Raid
Mediterraneo 2021
Così abbiamo voluto chiamare la nuova missione dedicata
a "Mediterraneo", l'indimenticabile film di Gabriele
Salvatores di cui ricorre il trentennale dall'uscita nelle sale
cinematografiche italiane, girato a Kastellorizo (Meghisti) l'ultima
isola del Dodecaneso di fronte alle coste della Turchia.
Genova,
Palermo, Corfù, Atene, Rodi, Kastellorizo e ritorno. Una
rotta spettacolare per la bellezza delle località e mari
attraversati sia in Italia sia in Grecia. Unico dubbio: il meteo
ci avrebbe consentito di rispettare le date per i cambi staffetta?
Quando
qualche anno fa, fra gli altri raid a staffetta, avevamo programmato
"Mediterraneo", il dubbio principale era se il Meltemi
ci avrebbe permesso di rispettare le tempistiche dei cambi equipaggi
comprese prenotazioni, voli, hotel, treni, impegni lavorativi
e famigliari dei singoli partecipanti. Non ci sfiorava neppure
il pensiero che forse, sua maestà il Mel, fosse il problema
minore.
Ci
si è messa di mezzo la seconda ondata Covid, costringendo
tutti gli equipaggi a sottoporsi a tamponi, test, documentazioni
varie, soprattutto per le tappe in Grecia. E non sempre le indicazioni
delle ambasciate sono state esaustive. Per non parlare della chiusura
a tempo indeterminato del Canale di Corinto costringendoci a circumnavigare,
ancora una volta, il Peloponneso sia all'andata sia al ritorno
portando le 3.100 miglia programmate a oltre le 3.800. E se a
tutto questo aggiungiamo la penuria dei componenti elettronici
e meccanici che ha caratterizzato il 2020/2021, devo dire che
Suzuki, Nuova Jolly, Navico Simrad e SHD-elettronica hanno fatto
miracoli per metterci in condizione di rispettare la data di partenza.
Partita
la prima staffetta da Varazze il 22 maggio sotto un cielo
minaccioso di pioggia è stato poi un susseguirsi di eventi
coalizzando sempre più gli equipaggi partecipanti contribuendo
alla riuscita della "missione", a dimostrazione che
con una buona preparazione, intelligenza, attenzione alla sicurezza
e non ultima affidabilità dei mezzi impegnati, alcuni obbiettivi
a volte impensabili si possono raggiungere.
Affidabilità:
Nuova Jolly ci ha messo a disposizione il nuovo 650XL, un gommone
da 6 metri dove non abbiamo voluto accessori inutili per la missione
tipo salpancora elettrico, roll-bar, ecc. Un ottimo battello assolutamente
asciutto anche con forti venti al traverso.
Suzuki Marine Italia ci ha affidato il nuovo DF 140 BG anch'esso,
nonostante il vero stress a cui lo abbiamo sottoposto, indistruttibile
e soprattutto parco nei consumi, un litro miglio, la tabella allegata
ne è la testimonianza.
Sicurezza:
Non si può parlare di sicurezza in mare senza parlare
di condizioni meteorologiche. Nessuno degli equipaggi partiva
senza prima aver avvisato gli organizzatori ed essersi confrontati
sulle condizioni meteo. Anche l'accensione dello Spot (il tracciatore
satellitare) doveva essere confermata.
Gli equipaggi:
Ognuno ha vissuto la propria avventura, ognuno era ben consapevole
di quanto contribuiva alla riuscita della missione sia che fossero
i primi a partire sia che fossero gli ultimi. Insomma, tutti siamo
arrivati a Kastellorizo con Alberto e Fabio, tutti siamo arrivati
a Genova con Carla, Eugenio e Davide.
Una menzione particolare anche all'equipaggio della terza
staffetta, Gaetano e Maurizio, che partiti da Palermo con rotta
su Roccella Ionica, a dieci miglia da Milazzo hanno avvistato
e recuperato una tartaruga Caretta Caretta in gravi condizioni
perché probabilmente arrotata da qualche imbarcazione e
non hanno esitato, dopo aver avvisato la Guardia Costiera, a far
rotta su Milazzo per consegnarla ai responsabili dello istituto
zooprofilattico. I nostri si sono poi rimessi in rotta per Roccella
totalizzando in quella giornata ben 200 miglia.
Come dimenticare l'emozione dell'equipaggio, Alberto e
Fabio, arrivati al giro di boa a Kastellorizo, l'incontro con
il sindaco, la visita ai luoghi dove hanno girato il film.
Dopo Kastellorizo il vero traguardo è stato l'arrivo di
Riptide a Genova ai pontili dei Saloni Nautici, grazie agli altri
quattro equipaggi che hanno ripercorso le circa 1.700 miglia di
ritorno.
Traguardo raggiunto sabato 10 luglio dal nono equipaggio.
Erano
a bordo con noi:
Ringraziamo della fiducia Suzuki Marine Italia per averci
affidato il nuovo DF 140 BG, Nuova Jolly per l'ottimo 650 XL,
Navico Simrad per l'elettronica di bordo, ASN2 tracciatore -antifurto,
Veleria San Giorgio, Mokinba Hotel, Lodi Rappresentanze, Hertel
Teli, Ma-Fra, Rigomma e soprattutto la rivista Il Gommone puntuale
giorno dopo giorno con i comunicati Live Raid
Gli
Amici
Dopo i partner tecnici, un doveroso ringraziamento agli amici
incontrati sulla nostra rotta: Augusto D'Albora di Lipari, il
presidente Pietro Urso e tutti i soci del Tecnomare di Palermo
per l'accoglienza e l'amicizia dimostrata, il presidente Stefanis
Stavros e tutti i soci dell'OFSE di Atene soprattutto il loro
presidente onorario Anastasios Portokaloglou per la graditissima
ospitalità e l'assistenza "sul posto", il sindaco
e le autorità di Kastellorizo, Sergio Davì che nonostante
la programmazione per la sua prossima avventura ha trovato tempo
e modo per essere con noi a Palermo. Infine, il Circolo Canottieri
Napoli, Lega Navale Napoli, Marina Arenella Palermo, Nautica Giada
di Fiumicino, Blu Marine di Nettuno, Centro Nautico di Genova
Prà. Tutta la compagine sociale del Club del Gommone per
la tifoseria, la Federazione Italiana Motonautica e Confindustria
Nautica per il patrocinio concesso.
Non son mancati gli amici sui social con i quali mi sono permesso
di condividere giornalmente il diario di bordo pubblicato dai
team: Gommonauta-Il mio Gommone, OFSE, Amici della Grecia, Belgian
Pneumaticlub, Maverick NautiClub, Gommone Club Milano, Club del
Gommone, Nuova Jolly Marine, ecc...
Il
Diario di bordo
Primo
equipaggio - Angelo Villani, Clipper Telò, Stefano Rocca.
Varazze-Napoli
Partiamo da Varazze in quanto i pontili di Fiera Genova erano
occupati dai lavori di ampliamento dei padiglioni e delle strutture
a mare. Magnifico buffet offerto dal Gruppo Mokinba Hotel, foto
di rito e via, partiti. Il mare per i primi due giorni di navigazione
ha fatto subito la "voce grossa" ma avevamo intenzione
di non mollare e così è stato. Ottime le doti di
navigabilità del connubio gommone/motore. Il Suzuki 140
non ha deluso nessuna delle aspettative, da evidenziare la comodità
e la precisione della manetta elettronica.
I consumi alquanto ridotti si sono assestati sul miglio/litro
e il primo tagliando effettuato a Roma Fiumicino, affidato all'esperienza
del cantiere Giada 96 è filato liscio come l'olio (giusto
per restare in tema). Le tappe, si sono susseguite in completa
sintonia grazie anche all'esperienza dell'equipaggio; ma giova
ricordare un curioso dettaglio per far capire quanto il mare imponesse
la propria volontà: l'asta porta bandiera non ha retto
agli "scossoni" e si è inabissata al largo dell'isola
del Giglio.
Napoli ha segnato troppo presto la fine del raid.
Secondo
equipaggio - Franco Bodini - Enzo Carcano. Napoli Palermo
Il treno che da Milano centrale va verso Napoli centrale corre
veloce.
Discutiamo di tutto previsioni del tempo, strumentazione, sicurezze,
imprevisti ecc.
Arriviamo a Napoli in meno di 4 ore. Nemmeno il tempo di completare
i molti argomenti in atto
Sbarchiamo con i nostri bagagli: 2 borse stagne con quello che
serve per i 4 giorni di navigazione. In tutto circa 35 kg. di
bagaglio
sempre più di quello che serve ...un problema
che non trova soluzione. Siamo abituati troppo bene. In mare bisogna
essere parchi.
Appuntamento alla Canottieri Napoli presso il "Molosiglio"
di fronte al palazzo reale. Un punto di riferimento importante
per la Napoli dello sport.
Troviamo l'equipaggio della prima staffetta piuttosto affaticati...ma
con grande spirito, proprio bravi questi ragazzi! Veri lupi di
mare.
Veloce scambio di informazioni su gommone, motore, strumentazione,
comportamento in mare; un veloce pranzo offerto dalla Canottieri
Napoli e poi via.
I tre della prima staffetta partono per Milano, noi della seconda,
verso un B&B sito nella Napoli vecchia.
Il mattino successivo 26 maggio partenza con obiettivo Marina
di Camerota. Salpiamo in direzione Capri, la voglia di scavallare
i faraglioni in gommone è troppo forte.
Traversiamo il golfo senza problemi, mare tranquillo, una
leggera brezza che fa solo piacere... siamo fortunati, Nettuno
è con noi.
Lo spettacolo dei faraglioni merita un viaggio
le ville
da sogno dei fortunati possessori ci incantano; Capri è
pur sempre l'isola dei nababbi.
Lasciamo l'isola diretti verso la costiera Amalfitana, punta Campanella
è di fronte a noi. Il mare non è più così
tranquillo...un'onda fastidiosa, che tuttavia non ci impensierisce
ci ricorda che in mare non si scherza...Procediamo spediti verso
una costiera tra le più belle del mediterraneo:
Positano Praiano Maiori Minori e finalmente Amalfi.
Decidiamo di sostare di fronte al porto per un panino. Troppo
bella Amalfi soprattutto vista dal mare, senza il problema del
parcheggio, vero incubo del viaggiatore di strada. Riprendiamo
il mare verso Salerno e quindi verso il Cilento con i suoi monti
verdeggianti e le sue coste tortuose.
Troppo forte per chi ama la storia della Magna Grecia non poter
sostare per un attimo a Paestum prima ed a Velia poi, ma il rispetto
dei programmi è più forte delle tentazioni.
Le condizioni del mare fin qui favorevoli potrebbero cambiare,
non sono ammesse deroghe.
In mare la disciplina è d'obbligo.
Miglio dopo miglio arriviamo senza problemi a Marina di Camerota.
In porto non c'è nessuno. Sembra una città fantasma.
Forse a causa del Covid non ancora debellato.
Come da regolamento del nostro club, ad ogni arrivo nel porto
di destino, prima di tutto si procede con il rifornimento di benzina
per il giorno successivo, si continua quindi con il calcolo dei
consumi della giornata di navigazione, si effettua poi l'attracco
al molo, messa in sicurezza per il gommone; quindi, sbarco e ricerca
dell'albergo per la notte.
Abbiamo viaggiato con peso imbarcato di 2 persone più bagaglio,
benzina conteggiata al 50%, in circa 300 Kg.; viaggiato a 22/25
nodi medi, con un consumo medio leggermente inferiore al miglio
per litro di benzina.
La mattina del 27 sole splendente e mare calmo, ci imbarchiamo
con destinazione Vibo Marina. Decidiamo per il percorso breve
tagliando i golfi senza però' superare le 5-6 miglia dalla
costa; Il meteo sembra, non essere più a nostro favore.
Nubi nere compaiono a dritta e a poppa del gommone. Vediamo
distintamente le colonne di acqua scendere dal cielo.
Decidiamo di indossare le cerate...troppo tardi. La pioggia ci
investe in pieno. Il mare tende al peggio, ma ancora una volta
non ci impensierisce...ci vuole altro per scoraggiarci! Navighiamo
sotto un cielo nero, carico di pioggia, con onda non superiore
ai 50/70 cm. Inaspettatamente però, arriviamo a Vibo con
sole caldo e cielo azzurro.
Sbrighiamo le formalità di rito; il calcolo dei consumi
conferma quelli del giorno precedente.
Ci appartiamo per la notte con l'aggiunto di un terzo componente,
Gaetano, socio del nostro club che, nativo di Vibo, con un fuori
programma, si aggrega alla nostra staffetta.
Proseguiremo il viaggio verso Palermo con tre imbarcati invece
di due. Abbiamo calcolato il nuovo peso imbarcato, tre persone,
bagagli, pieno di carburante, in circa 535 Kg. I consumi di carburante
necessariamente dovranno aumentare.
Le previsioni del tempo e del mare sono buone, ed il giorno
28 decidiamo di salpare alla volta di Lipari, la terza meta del
nostro viaggio, passando per l'isola di Stromboli, sede di uno
dei vulcani attivi più noti.
Ora siamo veramente in mare, la linea di costa non si intravede
più, ci affidiamo agli strumenti ed in caso di avaria alla
bussola.
Tempo e mare senza problemi, coronati da una grande soddisfazione
nel vedere Stromboli all'orizzonte. Grande spettacolo lo Stromboli!
Un cono verde con pennacchio di fumo piantato in un mare azzurro.
Viriamo quindi alla volta di Panarea, altra isola splendida,
tra la più belle del gruppo delle Eolie che decidiamo perciò
di circumnavigare.
Miglio dopo miglio, in un mare di incanti, entriamo nel porto
di Lipari, terza meta del nostro viaggio, dove incontriamo Sergio
Davi, il navigatore oceanico, che alla guida di un gommone N.J.
specificatamente attrezzato, si prepara per un viaggio che a novembre
lo porterà in California.
Per la notte ci siamo accomodati all'albergo Augustus, felicemente
posizionato tra il porto di Lipari e la via del passeggio che
alla sera si riempie di vita.
Lipari la sera è festaiola ma senza sbavature. Una situazione
veramente piacevole che abbiamo apprezzato molto.
Il calcolo dei consumi conferma le previsioni. Il maggior peso
incrementa i consumi che passano da 0,95 circa a poco meno di
1,1 litri per miglio, a parità di nodi e di stato del mare.
IL 29 maggio, penultimo giorno di viaggio, siamo invitati
a modificare il nostro programma di rotta.
Nostra intenzione era di raggiungere Palermo passando per le isole:
Filicudi, Alicudi e quindi il molo dell'Arenella a Palermo.
Da
Alicudi viriamo alla volta di Cefalù, una delle più
amene località della costa nord della Sicilia dove decidiamo
si sostare per la notte.
Quella di Cefalù è una sosta aggiuntiva non prevista,
prima della nostra meta di Palermo, in quanto siamo in anticipo
di un giorno sul programma.
Il 30 salpiamo alla volta di Palermo verso Mondello dove ci attendono
gli amici del Tecnomare. Bellissimo incontro nel golfo tra gommonauti
convinti, con scambio di informazioni di complimenti e non ultimo
di tentazioni marine.
La sera, organizzato nella sede della Tecnomare altro bellissimo
incontro con i soci del club, ed ancora una volta con Sergio Davi,
dove abbiamo cenato con un gran finale: una portata di deliziosi
cannoli, quale documento formale di benvenuto in terra di Sicilia.
Intanto ci raggiunge Maurizio, componente della terza staffetta,
proveniente da Zurigo.
Il passaggio del testimone dalla seconda alla terza staffetta
conclude la serata e anche il nostro viaggio.
Terzo
equipaggio. Gaetano Spadaccino e Maurizio Beltrami. Palermo
- Otranto.
Mai navigato insieme prima, ci siamo trovati subito a nostro agio.
Da Palermo a Otranto in 3 tappe, 388 miglia totali. Soste intermedie
a Milazzo (rifornimento) Roccella Jonica (200 miglia) Crotone
(rifornimento) Gallipoli (130 miglia) Santa Maria di Leuca (rifornimento)
Otranto fine tappa e primo bagno.
Pronti
a navigare tra le bellezze della natura attenti ad immondizie
ed avvistamenti di delfini, davanti a Milazzo avvistiamo una tartaruga
Caretta Caretta in evidente difficoltà. Lì a pelo
d'acqua che muove a fatica testa e zampe con il carapace tagliato
in due punti, molto probabilmente da un'elica, ma ancora viva.
Tra la preoccupazione e tutta una serie di emozioni, la issiamo
a bordo, avvisiamo la guardia costiera e partiamo a razzo per
il porto di Milazzo dove ci aspettano per portarla all'istituto
zooprofilattico di Palermo.
Il
sangue riversato a bordo ci ha impressionato ed affievolito
le speranze per la sua sopravvivenza. Unico conforto l'aver fatto
tutto il possibile per salvarla.
Il
dottor Dara, nostro riferimento presso l'istituto, molto disponibile,
ci ha tenuti informati telefonicamente sulle condizioni di Sprint
(così l'avevamo battezzata dopo un "referendum"
sulla chat del Club) e sulla necessità di operare in quanto
aveva anche ingoiato due ami e un'intera lenza e riparare il carapace
con della vetroresina. Purtroppo, Sprint dopo due settimane, non
ce l'ha fatta ma per una che muore, diverse sono quelle che guariscono
e tornano in mare, come ha potuto documentare il dottor Dara con
foto e filmati l'attività dell'istituto. Sprint è
stata presente nelle nostre conversazioni per tutto il viaggio
ed anche tornati a casa. Dopo la sua morte è rimasto un
piacevole ricordo, sostenuto dal sapere che a seguito dell'eventuale
soccorso di questi animali c'è un 'organizzazione che si
attiva e funziona. Il tutto però comincia da Noi.
Quarto
equipaggio - Pino Cella; Ottavio Comotti, Ambrogio Fumagalli.
Otranto - Kalamata.
Sabato mattina atterriamo a Brindisi e dopo un'ora di taxi
arriviamo a Otranto dove incontriamo l'equipaggio uscente e prendiamo
in consegna il testimone. La mattina dopo partenza per Corfù
e dopo 85 miglia di traversata giungiamo a Gouvia. Con qualche
difficoltà sbrighiamo le pratiche burocratiche, tampone
e ormeggio, e dopo un pasto frugale effettuiamo il cambio dell'elica,
sostituendo la 21 con una 23. Il giorno successivo la tappa prevede
di raggiungere Lefkada è più precisamente Nydri,
circa 93 miglia passando per le stupende Paxos e Antipaxos. Il
giorno successivo raggiungiamo Zante, circa 80 miglia di mare
leggermente mosso, arriviamo a Agios Nikolas dove ci riceve Dimitri
un vecchio amico di Pino che oltre rifornirci di benzina ci ospita
nel suo ristorante per una cena tipica greca.
Il
quarto giorno prevede un tappone di 114 miglia, percorriamo
tutta la costa esterna di Zante con le sue splendide scogliere,
raggiungiamo la città di Zante dopo una breve visita alla
splendida cattedrale e un rabbocco di benzina ci dirigiamo verso
Pilos, lungo il percorso incontriamo un cetaceo che non riusciamo
a identificare. Arrivati a Pilos ci sistemiamo al Galaxi Hotel.
L'ultimo giorno facciamo rotta su Kalamata nel primo golfo a sud
del Peloponneso, da percorrere circa 55 miglia passando davanti
al bourzi di Methoni e alla fortezza veneziana che lo sovrasta.
Raggiunta Kalamata festeggiamo l'arrivo del quinto equipaggio,
Alessandro e Danilo, L'indomani rientriamo ad Atene e da lì
a Milano.
Quinto
equipaggio- Alessandro Di Lelio, Danilo Redaelli - Kalamata
Rodi
Il quinto equipaggio scambia il testimone con il quarto in una
calda serata Mediterranea, a Kalamata famosa per le sue olive.
Il tempo di scambiarsi i saluti passare le consegne e mentre loro
se ne vanno ad Atene con la macchina che ci ha portato qui noi
cominciamo la nostra avventura che inizia la mattina presto del
giorno dopo. Il punto critico della nostra tappa è l'attraversamento
dell'Egeo occidentale con un salto di 70 miglia senza terra o
isole su cui riparare in caso di problemi e noi abbiamo deciso
di affrontarlo subito così se il meteo si fosse imbrogliato
avremmo avuto tempo per recuperare eventuali ritardi.
Le
previsioni erano favorevoli, ma non pensavamo così
favorevoli e così l'ipotizzato arrivo finale a Milos si
allunga in corso d'opera fino a Ios dove arriviamo dopo 190 mn
di mare quasi piatto. Quel giorno Nettuno, o piuttosto Poseidone
visto che siamo in Grecia, deve averci tenuto in grande simpatia,
l'ottimo motore Suzuki 140 hp, il comodo Nuova Jolly 650 e non
ultimo il leggerissimo giubbotto salvagente di Veleria San Marco
hanno fatto il resto. È in questa occasione che facciamo
più stretta conoscenza con il nostro migliore compagno
di viaggio e cioè il plotter SIMRAD che ci ha tenuto in
ogni momento aggiornati sulla situazione in modo da poter gestire
con la massima tranquillità la lunga tappa e siccome era
pure grande (12") non abbiamo neanche fatto fatica a leggere
i dati perché il nostro era un gommone con 6,50 metri di
lunghezza, 140 hp di potenza, ma anche 150 anni complessivi a
bordo.
Sgravatici
dell'elemento più critico della nostra tappa abbiamo
cominciato a rilassarci e mal ce ne incolse, perché il
giorno dopo c'era molto meno da stare tranquilli, il mare più
mosso e le 87 miglia fatte molto più faticose. Prima di
Rodi le nostre tappe sono state Leros e Simi entrambe isole deliziose
anche se per stili diversi. L'entrata a Rodi è stata emotivamente
intensa e nel passaggio delle due colonne con la coppia di cervi
poste all'entrata riecheggiava lo spirito del famoso Colosso.
Carino, a Rodi l'incontro con Theoulakis presidente del Rota club
di Rodi attivato dal generosissimo ormai quasi nostro socio onorario
per meriti Anastasios, e dal quale abbiamo ricevuto il loro gagliardetto.
Ultima
botta di vita prima della fine, il bagnetto alla Anthony Quinn
Bay a poche miglia da Rodi Città poi l'incontro, notturno,
con il sesto equipaggio e
fine dell'avventura. Come si dice,
alla prossima.
Sesto
equipaggio -Alberto Bagagli, Fabio Peschiera - Rodi, Kastellorizo,
Atene
Sono le 21.20 ora locale, quando atterriamo ad Atene per la sesta
staffetta che darà il cambio alla precedente e che da Rodi
porterà il NJ 650 XL, spinto dall'esuberante Suzuki 140
HP, da Rodi a Kastellorizo.
Dopo la prima cena in terra Ellenica, una notte di trepidazione
ed il passaggio del testimone al porto turistico di Rodi, salpiamo
facendo rotta a sud, con l'attenzione di non sconfinare le acque
territoriali Turche. Dopo 4 ore circa di tranquilla navigazione,
entriamo nel mitico porto di Kastellorizo (Meghisti in greco)
che ci accoglie in tutta la sua bellezza, ricordandoci in ogni
dettaglio il famoso film di Salvatores, che 30 anni fa vinse l'oscar:
MEDITERRANEO.
Il Vicesindaco ci attende al molo con un certo entusiasmo in quanto
la bandiera Europea issata sul gommone, sventola imponente. Siamo
ancora in EUROPA e ne siamo orgogliosi!!!
L'isola
è accogliente, come tutta la sua gente, e le escursioni
che ci ritagliamo per scoprirne qualche angolino dell'isola, ci
deliziano gli occhi ci fanno riflettere sul passato dell'isola
e le controversie politiche attuali, ma ci riportano anche indietro
al ricordo del Sergente Lo Russo (Nicola) Vassilissa e ad film
meraviglioso, che accumuna Italiani e Greci (Mia faza mia raza
- una faccia una razza)
Il
giro di boa del raid Mediterraneo 2021 è fatto, ed
il giorno dopo, di buon mattino, indirizziamo la prua a nord,
puntando Rodi con un mare che a tratti ci prova un tantino, ma
una volta ridossati ci godiamo la meravigliosa costa sud, frastagliata
e piena di angolini mozzafiato.
Tuttavia, dopo Prasonisi, il punto più ad Ovest di Rodi,
il "soffio caldo del Meltemi" si fa sentire con onde
di prua di almeno un paio di metri, costringendoci a navigare
a 12/13 nodi per alcune miglia, per poi allentare leggermente
e permetterci di raggiungere, oramai all'imbrunire, la piccola
isola di Chalki che ci accoglie nella sua baia con un brusio di
alcuni turisti, intenti a gustarsi dell'ottimo pesce nei ristorantini
a ridosso del porticciolo. Il gommone si è comportato molto
bene sulle onde ed il motore non ha battuto ciglio, quando gli
abbiamo chiesto di darci l'affidabilità che agognavamo
in quei momenti.
Il vento teso del giorno dopo ci accompagna quasi ad Astypalea,
l'ultima isola del Dodecaneso, e ci costringere a scarrocciare
e a fare una sosta a Syrna. Il tempo di un panino ed il pieno
di benzina, e via verso Amorgos ed il suo monastero incastonato
nella roccia, per poi infilarci nelle Microcicladi, dove una flotta
di decine di gommoni del club OFSE di Atene ci attende a Koufunissa,
per il loro benvenuto.
Le foto e gli abbracci (virtuali ovviamente visto il periodo)
si sprecano, così come le chiacchiere a colazione del mattino
seguente. Ripartiamo con una certa calma greca, e decidiamo di
"Incastonarci" tra le isolette che compongono l'arcipelago,
per poi puntare la costa sud di Paros, ridossati dal leggero Meltemi
di prua, che nulla fa al NJ 650, ma oramai nel canale di Antiparos,
il mare è una tavola. Ultime miglia direzione Serifos,
dove ormeggiamo davanti ad un ristorantino che non possiamo non
provare per cena. Il pesce fresco esposto è decisamente
invitante e noi celebriamo ancora una volta il nostro raid - ogni
occasione è buona per un ottimo Ouzo!
Ultima tappa per raggiungere Atene, prima però ci
ritagliamo qualche istante di riposo, ed una birretta a Kythnos,
per poi puntare Capo Sunio sotto il tempio di Poseidone, in un
mare stranamente calmo per questo tratto, ed approdare appunto
ad Atene dove l'Amico Anastasios ci attende in banchina con un
sorriso enorme e la soddisfazione di aver contribuito ad un successo
senza precedenti.
La settima staffetta ci raggiunge in Hotel per una cena
in ottima compagnia. Il passaggio del testimone al mattino seguente
segue il rituale di sempre. Salutiamo ed auguriamo buon mare ai
"ragazzi" che continueranno il raid, mentre il volo
di ritorno in Italia ci attende lasciandoci negli occhi, immagini
meravigliose e tanto entusiasmo per l'avventura e l'ebbrezza della
navigazione con un gommone ed un motore davvero eccezionali per
doti di navigazione, stabilità, potenza ed affidabilità,
che in mare non è mai abbastanza!
Settimo
equipaggio -Michele Armiento, Giuseppe Cervo, Virginio Gandini.
Atene - Otranto
Ebbene sì, devo confessarlo: ero emozionato all'idea di
navigare in acque non nazionali. L'equipaggio, oltre me, era composto
da due grandi esperti navigatori e profondi conoscitori del Peloponneso:
Michele e Virginio (in ordine alfabetico).
Arrivati
ad Atene, conosciuto Anastasios di persona, ho cominciato
a constatare la proverbiale ospitalità dei Greci, che ho
riscontrato in tutti i porticcioli dove abbiamo approdato. Quando
siamo partiti da Atene, dopo un bel po' di miglia mi sono trovato
circondato solo da mare. Una sensazione particolare di libertà
ed allo stesso tempo di solitudine. Inoltre, avendo fatto gli
studi classici, mi sentivo immerso nella storia.
Nei vari giorni di navigazione vivevo uno spettacolo indescrivibile
con i colori del mare pulito e delle onde, di casette arroccate
su una collina che scende verso la spiaggia, porticcioli quasi
nascosti ma incantevoli. Ma quella che mi ha colpito più
di tutte è stata l'isoletta al largo della costa sudoccidentale
del Peloponneso, caratterizzata da acque basse e cristalline:
Elafonissos che le regalano atmosfere tropicali. Non vedo l'ora
di ritornare per una bella vacanza!"
Giuseppe Cervo
Mediterraneo,
dopo aver visto e rivisto svariate volte quel bellissimo film
che ha alimentato in molti di noi il sogno di raggiungere quella
piccola e sperduta isola nell'Egeo non potevo non accettare di
partecipare a questa nuova avventura del CDG. equipaggio n°7
Atene-Otranto con circumnavigazione del Peloponneso, a parte Erikoussa
sono tutti luoghi già visti, ma navigare in quelle acque
è sempre una grande emozione. I miei compagni di viaggio
sono una garanzia assoluta, Virginio, il nostro Ammiraglio e Giuseppe
il nostro grande cardiochirurgo (con certe emozioni non si sa
mai...), un grande battello, un gran motore, elettronica di bordo
sofisticatissima, con Poseidone sfacciatamente dalla nostra parte
(una piattonata oleosa così, da queste parti non si è
mai vista). Ad Atene ho finalmente conosciuto Anastasios, membro
del Club Ellenico OFSE che si è prodigato tantissimo per
la nostra accoglienza (da queste parti tutta questa gentilezza
è una consuetudine). Abbiamo avuto solo un piccolo problema
di batteria servizi subito risolto...secondo voi l'Ammiraglio
elettricista cosa ce lo siamo portato a fare? per il resto, tutto
alla perfezione, ottima complicità a bordo è in
un battibaleno ci siamo ritrovati ad Otranto con due individui
sulla banchina che reclamavano il cambio del testimone, unica
seccatura di questo bellissimo viaggio in mare.
Michele Armiento
Ottavo
equipaggio: Virginio Gandini, Alberto Meraldi, Alberto Redaelli.
Otranto - Cetraro.
Effettuato il passaggio del testimone con gli amici Michele Armiento
e Beppe Cervo il mattino del 30 giugno lasciamo la marina della
bella città di Otranto alla volta di Crotone. Breve sosta
a S.M. di Leuca per fare rifornimento di carburante (non indispensabile
ma è sempre meglio avere il serbatoio pieno) e per procurarci
qualche cosa da mettere sotto i denti. Attraversiamo il golfo
di Taranto con un mare leggermente formato ma non preoccupante.
La sola nota stonata è quella dei consumi che risultano
superiori al dovuto. Urge effettuare una buona pulizia della carena.
Arrivati nel porto di Crotone ci giunge all'orecchio il rumore
di un'idropulitrice che evidentemente sta pulendo qualche carena.
Ci affrettiamo a far alare il gommone e constatiamo che la carena
assomiglia a un bel praticello verde. Il personale del porto cortesemente
si rende disponibile ad effettuare la necessaria pulizia chiedendo
un compenso francamente molto onesto.
Il primo luglio si riparte alla volta di Roccella Jonica.
Il lavoro fatto di pulizia della carena si dimostra subito molto
utile. I consumi rientrano immediatamente e si attestano su 1,2
miglia per litro. Nell'attraversamento del golfo di Squillace
il mare "alza la voce" e ci costringe ad indossare la
cerata. La navigazione si fa abbastanza impegnativa ma tanto il
gommone quanto il motore ci rendono una sensazione di assoluta
sicurezza e affidabilità.
Il
due luglio prendiamo il mare alla volta di Reggio Calabria.
L'ingresso nello stretto di Messina ci riserva un repentino e,
tutto sommato, gradevole abbassamento della temperatura dell'aria.
Entriamo nel porto di Reggio con l'intenzione di fare benzina
ma il personale del distributore "non si accorge" della
nostra presenza. È un'altra invece la presenza nello specchio
d'acqua fra Scilla e Cariddi che ci attrae e ci entusiasma: si
tratta di cinque spadare che incrociano in quelle acque in caccia
del pescespada. Altro conto è aver visto queste barche
in qualche foto o in qualche filmato, altro conto trovarsele così
davanti agli occhi. Emozionante non c'è dubbio. Comunque
rinunciamo a fare tappa a Reggio e considerando che le condizioni
del mare si annunciano buone decidiamo di portarci avanti per
approdare a Tropea. La benzina la faremo a Bagnara Calabra. Un
mezzo miglio prima del porto di Bagnara navigando, per fortuna,
ad andatura molto lenta ci troviamo appresso un tronco d'albero
di almeno 4 o 5 metri di lunghezza e di 25 o 30 centimetri di
diametro. Ci facciamo carico di trainarlo in porto per affidarlo
a qualcuno che provveda a togliere questo pericolo per la navigazione.
Nel porticciolo di Bagnara l'atmosfera è spettrale. Un
po' di barche ormeggiate, le colonnine del distributore fasciate
con teli di plastica, apparentemente nessuna presenza umana. Finalmente
si fa vivo un uomo a braccia levate che ci intima di uscire immediatamente
dall'area portuale perché..."il porto è sotto
sequestro".
Sganciamo il tronco in spiaggia fuori dal porto e procediamo
per Tropea. Una marina a onor del vero molto bella, molto ben
attrezzata e molto cara.
Tropea "by night" sembra essere nuovamente animata da
una consistente presenza turistica. Meglio così. Se il
turismo comincia a riprendere è un bene per tutti.
E siamo al tre luglio. Con un mare gradevolmente quasi calmo salpiamo
alla volta di Cetraro: il paese dei cedri e dei limoni.
L'attraversata non riserva altra emozione se non quella
di sentire la sferza dell'aria sul volto. Ci piace ricordare che
la proprietaria dell'albergo che ci ospita per una notte si appassiona
con entusiasmo alla nostra impresa. È bello sentire che
qualcuno partecipa alla nostra passione.
L'indomani passiamo il testimone a Carla Gnemmi, Eugenio Severgnini
e Davide Cella che porteranno Riptide a Genova mentre noi rientriamo
a Milano in aereo
Nono
equipaggio - Carla Gnemmi, Eugenio Severgnini, Davide Cella -
Cetraro Genova
Partiamo da Milano la domenica 4 luglio destinazione Cetraro dove
ci incontriamo con l'equipaggio numero otto per il passaggio del
testimone. Il giorno dopo alle 8.00 del mattino motore in moto,
controlli eseguiti e giubbotti salvagente indossati (comfort impeccabile
e sicurezza massima) stacco di sicurezza allacciato e rotta impostata
destinazione Napoli. Sin da subito il mare ci accoglie mosso con
circa un metro d'onda al mascone di sinistra, così per
tutte le 6 ore di navigazione fino a Napoli.
Terzo
giorno sempre sveglia presto. Destinazione Nettuno. Sei ore
di navigazione con mare sempre mosso e arriviamo in porto a Nettuno
dove ci attende il concessionario Suzuki Blumarine per effettuare
il tagliando delle 200 ore.
Quarto giorno rotta per Talamone passando da Giannutri
e dal Giglio.
Quinto giorno partenza mattino presto, al mare mosso si aggiunge
una pioggia battente. Rotta su San Vincenzo dove ci aspettano
alcuni soci del club. L'indomani causa le condizioni meteo solo
alle 13.30 abbiamo potuto lasciare San Vincenzo con rotta su Viareggio
dove arriviamo dopo quattro ore di navigazione difficile.
Il gommone e il motore si sono dimostrati un'ottima accoppiata
Ultimo giorno rotta su Genova. Partiti alle 9. 00 arrivati
alle 12.30, nelle ultime miglia prima dell'arrivo siamo stati
accompagnati da un giocoso gruppo di delfini.
Arrivati ai pontili di Genova Prà (i pontili della Fiera
erano ancora inagibili), siamo accolti dal caloroso saluto dei
soci del Club del Gommone giunti per festeggiare la conclusione
di questo bellissimo e impegnatissimo Raid.
Ringraziamo tutto il club per averci dato l'opportunità
di partecipare e siamo già pronti per la prossima avventura.