05/08
- Il meltemi ancora non si fa
sentire, "che strano", usciamo dalla baia, il mare è
piatto, non abbiamo un programma ben definito, mi viene in mente
un sogno, chiamo Stefano e gli sussurro sottovoce "Santorini
"
OK! 130 gradi 45 miglia. Navighiamo in un mare color piombo con
molta foschia che diventa nebbia fitta a ridosso di Sikinos mettendoci
in uno stato d'ansia che per fortuna finisce insieme alla nebbia
superata l'isola, proseguiamo con molta foschia al punto che scorgiamo
Santorini solo ad un paio di miglia.
Entriamo nella Caldera, non crediamo ai nostri occhi, è
uno spettacolo mozzafiato, quelle scogliere alte centinaia di
metri a piombo sul mare incutono timore e fascino allo stesso
tempo, i paesi arroccati lassù in cima danno il senso del
vero paesaggio cicladico, non c'è che dire: è la
più bella!
Purtroppo in porto non c'è possibilità d'ormeggio
e quel poco che c'è è riservato ai caicchi che fanno
la spola trasportando i turisti dalle grandi navi che aspettano
alla fonda al largo.
Ci accostiamo ad un caicco in sosta giusto per poter scendere
a terra per un po' di shopping, nel frattempo, siccome anche nel
resto dell'isola non c'è molta possibilità di ormeggio
pensiamo di non approfittare della clemenza del dio Eolo, decidiamo
di ripartire e risalire verso l'isola di Ios.
Lasciamo Santorini con un po' di malincuore, avremmo voluto restare,
ma forse è meglio così anche questo accresce il
suo fascino.
Arrivati a Ios ormeggiamo senza problemi e riusciamo a farci portare
la benzina ai gommoni nel pomeriggio, ceniamo in uno dei rumorosissimi
fastfood disseminati sul lungomare del paese e andiamo a dormire
con l'umore alle stelle.
06/08- Stefano si fa prendere
dalla mano per il perdurare del mare calmo e lancia la proposta
Amorgos e le piccole Cicladi, andata e ritorno a Sifnos 100 miglia
circa, io invece non me la sento di sfidare ancora la buona sorte,
anche perché siamo solo in due gommoni e se le cose si
mettono al peggio e magari ti si pianta un motore, poi sono cavoli
amari.
Torniamo a Sifnos, Stefano è un po' imbronciato ma gli
passa non appena ci sediamo di fronte ad un bel piatto di ghiros,
una insalata greca e una Amstel ghiacciata. Passiamo il resto
della serata ad Apollonia.
07/08 - Il mare è
ancora calmo e io mi sento un po' in colpa (ma solo un poco
)
per la rinuncia di ieri ad Amorgos, ma forse è meglio così,
sarà il motivo per tornare nelle Cicladi. Sul filo della
planata in meno di due ore arriviamo a Serifos, prima di entrare
in porto Stefano si imbatte in un barchino (tre metri circa) che
chiede soccorso con a bordo 4/6 pescatori, nel senso che 2 sono
normali e gli altri due sono il doppio, stavano imbarcando acqua,
la barca emergeva solo per 3-4 cm, dovrà caricare i due
doppi in gommone e trainare il barchino con gli altri due nel
porto, in compenso ci regalano il loro pescato, ceneremo in gommone
con una frittura di pesce freschissimo.
08/08 - Anche oggi il mare
è ancora buono anche se comincia un po' di brezza di maestrale:
che facciamo? A Kithnos siamo già stati, a Lavrion non
vogliamo tornare, siamo in anticipo sul programma ferie: e se
facessimo il giro del Peloponneso? (per me è "solo"
l'ottavo
).
Stefano è d'accordo, detto fatto, puntiamo la prua verso
Kithnos e quasi all'altezza dell'estremo nord dell'isola viriamo
verso ovest dritti su Methana, purtroppo la brezza di maestrale
sta diventando qualcosa di molto più consistente e i mare
da quasi calmo diventa mosso e ogni onda che investiamo è
una secchiata d'acqua, si picchia duro e siamo bagnati. Poi improvvisamente
superato l'isolotto di Avieorvios il mare ritorna ad essere calmo
e in bonaccia di vento.
Arrivati a Methana, troviamo il distributore chiuso. Proseguiamo
per Poros dove ormeggiamo nella seconda baietta a destra, detta
anche (da noi) la baia delle ostriche che serviranno per le fettuccine
di stasera a cena.
09/08 - La cittadina di
Poros è sempre molto bella. Superato il canale il mare
è ancora calmo e procediamo a velocità di crociera,
20 nodi, fino a Ermioni dove facciamo il pieno di benzina. Ripartiamo
con un po' di scirocco al giardinetto e dopo Spetsai puntiamo
su Leonidion. Anche qui, come in tantissimi altri porti e porticcioli
della Grecia, le agenzie "affittavele" si sono accaparrate
quasi tutto il molo. Ormeggiamo in qualche modo fra le barche
dei locali in una ragnatela di cime galleggianti.
10/08 - Il mare è
ancora buono, rotta su Monemvasia. Proseguiamo e superiamo capo
Malea con rotta diretta su porto Kagio, doppiata la parte nord
di Kithira si alza un po' di scirocco che diventa un forte libeccio
man mano che ci avviciniamo alla costa, entriamo a porto Kagio
un po' sballottati e anche un po' bagnati.
Dopo poco entrano in porto una decina di gommoni, sono del Circolo
Nautico Alazzurra di Modena con i quali scambiamo i saluti.
11/08 - Lasciamo porto Kagio
con un po'di vento da libeccio ma siamo ridossati, il mare sembra
buono, superato capo Tenaron però il discorso cambia. Il
mare è piuttosto mosso da ponente e non ce la sentiamo
di fare le 45 miglia che ci separano da Methoni, preferiamo tornare
indietro rifugiandoci nella baietta poco prima di porto Kagio
in una bella spiaggetta deserta dove trascorriamo la mattinata.
Dopo pranzo proviamo a ripartire, questa volta il mare sembra
migliorato, decidiamo di andare anche se è ancora un po'
mosso, purtroppo dopo la metà del tragitto il vento di
ponente tende a rinforzare, balliamo, superato Methoni il vento
diventa un forte maestrale, arriviamo a Pilos cavalcando delle
onde piuttosto alte, per fortuna sono poche miglia.
12/08 - il mare è
ancora un po' mosso, il vento soffia ancora da maestrale, preferiamo
fare un giorno di sosta, facciamo rifornimento con calma, pranziamo
in un ristorantino lì sul molo e ci concediamo un pomeriggio
di riposo. Inaspettatamente arrivano dei nostri amici del club:
Paolo, Nereide, Jacopo con Mario, Mara e Marzia. Bacini, bacioni
e strette di mano.
13/08 - Si riparte destinazione
Killini, velocità di crociera: 22 nodi su mare calmo, facciamo
una breve sosta a Katakolon giusto per vedere il porto nuovo (
è stato restaurato anche tutto il paese) e ripartiamo.
Sarebbe stato meglio se fossimo rimasti a Katakolon. Killini si
presenta come un porto industriale con il suo andirivieni di traghetti
che scaricano orde di auto. L'ormeggio è brutto e polveroso,
dopo un po' ci raggiungono i nostri amici del club con i quali
ceniamo insieme.
14/08 - Salutiamo gli amici
e facciamo rotta su Argostoli a Cefalonia. Arrivati sull'isola
ci fermiamo davanti a una spiaggia di sassi bianchissimi giusto
il tempo per fare il bagno e mangiare qualcosa. Arrivati a Argostoli
ormeggiamo nel porto nuovo praticamente deserto, in serata si
alza vento di maestrale che col passare delle ore rinforza sempre
più creando una forte risacca che ci costringe a cambiare
e rinforzare l'ormeggio. La discoteca poco lontano ci fa compagnia,
ci fa
.
15/08 - Il maestrale sempre
fortissimo e la risacca che ne consegue ci costringe nuovamente
a cambiare l'ormeggio mettendoci di prua al vento.
Trascorriamo la giornata girovagando per le vie adiacenti il porto
fra i molti turisti . La discoteca lavora anche stanotte purtroppo!
16/08 - Il vento è
calato e partiamo con destinazione Assos passando all'esterno
di Cefalonia, il mare è poco mosso almeno fino a capo Yerogambas
dove però, anche con poco vento, le onde sono altissime,
alte sette/otto metri in mare calante con onda lunga e scomposta
che ci rendono la navigazione difficile. Chiamo Stefano e gli
comunico che io non me la sento di procedere in quelle condizioni,
poiché dobbiamo percorrere circa 20 miglia senza possibilità
di ridossare. Decidiamo di tornare indietro e risalire Cefalonia
dalla parte orientale, fra l'isola e Itaca. All'uscita del canale
ritroviamo il maestrale con l'onda lunga che abbiamo lasciato
dall'altra parte. Proseguiamo per Lefkada, pranziamo in un ristorantino
con moletto privato nella la baia di Nidri e nel pomeriggio ormeggiamo
al marina di Lefka. Qui ritroviamo i nostri amici che avevamo
salutato a Killini.
Il nostro viaggio è finito, ci sentiamo molto felici e
appagati dalla nostra vacanza per essere riusciti ancora una volta
a ritornare nelle Cicladi, ma soprattutto per essere arrivati
alla tanto sospirata Santorini.
Gli equipaggi:
Pesucci
Iseno detto "Udde" con Anna su Chicco - Bat B66Nordik
- Evinrude 150 Ficht Ram