Quando abbiamo iniziato a parlare di vacanze era più
o meno lo scorso Gennaio e non ci è sorto il minimo dubbio
su quale località scegliere. La Grecia naturalmente. Ormai
da cinque anni, regna sovrana tra la scelta delle nostre mete. Tutto
normale, nulla da obbiettare. I dubbi invece sono sorti nel momento
in cui si è deciso come andarci. I comandanti del nostro
gruppo Arcibaldo(Danilo e Ketty) Delfino(Lucio,Patriziae Alessandro)
e Lupo(Lelio Marinella e Alessandro) hanno le idee abbastanza chiare,
quelle che non sono molto convinte siamo io e forse anche un po'
Ketty.
Il desiderio dei comandanti, è quello di affrontare la traversata
Otranto- Otonì , che detta così sembra cosa da nulla,
ma nella mente diventa una impresa molto impegnativa. Un canale
è sempre un canale e quello di Otranto francamente per chi
lo conosce bene, non è certo tra i più tranquilli,
se si aggiunge poi che l'annata non è tra le migliori le
conclusioni si traggono da sole. E alè, dubbi su dubbi. Di
nave non se ne parla proprio, ormai il chiodo è fisso. TRAVERSATA
!

E va bene. Se traversata deve essere, traversata sia.Nel
frattempo, anche altri amici del nostro club Virginio e Carla, Marco
e Piero, Emilio e Barbara, Stefano e Marina con le loro ragazzine,
Udde e Anna in compagnia del figlio, della nuora e dei nipotini,
Stefanio e Brunella, hanno deciso per la Grecia, per loro la traversata
è in nave.
Programma?
Nessun programma. A differenza dell'altro gruppo che con qualche
incontro ha gia deciso il giro da fare, noi non abbiamo stabilito
alcun itinerario, l'unica cosa che si sa di sicuro è il porto
di partenza, cioè Gallipoli, da raggiungere naturalmente
in macchina, e poi da li, una volta sistemati carrelli e auto, via
per la grande avventura. Nel frattempo fervono i preparativi.
Il 20 di luglio partiamo da Milano, percorriamo l'Italia in tutta
la sua lunghezza fino ad arrivare a Porto Gaio. Variamo i nostri
gommoni, e con molta tranquillità stiviamo i bagagli e tutto
quello che occorre per circa un mese di vacanza . Fuori dal porto
il mare non è il massimo, ma la cosa non ci preoccupa, abbiamo
ancora due giorni di tempo prima della grande avventura.
Finalmente siamo al 24 di Luglio, la sveglia è fissata
per le sei, il mare è favoloso come se sapesse quali fossero
i nostri impegni. Per magia spariscono le tende che ricoprono i
nostri gommoni, si sentono i primi giri dei motori, tutto sembra
andare a meraviglia.
Alle 07,00 lasciamo Porto Gaio (a Gallipoli ) e prendiamo il largo.
Facciamo rotta verso Santa Maria di Leuca. E' una passeggiata, ammiriamo
il sole che inizia a prendere possesso del cielo azzurro. Alle 09,00
in perfetto orario sulla tabella di navigazione, siamo a Leuca,
pensiamo di entrare in porto per i rifornimenti ma il benzinaio
ci dice che le pompe sono al secco e che se vogliamo fare rifornimento
dobbiamo aspettare le 11,00. Non c'è problema, tutti abbiamo
i serbatoi quasi pieni, la benzina basta e avanza. Cinque minuti
di breafing; senza pensarci due volte diamo gas ai nostri motori
e via in mare aperto, ci aspettano due ore di navigazione. Nel centro
del canale c'è qualche ondina, ma per chi ha affrontato di
peggio
L'Italia non si vede più, tutt'intorno è solo
mare. A un certo punto quasi per magia si inizia ad intravedere
la sagoma dell'isola di Otonì. Sinceramente penso che a tutti
si sia accapponata la pelle, ognuno di noi ha pensato." Ce
l'abbiamo fatta ". Alle 12,00 ora locale, entriamo nel porticciolo;
piccolo ma suggestivo. I comandanti ci accompagnano al molo per
la prima spesa in terra greca. Dopo un bellissimo bagno e un abbondante
pranzo lasciamo l'isola di Otoni e facciamo rotta verso Ericussa
dove giungiamo dopo una quarantina di minuti. Entriamo in porto,
c'è pochissima gente, in compenso troviamo un buon ormeggio;
la doccia sulla spiaggia è una favola. Il giorno seguente,
con molta calma, facciamo rotta verso Corfù, costeggiamo
buona parte dell'isola senza soste lunghe, tanto la rivedremo al
ritorno, da qui rotta verso Petritti, e dopo una bella giornata
decidiamo di fermarci anche per la notte. Il mattino seguente puntiamo
verso Paxos, il mare è sempre favoloso ci concediamo un lungo
bagno trascorriamo una giornata in pieno relax, nel pomeriggio entriamo
nel porticciolo a gustare un buon frappè, da qui ci dirigiamo
a prendere possesso di un posto in rada, bisogna fare presto, altrimenti
c'è il rischio di non trovare nulla.
Il 27 mattina sempre con molta tranquillità visto
che il mare ci è molto amico puntiamo su Parga, la giornata
è splendida infatti ci gustiamo il mare in tutta tranquillità.
Verso le 18,00 ci dirigiamo nel porticciolo, non è molto
comodo per ormeggiare causa gli enormi massi che fungono da frangionde.
Si fa un po' di fatica e c'è anche un po' di umidità
che da fastidio. Per far fronte a questo, dopo varie peripezie per
scendere, ci concediamo nella pittoresca cittadina una discreta
cena e una romantica passeggiata.
Preveza è l'altra località che ci da' ospitalità
nel giorno 28, sinceramente non ci offre il massimo, forse perché
inizia a farsi sentire l'affluenza dei turisti, infatti non vediamo
l'ora di andare via.
Il 29 rotta verso Lefkada, c'è un po' di vento e qualche
onda, infatti cambiamo il nostro programma che prevedeva il giro
dell'isola, ci fermiamo su una spiaggia, non siamo per niente dispiaciuti,
anzi, ci improvvisiamo pescatori di ricci, e devo dire che va molto
bene, riusciamo, anzi riescono i nostri uomini compresi i due Alessandri
a tirarne su una quarantina, serviranno da accompagnare all' aperitivo
prima del pranzo. Per qualcuno è un giorno particolare, risate,
e chiacchiere la fanno da padrona tutto accompagnato da una torta
e da spumante.
Alle 17,00 aspettiamo l'apertura del ponte di Lefkada che avviene
regolarmente , ci dirigiamo verso la marina, purtroppo non riusciamo
ad avere un ormeggio non ci sono posti liberi, in compenso però
incontriamo gli amici Virginio e Carla,
Marco e Piero, dell'altro gruppo sono i primi ad arrivare. Dopo
i saluti di rito, ci allontaniamo alla ricerca di tre posti.
Riusciamo a malapena a trovarli nel porticciolo di Lefkada
e anche se non sono il massimo cerchiamo di accontentarci. Una succulenta
cena nella trattoria di un vecchio amico, rimette a posto gli animi.
Il giorno seguente, essendoci ormai tutti( si parla di dieci gommoni),
si fa rotta verso Itaca. Entrati nel porticciolo riusciamo a ormeggiare.
Qualcuno va a fare colazione, qualcun'alto la spesa, altri invece
acqua e benzina. Da qui riuniti gli equipaggi si fa rotta verso
l'isola di Zante. Il Mare ci regala un'onda lunga, un po' fastidiosa,
ma non è certo questo che ci impedisce di andare a visitare
il relitto, che nonostante l'avessimo visto gia altre volte, è
sempre emozionante rivedere. Nel frattempo ci raggiungono Marco
e Patrizia, due amici nonché soci, gia in vacanza sull'isola
da qualche settimana. Dopo la visita al relitto tutti insieme pensiamo
di andare a trovare una baia dove fare un bagno e naturalmente pranzare,
ma non è un'impresa molto semplice, c'è vento e il
mare crea onde fastidiose, in porto è impossibile stare.
Finalmente riusciamo a trovare una insenatura, è abbastanza
riparata e si sta veramente bene. Nel pomeriggio lasciamo la baia
per dirigerci nel porto, dove, dopo una attenta ricerca, troviamo
fortunatamente ormeggio per tutti. Per cena ci concediamo un favoloso
e abbondante ghiros, e giro città.
Si sa che la compagnia è bella ma nel nostro caso
purtroppo dura poco. Come ho gia detto all'inizio, l'altro gruppo
ha un programma che deve rispettare.
Continua>>
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