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Vacanze in Grecia
parte seconda
di
Patrizia Licci


Siamo al 2 di agosto da oggi i gruppi si dividono uno fa rotta verso Katakolon, mentre noi restiamo sull'isola di Zante ancora un giorno, per stare con Marco e Patrizia, per loro è l'ultimo giorno di vacanza, quindi decidiamo di trascorrerlo insieme. Costeggiamo l'isola per parecchie miglia, ci teniamo a debita distanza da Lagana's meglio conosciuta come la spiaggia delle tartarughe, ovviamente parco nazionale marino. Il mare in questo tratto non è molto calmo, ma non ci crea problemi, tranne nel momento in cui decidiamo di fermarci per il bagno e il pranzo, un fastidioso vento rompe le scatole per tutto il tempo della nostra sosta. La sera riusciamo a trovare posto in un piccolo porticciolo, in rada, non c'è altro modo per ormeggiare, francamente lascia a desiderare tanto più che per raggiungere la terra ferma bisogna attraversare un tratto melmoso e paludoso.

Il mattino seguente ce la prendiamo con molta calma, aspettiamo Marco e Patrizia per salutarli, loro devono alare il gommone e i nostri comandanti sono pronti a dare una mano. Conclusa l'operazione ci salutiamo e pian piano usciamo dal porticciolo per far rotta su Zante porto per i rifornimenti. La giornata trascorre tranquilla tra bagni e sole. Nel tardo pomeriggio entriamo nel porticciolo di St Nicolas, ci corre incontro Dimitri una vecchia conoscenza, ha riconosciuto i nostri gommoni. Troviamo un comodo ormeggio; Dimitri ci offre la possibilità di fare una doccia calda a casa sua. Ovviamente accettiamo senza esitare. Essendo poi lui anche il proprietario del ristorante, per cena ci prepara delle orate alla brace, della mussaka, ecc, peccato che la nostra sosta dura solo un giorno.
Non avendo un programma ben preciso nei giorni a seguire girovaghiamo per le isole, torniamo a Cefalonia per visitarla meglio, da qui ad Argostoli dove ammiriamo durante la passeggiata serale (con grande gioia per i nostri uomini), gli innumerevoli negozi del centro.
Il 6 di buon mattino dopo aver saziato i nostri serbatoi, decidiamo di visitare Assos. Prima di entrare nel porticciolo costeggiamo le lunge e numerose scogliere a strapiombo con piccole spiaggette raggiungibili solo con gommone. Il mare comincia a fare un po' i capricci, si alza un vento fastidioso ed è per questo che affrettiamo il nostro ingresso in porto. Naturalmente si fa fatica a trovare ormeggio date le dimensioni del porticciolo stesso. Fortunatamente riusciamo a starci tutti anche se con un po' di difficoltà.
La sera, dopo esserci sistemati, visitiamo il paesino e sempre per tranquillizzare i nostri animi, il ristorantino che sta nella piccola piazzetta. Il mattino seguente il mare è incavolato più che mai e noi felici per questa sosta forzata approfittiamo per visitare il castello, che solo dopo una lunga camminata in salita sotto un sole cocente, riusciamo a raggiungere. Il panorama che si può ammirare da qui è a dir poco favoloso, anche se ci siamo un po' stancati ne è valsa veramente la pena salire fin su.
Nel pomeriggio il cielo si oscura arrivano grandi nuvoloni neri che minacciano temporale. La cosa ci preoccupa anche perché il mare è sempre incavolato e il vento sempre più fastidioso; però siamo fortunati, solo tuoni, vengono giù pochissime gocce d'acqua che non creano alcun problema. Decidiamo che se le condizioni del mare ce lo permettono, il giorno seguente si fa rotta su Sami. Puntualmente il giorno dopo abbastanza presto lasciamo Assos e puntiamo su Fiscardo. Ormai abbiamo abbandonato l'idea di dirigerci a Trizomia per ricompattare il gruppo con gli amici che avevamo lasciato a Zante.
Non è una tappa molto felice, c'è vento e anche un po' di mare, ma come si sa bisogna andare, fortunatamente le miglia da percorrere non sono molte. Finalmente raggiungiamo il porticciolo abbastanza presto. Ci fiondiamo in panetteria per comprare dei croissant per fare colazione, sono a dir poco favolosi, dopo di che classico giro turistico per sgranchire le gambe, spesa di rito e via a cercare una baietta per rilassarci un po'. Verso le 17 entriamo nel porto piccolo di Sami, solito problema, i posti scarseggiano anche perché le barche dei pescatori sono ormeggiate se così si può dire un po' alla rinfusa. Dopo qualche spinta e qualche tirata riusciamo a fatica a starci tutti, anche se siamo solo tre gommoni non è sempre facile riuscire a stare insieme. Ma va bene così, non si può avere sempre tutto dalla vita. Nel frattempo altri due gommoni entrano in porto, sono italiani, ma sono fortunati perché hanno i loro posti. Fanno parte del Club di Bergamo. La sosta a Sami dura due giorni.
Giorno 9 i comandanti contattano il benzinaio che puntualmente arriva con la sua autocisterna piena di benzina. Finito di fare i pieni molliamo gli ormeggi e ci allontaniamo pian piano facendo rotta su Astacos. La giornata è bellissima il mare è una tavola, approfittiamo per fare delle foto, da presentare al concorso fotografico. Tutto scorre più o meno tranquillo nel tardo pomeriggio cominciano a cambiare le condizioni del tempo si alza qualche onda e torna il vento, bisogna entrare in porto. Si rivedono i nuvolosi neri di Assos , ma questa volta non va molto bene. Durante la notte si scatena il finimondo. Anche il giorno seguente va nello stesso modo, bisogna aspettare il pomeriggio per rivedere il sole.
Siamo alla mattina dell'11 ormai comincia la nostra risalita e questo vuol dire che le vacanze stanno per finire anche se c'è ancora una settimana. Prima di tornare a Lefkada andiamo a visitare Paleros, ci fermiamo una sola sera ma ne vale la pena, (salvo gli ormeggi) si mangia bene e ci si diverte. I ragazzi possono testimoniare. Il 12 dopo una giornata trascorsa tra l'isola di Skorpio, Meganissi e Nidri rientriamo nella famosa marina di Lefkada. Sistemati i gommoni finalmente facciamo una lunga doccia calda. In marina restiamo due giorni nell'assoluto relax.
Sivota ci ospita per il giorno 14 si sta veramente bene, tanto che abbiamo organizzato una succulenta spaghettata tutti insieme, e con l'organizzazione che ci contraddistingue trascorriamo una bellissima serata. Il 15 mattina sempre con molta calma andiamo a fare rifornimento sia di acqua che di viveri e via verso Corfu, quella che non avevamo visto all'inizio. Purtroppo il problema dell'ormeggio è diventato quotidiano, si fa fatica a trovare posto, non si capisce dove ci si può attraccare, francamente la marina se così si può chiamare lascia molto a desiderare non esistono servizi di alcun genere tranne i bagni dall'aspetto pietoso, sinceramente non la consigliamo a nessuno, e nonostante ciò hanno avuto il coraggio di spellarci 20 Euro per una notte. Meno male che la visita alla città è stata più gradita; meno si può dire della cena. Siamo all'ultima tappa, è il 16. Ci rimane solo Ericussa che raggiungiamo nella tarda mattinata, ma prima di entrare nel piccolo porticciolo sostiamo su una favolosa spiaggia dall'altra parte dell'isola, siamo solo noi , non c'è forma di vita. Ci tuffiamo tutti in acqua, è favolosa, tutti insieme andiamo in spiaggia e organizziamo un campo da calcio dove disputiamo una partita quattro contro quattro, vince la squadra capitanata dalle donne. Chissà perché quando si sta bene le giornate passano in fretta. Purtroppo è ora di andare in porto, la zona e un po' umida e bisogna montare le tende quanto prima. La sera si respira aria di malinconia e di tristezza anche se tornare a casa non è così tanto triste.
Il 17 mattina veramente molto presto approfittando della calma piatta diamo gas ai nostri motori. La rotta è l'Italia. Riviviamo l'emozione della traversata incontriamo un branco di delfini, non si vede più l'isola di Otoni che ci aveva accolto all'andata, c'è solo mare, quel mare che a dire il vero è stato molto buono con noi, regalandoci delle belle vacanze. Si scorge la costa italiana,sui nostri GPS puntiamo il porto di Otranto, ormai siamo quasi in Italia. La nostra entrata nel porto è trionfale perché anche il ritorno è andato benissimo. Scendiamo per la colazione e la spesa di rito, acquistiamo dei prodotti tipici locali come mozzarelle, pizzi (dei piccoli panini con pomodoro olive e cipolla) e altre cose. Nel frattempo i nostri comandanti si informano sulla possibilità di restare in marina per trascorrere la notte. Di posti disponibili non ce ne sono salvo in tarda serata. Risaliamo sui nostri gommoni e ci allontaniamo per fare un giretto nella zona, il mare è un olio fa un caldo tremendo, quindi tutti in acqua a fare il bagno, bagno che viene disturbato dal via vai di qualche grande medusa, che, anche se non gliene frega niente di noi, ci fa stare sul chi va là. Nel tardo pomeriggio rientriamo in porto, effettivamente bisogna aspettare fino alle 21 per riuscire ad avere un ormeggio. Cena veloce in gommone e via in giro per Otranto.
Ormai siamo al 18, intorno alle 10 lasciamo il porto e inizia la risalita verso Gallipoli, costeggiamo tutta la zona, ci avviciniamo alle grotte della Zinzulusa, facciamo delle foto ricordo, entriamo a vedere la piccola Porto Badisco, Castro e Santa Cesarea Terme. Doppiamo Capo Santa Maria di Leuca. Vicino Marina di Ugento facciamo sosta per un lungo bagno e per il pranzo. Verso le 4 molliamo gli ormeggi, Gallipoli si avvicina sempre di più. Arrivati, non ci lasciamo scappare l'occasione di rivisitare il porto piccolo, è caratteristico con le barche dei pescatori. Cerchiamo di attardarci, ma sempre per il famoso problema tende è ora di tornare a Porto Gaio. Dopo esserci sistemati e ripreso possesso delle nostre auto, decidiamo di andare a cenare dal nostro amico Maurizio, gestore di un agriturismo nelle vicinanze di Porto Cesareo,il quale come al solito ci accoglie festosamente, offrendoci il meglio della cucina locale. Il mattino dopo, i primi ad alare il gommone sono Danilo e Ketty alias Arcibaldo, purtroppo per motivi di lavoro devono rientrare a Milano. Per Lupo e Delfino restano ancora cinque giorni prima di tornare definitivamente a casa.

Durante la nostra vacanza durata circa quattro settimane nonostante non avessimo stabilito un itinerario, abbiamo comunque percorso 1.108 miglia.

 

A sinistra, il porto di Assos. A destra, Lefkada vista da Cefalonia.
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Alex al timone. A destra, Arcibaldo in navigazione verso Lefkada.
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Sosta per il bagno lungo le coste di Lefkada.
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Ormeggio in rada a Meganisi e ... pokerino.
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Bagno con ...flottiglia a Lefkada.
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A sinistra, passaggio del ponte girevole di Lefkas. A destra, in navigazione verso Corfù.
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Arrivo a Corfù. A destra, Corfù citta.
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Sopra, in navigazione verso le coste italiane. A destra, Lelio, Marinella e Alex.
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Sopra arrivo a Otranto.
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Arcibaldo arriva a Gallipoli. A destra, foto di gruppo con l'amico Maurizio.
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Fotografie di Lucio De Leo e Danilo Redaelli.
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