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Quarantadue giorni di effettiva navigazione, quasi due mesi di impegno giornaliero, una media di 90 miglia giornaliere, 250 ore di navigazione, 23 componenti gli equipaggi suddivisi in nove team, un gruppo di partner tecnici di altissima affidabilità, tantissimi amici in Italia e in Grecia che hanno fornito la loro collaborazione…insomma tutto questo ci ha permesso di portare a termine "MEDITERRANEO 2021", oltre 3.800 miglia da Genova a Kastellorizo e ritorno passando a sud del Peloponneso.

Ringraziamo della fiducia Suzuki Italia per averci affidato l'indistruttibile DF 140 BG, Nuova Jolly per l'ottimo 650 XL, Navico Simrad per l'elettronica di bordo, ASN2 tracciatore -antifurto, Veleria San Giorgio, Mokinba Hotel, Lodi Rappresentanze, Hertel Teli, Ma-Fra, Rigomma e soprattutto la rivista Il Gommone dove, nel numero di settembre, potrete leggere tutta la "missione" Mediterraneo 2021.

Dopo i partner tecnici, un doveroso ringraziamento agli amici incontrati sulla nostra rotta: Augusto D'Albora di Lipari, il presidente Pietro Urso e tutti i soci del Tecnomare di Palermo per l'accoglienza e l'amicizia dimostrata, il presidente Stefanis Stavros e tutti i soci dell'OFSE di Atene soprattutto il loro presidente onorario Anastasios Portokaloglou per la graditissima ospitalità e l'assistenza "sul posto", il sindaco e le autorità di Kastellorizo, Sergio Davì che nonostante la programmazione per la sua prossima avventura ha trovato tempo e modo per essere con noi a Palermo.

Infine, il Circolo Canottieri Napoli, Lega Navale Napoli, Marina Arenella Palermo, Nautica Giada di Fiumicino, Blu Marine di Nettuno, Centro Nautico di Genova Pra'.

Non son mancati gli amici sui social con i quali mi sono permesso di condividere giornalmente il diario di bordo pubblicato dai team: Gommonauta-Il mio Gommone, OFSE, Amici della Grecia, Belgian Pneumaticlub, Maverick NautiClub, Gommone Club Milano, Club del Gommone, Nuova Jolly Marine, ecc... Insomma: Grazie a tutti e alla prossima!

Da Gennaio 2021, il Canale di Corinto è chiuso per frana, così abbiamo dovuto effettuare il giro del Peloponneso sia all'andata sia al ritorno allungando il percorso da 3.100 miglia a 3.800 miglia...meglio così!

Sabato 10 luglio - Ultima tappa! Viareggio Genova 71,5 miglia.

L'arrivo a Genova dell'ultimo equipaggio: Carla Gnemmi, Eugenio Severgnini, Davide Cella.
L'equipaggio numero 6, Alberto Bagagli e Fabio Peschiera, riceve guidone e bandiera dal sindaco di Kastellorizo.

22 Maggio 2021 - Marina di Varazze
Partenza del primo equipaggio: Angelo Villani, Clipper Telò, Stefano Rocca.


I protagonisti festeggiati a Winners 2021

 

A bordo con noi:


 

Raid Mediterraneo 2021
Così abbiamo voluto chiamare la nuova missione dedicata a "Mediterraneo", l'indimenticabile film di Gabriele Salvatores di cui ricorre il trentennale dall'uscita nelle sale cinematografiche italiane, girato a Kastellorizo (Meghisti) l'ultima isola del Dodecaneso di fronte alle coste della Turchia.

Genova, Palermo, Corfù, Atene, Rodi, Kastellorizo e ritorno. Una rotta spettacolare per la bellezza delle località e mari attraversati sia in Italia sia in Grecia. Unico dubbio: il meteo ci avrebbe consentito di rispettare le date per i cambi staffetta?

Quando qualche anno fa, fra gli altri raid a staffetta, avevamo programmato "Mediterraneo", il dubbio principale era se il Meltemi ci avrebbe permesso di rispettare le tempistiche dei cambi equipaggi comprese prenotazioni, voli, hotel, treni, impegni lavorativi e famigliari dei singoli partecipanti. Non ci sfiorava neppure il pensiero che forse, sua maestà il Mel, fosse il problema minore.

Ci si è messa di mezzo la seconda ondata Covid, costringendo tutti gli equipaggi a sottoporsi a tamponi, test, documentazioni varie, soprattutto per le tappe in Grecia. E non sempre le indicazioni delle ambasciate sono state esaustive. Per non parlare della chiusura a tempo indeterminato del Canale di Corinto costringendoci a circumnavigare, ancora una volta, il Peloponneso sia all'andata sia al ritorno portando le 3.100 miglia programmate a oltre le 3.800. E se a tutto questo aggiungiamo la penuria dei componenti elettronici e meccanici che ha caratterizzato il 2020/2021, devo dire che Suzuki, Nuova Jolly, Navico Simrad e SHD-elettronica hanno fatto miracoli per metterci in condizione di rispettare la data di partenza.

Partita la prima staffetta da Varazze il 22 maggio sotto un cielo minaccioso di pioggia è stato poi un susseguirsi di eventi coalizzando sempre più gli equipaggi partecipanti contribuendo alla riuscita della "missione", a dimostrazione che con una buona preparazione, intelligenza, attenzione alla sicurezza e non ultima affidabilità dei mezzi impegnati, alcuni obbiettivi a volte impensabili si possono raggiungere.

Affidabilità:
Nuova Jolly ci ha messo a disposizione il nuovo 650XL, un gommone da 6 metri dove non abbiamo voluto accessori inutili per la missione tipo salpancora elettrico, roll-bar, ecc. Un ottimo battello assolutamente asciutto anche con forti venti al traverso.

Suzuki Marine Italia ci ha affidato il nuovo DF 140 BG anch'esso, nonostante il vero stress a cui lo abbiamo sottoposto, indistruttibile e soprattutto parco nei consumi, un litro miglio, la tabella allegata ne è la testimonianza.

Sicurezza:
Non si può parlare di sicurezza in mare senza parlare di condizioni meteorologiche. Nessuno degli equipaggi partiva senza prima aver avvisato gli organizzatori ed essersi confrontati sulle condizioni meteo. Anche l'accensione dello Spot (il tracciatore satellitare) doveva essere confermata.

Gli equipaggi:
Ognuno ha vissuto la propria avventura, ognuno era ben consapevole di quanto contribuiva alla riuscita della missione sia che fossero i primi a partire sia che fossero gli ultimi. Insomma, tutti siamo arrivati a Kastellorizo con Alberto e Fabio, tutti siamo arrivati a Genova con Carla, Eugenio e Davide.

Una menzione particolare anche all'equipaggio della terza staffetta, Gaetano e Maurizio, che partiti da Palermo con rotta su Roccella Ionica, a dieci miglia da Milazzo hanno avvistato e recuperato una tartaruga Caretta Caretta in gravi condizioni perché probabilmente arrotata da qualche imbarcazione e non hanno esitato, dopo aver avvisato la Guardia Costiera, a far rotta su Milazzo per consegnarla ai responsabili dello istituto zooprofilattico. I nostri si sono poi rimessi in rotta per Roccella totalizzando in quella giornata ben 200 miglia.

Come dimenticare l'emozione dell'equipaggio, Alberto e Fabio, arrivati al giro di boa a Kastellorizo, l'incontro con il sindaco, la visita ai luoghi dove hanno girato il film.
Dopo Kastellorizo il vero traguardo è stato l'arrivo di Riptide a Genova ai pontili dei Saloni Nautici, grazie agli altri quattro equipaggi che hanno ripercorso le circa 1.700 miglia di ritorno.
Traguardo raggiunto sabato 10 luglio dal nono equipaggio.

Erano a bordo con noi:
Ringraziamo della fiducia Suzuki Marine Italia per averci affidato il nuovo DF 140 BG, Nuova Jolly per l'ottimo 650 XL, Navico Simrad per l'elettronica di bordo, ASN2 tracciatore -antifurto, Veleria San Giorgio, Mokinba Hotel, Lodi Rappresentanze, Hertel Teli, Ma-Fra, Rigomma e soprattutto la rivista Il Gommone puntuale giorno dopo giorno con i comunicati Live Raid

Gli Amici
Dopo i partner tecnici, un doveroso ringraziamento agli amici incontrati sulla nostra rotta: Augusto D'Albora di Lipari, il presidente Pietro Urso e tutti i soci del Tecnomare di Palermo per l'accoglienza e l'amicizia dimostrata, il presidente Stefanis Stavros e tutti i soci dell'OFSE di Atene soprattutto il loro presidente onorario Anastasios Portokaloglou per la graditissima ospitalità e l'assistenza "sul posto", il sindaco e le autorità di Kastellorizo, Sergio Davì che nonostante la programmazione per la sua prossima avventura ha trovato tempo e modo per essere con noi a Palermo. Infine, il Circolo Canottieri Napoli, Lega Navale Napoli, Marina Arenella Palermo, Nautica Giada di Fiumicino, Blu Marine di Nettuno, Centro Nautico di Genova Prà. Tutta la compagine sociale del Club del Gommone per la tifoseria, la Federazione Italiana Motonautica e Confindustria Nautica per il patrocinio concesso.
Non son mancati gli amici sui social con i quali mi sono permesso di condividere giornalmente il diario di bordo pubblicato dai team: Gommonauta-Il mio Gommone, OFSE, Amici della Grecia, Belgian Pneumaticlub, Maverick NautiClub, Gommone Club Milano, Club del Gommone, Nuova Jolly Marine, ecc...


Infine, loro, gli equipaggi:
Angelo Villani, Clipper Telò, Stefano Rocca da Varazze a Napoli 385 miglia
Enzo Carcano, Franco Bodini da Napoli a Palermo 370 miglia
Maurizio Beltrami, Gaetano Spadaccino da Palermo a Otranto 390 miglia
Pino Cella, Ottavio Comotti, Ambrogio Fumagalli da Otranto a Kalamata 434 miglia
Alessandro di Lelio, Danilo Redaelli da Kalamata a Rodi 422 miglia
Alberto Bagagli, Fabio Peschiera, Rodi, Kastellorizo, Lavrio 500 miglia
Virginio Gandini, Michele Armiento, Giuseppe Cervo da Lavrio, Capo Malea, Otranto 512 miglia
Virginio Gandini, Alberto Meraldi, Alberto Redaelli da Otranto a Cetraro 326 miglia
Carla Gnemmi, Eugenio Severgnini, Davide Cella da Cetraro a Genova 498 miglia
Nelle prossime pagine il loro diario.
Grazie a tutti.
Virginio Gandini

 

Il Diario di bordo

Primo equipaggio - Angelo Villani, Clipper Telò, Stefano Rocca. Varazze-Napoli
Partiamo da Varazze in quanto i pontili di Fiera Genova erano occupati dai lavori di ampliamento dei padiglioni e delle strutture a mare. Magnifico buffet offerto dal Gruppo Mokinba Hotel, foto di rito e via, partiti. Il mare per i primi due giorni di navigazione ha fatto subito la "voce grossa" ma avevamo intenzione di non mollare e così è stato. Ottime le doti di navigabilità del connubio gommone/motore. Il Suzuki 140 non ha deluso nessuna delle aspettative, da evidenziare la comodità e la precisione della manetta elettronica.
I consumi alquanto ridotti si sono assestati sul miglio/litro e il primo tagliando effettuato a Roma Fiumicino, affidato all'esperienza del cantiere Giada 96 è filato liscio come l'olio (giusto per restare in tema). Le tappe, si sono susseguite in completa sintonia grazie anche all'esperienza dell'equipaggio; ma giova ricordare un curioso dettaglio per far capire quanto il mare imponesse la propria volontà: l'asta porta bandiera non ha retto agli "scossoni" e si è inabissata al largo dell'isola del Giglio.
Napoli ha segnato troppo presto la fine del raid.

Secondo equipaggio - Franco Bodini - Enzo Carcano. Napoli Palermo
Il treno che da Milano centrale va verso Napoli centrale corre veloce.
Discutiamo di tutto previsioni del tempo, strumentazione, sicurezze, imprevisti ecc.
Arriviamo a Napoli in meno di 4 ore. Nemmeno il tempo di completare i molti argomenti in atto
Sbarchiamo con i nostri bagagli: 2 borse stagne con quello che serve per i 4 giorni di navigazione. In tutto circa 35 kg. di bagaglio…sempre più di quello che serve ...un problema che non trova soluzione. Siamo abituati troppo bene. In mare bisogna essere parchi.

Appuntamento alla Canottieri Napoli presso il "Molosiglio" di fronte al palazzo reale. Un punto di riferimento importante per la Napoli dello sport.
Troviamo l'equipaggio della prima staffetta piuttosto affaticati...ma con grande spirito, proprio bravi questi ragazzi! Veri lupi di mare.
Veloce scambio di informazioni su gommone, motore, strumentazione, comportamento in mare; un veloce pranzo offerto dalla Canottieri Napoli e poi via.
I tre della prima staffetta partono per Milano, noi della seconda, verso un B&B sito nella Napoli vecchia.
Il mattino successivo 26 maggio partenza con obiettivo Marina di Camerota. Salpiamo in direzione Capri, la voglia di scavallare i faraglioni in gommone è troppo forte.

Traversiamo il golfo senza problemi, mare tranquillo, una leggera brezza che fa solo piacere... siamo fortunati, Nettuno è con noi.
Lo spettacolo dei faraglioni merita un viaggio… le ville da sogno dei fortunati possessori ci incantano; Capri è pur sempre l'isola dei nababbi.
Lasciamo l'isola diretti verso la costiera Amalfitana, punta Campanella è di fronte a noi. Il mare non è più così tranquillo...un'onda fastidiosa, che tuttavia non ci impensierisce ci ricorda che in mare non si scherza...Procediamo spediti verso una costiera tra le più belle del mediterraneo:
Positano Praiano Maiori Minori e finalmente Amalfi.
Decidiamo di sostare di fronte al porto per un panino. Troppo bella Amalfi soprattutto vista dal mare, senza il problema del parcheggio, vero incubo del viaggiatore di strada. Riprendiamo il mare verso Salerno e quindi verso il Cilento con i suoi monti verdeggianti e le sue coste tortuose.
Troppo forte per chi ama la storia della Magna Grecia non poter sostare per un attimo a Paestum prima ed a Velia poi, ma il rispetto dei programmi è più forte delle tentazioni.

Le condizioni del mare fin qui favorevoli potrebbero cambiare, non sono ammesse deroghe.
In mare la disciplina è d'obbligo.
Miglio dopo miglio arriviamo senza problemi a Marina di Camerota.
In porto non c'è nessuno. Sembra una città fantasma. Forse a causa del Covid non ancora debellato.
Come da regolamento del nostro club, ad ogni arrivo nel porto di destino, prima di tutto si procede con il rifornimento di benzina per il giorno successivo, si continua quindi con il calcolo dei consumi della giornata di navigazione, si effettua poi l'attracco al molo, messa in sicurezza per il gommone; quindi, sbarco e ricerca dell'albergo per la notte.

Abbiamo viaggiato con peso imbarcato di 2 persone più bagaglio, benzina conteggiata al 50%, in circa 300 Kg.; viaggiato a 22/25 nodi medi, con un consumo medio leggermente inferiore al miglio per litro di benzina.
La mattina del 27 sole splendente e mare calmo, ci imbarchiamo con destinazione Vibo Marina. Decidiamo per il percorso breve tagliando i golfi senza però' superare le 5-6 miglia dalla costa; Il meteo sembra, non essere più a nostro favore.

Nubi nere compaiono a dritta e a poppa del gommone. Vediamo distintamente le colonne di acqua scendere dal cielo.
Decidiamo di indossare le cerate...troppo tardi. La pioggia ci investe in pieno. Il mare tende al peggio, ma ancora una volta non ci impensierisce...ci vuole altro per scoraggiarci! Navighiamo sotto un cielo nero, carico di pioggia, con onda non superiore ai 50/70 cm. Inaspettatamente però, arriviamo a Vibo con sole caldo e cielo azzurro.
Sbrighiamo le formalità di rito; il calcolo dei consumi conferma quelli del giorno precedente.
Ci appartiamo per la notte con l'aggiunto di un terzo componente, Gaetano, socio del nostro club che, nativo di Vibo, con un fuori programma, si aggrega alla nostra staffetta.
Proseguiremo il viaggio verso Palermo con tre imbarcati invece di due. Abbiamo calcolato il nuovo peso imbarcato, tre persone, bagagli, pieno di carburante, in circa 535 Kg. I consumi di carburante necessariamente dovranno aumentare.

Le previsioni del tempo e del mare sono buone, ed il giorno 28 decidiamo di salpare alla volta di Lipari, la terza meta del nostro viaggio, passando per l'isola di Stromboli, sede di uno dei vulcani attivi più noti.
Ora siamo veramente in mare, la linea di costa non si intravede più, ci affidiamo agli strumenti ed in caso di avaria alla bussola.
Tempo e mare senza problemi, coronati da una grande soddisfazione nel vedere Stromboli all'orizzonte. Grande spettacolo lo Stromboli! Un cono verde con pennacchio di fumo piantato in un mare azzurro.

Viriamo quindi alla volta di Panarea, altra isola splendida, tra la più belle del gruppo delle Eolie che decidiamo perciò di circumnavigare.
Miglio dopo miglio, in un mare di incanti, entriamo nel porto di Lipari, terza meta del nostro viaggio, dove incontriamo Sergio Davi, il navigatore oceanico, che alla guida di un gommone N.J. specificatamente attrezzato, si prepara per un viaggio che a novembre lo porterà in California.
Per la notte ci siamo accomodati all'albergo Augustus, felicemente posizionato tra il porto di Lipari e la via del passeggio che alla sera si riempie di vita.
Lipari la sera è festaiola ma senza sbavature. Una situazione veramente piacevole che abbiamo apprezzato molto.
Il calcolo dei consumi conferma le previsioni. Il maggior peso incrementa i consumi che passano da 0,95 circa a poco meno di 1,1 litri per miglio, a parità di nodi e di stato del mare.
IL 29 maggio, penultimo giorno di viaggio, siamo invitati a modificare il nostro programma di rotta.
Nostra intenzione era di raggiungere Palermo passando per le isole: Filicudi, Alicudi e quindi il molo dell'Arenella a Palermo.

Da Alicudi viriamo alla volta di Cefalù, una delle più amene località della costa nord della Sicilia dove decidiamo si sostare per la notte.
Quella di Cefalù è una sosta aggiuntiva non prevista, prima della nostra meta di Palermo, in quanto siamo in anticipo di un giorno sul programma.
Il 30 salpiamo alla volta di Palermo verso Mondello dove ci attendono gli amici del Tecnomare. Bellissimo incontro nel golfo tra gommonauti convinti, con scambio di informazioni di complimenti e non ultimo di tentazioni marine.

La sera, organizzato nella sede della Tecnomare altro bellissimo incontro con i soci del club, ed ancora una volta con Sergio Davi, dove abbiamo cenato con un gran finale: una portata di deliziosi cannoli, quale documento formale di benvenuto in terra di Sicilia.
Intanto ci raggiunge Maurizio, componente della terza staffetta, proveniente da Zurigo.
Il passaggio del testimone dalla seconda alla terza staffetta conclude la serata e anche il nostro viaggio.

Terzo equipaggio. Gaetano Spadaccino e Maurizio Beltrami. Palermo - Otranto.
Mai navigato insieme prima, ci siamo trovati subito a nostro agio. Da Palermo a Otranto in 3 tappe, 388 miglia totali. Soste intermedie a Milazzo (rifornimento) Roccella Jonica (200 miglia) Crotone (rifornimento) Gallipoli (130 miglia) Santa Maria di Leuca (rifornimento) Otranto fine tappa e primo bagno.

Pronti a navigare tra le bellezze della natura attenti ad immondizie ed avvistamenti di delfini, davanti a Milazzo avvistiamo una tartaruga Caretta Caretta in evidente difficoltà. Lì a pelo d'acqua che muove a fatica testa e zampe con il carapace tagliato in due punti, molto probabilmente da un'elica, ma ancora viva. Tra la preoccupazione e tutta una serie di emozioni, la issiamo a bordo, avvisiamo la guardia costiera e partiamo a razzo per il porto di Milazzo dove ci aspettano per portarla all'istituto zooprofilattico di Palermo.

Il sangue riversato a bordo ci ha impressionato ed affievolito le speranze per la sua sopravvivenza. Unico conforto l'aver fatto tutto il possibile per salvarla.

Il dottor Dara, nostro riferimento presso l'istituto, molto disponibile, ci ha tenuti informati telefonicamente sulle condizioni di Sprint (così l'avevamo battezzata dopo un "referendum" sulla chat del Club) e sulla necessità di operare in quanto aveva anche ingoiato due ami e un'intera lenza e riparare il carapace con della vetroresina. Purtroppo, Sprint dopo due settimane, non ce l'ha fatta ma per una che muore, diverse sono quelle che guariscono e tornano in mare, come ha potuto documentare il dottor Dara con foto e filmati l'attività dell'istituto. Sprint è stata presente nelle nostre conversazioni per tutto il viaggio ed anche tornati a casa. Dopo la sua morte è rimasto un piacevole ricordo, sostenuto dal sapere che a seguito dell'eventuale soccorso di questi animali c'è un 'organizzazione che si attiva e funziona. Il tutto però comincia da Noi.

Quarto equipaggio - Pino Cella; Ottavio Comotti, Ambrogio Fumagalli. Otranto - Kalamata.
Sabato mattina atterriamo a Brindisi e dopo un'ora di taxi arriviamo a Otranto dove incontriamo l'equipaggio uscente e prendiamo in consegna il testimone. La mattina dopo partenza per Corfù e dopo 85 miglia di traversata giungiamo a Gouvia. Con qualche difficoltà sbrighiamo le pratiche burocratiche, tampone e ormeggio, e dopo un pasto frugale effettuiamo il cambio dell'elica, sostituendo la 21 con una 23. Il giorno successivo la tappa prevede di raggiungere Lefkada è più precisamente Nydri, circa 93 miglia passando per le stupende Paxos e Antipaxos. Il giorno successivo raggiungiamo Zante, circa 80 miglia di mare leggermente mosso, arriviamo a Agios Nikolas dove ci riceve Dimitri un vecchio amico di Pino che oltre rifornirci di benzina ci ospita nel suo ristorante per una cena tipica greca.

Il quarto giorno prevede un tappone di 114 miglia, percorriamo tutta la costa esterna di Zante con le sue splendide scogliere, raggiungiamo la città di Zante dopo una breve visita alla splendida cattedrale e un rabbocco di benzina ci dirigiamo verso Pilos, lungo il percorso incontriamo un cetaceo che non riusciamo a identificare. Arrivati a Pilos ci sistemiamo al Galaxi Hotel. L'ultimo giorno facciamo rotta su Kalamata nel primo golfo a sud del Peloponneso, da percorrere circa 55 miglia passando davanti al bourzi di Methoni e alla fortezza veneziana che lo sovrasta. Raggiunta Kalamata festeggiamo l'arrivo del quinto equipaggio, Alessandro e Danilo, L'indomani rientriamo ad Atene e da lì a Milano.

Quinto equipaggio- Alessandro Di Lelio, Danilo Redaelli - Kalamata Rodi
Il quinto equipaggio scambia il testimone con il quarto in una calda serata Mediterranea, a Kalamata famosa per le sue olive. Il tempo di scambiarsi i saluti passare le consegne e mentre loro se ne vanno ad Atene con la macchina che ci ha portato qui noi cominciamo la nostra avventura che inizia la mattina presto del giorno dopo. Il punto critico della nostra tappa è l'attraversamento dell'Egeo occidentale con un salto di 70 miglia senza terra o isole su cui riparare in caso di problemi e noi abbiamo deciso di affrontarlo subito così se il meteo si fosse imbrogliato avremmo avuto tempo per recuperare eventuali ritardi.

Le previsioni erano favorevoli, ma non pensavamo così favorevoli e così l'ipotizzato arrivo finale a Milos si allunga in corso d'opera fino a Ios dove arriviamo dopo 190 mn di mare quasi piatto. Quel giorno Nettuno, o piuttosto Poseidone visto che siamo in Grecia, deve averci tenuto in grande simpatia, l'ottimo motore Suzuki 140 hp, il comodo Nuova Jolly 650 e non ultimo il leggerissimo giubbotto salvagente di Veleria San Marco hanno fatto il resto. È in questa occasione che facciamo più stretta conoscenza con il nostro migliore compagno di viaggio e cioè il plotter SIMRAD che ci ha tenuto in ogni momento aggiornati sulla situazione in modo da poter gestire con la massima tranquillità la lunga tappa e siccome era pure grande (12") non abbiamo neanche fatto fatica a leggere i dati perché il nostro era un gommone con 6,50 metri di lunghezza, 140 hp di potenza, ma anche 150 anni complessivi a bordo.

Sgravatici dell'elemento più critico della nostra tappa abbiamo cominciato a rilassarci e mal ce ne incolse, perché il giorno dopo c'era molto meno da stare tranquilli, il mare più mosso e le 87 miglia fatte molto più faticose. Prima di Rodi le nostre tappe sono state Leros e Simi entrambe isole deliziose anche se per stili diversi. L'entrata a Rodi è stata emotivamente intensa e nel passaggio delle due colonne con la coppia di cervi poste all'entrata riecheggiava lo spirito del famoso Colosso. Carino, a Rodi l'incontro con Theoulakis presidente del Rota club di Rodi attivato dal generosissimo ormai quasi nostro socio onorario per meriti Anastasios, e dal quale abbiamo ricevuto il loro gagliardetto.

Ultima botta di vita prima della fine, il bagnetto alla Anthony Quinn Bay a poche miglia da Rodi Città poi l'incontro, notturno, con il sesto equipaggio e…fine dell'avventura. Come si dice, alla prossima.

Sesto equipaggio -Alberto Bagagli, Fabio Peschiera - Rodi, Kastellorizo, Atene
Sono le 21.20 ora locale, quando atterriamo ad Atene per la sesta staffetta che darà il cambio alla precedente e che da Rodi porterà il NJ 650 XL, spinto dall'esuberante Suzuki 140 HP, da Rodi a Kastellorizo.

Dopo la prima cena in terra Ellenica, una notte di trepidazione ed il passaggio del testimone al porto turistico di Rodi, salpiamo facendo rotta a sud, con l'attenzione di non sconfinare le acque territoriali Turche. Dopo 4 ore circa di tranquilla navigazione, entriamo nel mitico porto di Kastellorizo (Meghisti in greco) che ci accoglie in tutta la sua bellezza, ricordandoci in ogni dettaglio il famoso film di Salvatores, che 30 anni fa vinse l'oscar: MEDITERRANEO.
Il Vicesindaco ci attende al molo con un certo entusiasmo in quanto la bandiera Europea issata sul gommone, sventola imponente. Siamo ancora in EUROPA e ne siamo orgogliosi!!!

L'isola è accogliente, come tutta la sua gente, e le escursioni che ci ritagliamo per scoprirne qualche angolino dell'isola, ci deliziano gli occhi ci fanno riflettere sul passato dell'isola e le controversie politiche attuali, ma ci riportano anche indietro al ricordo del Sergente Lo Russo (Nicola) Vassilissa e ad film meraviglioso, che accumuna Italiani e Greci (Mia faza mia raza - una faccia una razza)

Il giro di boa del raid Mediterraneo 2021 è fatto, ed il giorno dopo, di buon mattino, indirizziamo la prua a nord, puntando Rodi con un mare che a tratti ci prova un tantino, ma una volta ridossati ci godiamo la meravigliosa costa sud, frastagliata e piena di angolini mozzafiato.
Tuttavia, dopo Prasonisi, il punto più ad Ovest di Rodi, il "soffio caldo del Meltemi" si fa sentire con onde di prua di almeno un paio di metri, costringendoci a navigare a 12/13 nodi per alcune miglia, per poi allentare leggermente e permetterci di raggiungere, oramai all'imbrunire, la piccola isola di Chalki che ci accoglie nella sua baia con un brusio di alcuni turisti, intenti a gustarsi dell'ottimo pesce nei ristorantini a ridosso del porticciolo. Il gommone si è comportato molto bene sulle onde ed il motore non ha battuto ciglio, quando gli abbiamo chiesto di darci l'affidabilità che agognavamo in quei momenti.

Il vento teso del giorno dopo ci accompagna quasi ad Astypalea, l'ultima isola del Dodecaneso, e ci costringere a scarrocciare e a fare una sosta a Syrna. Il tempo di un panino ed il pieno di benzina, e via verso Amorgos ed il suo monastero incastonato nella roccia, per poi infilarci nelle Microcicladi, dove una flotta di decine di gommoni del club OFSE di Atene ci attende a Koufunissa, per il loro benvenuto.
Le foto e gli abbracci (virtuali ovviamente visto il periodo) si sprecano, così come le chiacchiere a colazione del mattino seguente. Ripartiamo con una certa calma greca, e decidiamo di "Incastonarci" tra le isolette che compongono l'arcipelago, per poi puntare la costa sud di Paros, ridossati dal leggero Meltemi di prua, che nulla fa al NJ 650, ma oramai nel canale di Antiparos, il mare è una tavola. Ultime miglia direzione Serifos, dove ormeggiamo davanti ad un ristorantino che non possiamo non provare per cena. Il pesce fresco esposto è decisamente invitante e noi celebriamo ancora una volta il nostro raid - ogni occasione è buona per un ottimo Ouzo!

Ultima tappa per raggiungere Atene, prima però ci ritagliamo qualche istante di riposo, ed una birretta a Kythnos, per poi puntare Capo Sunio sotto il tempio di Poseidone, in un mare stranamente calmo per questo tratto, ed approdare appunto ad Atene dove l'Amico Anastasios ci attende in banchina con un sorriso enorme e la soddisfazione di aver contribuito ad un successo senza precedenti.

La settima staffetta ci raggiunge in Hotel per una cena in ottima compagnia. Il passaggio del testimone al mattino seguente segue il rituale di sempre. Salutiamo ed auguriamo buon mare ai "ragazzi" che continueranno il raid, mentre il volo di ritorno in Italia ci attende lasciandoci negli occhi, immagini meravigliose e tanto entusiasmo per l'avventura e l'ebbrezza della navigazione con un gommone ed un motore davvero eccezionali per doti di navigazione, stabilità, potenza ed affidabilità, che in mare non è mai abbastanza!

Settimo equipaggio -Michele Armiento, Giuseppe Cervo, Virginio Gandini. Atene - Otranto
Ebbene sì, devo confessarlo: ero emozionato all'idea di navigare in acque non nazionali. L'equipaggio, oltre me, era composto da due grandi esperti navigatori e profondi conoscitori del Peloponneso: Michele e Virginio (in ordine alfabetico).

Arrivati ad Atene, conosciuto Anastasios di persona, ho cominciato a constatare la proverbiale ospitalità dei Greci, che ho riscontrato in tutti i porticcioli dove abbiamo approdato. Quando siamo partiti da Atene, dopo un bel po' di miglia mi sono trovato circondato solo da mare. Una sensazione particolare di libertà ed allo stesso tempo di solitudine. Inoltre, avendo fatto gli studi classici, mi sentivo immerso nella storia.

Nei vari giorni di navigazione vivevo uno spettacolo indescrivibile con i colori del mare pulito e delle onde, di casette arroccate su una collina che scende verso la spiaggia, porticcioli quasi nascosti ma incantevoli. Ma quella che mi ha colpito più di tutte è stata l'isoletta al largo della costa sudoccidentale del Peloponneso, caratterizzata da acque basse e cristalline: Elafonissos che le regalano atmosfere tropicali. Non vedo l'ora di ritornare per una bella vacanza!"
Giuseppe Cervo

Mediterraneo, dopo aver visto e rivisto svariate volte quel bellissimo film che ha alimentato in molti di noi il sogno di raggiungere quella piccola e sperduta isola nell'Egeo non potevo non accettare di partecipare a questa nuova avventura del CDG. equipaggio n°7 Atene-Otranto con circumnavigazione del Peloponneso, a parte Erikoussa sono tutti luoghi già visti, ma navigare in quelle acque è sempre una grande emozione. I miei compagni di viaggio sono una garanzia assoluta, Virginio, il nostro Ammiraglio e Giuseppe il nostro grande cardiochirurgo (con certe emozioni non si sa mai...), un grande battello, un gran motore, elettronica di bordo sofisticatissima, con Poseidone sfacciatamente dalla nostra parte (una piattonata oleosa così, da queste parti non si è mai vista). Ad Atene ho finalmente conosciuto Anastasios, membro del Club Ellenico OFSE che si è prodigato tantissimo per la nostra accoglienza (da queste parti tutta questa gentilezza è una consuetudine). Abbiamo avuto solo un piccolo problema di batteria servizi subito risolto...secondo voi l'Ammiraglio elettricista cosa ce lo siamo portato a fare? per il resto, tutto alla perfezione, ottima complicità a bordo è in un battibaleno ci siamo ritrovati ad Otranto con due individui sulla banchina che reclamavano il cambio del testimone, unica seccatura di questo bellissimo viaggio in mare.
Michele Armiento

Ottavo equipaggio: Virginio Gandini, Alberto Meraldi, Alberto Redaelli. Otranto - Cetraro.
Effettuato il passaggio del testimone con gli amici Michele Armiento e Beppe Cervo il mattino del 30 giugno lasciamo la marina della bella città di Otranto alla volta di Crotone. Breve sosta a S.M. di Leuca per fare rifornimento di carburante (non indispensabile ma è sempre meglio avere il serbatoio pieno) e per procurarci qualche cosa da mettere sotto i denti. Attraversiamo il golfo di Taranto con un mare leggermente formato ma non preoccupante. La sola nota stonata è quella dei consumi che risultano superiori al dovuto. Urge effettuare una buona pulizia della carena. Arrivati nel porto di Crotone ci giunge all'orecchio il rumore di un'idropulitrice che evidentemente sta pulendo qualche carena. Ci affrettiamo a far alare il gommone e constatiamo che la carena assomiglia a un bel praticello verde. Il personale del porto cortesemente si rende disponibile ad effettuare la necessaria pulizia chiedendo un compenso francamente molto onesto.

Il primo luglio si riparte alla volta di Roccella Jonica. Il lavoro fatto di pulizia della carena si dimostra subito molto utile. I consumi rientrano immediatamente e si attestano su 1,2 miglia per litro. Nell'attraversamento del golfo di Squillace il mare "alza la voce" e ci costringe ad indossare la cerata. La navigazione si fa abbastanza impegnativa ma tanto il gommone quanto il motore ci rendono una sensazione di assoluta sicurezza e affidabilità.

Il due luglio prendiamo il mare alla volta di Reggio Calabria. L'ingresso nello stretto di Messina ci riserva un repentino e, tutto sommato, gradevole abbassamento della temperatura dell'aria. Entriamo nel porto di Reggio con l'intenzione di fare benzina ma il personale del distributore "non si accorge" della nostra presenza. È un'altra invece la presenza nello specchio d'acqua fra Scilla e Cariddi che ci attrae e ci entusiasma: si tratta di cinque spadare che incrociano in quelle acque in caccia del pescespada. Altro conto è aver visto queste barche in qualche foto o in qualche filmato, altro conto trovarsele così davanti agli occhi. Emozionante non c'è dubbio. Comunque rinunciamo a fare tappa a Reggio e considerando che le condizioni del mare si annunciano buone decidiamo di portarci avanti per approdare a Tropea. La benzina la faremo a Bagnara Calabra. Un mezzo miglio prima del porto di Bagnara navigando, per fortuna, ad andatura molto lenta ci troviamo appresso un tronco d'albero di almeno 4 o 5 metri di lunghezza e di 25 o 30 centimetri di diametro. Ci facciamo carico di trainarlo in porto per affidarlo a qualcuno che provveda a togliere questo pericolo per la navigazione. Nel porticciolo di Bagnara l'atmosfera è spettrale. Un po' di barche ormeggiate, le colonnine del distributore fasciate con teli di plastica, apparentemente nessuna presenza umana. Finalmente si fa vivo un uomo a braccia levate che ci intima di uscire immediatamente dall'area portuale perché..."il porto è sotto sequestro".

Sganciamo il tronco in spiaggia fuori dal porto e procediamo per Tropea. Una marina a onor del vero molto bella, molto ben attrezzata e molto cara.
Tropea "by night" sembra essere nuovamente animata da una consistente presenza turistica. Meglio così. Se il turismo comincia a riprendere è un bene per tutti.
E siamo al tre luglio. Con un mare gradevolmente quasi calmo salpiamo alla volta di Cetraro: il paese dei cedri e dei limoni.

L'attraversata non riserva altra emozione se non quella di sentire la sferza dell'aria sul volto. Ci piace ricordare che la proprietaria dell'albergo che ci ospita per una notte si appassiona con entusiasmo alla nostra impresa. È bello sentire che qualcuno partecipa alla nostra passione.
L'indomani passiamo il testimone a Carla Gnemmi, Eugenio Severgnini e Davide Cella che porteranno Riptide a Genova mentre noi rientriamo a Milano in aereo

Nono equipaggio - Carla Gnemmi, Eugenio Severgnini, Davide Cella - Cetraro Genova
Partiamo da Milano la domenica 4 luglio destinazione Cetraro dove ci incontriamo con l'equipaggio numero otto per il passaggio del testimone. Il giorno dopo alle 8.00 del mattino motore in moto, controlli eseguiti e giubbotti salvagente indossati (comfort impeccabile e sicurezza massima) stacco di sicurezza allacciato e rotta impostata destinazione Napoli. Sin da subito il mare ci accoglie mosso con circa un metro d'onda al mascone di sinistra, così per tutte le 6 ore di navigazione fino a Napoli.

Terzo giorno sempre sveglia presto. Destinazione Nettuno. Sei ore di navigazione con mare sempre mosso e arriviamo in porto a Nettuno dove ci attende il concessionario Suzuki Blumarine per effettuare il tagliando delle 200 ore.

Quarto giorno rotta per Talamone passando da Giannutri e dal Giglio.
Quinto giorno partenza mattino presto, al mare mosso si aggiunge una pioggia battente. Rotta su San Vincenzo dove ci aspettano alcuni soci del club. L'indomani causa le condizioni meteo solo alle 13.30 abbiamo potuto lasciare San Vincenzo con rotta su Viareggio dove arriviamo dopo quattro ore di navigazione difficile.
Il gommone e il motore si sono dimostrati un'ottima accoppiata

Ultimo giorno rotta su Genova. Partiti alle 9. 00 arrivati alle 12.30, nelle ultime miglia prima dell'arrivo siamo stati accompagnati da un giocoso gruppo di delfini.
Arrivati ai pontili di Genova Prà (i pontili della Fiera erano ancora inagibili), siamo accolti dal caloroso saluto dei soci del Club del Gommone giunti per festeggiare la conclusione di questo bellissimo e impegnatissimo Raid.
Ringraziamo tutto il club per averci dato l'opportunità di partecipare e siamo già pronti per la prossima avventura.


 

 

 

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