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Itinerario 6 - Le cascate del Krka 60 mn + variante

Dal nostro punto di vista, l'ideale e' una partenza in primissima mattinata, che consente elevate probabilita' di avvistare delfini sulla rotta e code piu' brevi, sotto un sole non troppo cocente, all'imbarco dei battelli per le cascate.

Si salpa. Consigliamo, mare permettendo, di stare all'esterno dell'isola di Murter; e' piu' breve e non bisogna abbattere il rollbar per passare sotto il ponte di Jezera. Si prosegue verso Sibenik, citta' che certo merita una visita (possibile anche via terra), ma non dimentichiamo la meta e cerchiamo alla sinistra della citta' il passaggio incastonato tra le rocce, che ci portera' alle dolci acque del Kirka. Basta seguire qualche barcone carico di turisti ed il gioco e' fatto. Si naviga piano piano (vedi limiti locali) per circa 10 miglia in un canale stretto tra rocce calcaree che cadono a strapiombo nel mare, le due rive sono unite da un ponte caro agli amanti del bungee jumping, percio' occhio a non prendere a bordo clandestini caduti dal cielo. Scherzi a parte il canale si apre in un laghetto ed il Kirka si intravede di prua, ancora qualche minuto di navigazione sul fiume ed arriviamo a Skardin dove c'e una marina attrezzata per ricevere i diportisti, l'ormeggio per i gommoni è all'imboccatura dell' ultimo tratto del fiume è a pagamento ma non custodito! per ben due volte (mia Culpa ) mi hanno occultato due moschettoni di poco conto ma utili all' ormeggio a poppa! Chiudete tutti i gavoni per il resto si puo ' stare tranquilli.

 

 


L'ultimo tratto di fiume va percorso con i battelli del parco, eh si, non ci siamo ancora, ma gli scorci di natura che si posso scorgere sulle rive durante il percorso sono impagabili. Il battello approda all'ingresso del parco vero e proprio, ci accoglie il fresco della boscaglia solcata da rivoletti d'acqua che scorrono all'impazzata quasi ovunque. La fatica della navigazione, le attese ai battelli, il caldo, e i non pochi turisti sembrano svanire assorbiti dalla calma del posto. Ci si lascia trascinare dal sordo suono delle cascate che come per magia si materializzano dal bosco. Qui, nella parte piu' bassa, si puo' fare il bagno e sentire sulla pelle la forza del fiume, non che il suo potere ristoratore.

 

Un po' piu' a monte troviamo esempi di quella che doveva essere la vita all'inizio dello scorso secolo, un piccolo museo di utensili, mulini e macchinari ancora funzionanti, nonche' la possibilita' di rifocillarsi ammirando le pozze d'acqua di tutte le tonalita' di verde e bruno che le candide cascate superiori hanno scavato nei secoli. Il parco e' abbastanza grande da consentire i piu' vari percorsi tutti con il loro fascino.

Oggi avete fatto oltre 60 miglia

 

 

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Itinerario 7 - Lago di Teleshica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le Kornati sono tutte una pietra preziosa accanto all'altra, ma tra tutti questi tesori non lasciatevi sfuggire un'occhiata a quella piu' nascosta: il lago salato di Telashika. Il parco di Telashika confina a nord con quello delle Kornati, l'ormeggio e' a pagamento e da diritto a due giorni di sosta (le condizioni sono stampate sui biglietti stessi fateci attenzione). Nei pressi dell'ormeggio all'ombra della pineta ristoratori locali sono pronti a spennarvi, per cibi non particolarmente appetitosi. Il nostro lago ci attende, e ce lo dobbiamo conquistare passo dopo passo, tra rocce e pini (pochi), il tragitto ci porta verso la parte piu' alta di Dugi Otok.. Dapprima il lago con le sue acque scure e calde sembra steso in una raduna piana, ma basta arrampicarsi un po' e lo strapiombo ci mostra il blu cobalto del mare 180m piu' sotto sferzato dalle onde. Il lago e' pieno di gamberetti colorati che si divertono a fare il peeling a chi mette i piedi a mollo. Le scogliere invece tolgono il fiato sia viste dell'alto che esplorate via mare, non lasciatevele scappare un tuffo nel BLU.


ITINERARIO 8 - Biograd Trogir 110mn

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

110 miglia non sono uno scherzo, ma in una giornata di mare favorevole e con una buona compagnia possono diventare uno spasso, ed anche l'argomento principale delle serate d'inverno davanti al camino.
Seguiamo sempre l'esterno dell'isola di Murter in prima mattinata, piu' o meno a meta' strada incrociamo Primosten, (5miglia prima la Marina Kremik offre benzina), che e' un piccolo borgo che sporge verso il mare aperto. Merita una visita ed offre una tappa conveniente per un break dalle onde, ma la gita e' lunga oggi quindi valutate bene il tempo. La vista migliore qui non se l'e' accaparrata qualche catena alberghiera, ma se la tengono stretta i "fantasmi" della citta'. Ubicazione del cimitero, infatti e' spettacolare, non lasciatevi spaventare visitatelo!
Possiamo ripartire per Trogir, ed imboccare il canale di Split, sempre un po' trafficato, la citta' fara' presto bella mostra di se sulla nostra sinistra. E' un patrimonio del UNESCO a buona ragione, oltre alla cattedrale, le vie strette del centro storico sembrano fuori dal tempo, i segni delle battaglie si mimetizzano con la bellezza dei fregi delle fortificazioni e degli edifici. I buoni ristoranti appaiono dal nulla in piccoli cortili ombrosi. Le guide del Touring possono suggervi il resto. L'ormeggio piu' agibile si trova dopo il ponte c'e' un lungo pontile libero che costeggia un piccolo parco. Di fronte alla citta' vecchia anche la possibilita' di far benzina, attenzione pero' gli orari di apertura sui cartelli non sono stati per noi affidabili (hanno riaperto alla 17:00 anziche' fare orario continuato dalle 9 alla 19:30).
Trogir per noi e' stato il limite della navigazione in giornata, cosi' come piace a noi (ovviamente), percio' per visitare la parte piu' a sud consigliamo di fare base sull'isola di Hvar.

LE GRANDI ISOLE DALMATI

Siamo cosi' arrivati alle Grandi Isole Dalmate, appena piu' a sud di Split. Qui la navigazione si fa un leggermente piu' impegnativa: le distanze tra un'isola e l'altra sono piu' lunghe ed il vento muove spesso qualche onda in piu' nel primo pomeriggio. Ma siamo certi che se leggete queste righe, siete gommonauti che sanno valutare bene distanze e bollettini meteo e quindi non avete di che preoccuparvi .
Hvar citta' offre ormeggi ed alloggi, e forse uno stile di vacanza piu' cittadino, inoltre logisticamente e' una buona scelta, cosi' piazzata di fronte alle isole Placheniche. Noi pero' abbiamo preferito un piccolo paese di pescatori: Vrbosca, come campo base, situato sul lato opposto dell'isola in un piccolo fiordo naturale, qualche ristorante, beni di prima necessita' e minimarket non mancavano, ed avevamo anche la possibilita' di fare rifornimento tutte le volte che la banchina non era utilizzata come ormeggio del mega yatch di turno.


Itinerario 9 - Circunnavigazione di Brac prima parte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In totale parliamo di una gita di 60 mn sicuramente abbordabili anche in giornata, ma Brac e' come un buon vino, e' consigliabile apprezzarlo a piccoli sorsi. Noi possiamo solo darvi qualche idea di cosa abbiamo sperimentato, e consigliarvi di dedicare a quest'isola piu' di una giornata.
Rammentate che nello Hvarsk Kanal nel pomeriggio c'e' sempre un bel venticello che e' bene tenere di poppa.

La costa di fronte a Hvar e' una costellazione di spiaggette ed insenature per tutti i gusti, anche nei momenti piu' affollati siete certi ti trovare un'angolo tutto per voi per godervi nel silenzio lo sciabordio delle onde ed il canto delle cicale. Ma facciamo rotta a nord-est verso Sumartin, qui potete trovare benzina in banchina, ma i prezzi sono 20% sopra la media.
Circa a meta circumnavigazione, la citta' di Pucisca, incastonata in fondo ad un fiordo nei pressi di una cava, e' degna di una visita. Ornata di pietre candide cesellate con maestria per i piu' impensati utilizzi, coi sui tetti coperti da calce bianca e' veramente qualcosa di diverso e particolare.

Alle prossime ...

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