sacche antideriva anziché quattro e , ovviamente,
se si ribalta è molto più difficile raddrizzarla: ma
è una zattera, non un ciambellone. Dunque, allegria!
Per quello che ci riguarda, i gommonauti avranno, invece, poco da
essere allegri. Intanto perché è ormai dottrina comune
che anche le zattere, così come gli SOS (o analoghi) che ci
hanno costretto a comprare e a mantenere a bordo servono - statisticamente
parlando - poco o niente: nemmeno l'uno per mille di coloro che hanno
avuto un sinistro lungo le nostre coste, tra le sei e le dodici miglia,
s'è salvato con una zattera o un apparecchio galleggiante.
Poi perché se la legge fosse seria, almeno obbligherebbe i
costruttori di natanti e di imbarcazioni a prevedere una location
di atolli e zattere in modo che non finiscano - come spesso accade
- dentro a un gavone, coperti da tali e tanti altri oggetti che se
davvero dovessimo averne bisogno passerebbero mezz'ore prima di tirar
fuori l'amato bene.
Insomma,
siamo alla ennesima brutta storia gabellata per esigenza di sicurezza,
dove l'unica sicurezza reale è che dovremo svuotare i portafogli
a favore di chi è stato così bravo a costruirsi il businnes
per rimpinguatre il bilancio. In attesa di altri colpi di genio. Perché,
sempre per la nostra preziosissima sicurezza, non prevedere anche
un autoradrizzamento di barche e gommoni, con tanto di accrocco che
si gonfia come sui mezzi di salvataggio? Ma è meglio tagliarci
la lingua, non vorremmo aver dato l'idea per la prossima stangata.
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Lo adoro quell'uomo! Grazie a lui mi sono appassionato alla navigazione
in gommone ... ma quella è un altra storia!
Come sempre
l'anno finisce il 31 Dicembre e come sempre l'anno nuovo comincia il
1° Gennaio ...
Della zattera ancora niente! vuoi vedere si sono accorti di averla proposta
un po' troppo di fretta e rimanderanno?
No! no, prorogheranno solo gli atolli già revisionati fino a
fine 2009 mi diceva il Pier, suffragato anche dalle varie Capitanerie
da me interpellate in quanto interessate alla nostra uscita all'Elba
di fine Maggio. Mi assicuravano in arrivo un fonogramma a tutte le CP
a cui sarebbe seguito un decreto ministeriale di conferma alla proroga.
Mah!
A quanto
pare il fonogramma c'era, ma il decreto di proroga visto che era interministeriale
(cioè erano da rimettere insieme tutti i ministri competenti
firmatari) difficilmente sarebbe arrivato.
Agli inizi
di Marzo 2009, finalmente, il Comando del Corpo Generale delle Capitanerie
di Porto emanava il decreto dirigenziale di come dovevano essere le
zattere, titolo:"Caratteristiche tecniche delle zattere di salvataggio
da utilizzare esclusivamente sulle unità da diporto in navigazione
entro le 12 miglia dalla costa". Insomma adesso si sapeva come
doveva essere la Zattera Costiera! Bene cominceranno a costruirle, Fulvi
dice ne occorreranno 25 mila pezzi ... ci vorrà tutta l'estate!
Per forza dovranno fare il decreto di proroga!
Ecco come
deve essere la zattera dalla G.U dell'11 Aprile:
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Decreto 2 marzo 2009
Caratteristiche tecniche delle zattere di salvataggio da utilizzare
esclusivamente sulle unità di diporto in navigazione entro
12 miglia dalla costa
Art.
1 - Zattere per la navigazione entro 12 miglia
1. Ai sensi dell'art. 54 del decreto del Ministro delle infrastrutture
e dei trasporti 29 luglio 2008, n. 146, gli apparecchi galleggianti
installati sulle unità da diporto sono sostituiti da zattere
di salvataggio aventi le seguenti caratteristiche:
a) conformi al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
12 agosto 2002, n. 219, di seguito denominato decreto 219/2002, con
le seguenti prescrizioni e deroghe all'allegato "A":
1. paragrafo 1, lettera i) - il fondo della zattera isolato contro
il freddo non è richiesto;
2. paragrafo 1, lettera j) - la tenda di copertura della zattera non
è richiesta;
3. paragrafo 5, lettera b) - la zattera deve avere almeno due tasche
stabilizzatrici, di uguale volume, posizionate simmetricamente, la
cui capacità totale non deve essere, comunque, inferiore ad
80 litri;
4. paragrafo 6, lettera h) - il materiale retroriflettente da installare
per metà sul fondo e per la restante parte sulla mezzeria del
tubolare superiore della zattera, deve avere una superficie complessiva
minima non inferiore a 1000 cmq;
5. paragrafo 6, lettera i) - le luci interne ed esterne non sono richieste;
6. paragrafo 7 - le dotazioni minime di emergenza di cui deve essere
dotata la zattera sono le seguenti:
n. 1 Soffietto di gonfiamento
n.1 Coltello, a lama fissa con impugnatura galleggiante (a)
n. 1 Torcia elettrica stagna, dotata di idonee pile elettriche conservate
separatamente in una busta stagna
n. 1 Sassola
n. 1 Kit di riparazione (b)
n. 2 Pagaie
n. 1 Spugna
n. 1 Fischietto
0.250 litri Contenitore di acqua (per persona)
(a)
deve essere collegato ad una sagola e sistemato in una tasca vicino
al punto di attacco della barbetta della zattera.
(b) comprendente almeno una serie di pezze di varia misure e mastice
adatti.
b)
Almeno il tubolare superiore della zattera deve essere realizzato
in un colore altamente visibile, in accordo alla norme internazionali
vigenti.
c) Ogni zattera comprensiva delle proprie dotazioni deve essere racchiusa
in una sacca, che ne permetta il sottovuoto, a sua volta inserita
in un idoneo contenitore.
d) Agli elementi per la marcatura previsti dall'allegato "E"
al decreto 219/2002, deve essere aggiunta la dicitura "zattere
aperte per la navigazione entro dodici miglia dalla costa".
2. La prima revisione delle zattere di cui al presente articolo deve
essere effettuata a 36 mesi e le successive ogni 24 mesi.
3. Le zattere di salvataggio, per tutti gli altri aspetti non specificatamente
contemplati nel presente decreto, sono sottoposte alla disciplina
dettata con il decreto 219/2002 e devono essere approvate in accordo
alle procedure di cui all'art. 11 del medesimo decreto.
Art.
2 - Equivalenze
1. Possono essere utilizzate, a bordo delle unità da diporto
nazionali, zattere gonfiabili di tipo approvato o riconosciute idonee
per il diporto e per gli stessi tipi di navigazione dall'Amministrazione
di uno Stato membro dell'Unione europea o aderente all'Accordo sullo
Spazio economico europeo, se tali prodotti sono conformi ad una norma
o ad una regola tecnica obbligatoria per la fabbricazione e la commercializzazione
in tali Stati ed a condizione che tale norma o regola tecnica garantisca
un livello di protezione equivalente a quello perseguito dalla presente
regolamentazione al fine della sicurezza della vita umana in mare.
Roma,
2 marzo 2009
Il comandante generale: Pollastrini
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Passa Aprile,
arriva Maggio: interpello per l'ennesima volta le CP competenti che
incotreremo sul nostro percorso fra l'Elba, Capraia e Macinaggio, non
possiamo certo far multare ... 40 gommoni! Tanti erano i partecipanti!
Nessun
problema mi assicuravano, il decreto è in arrivo! Bene, partiamo,
andiamo all'Elba. Non andiamo però in Capraia causa furiosi temporali
e mare incazzato. Meglio così! non abbiamo messo alla prova il
coordinamento fra gli uffici delle CP
.
A metà
Luglio, a Roma alla presentazione di "Mare Sicuro", la campagna
per la sicurezza in mare del Corpo delle Capitanerie di Porto, il Comandante
della CP - Guardia Costiera, Raimondo Pollastrini, riassicurava ancora
una volta l'arrivo della moratoria. Perfetto! Andremo in ferie tranquilli!
Inizia
Agosto ... tutto tace. Torniamo dalle ferie e della moratoria ancora
niente.
Beh! Il peggio è passato, anche nella stagione 2009 (come volevasi
dimostrare) di gommonauti dovuti ricorrere all'atollo o peggio ...alla
zattera, non si è avuta notizia. Inoltre le CP si sono attenute
al famoso fonogramma di cui sopra e non si fa menzione di "stragi"
di diportisti multati fra le sei e le dodici miglia perchè senza
la "Coastal".
Vuoi vedere
che il Comando delle Capitanerie con questo tira e molla della moratoria
è riuscito a by-passare (almeno per il 2009) una normativa anche
da loro non condivisa? se è così: Grazie Comandante!
A questo punto non restiamo con le mani in mano e consapevoli che non
riusciremo mai a far eliminare la Zattera Ligth (ricordate la legge
l'hanno firmata in nove ministri), proponiamo almeno un esenzione per
quando si naviga in gruppo ... ma ci pensate 40 gommoni con 40 zattere
... in Capraia. Un gommone con a bordo un altro gommone!
E così,
Domenica 15 Novembre 2009, in occasione della annuale riunione delle
associazioni gommonautiche, abbiamo proposto ed è stata accolta
con entusiasmo da tutti i presenti, una petizione da inviare al Ministro
e al Comando delle Capitanerie, dove si chiede di esentare - in occasione
di navigazione di gruppo in gommone (almeno tre unità) - dall'avere
a bordo la zattera.
I motivi
li elenchiamo nella petizione pubblicata qua sotto e chi vorrà
la potrà fare sua indirizzandola direttamente al Ministero e
al Comando delle Capitanerie di Porto. Per le associazioni invece rimane
quanto abbiamo concordato: una spedizione unica entro il 15 Dicembre.
VG
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|
|
Al
Ministro Delle Infrastrutture e dei Trasporti
Viale Del Policlinico 00161 Roma (RM)
Al
Ministero Delle Infrastrutture e dei Trasporti
Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera
Viale dell'Arte, 1600144 Roma
Milano,
.............. 2011
Oggetto: Modifica parziale al DECRETO del 29 luglio 2008, n. 146 - Regolamento
di attuazione dell'articolo 65 del decreto legislativo 18 luglio 2005,
n. 171, recante il codice della nautica da diporto. (GU n. 222 del 22-9-2008
- Suppl. Ordinario n. 223)
Illustrissimo
Ministro
Egr.
Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
Con
la presente, il sottoscritto ......................, a nome di tutti
i cofirmatari delle presente lettera, sottopone la seguente proposta
alla Vostra attenzione
Premesso
che:
1)
Il gommone quando omologato C.E., grazie alla compartimentazione multipla,
è di per sé un mezzo inaffondabile. Già negli anni
novanta per un certo periodo tale qualifica gli era stata riconosciuta
pur senza le specifiche richieste dalla omologazione di cui sopra. In
Francia, gli stessi gommoni prodotti in Italia e usati da noi, sono
ancora dichiarati inaffondabili.
2) In occasione di gare, regate, operazioni di assistenza in
mare a manifestazioni nautiche il mezzo a cui viene affidata la sicurezza
è il gommone. La stessa Guardia Costiera sul suo sito "Mare
Sicuro" dichiara di aver utilizzato circa 200 gommoni nella passata
stagione nautica per monitorare e prevenire incidenti sia in mare sia
nelle acque interne.
3) A memoria non abbiamo notizie di diportisti a bordo di gommoni
in navigazione oltre le sei miglia che sono dovuti ricorrere all'uso
dell'atollo per abbandonare l'unità.
4) L'unica tipologia di incidente che potrebbe costringere un
diportista su un gommone ad abbandonarlo è l'incendio a bordo,
eventualità verificatesi fino ad ora solo durante i rifornimenti
o poco dopo e mai oltre le sei miglia.
5) Viste le dimensioni e il peso, su buona parte dei gommoni
naviganti nei nostri mari, le nuove "zattere costiere" non
si saprebbe dove posizionarle ed immancabilmente finirebbero in qualche
gavone (dove presente) rendendone difficile un rapido utilizzo in caso
di vera emergenza.
6) Oltre al costo iniziale, la zattera dopo i primi tre anni,
si rivelerebbe una vera e propria tassa in quanto già da oggi,
per le revisioni biennali, si parla di un costo intorno alle 250 euro.
Pertanto
siamo a chiedervi di:
Esentare
natanti e imbarcazioni dichiarate "gommoni" omologate C.E.
dall'aver a bordo la "zattera costiera" quando sono in navigazione
di gruppo fino a dodici miglia. Per gruppo si intende almeno tre unità
naviganti di conserva e a vista.
In questo
modo anche nel caso malaugurato di incendio a bordo è molto più
rapido e istintivo buttarsi in acqua per venire raccolti dalle altre
unità componenti il gruppo, piuttosto di mettersi ad armeggiare
nei tentativi di gettare la zattera in acqua e aspettare che si gonfi.
Segue
firme
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